mercoledì 10 febbraio 2010

Le pantomime fatate di Slava Polunin


Oggi le cose più popolari sono crudeli, perché si è alla ricerca di emozioni forti. Non c' è spazio per la dolcezza e la clownerie è, in primo luogo, tenerezza. Io sono stato più testardo di altri, perché credo fermamente che la tenerezza sia necessaria". Così parla l'artista russo Slava Polunin, un mimo capace di creare atmosfere e suggestioni fiabesche. Ma quando e dove è iniziata la carriera teatrale di questo artista-clown?


Io lo sono diventato negli anni Sessanta, quando, a dodici anni, guardavo i film di Chaplin. Facevo spettacoli per parenti e amici. Ma mia madre non voleva, così mi sono iscritto a ingegneria e per cinque anni ho continuato a farli di nascosto, fino a quando mia madre, vedendomi tra luci e belle donne, ha pensato che fare il clown non era poi così male».
E il suo personaggio Asisyai come è nato? «Studiando. Passavo le mie giornate leggendo tutto quello che mi aiutasse a capire il segreto di eroi popolari come Don Chisciotte o il Piccolo Principe. Come un immenso puzzle, ho messo insieme i tratti del carattere di quei personaggi combinandoli ai miei con la pantomima, creando un clown sincero e testardo".

Chi non avesse ancora visto i suoi spettacoli, si informi del suo passaggio e segua il calendario teatrale della propria città. Ma non se lo perda. Si ritorna bambini con lo stupore indescrivibile di chi non sperava più  di venir catapultato in un mondo fatto di  poesia che questo artista sa spargere a piene mani, insieme  alle sue bolle di sapone iridescenti o ai suoi cristalli di neve, in una scenografia  fatata. 

Slava Polunin, considerato "il miglior clown del mondo", Il Times l'ha definito "un classico del teatro del XX secolo".



E i riconoscimenti internazionali sono sempre stati su questo livello, fino al Time Out Award. Trionfì ovunque, adorazione in salita perenne. Forse Slava Polunin non pensava di raggiungere tali vette, con la sua umiltà, il suo candore e la sua ingenuità. Non ha mai fatto le cose "così, tanto per fare". Non si è mai adagiato, niente allori su cui riposarsi. Tutto nella sua vita è ponderato e accuratamente soppesato, persino le imprese più pazze, più incredibili, più avventurose. E nel raggiungere i suoi scopi è concreto, tranquillo e imperturbabile.



Evidentemente è sempre stato così; da quando ha lasciato la sua nativa Novosil (una piccola città nella provincia di Orlovsk dove Slava imparò perfino a vivere nelle capanne sugli alberi, ad ascoltare il canto degli uccelli nella foresta russa, il gorgoglio dei ruscelli, o i suoi passi che scricchiolavano sulla neve) per vedere la  città più magica del mondo: San Pietroburgo, fin ad allora immaginata e sognata attraverso le lezioni di geografia della sua insegnante. Oppure quando ha lasciato l'Istituto di Ingegneria ed Economia di San Pietroburgo  (che allora si chiamava ancora Leningrado) noncurante dell'aspettativa di sua madre di avere un figlio ingegnere; o ancora quando, in maniera autonoma, ha iniziato a lavorare nella pantomima, quest' arte poetica e intrigante così ricca di  fascino e di segreti. "Slava's snowshow" è lo spettacolo della neve in  un perenne turbinio, in una continua evoluzione di idee, di innovazioni ed invenzioni, sulla base del celebre "expressive idiotism" (idiozia espressiva), la sua eccentrica pantomima ispirata a Marcel Marceau, a Grock e allo stesso Charlot -  pantomima che l'ha reso unico nel suo genere e popolare in tutto il mondo. La creazione di Asisyai, il suo personaggio clownesco più famoso, è  una figura commovente e ironica, vestito di una tuta gialla da lavoro, con un paio di pantofole rosse soffici, che ci riporta a semplici antiche maschere, ormai parte dell'immaginario popolare:  l'Arlecchino e Colombina, il lunare Pierrot o  il tragicomico Pulcinella.
Il teatro finalmente resuscita con artisti di questo calibro e lo spettatore è coinvolto in una vivida fantasmagoria di colori con un uso sapiente delle musiche, a cui prende direttamente parte in un giuoco rutilante. Prendetevene un assaggio su questo trailer. Ma non accontentatevi solo della mia descrizione: Slava Polunin e la sua Compagnia sono davvero imperdibili.

Hesperia

18 commenti:

Josh ha detto...

Sembra parecchio interessante, un vero artista! Molto belle anche le foto.
Ha fatto notazioni intelligenti anche su ciò che è considerato 'spettacolo' oggi...che è tutto dire.

Josh ha detto...

Ah ah...qui da noi abbiamo invece ancora Via Lenin...Via Stalingrado..
pensa te!
Poveri noi!

sarcastycon ha detto...

Spettacolare il trailer!!
ciao
Sarc.

Hesperia ha detto...

Josh, come ti ho già detto, portaci i tuoi ragazzi e vedrai che li farai felici. Ma non è uno spettacolo SOLO destinato a loro, ma per la gioia degli occhi di tutti gli spettatori, quale che sia l'età.
Io di lavori teatrali ne ho visto davvero tanti, ma devo dire che ormai il teatro langue perché caduto in mano a chi sappiamo. Cioè a quelli che lo hanno trasformato in un rito stracco e autoreferenziale.
Questo delizioso mimo invece fa letteralmente resuscitare i morti.
Puoi vedere il trailer e i vari filmatini annessi su you tube.

Certo che se loro hanno cambiato Leningrado in S. Pietroburgo e voi a BO avete ancora la via Stalingrado, c'è quasi da spararsi :-)

sarcastycon ha detto...

josh
e in toscosoviet esagerano anche.... via ho ci min, via che guevara..
è un blog troppo serio per scrivere cosa ne penso..
ciao

Hesperia ha detto...

Sì, Sarc, curiosamente la vera arte oggi proviene dall'Est, dove sono stati tanto oppressi. Noi siamo in declino e abbiamo delegato tutto alla tecnica eliminando il semplice fattore umano.

sarcastycon ha detto...

Hesperia
non dimentichiamo che anche durante il comunismo certe forme artistiche, soprattutto classiche come il Bolshoi, con la sua accademia e i suoi ballerini, erano di indiscutibile valore.
Probabilmente una delle poche cose buone che veniva dall'est.
ciao
Sarc.

Hesperia ha detto...

Mah...io credo che sia presuntuoso Sarc, dire "una delle poche cose buone", a proposito di Est. Spesso nelle situazioni di grande repressione, amarezza e tristezza possono nascere dei grandi capolavori e dei grandi spiriti poetici e artistici. Può sembrare paradossale ma la democrazia di massa come quella che stiamo vivendo attualmente è proprio quella che appiattisce e livella gli spiriti.
Pensa a quanti poeti ha dato invece la Russia anche durante i suoi periodi più feroci di rivoluzioni cruente: Marina Cvetaeva, Anna Achmatova, Sergei Esenin, lo stesso Boris Pasternak fino ad arrivare ad Alexander Solgenitzin.
Per non dire di registi cinematografici davvero bravi come quel Tarkovskij di "Andreij Rublev". Ma anche pittori (c'è stato il futurismo russo, il suprematismo e altre scuole pittoriche interessanti).
Insomma, per farla breve non confondiamo i popoli e le genti coi regimi. Delle individualità artistiche interessanti per fortuna riescono comunque ad emergere e a distinguersi anche dove c'era la "cortina di ferro".
Ciao

sarcastycon ha detto...

Esperia
perfettamente d'accordo,forse nella brevità del mio commento,non mi sono espresso bene,per "una delle poche cose buone.." intendevo
proprio che, malgrado il comunismo volesse controllare la cultura,certe forme artistiche le incentivate.Non si discutono, ovviamente,quelle dei singoli autori, come quelli da te citati,ma questi erano spesso o quasi sempre ostacolati dal regime.
ciao
Sarc.

Hesperia ha detto...

Esatto Sarc. E quello che volevo sottolineare io è che sovente è proprio da questi "ostacoli", che nasce un grande anelito di libertà che l'arte più d'ogni altra disciplina riesce a far trapelare, e in questo senso l'artista è anche uno scomodo testimone.
Oggi in fondo ci sono meno artisti forse anche perchè pensiamo di essere tutti "liberi" e mancano motivazioni e forti spinte ideali. E anche perchè il cosiddetto "mercato" crea forme artistiche la cui vera motivazione sono gli incassi e i guadagni.
Pensa, ad esempio che gli editori prima di lanciare un libro di narrativa fanno inchieste di marketing "preventive" per sapere in anticipo SE, QUANTO e COME potrebbe fruttare il prodotto.

Sympatros ha detto...

Si stava meglio quando si stava peggio. Volete gli artisti, i grandi poeti?... Bene instaurate un bel regime repressivo e poliziesco e l'arte fiorirà. Chi sa se le televisioni di Berlusconi, col predominio asfissiante della banalità, stia facendo nascere nel silenzio appartato di qualche mente geniale e solitaria il sublime dell'arte?

In questo caso non siamo proprio ai laudatores temporis acti di cui parlavo prima, ma quasi. Una volta sì che i film erano belli.... una volta sì, quando non c'era il progresso e il benessere economico, sì che c'era arte. Poveri ma belli.

A parte il piglio ludico-parodossale del mio post, penso comunque di poter dire che il sentimentalismo è una brutta bestia!!

Hesperia ha detto...

Un'altra di queste stronzate provocatorie e banno. Se vuoi partecipare scrivi qualcosa di sensato e possibilmente senza veleni. Da quando in qua ho sostenuto comunismo e regimi polizieschi? Quelli son tutti tuoi e dei tuoi amichetti. Qui si ragionava dei controversi rapporti tra arte e regime, ma con la gente in malafede come te , non si può ragionare.

Sympatros ha detto...

Prego, cara Hesperia banna pure, però non penso fossero più in tema del mio post col tuo argomento introduttivo le varie vie lenin e vie stalingrado, ma voi siete in famiglia, avete ragione.... non vi accorgete nemmeno quando andate fuori tema e quanto siete strutturalmente provocatori... ma voi siete una famiglia... avete ragione, sono io che sono fuori posto.

Hesperia ha detto...

Si, esatto! Siamo in famiglia.

marshall ha detto...

Hesperia,
è successo un fatto che per me ha dello straordinario: mentre guardavo il trailer, mio figlio, senza chiedermi niente, è intervenuto dicendo: "Carmina Burana Carl Orff". Poi vedo che effettivamente è così. Lo straordinario sta nel fatto che ha appena 20 anni, scoprendo quindi che è grande appassionato di musica "seria". Mi ha stupito la sua preparazione che proprio non credevo.

Hesperia ha detto...

Sì Marsh in brano del trailer sono i Carmina Burana di Carl Orff (Fortuna Imperatrix Mundi). Ciao

Anonimo ha detto...

Sono davvero prodigiosi. Li ho visti anch'io nella mia città (Firenze) e ti tolgono quasi il respiro per la bellezza e l'emozione che sanno suscitare. Saluti

Angela

Hesperia ha detto...

Benvenuta Angela. Sì, quando uno spettacolo lascia emozionati e contenti raggiunge lo scopo che si prefigge: suscitare meraviglia. Prerogativa oggi invero rara.