lunedì 6 ottobre 2008

Quando la cover supera l'originale


Siamo un popolo di "taroccatori", di scopiazzatori, di disonesti plagiari o siamo geniali nell'impossessarci delle canzoni altrui e farle nostre con una forza e un'energia maggiore?

Cliccando su You Tube si fanno scoperte davvero interessanti sulle cover che imperversarono sul mercato discografico italiano degli anni '60 e '70. Poi dagli anni '80 in poi, data la velocità estrema del mercato globalizzato arrivarono solo gli originali e la cover non esiste quasi più. Meglio? Peggio? Non saprei. Forse l'invadenza dei prodotti angloamericani sul mercato ha marginalizzato non poco la canzone italiana, anche quando non era poi così originale. In Francia sono obbligati da una legge a trasmettere il 70% di canzoni francesi.



Non tutti sanno (a parte i collezionisti di rarità in vinile) che la famosa "Stai lontana da me" di Adriano Celentano era un cover della meno nota Tower of Strength del grande Burt Bacharach, interpretata da Gene Mc Daniels. Ma forse, un po' per spirito nazionale, o forse per simpatia e affettività, preferisco di gran lunga la versione dell'Adrianone nazionale a quella originale. E del resto cliccate il videoclip linkato su in alto e rendetevene conto voi stessi: le movenze da marionetta di Jerry Lewis, le risatacce e il look da popolano in canottiera e pantaloni a zampa d'elefante, ne fanno un prodotto più convincente e di maggior suggestione dell'originale. Eppoi ha un surplus di ironia che manca nella versione americana.
Il grande successo La città vuota di Mina, è anche questa una cover di "It's a lonely town" , sempre dello sfigatissimo Gene Mc Daniels che ha avuto la sfortuna di commisurarsi con due big italiani conosciuti e apprezzati anche all'estero. Tentò anche lui di interpretarne una versione italiana per il nostro mercato, ma rimase pressoché invenduta. Minona nostra è Minona nostra, quasi un mostro sacro e inviolabile come la Ferrari.



Qualcuno pensa che "Cuore" di Rita Pavone sia stata scritta appositamente per lei, da tanto la fa sua. La incise per la RCA il cui arrangiatore era allora nientemeno che Ennio Morricone. Beh, allora andate a vedere qui dove il povero ragazzino Wayne Newton interpreta Heart, ovvero l'originale. Ma in pochi lo sanno. Eppure il giovane Newton ha una vocetta graziosamente estenuata, di grande effetto. Ma non abbastanza da coprire la bomba-bonsai Rita che nel frattempo era già esplosa nell'immaginario adolescenziale: piccola, rossa, con le lentiggini da pel di carota e un vocione da monello arrabbiato.







Una cover fonte di polemiche è stata "Fila la lana" che è il lato B di un 45 giri di Fabrizio De André, il cui successo principale era "Per i tuoi larghi occhi". Fila la lana si riallaccia al repertorio trobadorico medievale francese ma è di Robert Marcy (paroliere e musicista) e il titolo è File la laine interpretata da Jacques Douai. Sulla vecchia copertina del disco di Fabrizio (che allora si presentava al pubblico senza il cognome) mancano i crediti , tant'è che fu accusato di plagio dai posteri. Del resto anche "Il Gorilla" era una canzone di Brassens, ma furono in molti a credere che fosse un "originale" di De André. Lui, lasciò fare.


Poi esplodono i miti e le icone della musica leggera, e si fa fatica a separarsene anche quando non sono stati poi così "meritevoli" e onesti nella loro carriera. Non è la prima volta che nell'inconscio collettivo e popolare, l'inganno supera la verità.







44 commenti:

Anonimo ha detto...

Stai lontana da me resta una canzone carinissima e rivedendo l'originale americano di quel Mc Daniels non posso che preferire quella celentanesca che è anche consolatoria dei maschi quando vengono piantati :-).

Interessante, non sapevo che copiava anche De André. E io che lo credevo un prodotto "originale". Un post molto intrigante, ciao.
Luca

Anonimo ha detto...

Ricordo benissimo la copertina di "Stai lontana da me" con Celentano che tiene una donna acciuffata per i capelli lontana da lui. L'avesse fatto oggi, come minimo c'erano le femministe a tacciarlo di "maschilismo" e sarebbero fioccate querele.
Sono d'accordo con quanto già detto: è più simpatica la cover dell'originale. Per non dire poi quella di Mina, addirittura indimenticabile. Io manco sapevo che Città vuota fosse una canzone americana. E nemmeno quella della Pavone.
Con De andré è già più facile. visto che ha pescato nel repertorio dei cantautori francesi anche nello stile.

Hesperia ha detto...

Non solo i maschi "piantati" la cantavano, Luca. Anche le femmine piantate. :-) Sognando magari una situazione analoga a quella del disco : acciuffare per i capelli. O di togliere le parrucche ai manichini seriali come Celentano nel video.
De André rubacchiava a piene mani (Anche Carlo Martello ritorna dalla battaglia di POitiers è un plagio), ma è stato fortunato di farlo nel periodo in cui non c'era ancora la salvaguardia dei copyright. Come tanti altri suoi colleghi, del resto.

Hesperia ha detto...

Marlowe come dicevo prima l'industria discografica italiana pimpante e agli albori, scatenava (per ammissione di Maurizio Vandelli dell'Equipe 84) la corsa alla "cover". Non pagata, naturalmente. Era un po' una corsa alla pirateria. Oggi sarebbe impossibile questa corsa all'oro facile.
Poi ci sono state delle cover rese davvero più straordinarie dell'originale, non solo nel mercato italiano. Si pensi a Sinistra in MY WAY. Lo sapevate che è la cover di una canzone in origine assai insignificante dal titolo "Comme d'habitude" di Claude François? Non l'avesse fatta Sinatra, sarebbe caduta nel dimenticatoio.

Anonimo ha detto...

Penso che un po' sia vero che siamo un popolo di taroccatori e di furbetti, perché ho letto che Celentano le royalties non le ha pagate nemmeno a suo cognato per "Una carezza in un pugno", (non è una cover).
Invece mi risulta che i diritti della canzone che citi di Claude François siano stati acquisiti e pagati profumatamente da Paul Anka che ne ha fatto una cover cantata da Sinatra, "My way".
Poi c'è anche la versione della stessa canzone, di Sid Vicious dei Sex Pistols che finisce con i colpi di revolver in scena. E se non sbaglio ne ha fatta una anche patty Pravo con il titolo "A modo mio", ma francamente non mi piace. Sinatra è il migliore e l'ha impreziosita.

Hesperia ha detto...

E' vero Marlowe, Sinatra ha impreziosito e reso un evergreen una canzone francese che se lasciata al suo interprete d'origine, sarebbe caduta nel dimenticatoio. Un altra cover famosa è "September morn" di Neil Diamond rifatta su un pezzo originale di Gilbert Bécaud, ma non così suggestiva come il rifacimento. Puoi ascoltare qui:
http://video.google.it/videosearch?q=september+morn&hl=it&emb=0&aq=-1&oq=#

La storia dei plagi e delle appropriazioni indebite italiane , è addirittura rocambolesca. L'ultima è quella di Ricky Gianco che si è impossessato della canzone "Pugni chiusi" del povero batterista dei Ribelli Gianni Dall'Aglio, facendola passare per sua. Il poveretto perse il suo spartito durante un trasloco e se ne fece una malattia. Poi miracolosamente lo ritrovò e Gianco dovette pagare i diritti.

Anonimo ha detto...

se avete curiosità su plagi e cover,andate su www.plagimusicali.net.
plagi e cover,da non confondere mai.
cio' che facevano al Clan di celentano era disdicevole.
pensate che gianco si attribuì addirittura la paternità di "preghero'",firmandola come originale.qualcuno gli disse che era un po' troppo sporca e allora passo' da originale a cover...ma ci è mancato poco.
sapevate che un gruppo italiano firmo' come originale una canzone intitolata "barbara-anna"??
era soltanto un po' uguale a barbara-ann dei beach boys,che peraltro hanno plagiato chuck berry.il discorso di de andrè è diverso...quando interpretava un artista,il credito era dichiarato.ha plagiato i pink floyd in "fiume sand creek"(summer '68) ma non sapevo che carlo martello fosse un plagio.si puo' sapere di quale canzone?

Hesperia ha detto...

Il vero "plagio" accreditato e documentato è "Fila la lana" composta da Robert Marcy (seguire tutti i link che ho messo). Carlo Martello è una vecchia ballata medievale francese e popolare anonima che era già stata presa per così dire in "affitto" dalla cantautrice francese Anne Sylvestre. De André l'ha ripescata e Paolo Villaggio ci ha messo le parole. Più che plagio, diciamo che non è un prodotto originale. Non sapevo dei Pink Floyd.

Anonimo ha detto...

il plagio di summer '68 lo dovresti trovare sul sito che ti ho segnalato.."sand creek" è piu' veloce ma le note corrispondono.non credo che sia mai stata intentata una causa,come d'altronde per la maggioranza dei plagi.ascoltatelo e fammi sapere

Anonimo ha detto...

Dunque ascolto proprio poca musica pop, quindi non sono il tizio più adatto a commentare qui.
Senz'altro come dici l'invadenza dei prodotti angloamericani ha marginalizzato non poco la canzone italiana. Ma qui, oggi come oggi, chi abbiamo? chi ha inventato davvero niente da un bel pezzo?
Nel pop, penso che se astrai dai/dalle soliti grandi in Italia non è che adesso c'è un granchè. In Francia saranno pure obbligati per legge a trasmettere il 70% di canzoni francesi, se si facesse qui sarebbe un suicidio visto il livello di produzione del pop.

Trovo bei progetti 100% italiani che sai, ma non assolutamente pop: Araraxia, Spiritual Front, Rose Rovine e Amanti, Albireon, The Green Man, Foresta di Ferro, Argine, Camerata Mediolanense, Ianva, Frozen Autumn, Artica, Canaan, Madre del Vizio, Kirlian Camera, Diaframma, Bohemien, Thelema:
noti in pratica in tutto il mondo, sconosciuti in Italia, alle masse e soprattutto alle radio, in cui vige spesso pressapochismo e obbligo di far girare sempre quei 10 titoli di musica da supermarket all'insegna della banalizzazione se non dell'instupidimento. Chissà per chi ci hanno presi.

Ma se dovessi scegliere nel pop non andrei oltre Mina, Ornella, PattyPravo, e vecchi Tenco, Battisti, de Andrè, Battiato, ma il resto per 3/4 lo butterei, e non c'è legge che tenga. E non è che sono un anziano d'altri tempi. Cos'era uscito di pop e davvero bello negli ultimi 20 anni? qualcosa dei Matia Bazar ...1 brano dei Tiromancino forse un po' poetico, una cosa da 'camion' di Gianna Nannini e poi mah eh. un po' di cattocomunismo della Mannoia e Fossati eh beh pazienza se non mi piace il pop...:))

Anonimo ha detto...

Tornando a noi, Tower of strenght di Bacharach (che mi è sempre piaciuto in tutte le salse, mi sa di spiaggia e gintonic, è forse il mio lato più 'leggero') la preferivo nelle vers. originali...Non sono un fan di Celentano (affatto).
'Città vuota' di Mina è sempre bella. Anche se preferisco la Mina più drammatica e tormentata di un certo tipo da anni '70 in poi.
Non sapevo invece nulla del Brano di Rita Pavone.

Anonimo ha detto...

tra le varie cover di My Way di cui avete parlato, quella di Sinatra è...proprio proverbiale. Anche io ho la versione di PP in italiano 'a modo mio', non un capolavoro ma meglio di niente, nel suo periodo 'dannazione e depressione' autoriale.
Un'altra versione interessante di 'my way' è di Shirley Bassey.

Hesperia ha detto...

Ho ascoltato Summer 68 e Fiume Sand Creek: l'attacco è molto simile, ma poi hanno un altro ritmo (più lento quello dei Pink Floyd, più veloce quello di De André). Bisognerebbe vedere lo spartito con le note. Alcuni plagi finiscono in tribunale: ad esempio quello di Michael Jackson con Al Bano, dove Jackson ha dovuto sborsare una transazione.

Beh, insomma Josh, ne hai già scelte un bel po'. E comunque nonostante la legge francese del 70%, non credere che in Francia si ascoltino chissà quali chicche, dopotutto. Almeno, io non ne ho sentite che mi abbiano colpito.
Dopo la faccenda delle cover che non si fanno più a causa del mercato anglosassone che si è velocizzato, è evidente che il repertorio dei cantautori si è sguarnito e ridotto a pochi: gli stessi.
Poi Battiato da quando si porta sempre dietro quello Sgalambro con le sue sgalambrate, non è che mi faccia impazzire.
Senza contare che ultimamente anche lui si è dato alle cover di vecchi successi con Fleurs e Fleurs 3.
Il 2 l'ha saltato, perché dice che non gli piace quel numero.

Hesperia ha detto...

Sid Viciuous dei Sex Pistols con la sua provocatoria versione di My Way? Che ne pensi?
Shirley Bassey ha interpretato in Inglese un famoso successo di Pino Donaggio "Io che non vivo senza te".
E anche Tom Jones ha interpretato in Inglese una cover di una canzone italiana che adesso non ricordo. (Dovrei andare a prendere il mio CD e controllare, dato che a me Tom Jones piace sempre).

Tornando a Celentano neanch'io vado matta per lui. Però il periodo in cui faceva l'orologiaio rockettaro fino al ragazzo della Via Gluck, mi stava simpatico. POi si è guastato col crescere con tutte quelle prediche e i silenzi in tv. Però Tower of Strength mi piace di meno di "Stai lontana da me" :-)

Anonimo ha detto...

Battiato con Sgalambro lo eviterei pure io, già. Fossati è stato un poeta, a tratti penso, ma è caduto quando ha calcato troppo la mano sul politicheggiante-sociale.

In Francia, di cose recenti, e pop, ho trovato interessante Patricia Kaas: un album pieno di cover, rese leggere si chiama 'piano bar', ma non sono migliori degli originali.
Ci sono tra i relativamente giovani Isabella Antena, Ann Pigalle: covers ne hanno fatte, creative, affascinanti.
Di 'alternativi' non pop in Francia ci sono almeno gli ottimi Collection d'Arnell-Andrea, i Baroque Bordello, Charles de Goal, Clair Obscure, Die Form, Mary goes round, Opera Multi Steel, i Rosa Crux (immensi).
In Francia negli anni '80 mandavano anche gli italiani Violet Eves, che avevano riversato buona parte del repertorio in francese.

Anonimo ha detto...

Sid Vicious era dissacrante ma affascinante con la sua 'my way'. Anche se preferisco il postpunk un po' più 'colto' ed atmosferico al punk da strada:)
C'è anche una my way inascoltabile di Nina Hagen:)

Hesperia ha detto...

I francesi di cover ne hanno sempre fatto moltissime, e a differenza di noi, col loro sussiegoso sciovinismo continuano a credere(e a lasciar credere) che sia "roba loro". Forse l'assimilazionismo (il loro) passa anche attraverso la canzonetta. :-). Due esempi illuminanti: Parole, parole, parole di Mina in duetto con Alberto Lupo che loro credono sia di Dalida e Alain Delon. "La maison où j'ai grandi" (cover de Il ragazzo della Via Gluck) che pensano sia nata come canzone di Françoise Hardy.
Però hanno avuto una grande canzone come "La mer" di Charles Trenet che è diventata a sua volta una cover universale rifatta da Big come Ella Fitzgerald, Sinatra, Bobby Darin con il titolo di Beyond the sea.
Di tutto il repertorio che hai citato conosco solo Isabella Antena, i Charles de Goal e i Noir Obscurs. Poi ci sono i rappeurs nati nelle banlieues ma quelli è meglio lasciarli perdere.

Hesperia ha detto...

By the way, esistono cover rifatte direttamente dalla musica classica. Basta un arrangiamento nuovo, magari più ritmato e zac! non si devono nemmeno pagare i diritti d'autore, perché la bonanima di compositore è già trapassato e non ha eredi. Un esempio per tutti "Nut Rocker" tratto dalla marcetta iniziale dello Schiaccianoci. L'han rifatta gruppi rock come Emerson Lake & Palmer. Ascolta qui:

http://video.google.it/videoplay?docid=8673835028071014411&ei=PGrsSN7BE4-w2ALIyOymCw&q=nut+rocker&vt=lf&hl=it

Poi c'è "Per Elisa" di Beethoven che diventa "Passion Flower"
(Fraternity brothers).

La stessa Per Elisa ha ispirato anche Battiato (cantanta da Alice).

Hesperia ha detto...

Però a me piace ancora di più questa versione di NUT ROCKER dei Bee Bumble & Stingers, rispetto alla precedente :
http://video.google.it/videoplay?docid=-5151571126276472305&ei=xXLsSNS6CI2A2wLO7uiiCw&q=nut+rocker&vt=lf&hl=it

Il video l'hanno fatto davanti a un Presepe ed è un po' dissacrante, ma il pezzo è più suggestivo ancora di quello di Emerson,Lake & Palmer. Grazie Tchaikovskij! :-)

Anonimo ha detto...

Dunque di quelli che ti dicevo, Hesperia, qui Patricia Kaas fa cover
ma era meglio l’originale, anche se la ragazza ha il suo fascino
if you go away/ ne me quitte pas:

http://it.youtube.com/watch?v=HYADZJjdCi8

Una delle più belle della Kaas è la cover di ‘un homme et une femme’ che però sul web non trovo,
dalla colonna sonora del film di Lelouche da Francis Lai.

Sul web, nemmeno su youtube, non c’è tutto, comunque qui un assaggio di Anne Pigalle
Sugli altri gruppi segnalati ci sono assaggi ai rispettivi siti e sui rispettivi myspace. Di Anne c’è la bella “Why does it have to be this way” (mista inglese e francese; dopo la mumma che introduce il brano, con l’audio fuori sincrono con l’immagine, come solito su youtube, parte)

http://it.youtube.com/watch?v=MhtujmGB9ak


Tornando alle covers, Patty Pravo ha avuto un vero e proprio periodo francese negli anni 70,
e repertorio bilingue….Tra le altre ha rifatto “la chanson des vieux amants” da Jacques Brel,

http://it.youtube.com/watch?v=NH4akg8ep8o


Le foglie morte, Love story…tutte di alto livello; e
Col tempo (anche Dalida, e di recente Battiato nei fleurs) e per me sono tutte bellissime
Ma rimane la migliore quella di PP negli anni ’70. L’originale era di Leo Ferrè.

http://it.youtube.com/watch?v=QG0Yq5cKedw


Di recente ricanta i brani di Dalida. Poi c’era un suo album legato a uno spettacolo “bravo pravo” nei ’70 in cui faceva cover dai Beatles di “Something”, “the long and winding road” ma anche altre come “Cry me a river” versione soul. Qui uno dei suoi francesismi:

http://it.youtube.com/watch?v=Dncz5P3CT20

Anonimo ha detto...

Siouxsie a parte i suoi albums autoscritti con i Banshees e i Creatures, ha fatto 1 album intero di covers (“Through the looking glass”) e alcune sparse qua e là:
su tutte le meglio riuscite sono “dear prudence” dai Beatles,

http://it.youtube.com/watch?v=La7Sm9_1tSE


“Helter skelter” sempre dai Beatles
che nella sua versione diventa ‘distruttiva’ ed esoterica in linea con il resto della produzione,

http://it.youtube.com/watch?v=szPQCvJ8MPg

e “This wheel’s on fire” volutamente rivoluzionata rispetto alla versione lessa da Bob Dylan.


http://it.youtube.com/watch?v=cWSubOw0C3o

Di recente ha anche coverizzato “Hello I love you” dai Doors.

http://video.mytaratata.com/video/iLyROoaftxmx.html


E’ bella anche la sua versione di “Hall of mirrors” dai Kraftwerk, e “Trust in me” che era la canzone del serpente tentatore nel “Re della giungla” di Walt Disney:) Qui rifa
“Carolyne says” dai Velvet Undeground

http://it.youtube.com/watch?v=1Nid2FLEAMQ

Anonimo ha detto...

Annie Lennox ha coverizzato bene “a whiter shade of pale” dei Procol Harum.
E’ una cover di una cover, perché il tema sottostante era di….Bach, trasformato con l’organo Hammond, che faceva tanto progressive.

http://it.youtube.com/watch?v=ByXvPU-tfJA


Ah sì, sapevo di ‘parole parole’ e che i francesi erano convinti fosse loro: ma non è nuovo questo atteggiamento.
Ai musei, anche al Louvre i nomi di artisti italiani sono presentati come se fossero francesi. Leonardo traslitterato in Leonard, Caravaggio in Caravage e cose del genere: sarà effetto collaterale della ‘grandeur’ che porta a un imperialismo ideologico, come se tutto venisse dalla Francia.

I rappeurs delle banlieux? No grazie vade retro

Molti hanno provato a coverizzare “Love will tear us apart” dei Joy Divison, ma con risultati deludenti. L’unica passabile è la versione degli Swans che sul web non c’è.
I Mission hanno rifatto una versione poetica di “like a Hurricane” da Neil Young, niente male.

http://it.youtube.com/watch?v=e2DO1nEw_xI

Gli Swans invece coverizzarono (con la bella voce della vocalist oggi solista, Jarboe)
“Can’t find my way home” (in origine dei Blind faith) ed è uscita meglio dell’originale.

http://it.youtube.com/watch?v=5knU2eNEkFc

Sì conoscevo il brano degli Emerson Lake & Palmer con la ‘base’ dello schiaccianoci.

Anche nel jazz ci furono contaminazioni del genere, anche Chet Baker con il lago dei cigni.
Non è meglio dell’originale ma è notevole.
Alice sì non ha fatto dischi così malvagi, tornando al pop nostrano.

Nessie ha detto...

Josh, mi hai messo qui tanti di quei links che c'è da farsi venire la bulimia musicale :-)
T dirò subito di Patricia Kaas e Anne Pigalle, che sono prodotti raffinati e sofisticati , ma - ahimé - pensati e ideati per il mercato globale, dato che di francese non hanno più niente.
La Francia è in crisi d'astinenza chansonniers quanto e come noi. Forse anche di più, visto il multikulti dilagante della loro società. E quando vogliono attaccarsi a un vero cantautore "d'antan". Lo sai chi diavolo vanno a ripescare? Richard Cocciante. Che è per metà anche nostro :-). (Segue più sotto)

Nessie ha detto...

Un po' come hanno fatto per Napoleone Bonaparte che era italiano, ma lo rivendicano a sé (tentano di farlo perfino con Garibaldi). "Nous avons Richard Cocciante" - mi dicono. "Mais ça c'est à nous" gli rispondo io. Suo padre era italiano e sua madre vietnamita, perciò mi pare che siamo parte in causa.
Vengo alla Patty "francesizzata" che canta Piaf e Ferré. No, non mi piace per niente. Anche perché la sua pronuncia è atroce e a me che sono bilingue della lingua francese dall'età di 7 anni, francamente dà fastidio.
Molto meglio la cover di Dalida di "Avec le temps", anche se la versione originale di Léo Ferré resta ineguagliata per espressività e intensità.

Hesperia ha detto...

Sentito i Siouxsie. La versione di Dear Prudence dei beatles è troppo cool e ovviamente mi piace di più l'originale. Helter Skelter diventa 'na roba sado-maso che mi piace poco. TUTTI i Beatles mi piacciono solo all'originale. Anche quando le loro cover vengono eseguite da dei veri e propri geni come Ray Charles (Eleanor Rigby e Yesterday) o da Sinatra (Something).
Caroline says era già una canzone che mi piaceva poco da Lou Reed.
In cover mi piace anche meno.

Annie Lennox mi strapiace, perché è un prodotto ancora hot. Ma in fondo segue la linea melodica dei Procol Harum e non se ne discosta molto. Come sai, io non sono per il cool nemmeno per ciò che riguarda il jazz.

Hesperia ha detto...

Concludo: la covermania e la coverizzazione eccessiva è segnale e spia di un vuoto di creatività, specie se spinta all'eccesso. Ed è un fenomeno che attraversa molti paesi.

Le contaminazioni jazz, secondo me, sono un'altra cosa e non le metterei propriamente nelle cover, anche se si servono di motivi noti che poi strapazzano.
Uno famoso è perfino da "L'opera di tre soldi" di Brecht. Ovvero l'aria di Mackie Messer, diventata "Mack the knife" e rifatta in versione swing da tanti jazzisti, cantanti e grandi orchestre.

Anonimo ha detto...

La covermania senz'altro può essere spia di scarsa creatività...qui abbiamo trascorso generi diversissimi, non so bisognerà fare distinguo: c'è chi fa quasi solo cover, ma anche talvolta no, e si hanno alle spalle decine di album del tutto autografi, per cui diventa probabilmente solo un rendere ragione di fonti, influenze, specie per quei musicisti che hanno già inventato stili propri o compiuto piccole o grandi rivoluzioni.

Per il resto, che posso dire, i Beatles bravi e mitici, superfluo qualificarli, ma se dovessi scegliere i Velvet Underground, Lou Reed e Nico per i passati mi corrispondono molto di più:)

La versione di Helter Skelter di Siouxsie più che sadomaso riprende il tema dell'ossessione magica sottesa comunque al brano, per finire in una specie di profezia di distruzione.
Penso che per hot e cool tu intenda semplicemente musica che comunica caldo e freddo...beh allora molti di sopra sono volutamente glaciali, siberiani, frozen proprio:)
per l'hot 100% penso bisognerebbe scomodare un certo jazz e soul addirittura.
Il Swan Lake ripensata da Chet Baker è in 'Studio Trieste', ma è coolissima!
Sì, Brecht è stato preso dal jazz e dal pop internazionale più volte, o meglio Kurt Weill. C'è anche un album (lost in the stars) a lui dedicato se non di 'covers' di 'riletture', una delle più belle è di Marianne Faithfull (the ballad of the soldier's wife) sfiorita con la voce rauca da troppo whisky che sembra un mix tra Tom Waits e Johnny Cash versione donna, con un po' di classe in più.

Hesperia ha detto...

Mi piaceva e mi piace Marianne Faithfull. E anche Tom Waits. Hot e cool non sono solo categorie jazzistico-musicali, ma anche letterarie. Vedi Kerouac ne " I sotterranei", un romanzo che a suo tempo mi piacque molto per la scrittura bop, il quale usa per l'appunto le due categorie in funzione quasi "estetica", e perfino di tendenza. Ho cercato quindi, nel mio piccolo, di dargli un significato più largo di quello relativo alla musica. Bello, frozen: lo userò :-)

Anonimo ha detto...

Almeno su una andiam d'accordo, Hesperia:))
Di Marianne Faithfull già matura sono tanti gli album belli: su tutti DEVI avere "Strange Weather". Guarda che tracklist:

http://en.wikipedia.org/wiki/Strange_Weather_(Marianne_Faithfull_album)

c'è la versione più bella mai sentita di "Boulevard of Broken dreams"; una bella di "Yesterdays" quella di Jerome Kern, non dei Beatles; 'Strange weather' di Tom Waits per lei; il blues bianco di 'Love life & money" con Mac Rebennack cioè Dr. John al piano; il retrò di Penthouse Serenade;
poi lei coverizza se stessa in "As tears go by", e fa un effetto risentirla con la voce appesantita;
chiude 'a stranger on earth' una versione strepitosa. E' uno dei dischi che ho ascoltato di più nella mia vita.

A parte i Death in June che forse più che cool sono neofolk pseudosaurico:))

Di Tom Waits penso bisognerebbe avere quasi tutto, uno dei miei preferiti rimane "Blue Valentines"
in cui c'è "Christmas card from a hooker in Minneapolis" qui:

http://it.youtube.com/watch?v=ktCocv-bBDg

Hesperia ha detto...

Grazie per i links Josh. Adesso li ascolto. Ma no, che non abbiamo solo questi due ultimi artisti citati in comune. Patty Pravo mi piace molto (stasera sta cantando un medley dei suoi successi in tv con la Carrà) ma non nelle cover (da eliminare la cover italiana di Walkin' on the wild side di Lou Reed). Pensiero stupendo di Fossati mi garba parecchio, ad esempio. Anche Pazza idea. Certo che se canta il francese comme une vache éspagnole :-), allora...è evidente che io preferisca l'originale.

Ma non mi hai ancora detto niente sul plagio di De André (Fila la lana) e soprattutto su dilui, Fabrizio, il preferito di Mary/Aretusa . A proposito, dove si sarà imboscata che è un po' che non è presente? Forse sarà ancora in montagna.
Se devo dire la verità, mi piace più il De André etnico di "Dolce nera" e in particolare quello dialettal-genovese di "Creuza de ma'" (la mia preferita) , Megu Megùn, che quello francesizzante. Mi pare più originale e con una sua vena autentica.

Anonimo ha detto...

Dunque su PP la cover di 'Walk on the wild side' è proprio assurda già dal titolo 'i giardini di Kensington' ed è brutta. Penso che le sue chicche siano sparse negli album. Pensiero stupendo e Pazza idea sono strafamose ma purtroppo dall'individualismo provocatorio originario sono divenute slogan degli attuali diversamente fornicanti; così preferisco tutt'al più, se perdo te, non ti bastavo più, morire-dormire, morire tra le viole, incontro, la mela in tasca, dimensione, Bisanzio, cocci di chissà che cosa, l'immenso etc etc

De Andrè mi piace, ma non mi fa impazzire. Tra gli italiani uomini il mio preferito è Tenco per voce-testi-interpretazione. Il plagio di 'fila la lana' è una vicenda particolare, mi sembra. Il nesso canzone popolare-trovatori è interessante e andrebbe sviluppato.
Senz'altro è meglio il De Andrè genovese, anche 'fila la lana' non mi manda in orbita:)

Anonimo ha detto...

Se proprio vuoi un mio parere su De Andrè: mi ha affascinato il suo modo di essere cantautore. Non appartiene alla mia generazione, nè alle idee o sensibilità in cui sono cresciuto, per cui lo avverto in modo distaccato. Avrei obiezioni sull'album "la buona novella". E' un buon album, ma il Cristo che presenta lì è ridotto a quel Gesù simil-comunista, solo orizzontale, il Gesù-fratello, ma non Risorto, non Salvatore nè Giudice dei testi sacri (infatti i testi sono debitori dei vangeli apocrifi), ma un Gesù un po' amicone, santone e freakettone, tipico della generazione dell'epoca, che ora ritroviamo nella deriva cattocomunista e bmv alla base anche di certe politiche antiitaliane attuali, che opprime il mio lato mistico.
Invece "tutti morimmo a stento" mi piace di più, e anche 'non al denaro, non all'amore nè al cielo'. Creuza de ma piace anche a me, sì nella maturità si distacca dai francesi che lo condizionarono (e anche da Leonard Cohen)e trova una cifra tutta sua. Peccato che finiscono tutti troppo presto, o per una cosa o per l'altra.

Nessie ha detto...

"Peccato che finiscono tutti troppo presto o per una cosa o per l'altra" a cosa si riferisce? Alla morte prematura di De Andrè?

"Tutti morimmo a stento" del filone anarcoide è un album ben riuscito. I testi sono dell'anarchico Riccardo Mannerini a cui lui deve molto. Poi De André fece anche un album per i New Trolls, dal titolo "Senza orario e senza bandiera".
Sono pienamente d'accordo sulla tua lettura dell'album sui Vangeli apocrifi. E se Hesperia non è d'accordo, Nessie lo è :-)

Anonimo ha detto...

Sì, mi riferivo alle morti premature. Perchè se pensiamo a tanti citati fin qui tra Jacques Brel, Leo Ferrè, Tenco, Battisti, De Andrè...

A proposito di cover, e Tenco, credo che Ornella Vanoni (ora che negli ultimi anni ha una voce più morbida e meno squillante) abbia realizzato specie dal vivo le versioni più struggenti di "Lontano", "Mi sono innamorato di te", "vedrai vedrai", e forse non le poteva fare nessun altro/a; Ornella sa creare 'tensione' intorno alle parole, con certi bassi vellutati, proprio una grande. In quel caso la 'cover' è in realtà un omaggio alla poesia.

Aretusa ha detto...

Ciao Hesp sono appena rietrata, e oggi non sono stata per nulla bene.
Sarà l'aria di Milano....
Ho letto il tuo pezzo frizzante e accattivante, nella forma e nella sostanza. Proprio gustoso.
Purtroppo la musica moderna é il mio "tallone di Achille" a parte Battisti e De' Andrè non ho mai stravisto per nessuno e non l'ho mai seguita.
(Celentano e Mina poi mi sono sempre stati discretamente antipatici).

Non sapevo che "Fila la lana" fosse un plagio e nemmeno che il Gorilla non fosse farina del sacco di Fabrizio.
Cmq. la cosa non mi sorprende è piuttosto comune "copiare" e attribuirsene il merito.
Rimane comunque un grande cantautore.
A me contrariamente a te, da quanto ho letto, non piace il De'Andrè "etnico".
Sono per le ballate classiche: La ballata del MIchè, la ballata dell'amore cieco ecc.
Mi piace il De' Andrè caustico con gli ipocriti, disincantato, triste e cantore dell'amore impossibile.
Che poi é quello che da sempre infiamma la fantasia.
Ciao Are

Hesperia ha detto...

Sì Josh, sono d'accordo che l'Ornella sia brava nel ricreare le atmosfere di Tenco (Vedrai vedrai, Io sì...) . Ma anche "Senza fine" di Paoli la valorizza molto.

Ciao Are, mi spiace che tu non sia stata bene. Il rientro a MIlano dopo l'immersione nella natura, fa sempre un brutto effetto. Io e Josh, come vedi siamo un po' discomani e anche lui è ferratissimo. Io sono stata un ex DJ che fa rima con Long Play. :-. Ci avrei giurato che ti piacesse "La ballata dell'amore cieco". Tra quelle d'amore mi piace "La canzone dell'amore perduto" e "Per i tuoi larghi occhi", dedicata a una femme fatale che rimaneva distante e non ricambiava(con "un cuore di neve").Ovviamente la conoscerai. Se non te la ricordi, eccoti il link:
http://video.google.it/videosearch?q=per+i+tuoi+larghi+occhi&hl=it&emb=0&aq=f#
Purtroppo non ci sono immagini , ma solo note.

Anonimo ha detto...

Grazie Hesp le conosco ho tutto De'Andrè...
Più che il rientro mi sono beccata una fastidiosissima influenza gastro-intestinale.
e va beh, passerà
Ho visto che siete discomani:-)
Ciao Are

Anonimo ha detto...

Ciao Mary, mi dispiace della tua indisposizione. Ti invio del chicken soup virtuale.
hugs Liliana USA

Sympatros ha detto...

Con difficoltà ho ritrovato la via del Giardino, perché la diritta via era smarrita. Un saluto a tutti! Il mordersi e l'autorimordersi, l'uso della tristezza come qualcosa che nobilita l'animo e ci fa sentire un'anima eletta, tristezza come balsamo, ma anche come aristocrazia e affermazione del sé, questo si ritrova in De André, il cantore della ribellione triste, un po' ribellione e un po' autolesionismo, un po' tristezza vera e po' compiacimento narciso. Molto amato da adolescenti e giovani dalle sensibilità complicate e da una sensualità esteta, chic e un po' morbosa.
Mi piaceva allora, in un tempo che non dico, poi mi sono convertito a gusti più banali e superficiali, non ritenendo saggio complicarsi la vita, col morboso gusto degli intellettualismi canori. Tra l'altro la giovinezza non dura molto et fugit irreparabile tempus!!

Hesperia ha detto...

Ciao Sympa, bentornato da queste parti sull'onda dei ricordi giovanili. :-).Ricordi, sbocciavan le viole...? Fugit irreparabile tempus. Ahimé! Passa a trovarci di tanto in tanto.

Anonimo ha detto...

Ciao Liliana, grazie:-)
L'accetto volentieri...
un abbraccio Mary

Anonimo ha detto...

I would like to exchange links with your site www.blogger.com
Is this possible?

Anonimo ha detto...

Unico originale genio musicale con la collaborazione di gianni marchetti resta il grandissimo PIERO CIAMPI!!!! de andre' ridicolo,anche io comperavo le sue buffonate copiazzate a dx e manca ma ho buttato tutti i dischi di de andre che schifo mi fanno sentirli.

Hesperia ha detto...

Ciampi è stato geniale, ma poco apprezzato e diffuso.