domenica 13 settembre 2009

A Venezia una passerella rosso shocking:cala il sipario

A Venezia una passerella rosso shocking o parafrasando un altro celebre film Morte (del Cinema) a Venezia, finalmente é calato il sipario sulla ormai “famigerata” più che famosa 66ima Mostra del Cinema, dove il cinema è stato umiliato e calpestato per fornire un palcoscenico sfavillante ai soliti riti autoreferenziali di una sinistra povera di idee, ma sempre piena di sè.
Il clou della demenzialità è stato ospitare lo show propagandistico del 'dittatore 'Chàvez. Una “fiction” in piena regola, con venezuelani, trasportati e pagati dal governo del Venezuela, che cantavano l'inno nazionale e che hanno accolto garruli e festosi il caudillo di Caracas (pena la perdita del posto di lavoro). Federico Accorsi lo ha denunciato con una lettera destinata al direttore della Mostra Marco Muller: "Nel Paese sudamericano gli impiegati pubblici vengono costretti ad assistere alle marce, pena il licenziamento. Autobus rossi del governo e pullman affittati, trasportano gente umile che si accontenta di elemosina.”

Ad umiliare il Cinema, comunque sarebbe bastata la vergognosa presenza di Oliver Stone, confezionatore di santini per autocrati e del suo “South Of The Border” elegia di un dittatore, Chàvez appunto, che nel suo paese ha chiuso una decina giornali. Chiusi. Punto. Non querelati. Chiusi. E che, un giorno si e l’altro anche minaccia gli altri giornali della medesima sorte. Stessa faccenda per le televisioni ne ha già chiuse almeno tre. Chiuse. (e non elenco tutte le sue altre esternazione di massima democrazia che toccano altri campi economici, politici ecc.), notizie di prima mano di un blogger che vive da quelle parti e comunque reperibile sulla stampa estera in internet.
Or bene quando Chàvez è entrato in Sala Grande, accanto all’amico americano anti-americano Oliver Stone, la platea di poveri beoti e “ananeurizzati” rossi è scattata in una standing ovation, con gridolini osceni di “Viva la Revolución”!
Quale “Revolución” quella che schiaccia i diritti del popolo?
E poteva mai mancare Michael Moore grande estimatore della sanità cubana, in concorso con "Capitalism: a love story", che si è premurato di dare un consiglio a noi poveri “mentecatti” che votiamo Silvio Berlusconi: “Cercate di risolvere il problema Berlusconi e fatelo in fretta, perché non ci state facendo una bella figura, come italiani".
Forse l’ingombrante (in tutti sensi) Moore non sa, essendo ammiratore di Castro al pari del suo compatriota Stone, che in Italia ci sono LIBERE elezioni e quindi, non c’è modo di “sbarazzarsi in fretta” di Berlusconi, che eletto, ha il diritto/dovere di governare fino alla scadenza della legislatura. Ogni altro modo di “liberarsi in fretta” di lui, chiamasi golpe e nulla ha a che fare con la democrazia, anzi è quella brutta abitudine propria dei regimi dittatoriali, tanto cari ai due paladini del più becero luocomunismo globalizzato.

In chiusura di questa triste parata non poteva mancare l’opportunista ideologizzato per eccellenza, quello che sputa nel piatto dove mangia.
Michele Placido che prende quattrini dalla Medusa per fare i suoi film e nel contempo si dedica al più trito anti-berlusconismo. Quando una giornalista gli ha fatto notare la “lieve” incongruenza di essere sul libro paga di colui che tanto aborre, Michele ha dato in escandescenze, dimostrando che tanto placido non è quando gli si scoprono gli altarini. Il suo film in concorso "Il grande sogno" è l’ennesima sviolinata sul ’68, perché se c’è un dato incontestabile, è che questi registi se la cantano e se la suonano, tanto anche se vanno in 5 a vedere le loro “opere” ci sono i finanziamenti statali.

E a proposito, il sessantottino Placido (firmatario dell'appello di Repubblica) ha deciso di fare il bieco forcaiolo e denunciare Brunetta per una frase lapidaria sui registi che usano e abusano dei finanziamenti pubblici nella quale non è nemmeno nominato, però si è sentito diffamato dall’accostamento dell’aggettivo “placida” a "leggermente schifosa", solo il Presidente del Consiglio non può querelare chi lo descrive come "porco" impotente e semi pedofilo, perchè in tal caso é minacciata la libertà di stampa.
Parafrasando Massimo Troisi, "Non gli resta che piangere".
Aretusa

25 commenti:

Hesperia ha detto...

Sì, non ci resta che piangere dallo sconforto, Are. Vedo che hai fatto un post agguerritissimo! E che dire dopo la parata di dubbi personaggi come Chavez, delle improvvisate starlettes come la D'Addario che si offre ai fotografi o la Noami Letizia in cerca di vanagloria? Certo che anche il divismo è caduto nella laguna insieme alle pantegane.
Roba da rimpiangere Maria Grazia Buccella o la Giovannona Coscialunga alias Edvige Fenech.
Poi c'è Placido a cui l'insuccesso del suo Sogno sessantottino deve aver dato alla testa.
Que c'est triste Venise! - cantava Aznavour.

Aretusa ha detto...

Eh si, mia cara Hesperia. Sono incavolata nera per come ha ridotto il cinema italiano il "culturame parassitario". Niente più merito, l'importante é la tessera, rossa ovviamente. E così anche gli scalzacani sono stati elevati al rango di "maestri".
Comunque anche il cinema Usa ha poco da star allegro, ormai anche Hollywood é stata infettata dal morbo del politically correct e sforna "pizze" mostruose o film "anabolizzati" dagli effetti speciali, che senza una bella storia, annoiano e basta.
Hanno dimenticato tutti che il cinema é "la fabbrica dei sogni", non so quanto tempo é che non vedo un film che mi entusiasma.
La maggior parte sono noiosi. Anche i thriller perchè fa figo, farli "cerebrali", praticamente non si capisce nulla fino alla fine, dove spiegano tutti i salti temporali e amenità simili (Duplicity con Julia Roberts e Clive Owen ne è un valido esempio, mi stavo addormentando!!!).
Non parliamo di quelli cosiddetti "impegnati" sia i temi che le trame fanno letteralmente pena.
E quelli fatti con la camera a mano perchè fa tanto intellual-chic??? Peccato che dopo dieci minuti vomiti.
Poi ci sono gli splatter, che potrebbero essere sfiziosi( come Dal tramonto all'alba), ma anche qui ormai l'appiattimento é totale, solo sangue a fiumi e scene sempre più truculente.
Sul cinema italiano non dico nulla, quello di adesso fa sembrare "Giovvanona Coscialunga" un capolavoro:-)
Che desolazione...amavo così tanto il cinema. Meno male che posso pescare nella mia folta raccolta di dvd.
Ciao Are

Nessie ha detto...

"Questi stessi autori nobili, con l'aria sofferente, ti spiegano che questa Italia fa schifo...Solo che loro non hanno mai lavorato per avere un'Italia migliore».
Beh, Brunetta for President della Mostra cinematografica di Venezia. Non poteva dirne una più appropriata.

Josh ha detto...

Avete ragione in pieno. bentornate Esperidi. Ripasso con calma dopo per commentare in dettaglio. Intanto data la situazione, cade a fagiolo, al posto del proverbiale motto "Ciak si gira",
un doveroso "Ciak mi girano"...

marshall ha detto...

E brava Nessie,
che riesce sempre a mettere la ciliegina sulla torta, ovunque lei passi.
E non le sfugge nulla.
Leggendo bene il contenuto di questo post, devo dire che Brunetta, con quella frase, ha inquadrato bene la parte che stanno facendo i nostri intellettuali più sciccosi, quelli, almeno, che parteggiano sempre, e spesso senza alcuna ragion veduta, per un certo schieramento politico. Tanto che costoro sono sempre pronti a criticare e, ogni qualvolta gli si presenta la pur minima occasione di fare gossip, audience, tirano la croce addosso a Berlusconi, quasi come fosse lui la causa di tutti i mali d'Italia (ma guarda un pò!), ma loro, per quell'Italia migliore che vanno "agognando", non lavorano e non hanno mai lavorato e faticato. Penso che tra costoro si possa annoverare anche il Placido delo post. E quel suo sbraitamento, descritto nel post, la dice assai lunga sulla sua declamata tenuta di nervi, sul suo savoir fare.
Parole d'oro e sacrosante, quindi, quelle di Brunetta, testè ricordate da Nessie.
Va da se che un commento implicito al post è già qui racchiuso.

Hesperia ha detto...

E' di Are il post, non mio, caro Marshall. Ciao!

Josh ha detto...

cara Are, ....come dicevo sopra sono d'accordo con te. Poco si può aggiungere alla ...666 mostra del cinema. A mio avviso poi, e sono stato un grande amante del cinema, il cinema italiano è morto già da anni: anche se in un panorama internazionalmente asfittico e noioso, il nostro è ancora più stramorto del resto. Proprio per i "soliti riti autoreferenziali di una sinistra povera di idee, ma sempre piena di sè" vale non solo per la manifetsazione, ma anche per i film stessi, il 'nostro'/o meglio il 'loro' cinema è in linea di massima fatto sempre dalle stesse persone, stessi sceneggiatori, stessi registi e soprattutto sempre gli stessi attori e porta avanti una visione ostinatamente finto-social-sinistrata: è un mezzo del Pd & co.
Non si ragiona più, non si rappresenta più, non si fa più poesia della vita e dello sguardo macchè....il cinema non è più una visione della vita e del mondo ma...propaganda, e spesso stanca autoreferenziale furba miope masturbatoria autospecchiante e riflessiva propaganda di 68enni 68ini.

Josh ha detto...

Sulla 'manifestazione': Chavez...per carità....come gli è venuta?
Oliver Stone...Michael Moore...
che carnet di ballo eh :((
Placido (Medusa) che parla contro il suo datore di lavoro lo trovo inqualificabile, idem per i finanziamenti pubblici a certi ...capolavori.

L'unica continuità cinematografica di certo "nostro" cinema (da anni) non è certo quella autoriale con i grandi Fellini, Visconti, Antonioni e nemmeno nel piccolo con gli stravaganti Fulci, Bava,
ma è la continuità 'culturale' sempiblaterante e berciante di sinistra per cui un film deve dare solo una chiave "politica" di solito forzosa (materialistica, biologica, marxista e non altro, mai spirituale) (siamo oggi lontanissimi anche da Dino Risi, da Vittorio De Sica, Da Scola)
raccontare vite solo dall'esterno (dall'interno sarà ben difficile, se la vita è solo sopravvivenza materiale, biologica, ideologica cioè monodimensionale) di 60enni in crisi d'identità, di famiglie distrutte più o meno gaie, di freakettoni vari: il tutto ammantato di un finto neorealismo di maniera da soap o iperrealism del nulla che dir si voglia, fatto di povere e vuote cose quotidiane (sarebbe per dare 'concretezza' all'assunto).
Ma se è così, e lo pensano in tanti, come fanno ad andare avanti?
è facile: tali opere si girano con il finanziamento pubblico, e poi li scrivono, li girano, li vedono, li criticano, li promouovono sempre le stesse persone, lo stesso "giro": è un mondo a parte ormai autosufficiente, oltre che autoreferenziale quello del cinema de sinistra piccolo borghese, politically correct, poco chic, per nulla radical, infarcito di luoghi comuni, di democratismo alla buona, di egualitarismo, vuoto come i discorsi di Secon-Dario.
Il paese è altrove.
E anche la vita, l'arte e l'intelligenza.

marshall ha detto...

Nessie,
sì, il post è di Are, e non tuo, l'avevo notato dalla firma in basso. Ma tu ci hai messo sopra la ciliegina, ricordando quella frase memorabile di Brunetta, che a me era sfuggita.
Comunque, brave tutte due.

Aretusa ha detto...

Ragazzi chiedo scusa per il mio "assenteismo" ma ho qualche problema di carattere organizzativo-familiare, niente di che, ma ho pochissimo tempo a disposizione e alcuni giorni non riesco nemmeno ad aprite il PC.

Dunque ciao Josh e grazie ben tornato anche a te:-)
Anch'io sono stata una grande amante del Cinema, per anni...e adesso mi sento orfana.
Hai scritto cose molto azzeccate, quei boriosi, miopi e incompetenti, hanno ucciso il cinema.
In Italia da quel dì, e purtroppo, a quanto vedo anche il cinema Usa é stato soffocato dal Politicamente Corretto.
Ultimamente solo un commedia di Ben Stiller, mi ha divertito, prende in giro i nuovi vizi e vezzi del cinema americano, "Tropic Thunder"...non male perchè spiritosa e ironica con intelligenza.
Per il resto, quando voglio vedere un film, pesco dalla mia collezione molto corposa, di DVD.
Ciao mary

Aretusa ha detto...

Ciao Marsh, ben tornato:-)

Eh, si la nostra Esperia, mette sempre la ciliegina sulla torta:-)
Cmq. ho trovato anch'io "sfolgorante" la frase di Brunetta...e le reazioni di tutti quei tromboni impettiti mi hanno fatto ridere alla grande.
Manco si accorgono di quanto sono ridicoli.
Ciao mary

Anonimo ha detto...

A onor del vero però nemmeno più il cinema americano, che un tempo il top dell'intrattenimento di buona confezione, sa regalarci più niente. Trame sfilacciate e tanti effettacci speciali da farti venire il mal di mare. Bentornati a tutti.
Ernesto

Josh ha detto...

bentornato Ernesto.
Per completezza linko l'altro post di Mary sul suo blog
http://orpheus.ilcannocchiale.it/?TAG=cinema
dal titolo "un ciak per grazia ricevuta"
che aggiunge altri elementi d'interesse e attualissimi, e pure qualche cifra

marsh ha detto...

Are.,
ho letto il contenuto del link sui "finanziamenti statali al cinema".
Veramente molto istruttivo e interessante!
Per dirla con le parole di chiusura dell'articolo: "Poi dicono che i soldi per la cultura non ci sono!".
Ma va là!
E poi capisci anche perchè quell'americano (americanone) incita gli italiani a liberarsi di Berlusconi. Forse perchè con i tagli è finita la pacchia?

Marsh

marshall ha detto...

Are.,
mi ha talmente colpito la lettera di Federico Accorsi, che l'ho ricopiata integralmente in un mio blog.

Aretusa ha detto...

Ciao Ernesto si condivido...é per questo che sono felice di avere una fornitissina videoteca, quando cado nello sconforto, mi cerco un bel DVD di qualche anno fa.
Ciao Mary

Aretusa ha detto...

Josh, grazie per aver segnalato l'altro mio post sul magna-magna nostrano cinematografico.
ciao Mary

Aretusa ha detto...

Marsh e quello non è che un resoconto incompleto, dovresti leggere quello che ha messo Brunetta (mi sembra sul suo sito) da far accapponare la pelle e girare qualcos'altro...
Mi piacerebbe leggere la lettera di Accorsi, se puoi darmi il link
Ciao mary

marshall ha detto...

Are.,
ho tradotto in post, un bel commento che avrei voluto farti.

Sympatros ha detto...

Io m'arricord... o meglio amarcord che il cinema italiano era buono quando c'erano i democristiani e i comunisti...... però allora non c'erano gli uomini della Provvidenza... quindi vi dovete accontentare e decidere o il cinema bello o l'uomo della Provvidenza.. non si puo' avere tutto dalla vita.

Mio nonno fava i matoni,
mio babbo fava i matoni,
i mattoni li favo anca me ..
mo la mi casa in dov'è??

Josh ha detto...

Proprio in virtù dell'argomentazione precedente, la crisi del cinema attuale non è dovuta affatto all'"uomo della provvidenza" se vedi bene gli autori messi in gioco: tutto tranne che 'provvidenziali'

Josh ha detto...

per Aretusa: vedo che sei molto impegnata di là da Orpheus ma una cosa mi è venuta in mente.
Come si dice, a livello anche teorico, il Cinema è l'Arte di falsificare la realtà. L'operazione mimetica è proprio quella di far passare per vero ciò che è falso, attribuire concretezza della realtà a ciò che è solo un sogno, al di là del grado di poesia, trasfigurazione o realismo della narrazione.

Beh allora in questo caso questi sinistri pare proprio siano maestri aha ah.

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

Anonimo ha detto...

good start

Anonimo ha detto...

good start