sabato 12 aprile 2008

Quelle cime per sempre inaccessibili

Mi sono sempre chiesta perché, delle tante versioni cinematografiche (cinque) date al poderoso romanzo di Emily Bronte "Wuthering Heights" (Cime tempestose), non ce n'è una che possa eguagliarlo appieno. Alla fine ho trovato una risposta. Si può mettere in scena un romanzo dalle ordinate strutture narrative, ma non un poema in prosa.Wuthering Heights (non traduco il titolo, perché in realtà wuthering è l'onomatopea del vento che fa wu-wu, sicché la vera traduzione sarebbe "altezze ululanti"), ha sì la narrazione ad incastri e a flash-back tipica di un romanzo familiare, ma la sua parte poetica e metafisica è data da una natura selvaggia sferzata da agenti atmosferici incontrollati, che incute un inspiegabile timor-panico. Sullo sfondo di questo cosmo crudele, c'è un amore negato che trascende la vita per attraversare la morte. Un amore sempre in sospensione tra cielo e terra che rifiuta di collocarsi socialmente. Inoltre i protagonisti sono due personaggi speculari: Heathcliff è il doppio di Catherine; Cathy è il doppio di Heathcliff (da qui, la famosa frase di lei: I am Heathcliff).Il doppelgaenger è uno dei temi cari al romanticismo nordico, come caro, è anche il tema dell'incesto (il Manfred di Byron, ad esempio). I due sono fratellastri adottivi (sebbene non ci sia consanguineità) e hanno trascorso insieme l'infanzia nella brughiera e nella stessa casa colonica alle falde dei monti. Per questo non possono sposarsi: l'endogamia non sarebbe socialmente conveniente. Nei "doppi" l'incontro non può essere totale, poiché manca l'equilibrio della complementarietà idoneo a formare una coppia. Poi, fatalmente, si distruggono l'un l'altro. Solo la morte potrà unire infatti i due protagonisti divenuti anime vaganti e senza requie. La trama è nota e e potrete trovarne il sunto qui, oltre che interessanti notazioni critiche tra le quali quelle di Chesterton e di Praz.A rendere unica l'opera è proprio la poesia del paesaggio aspro quasi demonico, dello Yorkshire. Come demonici e ossessionati sono i due personaggi nella cornice di una brughiera flagellata dai venti, nonché le accentuazioni gotiche, le ombre chiaroscurali (shadows) e un diffuso senso del Male (Evil), descritto con magistrale perizia da Emily Bronte, figlia di un pastore protestante metodista. Heathcliff ha un un nome roccioso: (heath: brughiera; cliff: rupe) . E roccioso è anche il personaggio. Catherine è collerica, volubile con un'animosità da folletto delle brughiere. Heathcliff è l'eroe byroniano tenebroso e mai riconciliato col suo ambiente. Catherine, in quanto donna, farà invece dei compromessi con la società e, attratta per vanità dal benessere e dall'agiatezza, sposerà il signorotto insignificante Edgar Linton. Ma poi muore. E non importa che la narrazione ci dica che muoia di parto, nel dare alla luce una bambina a lei somigliante anche nel nome (Cathy, un altro "doppio"). Noi sappiamo che muore perché neppure lei può riconciliarsi con una vita che abbia dei vincoli stretti e rigide regole sociali.Tuttavia, delle molte versioni filmiche date (tra le quali anche una del grande Luis Bunuel) scelgo la prima del '39
"La voce nella tempesta" di William Wyler poiché rispetta alcune atmosfere del romanzo. Non ne possiede, l'intensità né la profondità, ma ce ne permette una suggestione in alcuni elementi portanti. Ad esempio, nella scelta di un superbo Laurence Olivier: un Heathcliff perfettamente credibile e somigliante, dallo sguardo duro, lupino, tagliente eppure stranamente malinconico. Un cuore di tenebre, un lupo tradito dal suo stesso odio e desiderio di vendetta che alla fine lo distruggerà. E tuttavia, capace di irradiarsi di fronte all'amore per Cathy. Vidi quel film da bambina con mia madre, e ne rimasi ad un tempo, affascinata e impaurita. Da adulta volli leggere e approfondire il romanzo su cui sono stati versati fiumi di inchiostro. Meno convincente invece è Merle Oberon forse troppo morbida e civettuola per essere la vera Cathy del romanzo - personaggio in preda all'argento vivo.
Poteva, la Cathy perfetta essere proprio lei?la cantautrice Kate Bush? Non mi si giudichi blasfema se in mezzo a tante attrici che l'hanno interpretata (tra le quali Juliette Binoche nella versione del '92 in coppia con Ralph Fiennes) mi tocca pescare proprio nel mondo del pop-rock. Curioso che abbia anche lo stesso nome, Catherine. La canzone Wuthering Heights (1978), composta da Kate Bush quand'era appena 14enne, è un singolare brano pop-rock new romantic, unico nel suo genere e che - per usare le parole della stessa Bronte - ti rimbomba nel capo come mille magli di fabbro. Guardatela bene in questi video. Con l'abito rosso è un folletto spiritato che danza nella brughiera. Nell'abito bianco è un fantasma folle perso nei suoi deliri notturni. Per sua stessa ammissione dichiarò di aver subito un fatale sortilegio da questa insuperabile e rapinosa storia d'amore. Certo, quello di Kate-Cathy è solo il tempo di una canzone e non sapremo mai che attrice sarebbe stata sullo schermo. Wuthering Heights ha ispirato le più disparate espressioni artistiche e creative, e continua a farlo: numerose incisioni di Balthus, fumetti d'autore, diversi sceneggiati tv e perfino un musical . Ora si sta preparando un'ennesima versione filmica con Johnny Depp nel ruolo che fu del grande sir Laurence Olivier. La fascinazione incantatoria di uno straordinario classico continua... E ciascuno degli artefici vuole raccogliere una sfida pressoché impossibile: quelle cime oltre che tempestose, permangono inaccessibili.
Hesperia

38 commenti:

Anonimo ha detto...

Quando si leggono certi romanzi sublimi ci si chiede: ma esistono amori del genere nella vita, capaci di travalicarla fino alla morte o sono solo ed esclusivamente invenzioni letterarie?
Hai fatto un resoconto puntuale ed esaustivo Hesperia. Buona domenica.

Anonimo ha detto...

Ho letto e ho guardato con attenzione tutti i link. Grazie per averci fornito quello del film del '39 di W.Wyler. Sto cercando da una vita quel DVD lì, senza riuscire mai a trovarlo. Qualcuno può indicarmi dove?
Anch'io come Demetra mi chiedo se storie d'amore del genere possano esistere davvero nella vita reale. Eppure, se gli scrittori le scrivono, si vede che devono averne fatto in qualche modo esperienza.
Se le canzoni (come quella di Kate Bush, bellissima) ne cantano, idem.
Brava Hesperia, ciao.
Rosalind

Aretusa ha detto...

Che bella sorpresa Hesperia!!!!
Mi sono letta il tuo post, tutto di un fiato.
Brava, veramente...
Ho adorato il libro e anche le versioni filmiche.
Adesso ho poco tempo,devo ancora andare a votare.
Ma tornerò presto per approfondire insieme a te i tanti aspetti del libro.
Ciao Are

Anonimo ha detto...

Volevo aggiungere un'altra cosa. Forse nessuno di questi film sarà all'altezza del romanzo.Ma è importante provarci. E immagino nessuno delle forme espressive da te citate (fumetto, incisioni, scenegggiati ecc.) , sia adatta a carpirne fino in fondo lo spirito. Per la canzone composta da Kate Bush, è certamente più facile perché la musica, rassomiglia di più alla poesia che non la prosa o anche un film. Ma come hai già detto, è il tempo breve di una canzone.
Mi puoi dire esattamente i titoli delle varie versioni filmiche fatte? grazie.
Rosalind

Hesperia ha detto...

x Demetra. La risposta te l'ha fornita implicitamente Rosalind. Romanzi, racconti, poesie e opere varie vengono pur sempre ideati e scritti dagli esseri umani. Perciò parlano di quanto rientra nella loro esperienza. O sogni, o aspirazioni.

x Rosalind. Il DVD del '39 puoi forse trovarlo su ebay in Internet. Io l'ho trovato per caso in una edicola di giornali tra i dvd pubblicati settimanalmente. Pensa ch ecostava solo 9 euro.

Hesperia ha detto...

Okay Are, grazie.
Allora buon voto:-) Io sono appena stata.

Rosalind, le versioni filmiche sono queste:

1) La voce nella tempesta (1939) di cui ho messo le due immagini e il video in link
2) Cime tempestose (1970) di Robert Fuest con Timolthy Dalton, a mio avviso mediocre.
3) Abismos de pasion (abissi di passione) di Bunuel (1953).
4)Hurlevent di Jacques Rivette (1986).
5)"Cime tempestose" di Peter Kosminsky (1992) con Juliette Binoche. Mi dicono che non sia una versione riuscita nemmeno questa.

Sì, sono d'accordo con te. L'importante è provarci. Ispirarsi a un grande capolavoro vale sempre la pena anche se non se poi non si arriva a uguagliarlo.

Anonimo ha detto...

Di romanzi familiari ho letto I Buddenbrock di Thomas Mann (noioso) e i Karamazov di Dostoevskij, molto bello.
Cime tempestose non l'ho letto. Ho visto la versione filmica con Juliette Binoche del '92, ma francamente lei mi parava uscita dagli spot pubblicitaii della Ferrero Roché.

Kate Bush è un talento femminile straordinario per voce, virtuosismo (suona benissimo il piano), ha studiato danza e mimo col grande Lindsay Kemp e anch'io la vedrei bene nel ruolo di Cathy.
Hesperia, spero che una volta o l'altra parlerai del noir e della scuola degli hard boiled (i duri).

Aretusa ha detto...

Come dicevo “ Cime tempestose” è uno dei miei romanzi preferiti, anche se non è un libro di facile approccio per il lettore moderno, abituato a letture più semplici ed immediate.
Tuttavia, a prescindere dallo stile lento e raffinat dell’epoca, questo romanzo rimane ancora attuale a distanza di centocinquanta anni dalla sua creazione.
Quando uscì (non poteva essere altrimenti dati i tempi) fece scandalo e fu bollato di eccessiva spregiudicatezza per le passioni estreme che lo attraversano.
Odio e amore spinti al limite dell’umana concezione (di allora) immersi in una natura, anch’essa protagonista.
Oggi farebbe sorridere i giovani abituati a ben altri “estremi”.
Io l’ho sempre trovato un romanzo sublime, e mai eguagliato dalle versioni filmiche. Anche se ne convengo con Hesperia, la migliore è quella del ’39, per lo meno è quella che mi è rimasta impressa, malgrado l’abbia vista da bambina in tv (quando ancora non era ridotta allo stato attuale e trasmettevano grandi film…invece del grande fratello).
Il personaggio di Heathcliff é l’indiscusso protagonista e svetta di molto sopra gli altri, sia nel romanzo, che con il viso tormentato e cupo di Sir Laurence Olivier.
Un eroe da tragedia shakespeariana, più che romantico, un “bello e dannato” di quell’epoca.
Ho sempre pensato a lui come ad un figlio illegittimo di Earnshaw e a tutte le traversie della famiglia come ad una sorta di nemesi, per “l’errore” compiuto dallo stesso. Se si legge in questa chiave il romanzo, non è poi così sopra le righe la realizzazione della vendetta implacabile di Heathcliff, perennemente angariato ed umiliato da Hindley e Catherine, perdutamente innamorato di quest'ultima che pur ricambiandolo, gli preferirà Edgar, in ossequio delle convenienze sociali …insomma c’è di che far incavolare anche il più santo degli uomini.
Un aspetto interessante del libro è che la passione prorompente alla base dell'intera vicenda viene presentata come un sentimento puramente cerebrale, una guerra di cervelli, un confronto eterno tra i due protagonisti senza tempo e senza luogo, destinato a proseguire anche dopo la morte di lei.
A riprova che l’amore “eterno” nasce dalla mente, che l’attrazione più forte e duratura è quella del “cervello” e non del corpo, quest’ultima è estremamente effimera nei romanzi, così come nella vita…
Are

Aretusa ha detto...

Dimenticavo il mio preferito rimane sempre Mr. Darcy;-)

Hesperia ha detto...

Marlowe, ci avrei giurato da subito che con un nick come il tuo eri appassionato di polizieschi, e soprattutto della scuola dei "duri" (hard boiled) (Chandler, Cain, Hammett). Di gialli, detective story e noir ne ho letto ben pochi, anche se qui in casa tra i miei familiari non mancano gli appassionati, in particolare di Simenon.Di film noir invece ne ho visti molti.
Su Kate Bush (di origine irlandese) ti do ragione in pieno. Bella voce sopranile e belle atmosfere.

Buona la sortita sulla Binoche che sembra uscita da Ferrero-Roché :-) Purtroppo a fare gli spot pubblicitari, gli attori ci rimettono in credibilità.

Hesperia ha detto...

Cara Are, intanto mi complimento per il tuo livello di attenzione al romanzo in materia di lettura, non certo facile. Specie oggi che si corre troppo e non si ha tempo di seguire "il tempo di una narrazione", e si preferiscono i materiali già precotti. Un tempo il vittorianesimo impediva agli scrittori di essere troppo espliciti, ma il fatto che Heathcliff potesse essere figlio illegittimo di Earnshaw-padre, è materia controversa tra i vari critici.
E anche la "metafisica" dell'amore di cui parli, deriva dal fatto che la Bronte è figlia di un pastore metodista e dunque a detta di molti biografi, non fosse estranea a esperienze di misticismo vero e proprio. Curiosa poi la sua morte: muore in piedi mentre era intenta a pelare patate e spesso la Fallaci l'ha usata come esempio. ("morirò in piedi come Emily Bronte").
Heathcliff (anche nella foggia degli abiti cinematografici di Laurence Olivier: colletto bianco a bavero rialzato, basette, redingote ecc.) si conferma eroe byroniano, in quanto "fatale". Il suo ingresso in casa Earnshaw e in casa Linton (le nozze con la sorella di Linton, Isabel) porteranno la rovina in ambedue le proprietà. Diciamo in parole semplici che Heathcliff è la versione maschile della "femme fatale". E del resto il teatro byroniano, assume non pochi stilemi da quello elisabettiano.
In questo senso il tuo Darcy di "Orgoglio e pregiudizio" è certamente un eroe più rassicurante :-)
Laurence Olivier, resta indimenticabile, proprio per la sua recitazione ad impronta shakespeariana anche nel film.

Anonimo ha detto...

Grazie Hesperia. Sono particolarmente interessata alla prima versione del '39 e anche a quella del '53 di Bunuel. Ho un amico "trovatutto" in Internet che ha detto che mi scaricherà i due film.
Per ciò che concerne gli sceneggiati tv sono certamente materiali più poveri di un buon film. Quello fatto qualche anno fa dalla Rai con Alessio Boni e Anita Caprioli era una vera pena. Oltretutto far parlare Heathcliff con l'accento meridionale che trapela anche dalla dizione di Alessio Bono, è davvero sconfortante. Altro che Yorkshire!
Rosalind

Anonimo ha detto...

Cara Hesperia,
per pigrizia mi sono limitato a leggere il tuo resoconto "puntuale ed esaustivo" (cito Demetra...)perché avevo la mente altrove e non trovai il tempo per aggiungere anche il mio di commento su quest'opera straordinaria.
Come sai da una mail privata, Wuthering Heights (dove l'aggettivo wuthering pare sia una forma dialettale dello Yorkshire, per dare un sapore esplicitamente regionale alla storia, che da subito non è "inglese" ma situata in una zona di frontiera tra England e Scotland appunto, come la storia passionale fra Cathy e Heathcliff, che si situa nella terra di nessuno fra due Paesi, l'Odio e l'Amore vissuti fino ai massimi livelli concepibili per l'essere umano)il romanzo in questione fu il primo mio studio monografico universitario, condotto magistralmente da una docente che era appassionata di tutto ciò che riguardava le tre "genie" Charlotte Emily ed Anne, che misero in ombra fin da subito il loro fratello tanto amato-soprattutto da Emily che si rifiutò di uscire di casa dopo la sua morte- Patrick Branwell, il cui dubbio talento di pittore e scrittore era preso sul serio soltanto da tre adoranti sorelle...Non ricordo molto di quelle lontane lezioni sulle leggendarie sorelle, ma una cosa voglio dirla perché la memoria l'ha conservata perfettamente:hanno provato, soprattutto i primi critici, a dire che Emily Bronte scrisse il suo unico romanzo- che è anche un romanzo unico- perché ispirata da non si sa che cosa o da chi.La verità è che- è stato dimostrato con studi filologici accurati- la scrittrice sapeva perfettamente che cosa stava scrivendo e come lo stava facendo:le varie generazioni, gli intrecci amorosi, la tecnica dei flashback, il ricorso a due personaggi neutri e convenzionali come Lockwood(lock, chiudere a chiave, rimanda a un atteggiamento di chiusura affettiva ) e Nelly Dean(un misantropo estraneo alle vicende, e una "serva" coinvolta come spettatrice/protagonista ma subordinata alla mistress Cathy)riescono a porre una certa distanza fra il lettore e la visceralità degli accadimenti:se li vedessimo nel momento in cui accadono, ne saremmo annientati, tanta è la violenza delle passioni in questo romanzo che non ha eguali in nessuna letteratura, essendo one of a kind.
Circa la domanda che ponete, e cioè se siffatti amori esistono nella realtà...Beh che dire? A me pare che,forse, la vita quotidiana sia così prosaica da escludere una durata così lunga del magico feeling che accomuna due esseri.Come diceva Blake, altro grande cui viene accostata la potenza visionaria di Emily Bronte, non ci resta che "kiss the joy as it flies" essendo incapaci di "catturarla" per sempre...
Un saluto da...Western Citizen!

Hesperia ha detto...

Giuro, che non ti ho riconosciuto e che mi chiedevo: "Ma chi è questo Western Citizen che ragiona così bene da Occidentale? :-)
Poi sì, dalle notazioni ti ho riconosciuto. Siamo quasi tutti d'accordo che pur essendo un romanzo familiare è più vicino al "romance" che al "novel". Che le atmosfere gotiche lo rendono forse più vicino a Coleridge o a Blake che alla Austen.
Interessanti le notazioni biografiche che fornisci sulla Bronte.
Sapevo anche di questo suo fratello alcolizzato e di maniere ruvide, Branwell.
Tuttavia sono poco disposta a credere che per costruire il personaggio di Heathcliff si fosse basato su di lui, come asseriscono certuni.

Ora ti racconterò un buffo episodio. Un mio compagno d'università si chiamava Iglis. Colpita dalla stranezza del nome gliene chiesi conto. E lui mi rispose che sua madre aveva visto il film "La voce nella tempesta", e che il nome, in buona fede, lo aveva capito così. :-). Pare quasi una barzelletta. Ciao.

Hesperia ha detto...

Rosalind, quell'Alessio Boni che è stato di recente utilizzato dalla tv per "Rebecca la prima moglie" (altro capolavoro di Hitchcock, tratto dal romanzo di Daphne Du Maurier ) dovrebbe ripulire la dizione da inflessioni dialettali meridionali. Non esiste che un aristocratico inglese (quel De Winter interpretato anche lui da sir Olivier nel film) , lo fai parlare come se provenisse da Lecce.

Anonimo ha detto...

Condivido la risposta un po' scettica di Western, viste come vanno le cose. In fondo quel che dice Blake non è dissimile al "carpe diem" di oraziana memoria :-)

Anonimo ha detto...

che bel pezzo, Hesperia, anche stavolta! Con brani così efficaci, mi sembra non ci sia mai tanto da aggiungere.
La versione cinematografica di Wyler è quella che preferisco perchè Wyler era un regista di solido mestiere, ma nulla di paragonabile al libro. Il brano di Kate Bush lo comprai :)

Sono d'accordo con il post di Aretusa.

Devo una risposta esistenziale a Demetra, quando dici "Quando si leggono certi romanzi sublimi ci si chiede: ma esistono amori del genere nella vita, capaci di travalicarla fino alla morte o sono solo ed esclusivamente invenzioni letterarie?"

SI, esistono amori che travalicano la vita fino alla morte ed oltre, totalizzanti, non passano e coinvolgono tutto l'essere, passione della mente e dell'anima comprese, e possono divorare fino alla totale consunzione di sè per anni e anni; non sono invenzioni letterarie.
Anche se sono un tipo passionale ad alta tensione, espungo sempre dalla mia vicenda personale la vendetta; quando la passione è totale è suscettibile anche di crescita, spiritualizzazioni e di totale oblazione, nessun compromesso con la società, ed è possibile arrivare ad identificarsi scambievolmente l'uno con l'altra, fino a dire "io sono Heathcliff/Cathy". Ti auguro di trovarlo! ma anche di avere la tempra di sopportarlo e di condurlo attraverso tutte le avversità della vita. :)
Rifuggo invece tutte le vs. considerazioni (ma Western Citizen!!) quando dite che oggi un amore totale ed eterno non è possibile fuori dai romanzi perchè la prosaicità della vita...o finisce perchè tra 2 esseri non è possibile la magia tanto a lungo, etc....ma dipende chi è l'altra persona eh!

Cfr Cantico 8:6
"Mettimi come un sigillo sul tuo cuore, come un sigillo sul tuo braccio; perché forte come la morte è l'amore, tenace come gli inferi è la passione.
Le sue braci sono braci di fuoco,
la fiamma dell'Eterno."

Hesperia ha detto...

Josh, un'amnesia. Da dove è tratto il Cantico 8:6?
E' certo che non tutti hanno certe fortune e che quando non la si ha ci si trincera dietro a uno spirito un po' blasé e scettico. Forse è una forma di fuga.
Quel tuo dire a Demetra "ti auguro di trovarlo, ma anche di avere la tempra di sopportarlo" è indicativo della fatica e dell'impegno che comporta la costruzione di un amore.
Era proprio di ieri la notizia che la nuova Cathy della sesta versione sarà Natalie Portman. Ma per carità di Patria. Un viso troppo levigatamente americanizzato (anche se lei è nata in Israele). PUò darsi che sia brava, ma le physique du role è essenziale. A mio avviso la vera Catherine avrebbe potuto essere SOLO Vivien Leigh (Rossella O'Hara). E difatti lei si innamorò molto di quel personaggio, ma non poté farlo perché era già sotto contratto, spingendo però il marito Laurence Olivier ad accettarne la parte di Heathcliff.
E nella nostra epoca, forse la stessa Kate Bush. Ma ora è troppo avanti nell'età per quella parte.
Bene: è aperto il toto Catherine e il toto Heathcliff :-)

Anonimo ha detto...

Hesperia, il verso è nel Cantico dei Cantici, nella Bibbia.
Sono stato fortunato, sono follemente innamorato della stessa donna da 20 anni spaccati, mi emoziono allo stesso modo ora quando ci incontriamo giorno per giorno dopo una giornata passata non insieme....o quando la scorgo da lontano ad un appuntamento in mezzo all'altra gente. Un po', penso sono proprio fatto così, venusiano-marziale/
plutoniano-uraniano, non so vivere senza amore, per me la vita è l'amore, altrimenti non vedrei del tutto il senso, se dovessi darne un'immagine direi una fiamma continua, anche se attraverso prove e sacrifici. Tutto il resto per me viene dopo. Penso che giusto nei primi 6-7 anni della mia vita non ero innamorato....

avrei visto Vivien Leigh al massimo della resa nella parte di Catherine. Ho qualche dubbio sul nuovo remake di 'Cime tempestose', e di Rebecca pure non ne sentivo la necessità. Di una Catherine attuale
da mettere a fianco di Johnny Depp non ho idea, preferisco il cinema del passato anche per l'allure delle attrici di prima, non saprei.

Anonimo ha detto...

Toto Catherine attuale? come tipologia forse Winona Ryder. Heathcliff invece potrebbe anche essere il rude Russell Crowe.
Josh, con la mente seguo Western Citizen, con il cuore seguo il tuo discorso.

Hesperia ha detto...

Josh, grazie per la precisazione. Sei un uomo molto fortunato ad emozionarti allo stesso modo dopo 20 anni. Ma forse il destino ce lo facciamo noi col nostro carattere. Magari venusian-marziano :-)
Sapevo che avresti assecondato al 100% Vivien Leigh nel ruolo di Catherine (un'occasione mancata, peccato!).Forse perché appartiene al novero delle donne mercuriali (nel senso del metallo che chiamano altrimenti "argento vivo"). Un po' come Scarlett O'Hara e anche come Becky Sharp della Fiera delle Vanità, che certamente conoscerai.

Però raccolgo anche la proposta "moderna" di Demetra: Winona Ryder non sarebbe affatto male. E nemmeno Russell Crowe. Tuttavia anch'io sono scettica sul tipo di cinema e di casting che circola oggi a filmare un romanzo già abbondantemente filmato.

Anonimo ha detto...

Si tranquillizzi Josh: quando dico che gli amori intensi alla Catherine/Heathcliff nella vita reale sono rari non intendo certo negare che possano esistere delle eccezioni.Sarebbe presuntuoso da parte mia affermare che TUTTE le storie hanno l'etichetta con il giorno il mese e l'anno della scadenza.
Semplicemente- e lo ribadisco- non sono la norma;o, se lo sono, hanno una durata variabile che tutti possiamo osservare analizzando le nostre esperienze e quelle degli amici e dei conoscenti.
Il mio non è cinismo né scetticismo:essendo in circolazione da parecchio tempo ormai, possiamo dire di conoscere i limiti di sopportazione dell'essere umano medio.E' la solita faccenda del bicchiere mezzo vuoto e mezzo pieno:sono valide entrambe le impressioni.Certo, in base alle nostre esperienze personali decidiamo che una cosa ci appare in un modo piuttosto che in un altro.Si può stare con Omero, la cui Penelope ama Ulisse durante tutti gli anni del suo peregrinare, o con Borges, che scientemente si rifiutò quasi sempre di scrivere storie d'amore perché non si sentiva di "sacrificare a un Dio che fatalmente prima o poi gli avrebbe voltato le spalle"(sto rielaborando a memoria:non è una citazione testuale).In ogni caso, saremmo in ottima compagnia!
Buona serata da Western

Egle ha detto...

Ma che bello, cara Hesperia, poter leggere e parlare di Cime tempestose!
E mi ha toccato in particolare il tuo accostamento con Lord Byron e il suo supposto amore incestuoso per la sorella Augusta.
Avevo letto a 17 anni la biografia appunto di Byron,che mi aveva affascinato, ma che ricordo in modo sfumato..
Anche per me Heathcliff resta Laurence Olivier e Catherine sarebbe senz'altro Vivien Leigh, anche per la follia che ebbe a soffrire nella sua vita.

Nell'amore totale e assoluto che dura negli anni ci credo, ma sopratutto quando esso é contrastato e difficile. Il problema é che oggi, epoca del tutto e subito, nessuno ha voglia di lottare e coltivare queste storie cosi' ricche di emozioni.

Hesperia ha detto...

Egle, grazie.Salvati i links delle due versioni della canzone Wuthering Heights di Kate Bush, tu che sei una collezionista di canzoni on line.
Poi ho trovato su google un gruppo di lettura che si chiede come mai gli uomini non leggono Cime tempestose. Ma qui siamo solo nel campo delle ipotesi, visto che nel nostro Giardino, due uomini l'hanno letto e ne discutono ampiamente. Personalmente, ne conosco altri. Inoltre non è un romanzo "al femminile" per sartine in stile Delly o Liala: tuttaltro. Direi che è addirittura un romanzo "virile" nel senso della "vis" (forza).
Eccovi il link:
http://gruppodilettura.wordpress.com/2007/01/15/perche-gli-uomini-non-leggono-cime-tempestose-unipotesi-e-un-invito-alla-lettura/

Anonimo ha detto...

Complimenti per scorrevolezza e precisione nel racconto.
Domanda:
Hai visto tutte e cinque le versioni? E hai visto anche la versione a puntate mandata in onda da Mediaset? Di questa, io ho visto solo qualche puntata, perchè non mi era parsa credibile la storia di colui - forse il personaggio principale - che fuggito in America Latina, era riuscito in pochi anni (tantè che era tornato ancora giovane) a mettere insieme una tale fortuna, come quella raccontata nel romanzo. Tutto questo mi sembrava troppo irrealistico. Il resto può anche andare.
Possiedo due edizioni del romanzo, e una corposa raccolta di poesie, in versione bilingue, di due delle sorelle Bronte, ma non ho letto ancora niente.
E' un romanzo adatto ad un pubblico femminile, tanto che durante la proiezione su Canale 5 ho visto spesso le mie donne commuoversi fino al pianto.
Ciao.
Marshall

Anonimo ha detto...

Leggo l'ultimo commento di Marshall e mi sento obbligato a dissentire totalmente da quanto scrive:Wuthering Heights non è un romanzo destinato alle "donne" (come se fossero una specie a parte).
Qui stiamo parlando di letteratura con la L maiuscola, che non è né maschile né femminile.Sulla natura androgina della mente dello scrittore si sono già espressi scrittori eminenti(per restare in ambito anglosassone, mi vengono in mente i saggi di Coleridge e, un secolo dopo, di Virginia Woolf).Marguerite Yourcenar ha scritto le Memorie di Adriano pur essendo una donna, e Gustave Flaubert pronunciò la celebre frase "Madame Bovary c'est moi".Stupisce che nel 2008 bisogna ribadire questi concetti, che sono delle ovvietà per chiunque si occupi di letteratura in maniera professionale.
PS:certe scene di Wuthering Heights-altro luogo comune della critica- vengono paragonate alla scena di King Lear che urla in mezzo alla tempesta, per potenza espressiva.Non credo che si possa liquidare come scrittrice di romanzetti per "donne" Emily Bronte:che oltretutto viene paragonata a uno scrittore- uomo!- della statura di Shakespeare.
Saluti da Western

Anonimo ha detto...

Questa volta concordo in pieno con Western. Nei casi dell'Arte, della Letteratura con la L come qui, della Cultura in genere,
maschile e femminile vanno superati, così come è vero che Emily Bronte stessa è stata considerata quasi virile (per es. anche in La letteratura e il male di Georges Bataille), e la mente dello scrittore in genere androgina. Wuthering Heights non è solo per donne, no. Personalmente preferisco poesia a romanzo, perchè per istinto ammiro l'arte del concentrare un'emozione sconvolgente in poche parole potenti e caricate, ma vivendo da sempre in mezzo alla letteratura e insegnandola, non vorrei, se queste fossero le regole, essere chiamato Professoressaaa :)) Nel caso della Yourcenar con Memorie di Adriano, scrittrice quindi che si occupa di storia di uomini, credo che il gioco di rifrazione negli specchi del masculin/feminin sia ancora più sottile: nelle memorie dell'imperatore c'è una storia omo in cui Marguerite riversa la sua stessa passionalità omo reale autobiograficamente, compiendo in parte anche un transfert e un'autoanalisi, la sublimazione di un dolore.

Hesperia ha detto...

Western, ovviamente concordo con il discorso della L maiuscola e mi chiedo come possano aprire dei siti come quello che ho dato nel commento di risposta a Egle dove ci si chiede come mai gli uomini non leggano Cime tempestose. Due lettori maschi delle "Cime" ce li ho in famiglia. Due sono qui in questo blog, perciò mi vado chiedendo anch'io come mai nel 2008 si facciano ancora dei distinguo sui destinatari alla lettura. E' tanto vero il discorso sul Re Lear e su Shakespeare, che è esattamente questa la ragione per cui è così difficile fare delle versioni filmiche all'altezza del romanzo.
Non solo, ma il titolo stesso "Wuthering Heights" rimanda al movimento romantico dello Sturm und Drang, ch ecome sappiamo è stato cultore di tempeste.

OT: sono appena stata a teatro, e meno male che si è chiusa la stagione con qualcosa di bello da ricordare. L'unico spettacolo decente su un abbonamento di 6. Ciao.

Hesperia ha detto...

Josh, ottimo oltreché dovuto, il rimando a Georges Bataille e del suo saggio sulla Bronte dal titolo "Il Male e la letteratura". Ti rimando anche al capitolo di Camille Paglia "Ombre romantiche. EmilY Bronte" tratto dal suo saggio sull'arte "Sexual Personae" (Einaudi). Saggio in cui la Paglia vede il romanzo della Bronte come un "catalogo di orrori ctoni", "rigurgita di scoppi di violenza e di truculente fantasie di tormenti e di morte".
Catherine morsa da un cane "non avrebbe lanciato un grido nemmeno se fosse stata scagliata contro le corna di una vacca impazzita". Parole dell'autrice che ci fanno pensare a un teatro delle crudeltà. Altro che feuilleton per sartine o per donnette in vena di sentimentalismi!

Hesperia ha detto...

Caro Marsh, ti ringrazio molto per l'apprezzamento. Ma sul romanzo adatto a un pubblico femminile non concordo. Direi al contrario che è addirittura un romanzo "virile" come ho già anticipato nella mia risposta a Egle, e come hanno dettagliatamente dimostrato Western e Josh.
La versione televisiva dell'ultimo sceneggiato RAI con Alessio Boni e Anita Caprioli, è stata davvero mediocre e hai fatto bene a non seguirla. Riprendere i due mentre parlano davanti a una ripida parete di ghiaccio polare, per ricreare lo Yorkshire è stata una pessima trovata. Lo Yorkshire non è il K2.Delle 5 versioni filmiche ne ho visto solo tre: quella del '39 di Wyler, quella di Bunuel (buona, ma a me non è andata giù l'ambientazione nel Messico) e quella del '72 con Timothy Dalton, da bocciare. Ciao e grazie per il passaggio.

marshall ha detto...

Hesperia,
come vedi, la mia scarsa conoscenza del romanzo, mi ha portato a scrivere delle castronate: che non è un romanzo solo per donne, ma anche per uomini "virili", e che la versione televisiva è andata in onda sulla Rai e non su Mediaset.
CVS c'è sempre da imparare.

p.s.
L'ultimo lavoro di Nessie, l'avrei collocato meglio qui.

Hesperia ha detto...

Sono contenta che i blog servano anche a imparare e ad approfondire. Anch'io oggi ho imparato cose che non sapevo da Aretusa (Mary di Orpheus) e dal suo ultimo post sull'artigianato art déco.
Il motivo per cui il post culturale "Kid is beautiful" non può essere ospitato qui, è dovuto ai turni tra le Esperidi. Toccava a lei pubblicare. E anche un po' al fatto che quella dell'autrice di quel libro, quella Corinne Meier, non la considero propriamente "cultura", dati i contenuti di scarso spessore che veicola.Ciao.

Anonimo ha detto...

Vorrei inviare due stupende poesie d'amore.E' la poesia che può esprimere l'indicibile...

Non chiedermi parole, oggi non bastano.
Stanno nei dizionari: sia pure imprevedibili
nei loro incastri, sono consunte voci.
E’ sempre un prevedibile déjià vu.

Vorrei parlare con te- è lo stesso con Dio-
Tramite segni umbratili di nervi,
elettrici messaggi che la psiche
trae dal cuore dell’universo.

Un fremere d’antenne, un disegno di danza,
un infinitesimo battere di ciglia,
la musica-ultrasuono che nemmeno
immaginava Bach.

Maria Luisa Spaziani


Un suono profondo è nel sangue

Io lo seppi quando le tue mani
toccarono la prima volta le mie

Da quel giorno ascoltammo
quasi un vento salire
col mugghio di un organo
fin che alla fine domati
ci piegò, come spighe mature, quel vento

Lalla Romano

Ciao a tutti, Rosalind

Hesperia ha detto...

Stupende davvero, Rosalind. Ma devi procurarti quelle della Bronte, che fu anche e soprattutto, poetessa. Le segnalo a Josh, che dice di amare tanto la poesia, non appena transita da queste parti. Ciao.

Anonimo ha detto...

Interessanti le poesie di Rosalind, grazie. Si sente, però, una sensibilità moderna. Devo essere un tipo d'altri tempi:)
Conosco le poesie di Emily...apparentemente semplici, ma davvero intense, una forte tensione per l'Assoluto, una onesta capacità di autoanalisi, spesso poesie del disincanto. Almeno è l'impressione persistente che mi ha sempre lasciato.

Anonimo ha detto...

per tutti:

12 poesie di Emily Bronte
http://www.aphorism.it/autori/showpoesie.php?nomecognome=emily_bronte&page=&Frm_Session=abb26b08b17bc341e3097b5f9e555f41

Letteratura in genere sul web:

http://www.liberliber.it/biblioteca/index.htm

http://www.intratext.com/ITA/

Nessie ha detto...

Ho anch'io la raccolta delle sue poesie per Einaudi. Mi piace anche Christina Rossetti (sorella di Dante Gabriel)e il suo "Goblin Market" (il Mercato dei Folletti).

Anonimo ha detto...

Christina Rossetti è ottima: si tratta di quelle famiglie in cui tutti sono visionari. Segnalo altri links a rarità letterarie, alcune cose che compaiono in qs. cataloghi sono di difficile reperibilità a volte, per la serie letteratura >pure filosofia, teologia, trattatistica e saggistica< e multimedialità (tutti gli ebook sono consultabili e volendo scaricabili gratuitamente e legalmente), ogni tanto dateci un'occhiata

http://libri.freenfo.net/

http://www.gutenberg.org/catalog/

http://www.esonet.org/Application/Biblioteca/ElencoAutori.aspx

http://www.thelatinlibrary.com/

http://www.augustinus.it/italiano/index.htm

http://www.corpusthomisticum.org/iopera.html