domenica 12 ottobre 2008

Il travaglio dell’arte: Napoleone, i tombaroli, i saccheggi, i traffici clandestini e infine il recupero

Al Colosseo (luogo simbolo che é sopravvisuto nel tempo a numerose spoliazioni e distruzioni) é in corso una bellissima mostra di capolavori, sessanta in tutto, in bronzo, in marmo, in terracotta, che hanno una particolarità importante sono una selezione delle opere finite in mano a trafficanti e tombaroli o che sono state oggetto di saccheggi ottocenteschi o di moderno traffico clandestino e infine riportate in patria.
Opere bloccate in corso di esportazione illegale, opere rubate e recuperate e, ancora prima, opere salvate grazie a regolamenti all’avanguardia (i tentativi dei Borbone di tutelare le opere d'arte fin dal 1755), non del tutto scontati se una nazione che si proclamava democratica, come la Francia di Napoleone, fece entrare le opere d'arte come bottino nei trattati di pace. Le razzie del “Nappa” sono ancora ben presenti nella memoria storica di noi italiani e in particolare dei toscani, e la Fallaci ne parla anche nel suo romanzo postumo “Un cappello pieno di ciliege” .

Apollo citarista
Ci sono opere importantissime come l'"Apollo Citarista" ( dalla casa del Citarista di Pompei, bronzo di 1,65 cm di altezza), che nella Seconda guerra mondiale è passato da Berlino ad una miniera di sale.
L’insigne statua muliebre della Hestia Giustianiani in marmo (1,99 di altezza) del I-II secolo d.C. finita in mano ad un privato. La dea Roma in veste di Amazzone (2,30) che è un originale augusteo-tiberiano di Ostia Antica. Minerva con elmo e armata con tritone, di terracotta con tracce di colore (sfiora i due metri).
Ma anche la Venere de´ Medici, uno splendido marmo di Antonio Canova, di cui Napoleone si innamorò: fu nascosta a Palermo per sottrarla alle sue brame, ma inutilmente. L´imperatore alla fine pagò una fortuna per portasela via. Nel 1815, però, la statua, tornò finalmente a Firenze, e lì rimase.

La mostra celebra il centenario del primo regolamento di tutela delle opere d'arte approvato nel 1909 e in generale tutte le conquiste compiute nei secoli nel campo della tutela della difesa del patrimonio artistico.
Il titolo è emblematico,"Rovine e rinascite dell'arte in Italia" (fino al 15 febbraio 2009) ed é suddivisa in sei sezioni: dalle origini della tutela all’unità d’Italia, passando per il Novecento, per la propaganda del Ventennio fascista, fino all’evoluzione dei principi di tutela negli anni Ottanta. Vi si può anche apprendere le astuzie dei tombaroli per ricavare più soldi da un singolo pezzo. Hestia Giustiniani
Il caso più affascinante della mostra è forse quello della cosiddetta "Artemide Marciante" (recuperata dai Carabinieri)una statua alta 113 centimetri, in marmo con tracce di colori sulle vesti.Trafugata a Caserta nel 1994 e mandata in Svizzera, dove i trafficanti tentarono di venderla in Giappone e negli Stati Uniti. Ma avevano i Carabinieri alle calcagna e allora commissionarono una copia dell’Artemide ad un artigiano romano di monumenti funebri “abbandonandola” ad Avellino. Gli esperti non ci cascarono e la vera Artemide fu recuperata e portata in Italia. Nella mostra le statue sono tre: la vera, la copia moderna e il calco in gesso per trarre la copia.
C’è poi la “Ballerina di Goethe”, una Ninfa in marmo della fine del I-inizio II secolo d.C offerta allo scrittore che rinunciò con dispiacere all'acquisto, su saggio consiglio della famosa pittrice Angelica Kaufmann che lo mise in guardia sui problemi legati all'esportazione.
Qui si possono leggere uletriori informazioni sul recupero di altre importanti opere d’arte, patrimonio inestimabile della nostra terra e vestigia del nostro illustre passato.
L’Italia è un nazione unica per grandezza, valore, e quantità di opere d’arte. Ogni centro storico delle nostre città è un “museo” a cielo aperto e vederlo deturpato da orde di vandali immigrati o meno, dovrebbe far imbestialire ogni italiano degno di questo nome e memore dei sacrifici che i nostri padri patirono per difendere l’Italia dagli invasori.
Un'ultima nota, mi piace sottolineare a chi legge, l'operato dei Carabinieri anche in questo campo preparati, dediti alla proprio lavoro e capaci, che ha portato al recupero di tanti tesori.
Aretusa

18 commenti:

Hesperia ha detto...

Ottimo e aggiungo, anche doveroso pezzo di ricognizione di tutto quel che abbiamo in materia di beni archeologici, artistici e culturali. Mi chiedo io, se con tutti i mezzi elettronici che esistono se il Ministero della Cultura dispone o no, di una mappatura "completa" (e sottolineo completa) di tutti i tesori che ci rappresentano e che oltre ad avere un valore incommensurabile in sé, potrebbero rappresentare una fonte di gettito dell'industria turistica italiana, oggi sempre più in crisi.
POi c'è la faccenda delle case d'asta straniere che hanno tutte qualche dipinto italiano da immettere sul mercato internazionale. Molto spesso di dubbia provenienza. Tutte le opere trafugate, DEVONO tornare in patria e i cittadini dovrebbero reclamarle a viva voce. Lo fanno perfino gi Africani, perché non sappiamo farlo noi?
Invece, come già sottolinei vige l'incuria e il menefreghismo più totale.
E tutto questo, mentre noi ci affrettiamo a restituire "stele e obelischi" alle nostre ex colonie d'Africa. Ciao Are, stai bene adesso?

Hesperia ha detto...

PS: speriamo che questa mostra al Colosseo serva a sensibilizzare al problema e un plauso anche da parte mia ai carabinieri (che dovrebbero essere più pagati) per il loro lavoro prezioso.

Anonimo ha detto...

I carabinieri dovrebbero essere più pagati comunque e non solo in queste circostanza, se i cittadini vogliono per davvero sentirsi in sicurezza e al riparo dal degrado che affligge i nostri borghi antichi.

Nella voce "tombaroli, saccheggi e furti vari" segnalo anche il lavoro dei sub che in mancanza dei pesci che non prendono si accontentano di portare nelle loro case vasellame prezioso, anfore antiche e reperti archeologici di cui il Mediterraneo è pieno Così invece di vederli in qualche museo, se li mettono nelle loro ville.

Aretusa ha detto...

Ciao Hesp...decisamente la situazione é migliorata su questo versante, anche se mai si riuscirà a recuperare tutto quello che é andato rubato durante secoli di saccheggi.
Un peccato.
Si, sto meglio grazie:-)
Ciao Are

Aretusa ha detto...

Concordo con te Marlowe i Carabinieri meriterebbero una paga migliore e maggior rispetto da tutti: media in primis.

E' vero c'è anche un "saccheggio subacqueo", ma spesso é per guadagnare quattrini, ci vuole un fior fiore di attrezzature per fare certi recuperi...
Ciao Are

Anonimo ha detto...

Se non sbaglio, i Bronzi di Riace provengono proprio da sotto il mare. Ora però mi pare che ci sia un corpo scelto di "sommozzatori" nel corpo dei vigili del fuoco, che è incaricato di fare anche questo tipo di recuperi. Reperti archeologici di interesse l'Italia ne ha sottoterra ma molti anche dal mare.
Su Roma vorrei dire qualcosa. Aver fatto la metropolitana è stato uno scempio, perché ogni due per tre, si trovano ostacoli di colonne e di altre necropoli sotterranee. Avrebbero dovuto trovare altre soluzioni.
Luca

Aretusa ha detto...

Ciao Luca ricordi bene, i Bronzi di Riace arrivano dal mare.
E' vero molti recuperi sono fatti da sommozzatori addestrati all'uopo, immagino dei vigili del fuoco o dei carabinieri....anche se non saprei di preciso.
Roma é una città che ha un patrimonio archeologico senza paragoni, avrebbe dovuto essere costruita e dotata di infrastrutture tenendo conto di questa sua peculiarità.
Purtroppo non é stato fatto e chissà quanto é andato perduto.
ciao Are

Anonimo ha detto...

Interessante post come sempre Aretusa. La mostra al Colosseo sarebbe da vedere. E' proprio vero che il nostro paese in particolare è sempre stato razziato, anche da questo punto di vista.
L'Apollo citarista è un capolavoro, l'Hestia Giustiniani lascia incantati con quella gestualità accennata. Minerva con l'elmo riprende una figurazione classica, l'apparato con l'armatura, il tritone...ci andò a questa mostra. Ci sono bellezze inenarrabili.
E' ora di arrivare a una salvaguardia totale dei nostri beni, e terminare i recuperi del nostro patrimonio. Senz'altro le invasioni barbariche dei nostri centri storici dovrebbero fare imbestialire tutti: mi auguro che d'ora in poi i beni artistici siano salvaguardati anche grazie alla coscienza (speriamo rinasca) dei concittadini, e comunque dalla serietà dei controlli da parte delle forze dell'ordine.

Anonimo ha detto...

Qualcuno di voi ha il link sulle info di questa mostra?
Dovrei essere a Roma, tra 8 o 10 gg e volevo saperne di più. A parte che se è al Colosseo, la si troverà in quattro e quattr'otto. Saluti a tutti

Anonimo ha detto...

@Demetra quasi in tempo reale, da chat:))

"Rovine e rinascite dell'arte in Italia". Dal 3 ottobre 2008 al 15 febbraio 2009. Roma. Colosseo, secondo ordine.
Promossa dal Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario del primo regolamento di tutela presieduto da Cosimo Ceccuti, dalla soprintendenza speciali per i beni archeologici di Roma diretta da Angelo Bottini, in collaborazione con Electa. Idea e direzione scientifica Adriano La Regina con Elena Cagiano de Azevedo, Rosanna Geremia Nucci. Catalogo Electa.

Biglietto: intero 11 euro, ridotto 6,50. Valido anche per l'ingresso al monumento Colosseo, Palatino e Foro Romano.

Orari: fino al 27 ottobre 8,30-18,30; dal 28 ottobre al 15 febbraio 8,30-16,30.
La biglietteria chiude un'ora prima. Chiuso 25 dicembre, 1° gennaio. Informazioni e visite guidate Pierreci 06-39967700.

Anonimo ha detto...

http://archeoroma.beniculturali.it/node/545

e

http://www.romabeniculturali.it/rovine-e-rinascite-dellarte-in-italia-mostra-al-colosseo.htm

un vero sito ufficiale non l'ho trovato ma insomma specie al primo link trovi vari riferimenti. Ciao

Anonimo ha detto...

Davvero Josh, quasi tempi da chat :-) Grazie infinite per le info che mi sono utili per farmi già un'idea. Cari saluti.

Nessie ha detto...

Josh, Demetra, il link sulle info della mostra lo aveva messo già Aretusa nelle ultime righe. E' solo che non è stato evidenziato col grassetto ed è scritto piccolo.
Volevo esprimere la mia testimonianza sulle rovine di Pestum, che dei vandali hanno preso per le loro latrine: è stato un vero schifo da constatare. E anche Pompei sono gli Inglese (noti per essere dei grandi archeologi) ad aver sottilineato il degrado di alcuni importanti reparti. Certo che ci facciamo conoscere... Avanti di questo passo e raggiungiamo l'Egitto dove, per inciso, anche lì, sono stati gli Inglesi a riportare alla luce del sole gli splendori archoelogici degli antichi Egizi, e non gli arabi-egiziani.

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Aretusa ha detto...

Ciao Josh...grazie:-)
Ciao Demetra...vedo che Josh é stato così gentile da darti il link...
Purtroppo in questi giorni ho avuro un po' da fare e non sono passata da qui.
Un saluto a tutt'e due
Are
Ps. il commento eliminato era mio: ho fatto un errore....

Aretusa ha detto...

Che peccato Nessie, sapere che le rovine rovine di Pestum sono state usate come latrine....
A me é capitato in città d'arte, sentire un puzzo orribile di urina e vedere il solito vu'cumprà che faceva i suoi comodi.
E' veramente assurdo che non curiamo il nostro patrimonio artistico in modo esemplare, oltre che per rispetto dell'arte, anche per convenienza. Il turismo in questo settore é una notevole fonte d'entrate.
Ragion per cui, proprio non capisco quei sindaci che se ne fregano e trasformano i centri storici in bazar...
Ciao Are

Anonimo ha detto...

Da sempre i capolavori e le opere più belle e preziose vengono considerate "bottino di guerra". E dato che l'Italia è stato (e per altri aspetti lo è tuttora) un paese di scorribande di stranieri (dalle invasioni barbariche in poi) la storia dei furti, è né più né meno che la storia del nostro povero bel Paese. Perché la Gioconda si trova al Louvre? Perché molti capolavori di Caravaggio e di Tiziano sono lì, invece che agli Uffizi o al Museo Correr di Venezia o a Palazzo Reale a Milano?

Perché la celebre saliera finemente cesellata in oro e ebano di Benvenuto Cellini fu dapprima francese (la fece per Francesco I) poi passò agli Asburgo, poi ancora al Museo di Vienna? Si veda questo link, ad esempio:
http://www.scultura-italiana.com/Approfondimenti/Saliera_Cellini.htm

Insomma, la storia delle nostre opere è storia di scorribande, di soprusi, di predomini, di trafugamenti, di bottino, di diritti calpestati ecc.
Con la differenza che i vecchi "barbari" nordeuropei di un tempo, avevano una grande invidia, ma anche molta ammirazione e stima per i nostri artisti e capolavori. Oggi invece, non sappiamo quali altri "barbari" ci attendono. O meglio, sì che lo sappiamo.

Hesperia ha detto...

Credo che sia vero quel che dice Mario l'Epicureo: la storia dei furti e dei trafugamenti è un po anche la storia stessa del nostro Paese. Io cerco capolavori dei nostri più grandi maestri (un po' di tempo fa cercai a Parma la Madonna del collo lungo del Parmigianino, ma non era al museo di Parma, ma a quello viennese). Eppoi constato che questi capolavori sono sparpagliati per tutti i musei dei 4 angoli del mondo. Perché l'Italia non ha mai fatto nessun passo per riaverli indietro? E che cos'è questa storia che ho sentito in tv che questo è anche un modo per farci pubblicità sull'immagine dell'Italia stessa? Farebbero le altre potenze straniere la stessa cosa se noi avessimo grandi capolavori dei loro grandi maestri nei nostri musei? Ce li lascerebbero qui a noi in dotazione? Penso proprio di no. Credo che questo sia un modo per non mostrarci abbastanza patriottici. Se le cose più preziose non mostriamo di avercele care e di esserne gelosi custodi, meritiamo davvero di perderle.