lunedì 7 aprile 2014

I batacchi degli antichi portoni


 
Alzi la mano chi da bambino non si è mai divertito a picchiare i batacchi dei portoni: un tocco per il primo piano; due tocchi per il secondo secondo: tre terzo. Abitavo anch'io quando ero piccola in un antico portone con batacchi fatti da grossi anelli che chiamavo "i salvagenti di ferro".
Perfino Collodi in "Le avventure di Pinocchio" racconta che il burattino cercò di tornare dalla Fata dai Capelli Turchini, dopo aver combinato monellerie di tutti i colori. Batté e ribatté al portone  della sua casa con una pesante biscia di ferro. Ma la fatina non apri, la biscia gli rimase in mano e poi se ne sgusciò via. Poesia, fiaba e fantasie infantili intorno ai cari vecchi batacchi, ad alcuni dei quali ci si avvicinava con un po' di timore  reverenziale, poiché avevano teste mostruose in funzione apotropaica.
 Personalmente ero incuriosita da quelli che avevano una mano con la palla di ferro, ma prendere in mano questa "mano mozzata" con palla mi metteva un po' di soggezione. I cellulari non esistevano ancora e al telefono si stava poco (e non tutti lo avevano), ma gli amici li si poteva facilmente reperire picchiando al batacchio per poi correre a giocare insieme. La vita sembrava più semplice e ingenua.
Ce ne sono ancora di tutti i tipi: leoni con l'anello in bocca, meduse o facce da polena. La Biscia o altre serpi come quella citata dal Collodi, anelli pesanti in lucido ottone o altra lega, la citata mano che stringe una palla di ferro tra le dita. Oggi non è pratico limitarsi ai batacchi ed esistono campanelli e citofoni, ma vale la pena di ricordare che i batacchi hanno attraversato i secoli  e che
conferiscono a un portone il suo tocco (o meglio  il suo ciocco) di classe, di sapore di antico.
 
 
L'ultima frontiera dell'attuale  crisi  che tutto depreda e di tutto fa razzia,  è il loro furto.  Non bastano gli ori  trafugati alle famiglie nelle case, il rame delle grondaie, lo zinco dei tombini.... Ora si attaccano anche all'ottone di targhe, al ferro battuto dei batacchi e dei pomelli.
Leggete qui, roba da non crederci: http://www.greenreport.it/news/comunicazione/crisi-dintorni-non-solo-furti-dande-dellottone-rubano-maniglie-targhe-professionali-pomelli-e-citofoni/

Eh sì che abbiamo attraversato secoli detti anche più bui di quello attuale. "Furti di poco conto", li definiscono; sì, ma pur sempre "sottrazioni illecite" che denotano un animo vile e accattone.

 
 
Dove si trovano oggi gli antichi batacchi? Presso fonderie di metalli, piccole botteghe artigiane di ferro battuto e naturalmente nei mercatini di antiquariato. Ovviamente vengono venduti anche  su ebay. Già, ma che cos'è che non può vendersi su ebay? Qui su questo post una rassegna di quelli più significativi.
 
 
 
 
Qui un articolo sul tema dal titolo "Un colpo, due colpi, un sussulto".
 
Hesperia
 

8 commenti:

Josh ha detto...

bei batacchi! :)
incredibile che siamo arrivati pure al furto dell'ottone!

alla prossima ci portereanno via anche il legno, anzi il pvc di rivestimento, delle porte....

Nessie ha detto...

Ce l'hai un batacchio nel tuo portone? A Bologna ne ho visti parecchi.

Mi sa che hai ragione. Dall'ottone siamo già passati al ferro. A breve ci ruberanno pure legno, stipiti e catenacci :-(

Hesperia ha detto...

Qui un suggestivo articolo dal titolo "Un colpo, due colpi, un sussulto" :

http://www.marioiaquintafotografo.it/index.php?fl=4&op=mcs&id_cont=157&eng=Presentazione%20di%20Carlo%20Ciappi&idm=195

con annesse altre foto di antichi batacchi. Perfino nei Promessi Sposi si parlava di monatti che percuotevano i portoni con questi aggeggi. Manco le pestilenze riuscirono ad asportarli.. Ma la pestilenza d'oggi è perfino peggiore: crisi, razzie, e immigrazioni fuori controllo.

Josh ha detto...

Purtroppo il mio portone in città è "moderno", niente batacchi.

Il batacchio qui rimane solo nel centro storico dentro le mura, limitato agli enormi portoni degli edifici d'epoca.

Anche in montagna abbiamo i maniglioni ma niente più batacchio: non avrebbe comunque resistito, anche sugli Appennini portano via tutto.
Un altro esempio è la scomparsa di tutte le Madonnine crocevia, addiritture raschiate via quelle che erano ormai fuse con la pietra.
E al loro posto ci hanno messo (e mica sempre) quelle in plastica o resina che sono bruttissime.

Hesperia ha detto...

Purtroppo è vero anche questo: l'estinzione delle edicole votive. Anche al mare ce ne sono di carinissime incastonate nei palazzi arlecchinati della Liguria che guardano il mare. Ma a qualcuna manca un braccio, a qualcun'altra, la testa. Insomma, un disastro...E se a queste cose non mostriamo di tenerci noi, poi non possiamo pretendere che lo facciano "le risorse". Tzé!

I paesini appenninici non vengono più presidiati e quello che perdiamo, sarà difficile rimpiazzarlo.

Josh ha detto...

nei paesi appenninici, alcune borgate sono vuote, sono proprio edifici fantasma;
in alcuni si vede qualcuno giusto d'estate.

Non sono molto frequentati nemmeno da giri di controllo di polizia, carabinieri, vigili.
Lì o non c'è nessuno e se c'è qualcuno si è soli.

l'anno scorso ci furono casi di anziani soli uccisi per rapina di 30-40 euro, residenti proprio in borgate in collina o in montagna.
Case terra-cielo con entrate a terra, senza troppe inferriate o porte blindate e così...

Hesperia ha detto...

Poveretti! Mi spiace proprio tanto. Che mondo schifo ci stanno confezionando!Hai sentito delle nuove oceaniche invasioni che questi scellerati ci scaricano contro? Mala tempora...

Josh ha detto...

certo che ho sentito: si parlava come nulla fosse di altri 600.000 in arrivo.

Con una recrudescenza di Ebola, pure.

cfr.

http://news.supermoney.eu/salute/2014/04/virus-ebola-2014-i-sintomi-e-i-rischi-per-l-italia-0083439.html

http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2014/04/06/AQhLzJOC-morti_europa_ebola.shtml

http://it.euronews.com/2014/04/09/ebola-l-epidemia-si-estende-e-fa-paura-anche-all-europa/

ma tanto adesso esser clandestini e senza documenti, anche sanitari, è "legale"....