mercoledì 14 maggio 2008

Fiabe, racconti e libri dell'infanzia

Quando eravamo piccoli ci leggevano le favole.
Quando eravamo ammalati, ci regalavano un libro da leggere.




Spesso ci facevano paura, ma ci si apriva un mondo fantastico, pieno di simboli, di personaggi virtuosi che dovevano attraversare delle prove impossibili e di figure malvagie da sconfiggere.
Quella che leggevamo era letteratura.
Dai Fratelli Grimm, a Hans C. Andersen a Hoffmann e a Perreault.

Non ricordo nemmeno piu' chi ,ha scritto cosa, non é cosi' importante, ma é un ricordo caro di emozioni e di misteri nell'oscurità del prima di dormire.

A volte le storie erano tristi, come la Piccola Fiammiferaia o la Sirenetta, o angoscianti come la Piccola Principessa o Hansel e Gretel, ma noi ci sentivamo rassicurati perché eravamo nella nostra casa calda, con un papà e una mamma che il mattino dopo avremmo ritrovato sorridenti.

I nostri libri erano, oltre al caro Pinocchio, il poi criticatissimo libro Cuore, I ragazzi della via Pal, Le mille e una notte, tutti i Salgari, i Verne e le storie di tesori e di pirati.
E ne ho sicuramente dimenticato altri.

Siamo cresciuti coi libri e con storie antiche, avidi di figure che erano rare, ben disegnate, e che ci affascinavano.


Oggi le storie sono sempre le stesse, ma su DVD..

Va bene cosi'.



Egle

68 commenti:

Nessie ha detto...

Ma non è la stessa cosa. Un dvd o una cassetta è un modo per toglierti i bambini di intorno. Un po' come piazzarli davanti alla tv , affinché non rompano. La lettura di un genitore, invece, è un potente demiurgo che sviluppa la socialità e anche la creatività tra l'adulto e il bambino. Le mie preferite erano tre: "La regina delle nevi", "Pollicina" (da non confondere con Pollicino)e "Scarpette rosse". Però mi facevano anche un po' di paura. La prima, perché c'era una bellissima dama fredda come il ghiaccio che rapiva i bambini con la slitta.
La seconda perché alla bionda e piccola bambina alta quanto un mignolo , volevano darle per marito un grosso topo.
La terza, perché a Karen poi le tagliarono i piedi dato che le scarpette rosse erano indiavolate e non riusciva più a togliersele. Poi c'erano i libri di avventure per quando si diventava un po' più grandi, come Verne, Dumas, Mark Twain, Kipling ecc.
Ciao Egle, è un ottimo argomento anche questo.

Anonimo ha detto...

Il ricordo delle favole che mi venivano lette alla sera è molto caro...ma andavano molto lenti con la trama anche per farmi addormentare....così al più presto, appena imparato a leggere, ne leggevo io moltissime il mattino dopo tutte di filato. Le mie preferite erano 'Hansel e Gretel', 'La bella addormentata', i Grimm, Andersen....ma anche 'il piccolo principe' e Dickens (ciò che era permesso di Dickens), una delle mie fisse.
C'è molta differenza tra libro e dvd per i bambini...quello che a me interessava delle fiabe è qualcosa che non si può rappresentare, cogliere l'essenza stessa della vita: non è rappresentabile, solo se sei in grado la cogli ogni tanto mediante un senso interno di poesia. Col dvd è tutto esibito, non si deve figurare nulla, è già tutto raffigurato, ci si rimette il piacere della lettura, la profondità della conoscenza, la capacità di immaginare a partire dal testo scritto. Anche la visione, certo, ha un suo linguaggio e fascino che può essere letto, ma il formarsi nel bimbo della concatenazione della frase per esprimersi e del ragionamento, del discorso interno, è pur sempre alfabeto a parole prima che in immagini....
Sono appassionato di cinema, o forse lo ero di più anni fa; ma la lettura ha sempre avuto il sopravvento. Imparai a leggere molto prima delle elementari, e mi svegliavo di nascosto alle 5 di ogni domenica mattina per leggere in modo onnivoro libri che preparavo la sera prima nei cassetti del bureau in camera: diventava la mia wunderkammer.

Hesperia ha detto...

Ciao Josh, dove sei sparito in tutto questo tempo? Si sentiva la tua mancanza :-)
Credo che sia superfluo aggiugere che le fiabe e i racconti aiutano a crescere meglio. E che oggi , le generazioni cresciute senza di esse, devono ripiegare su tutti quei "fantasy" (di cui c'è l'inflazione) cinematografici con uso e abuso di effetti speciali che io trovo fortemente "distraenti" nei confronti della trama.
Poi come dicevo, ci sono i libri di avventure come "I libri della giungla" di Kipling. Ma anche il naif Salgari e il suo esotismo reinventato.
In fondo la letteratura per l'infanzia è letteratura tout court (dagli 8 agli 80 anni)e il suo fine è la meraviglia.

Anonimo ha detto...

non sono scomparso...ero rimasto fermo 'di là' ai post politici, e qui ho saltato un paio di giri...Del resto avevate già detto tutto così bene, sia su Canova sia su Ludwig II, che mi interessano; ultimamente scrivo solo sull'onda di post emotivi, o flash memoriali, non mi impegno molto...sarà la primavera, che su di me ha effetti tempestosi e destabilizzanti: troppe opposizioni per un autunnale doc! :)

Sympatros ha detto...

Letteratura evasiva per un occhio adulto e, al contrario, estremamente seria e importante per i bambini, che non e-vadono, ma in-vadono il mondo sconosciuto, con l'uso della fantasia e delle favole.
C'era una volta.......... il tempo durativo dell'imperfetto garantisce spazi e tempi indefiniti, dove la lussureggiante fantasia infantile può galoppare e trarre piacere.
Prima del "C'era una volta" non si sa cosa ci fosse, dopo ci sono viaggi, avventure, incontri, sentimenti, tanti sentimenti, e ce ne è uno che, tra gli altri, non manca mai, la paura. Uno degli obiettivi misconosciuti della fiaba è quello di introdurre nel mondo dei grandi i bambini ed esorcizzare la paura. I bimbi, come gli altri cuccioli, hanno paura di ciò che c'è fuori dalla loro "tana", ma, nello stesso tempo vogliono scoprire, e si affacciano divertiti e curiosi. I mostri, i pericoli sono necessari nelle favole e su di essi si deve esercitare la fantasia, con l'obiettivo di razionalizzarli e disciplinarli. Insomma le favole sono come quei vaccini e quelle punture che si fanno da ragazzini, per premunirsi contro certe malattie.

Come sempre devo mettere in rilievo la tendenza di Egle verso il tempo perduto, accarezzato con la nostalgia del ricordo, non esagerare Egle, mi raccomando, ma forse non c'è pericolo. Io, per scelta, da un certo punto in poi, ho tagliato le ali alle nostalgie, ho deciso di guardare solo in avanti, nel futuro e se no che avventuriero sarei? Avventuriero dell'anima, intendo.

Hesperia ha detto...

Autunnale doc? Sei scorpione Josh?
Invece a me la primavera rivitalizza e mi rende particolarmente energica.

Bravo Sympatros. Hai individuato il concetto di paura come sfida al superamento delle emozioni negative per i più piccoli. Ma c'è anche un "sublime pauroso", specie nella letteratura gotica, mistery, nel noir e nei suoi derivati, che in alcune fiabe nordiche particolarmente truculente (mi riferisco ai fantastici Grimm, ma anche allo stesso Andersen che è danese) creano una suggestione fascinosa. In fondo anche dentro una casetta di marzapane (Hansel e Gretel) ci sono pericoli :-)

PS: Sul Loch dalla Nessie, parlo di Bellezza e di Veneri (ahimé taroccate e clonate) alla Fiera del Libro.

Anonimo ha detto...

Bilancia con stellium in Scorpione...

Anonimo ha detto...

Tra le altre letture d'infanzia, avevo anche estratti per bambini dalla Bibbia, che mi piacevano molto.
Hesperia, nei Grimm e Andersen il gotico c'è eccome, a me non spaventava ma piaceva e attraeva molto.
Il C'era una volta, l'Once upon a time, per me rimane fondamentale anche per gli adulti. Per dire una cosa a Sympatros, leggendo Egle si può rinvenire un'attitudine al tempo perduto, come noti, ma non so se si tratti di vera nostalgia...dici di tagliare di netto con le nostalgie per guardare al futuro...uhm si può, e a volte si deve, tagliare con una parte del passato, ma come si può guardare al futuro non confrontandosi sempre con la propria scaturigine originaria?
Siamo obbligati a farvi ritorno più spesso di quanto non si pensi.
Colpa di Hesperia che ha cominciato con i segni, ora Sympatros dipinge Egle come un una donna cancro che si rinchiude nel passato infantile e lui gioca a fare l'aquariano futuribile :)) cari saluti

Sympatros ha detto...

Josh, intellettualmente, solo intellettualmente, non umanamente, sono duro contro i sentimentalismi e le nostalgie morbose. E certa letteratura si è troppo compiaciuta e crogiolata in un sentimentalismo nostalgico, che si trasforma in alcuni, in sensualismo, una specie di "perversione dell'anima", qualcosa, quindi di morboso, perciò mettevo sull'attenti Egle, la quale, però, essendo una ninfa serena, senz'altro non ne avrà bisogno.

Egle ha detto...

Cari amici, intanto mi scuso per la brevità del post. Volevo solo indurre una riflessione..

Nessie:
Hai ragione per quanto riguarda il dvd e anche la tele che, dove ci sono bambini é accesa perennemente su canali di cartoni, alcuni dei quali oggettivamente e graficamente brutti.
Scarpette rosse aveva sgomentato ed affascinato anche me.
Grazie per avermi anche ricordato Marc Twain e Kipling. Ma quanto leggevamo!!

Josh:
belli i tuoi ricordi! É cosi' che abbiamo cominciato a leggere e manipolare i libri, ma che poche figure avevano!
Oggi é l'immagine che prevale sullo scritto. Qui da me tutti dicono: "Io sono visuale" nel senso che hanno bisogno di "vedere" e perché sono abituati , anche nelle scuole, ad una didattica molto semplificata, schematica, piena di immagini..

Sympatros:
é vero quello che dici della paura.Bello..

É solo qui, in questo blog, che mi lascio andare alla nostalgia. Mi capita di rado nella vita di tutti i giorni. Dev'essere che qui si era deciso di parlare solo di cose belle e allora mi pare che i ricordi siano la parte migliore..non so..
L'avventura é sempre là che ci aspetta, ogni giorno, ogni mattina..Guardiamo pure in avanti, come dicono qui da me, e voltiamo pagina..

Egle ha detto...

Mi son dimenticata anche di citare le storie della Bibbia che mio padre a volte mi raccontava partendo da una vecchia collezione di figurine Liebig.

Hesperia ha detto...

Già, le figurine. Pensa Egle che collezionai la fiaba di "Scarpette rosse" proprio con le figurine. Raccomando anche il film omonimo e delizioso di Powell e Pressburger. Eppoi naturalmente le Contes des Fées di Perrault. "Pelle d'asino" era una fiaba che adoravo. E anche la Bella e la Bestia di Mme Leprince de Beaumont.
A proposito di segni Symp, devi essere di un segno d'aria (Gemelli, a mio avviso).
Hai toppato il segno di Egle che non è cancro ;-)

Egle ha detto...

Infatti sono un Ariete...:-D
Ma un'amica mi disse che ero un Ariete-torato..chissà cosa avrà voluto dire?
Un Ariete che a volte sfonda e a volte se ne sta in pace..:-))

La mia storia preferita era forse la Piccola principessa, con tanto di persecuzioni, ma col lieto fine.

Sympatros ha detto...

Oh, mia ninfa Hesperia, vedi che non sono io che ho parlato di segni, ma Josh. Io ci avrei una mia teoria sull'influsso degli astri e non dei segni zodiacali, a cui naturalmente non credo, ma sarebbe troppo lungo spiegare. Ti dico solo la premessa da cui parto. Se la luna e il sole sono in grado di fare alzare i liquidi e alzare le maree, è molto probabile che esercitano una forza simile sui nostri corpi e sui nostri liquidi, sulla circolazione sanguigna e perciò, la mattina, con il sole, siamo più ottimisti e la sera, quando il sole ci abbandona, siamo più melanconici.

Avrai capito che queste sono delle fantasie pseudoscientifiche!

Spero di non deluderti, o Hesperia, ma non sono dei Gemelli, sono dell'inizio dell'Acquario.

Aretusa ha detto...

PROVA....
Non capisco ho scritto un commento e non é apparso...

Aretusa ha detto...

Va beh...il commento di prima mi é sparito...poi quello di prova é comparso.
Che nervi!
Quindi non avete messo la moderazione...boh...
domani lo riscrivo.
un abbraccio
Are

Hesperia ha detto...

Ah, acquario, come Are: meno male! :-) I gemelli non li reggo. Non ne ho mai trovato uno che non fosse pirandellianamente un rompi compulsivo di quelli che ti spaccano i capelli in 4 pezzi. Ariete-torato, Egle, vuol dire che sei un ariete con l'ascendente Toro, suppongo. Ma sto andando decisamente OT. Magari ci faremo un post di sapore faceto su 'sto tema.
"La piccola Principessa" è anche un indimenticabile filmettino con Shirley Temple, che era l' enfant prodige coi boccoletti biondi.
A me invece piaceva "Piccole Donne", "Pattini d'argento" e "Il mago di OZ".
*Are, forse postavi in simultanea con qualche altro visitatore. E allora può succedere quello che hai detto.

Anonimo ha detto...

visto che con Sympatros aquario ci avevo preso? :)

Egle, l'amica sul fatto dell'ariete et qualcos'altro, può essere che percepisca il tuo ascendente, o giove-l'io enorme-nascosto, o alcuni decani, varie figure o solo ammassi stellari nel segno successivo....
al di là di erudizione, e sensibilità, sottolineo che per me l'astrologia esoterica è solo tastiera simbolica, anche letteraria-tematica, ma essendo io credente cristiano credo in ...tutt'altro influsso soprastante.

Hesperia, il film di 'scarpette rosse' dei benemeriti Powell e Pressburger piacque molto anche a me, davvero visionario e impressionante, specie agli occhi di un bambino ossessionato da sempre da musica e letteratura.
cari saluti.

Egle ha detto...

Beh, grazie per il consulto astrologico! :-)
Sympa un Acquario...bene, bene..adesso ne sappiamo di piu' su di te! :-)
Ma anche io sono assai scettica sugli astri, sebbene poi io sia un po' superstiziosa e irrazionale.
Comunque la teoria che hai accennato non é cosi' bizzarra...mi sempre plausibile.

Josh: effettivamente l'astrologia mi sembra un bel gioco..Quell'amica chic che mi disse quella cosa é anche capace di fare i tarocchi e segue corsi sciamani dappertutto nel mondo...
Alle volte penso che sia perché é religiosa, ma non vuole ammettere di seguire la nostra religione cattolica.

Hesperia, Piccole donne era conteso tra me e mia sorella e avevo tre cugine sorelle che si soprannominavano Gio, Rose e Amy, e alle elementari avevo fondato un Circolo omonimo con tanto di giornale...Ci divertivamo un sacco.

Egle ha detto...

Sympa, vero che non bisogna scendere nel sentimentalismo...Alle volte é nauseante, a volte completamente fuori posto, come certa televisione per emigrati in America...ma qui poi va a finire che parlo di cose estranee al luogo...

Egle ha detto...
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Hesperia ha detto...

Josh, hai doti divinatorie sui segni? Bravo! Allora vediamo se azzecchi il mio...:-) Ci avrei giurato su Powell e Pressburger, che tu l'avresti visto.
Egle, non mi dire: si vede che sono esperienze generazionali, perché il club di PIccole Donne (e pure la recita) lo avevamo fatto anche noi :-). Ovviamente a me toccò il ruolo di Jo (nel film omonimo, interpretato da June Allyson, e nella versione precedente da Katherine Hepburn).

Egle ha detto...

Mi sono eliminata un commento perché completamente OT...

Anonimo ha detto...

@Hesperia: doti divinatorie nel mio caso è dire troppo:)) Diciamo, ci sono tattiche che si studiano anche in psicanalisi di arte e letteratura che danno indizi (Jung se n'è occupato a lungo, così come alcuni medici fino al 1800 osservavano carte astrali dei pazienti per vedere i pianeti lesi che corrispondevano agli organi più sensibili e quindi più facilmente lesi dei pazienti), analizzando contenuti ricorrenti, in cui i segni sono solo simboli di altro, tattiche interpretative. Il margine di errore c'è sempre, ovvio... poi uno può cogliere la dominante di un altro, che non necessariamente è il segno natale, ma una grossa presenza di contenuti magari dati dalla dominante che non corrisponde al segno radix...Nel tuo caso non mi azzarderei, perchè devo ammettere mi riconosco in molte delle cose che scrivi, quindi sia sono affascinato dai tuoi concetti
sia mi ci ritrovo molto, mi pare d'essere 'a casa', trovo un grande sapere e sensibilità nelle tue cose scritte ma non è che hai una cifra unica, così è difficile dire, ci sono più simboli: sei maieutica con tutti o solo hai tratti comuni con me solo? non capisco. Mah Hesperia: elementi ariete pure tu? bilancia? vergine? non so, con te è molto difficile capire.
@Egle: esistono molte astrologie, la maggior parte tarocche. In realtà la fede cristiana le si oppone (V. la condanna di certe conoscenze di Salomone e le condanne delle pratiche occulte in Atti degl Apostoli) anche se la maggior parte di repertorio occidentale è dovuto ..a monaci cattolici, di cui alcuni anche illustri praticanti per tutto il medio evo e molto dopo. In realtà l'astrologia vera, a parte il gioco letterario sul carattere, è una forma di esoterismo e di magia, che vorrebbe intravedere il piano di Dio, che in realtà ci ha già rivelato, ai credenti, nelle profezie bibliche...quindi sarebbe una via non ortodossa che ammetterebbe un misticismo soprannaturale della natura visto come svincolato dal dominio divino...è lì che casca l'asino:)

Hesperia ha detto...

Pesci con ascendente Leone. Beh, stavolta hai toppato ma ti perdono:-).Io invece ti avrei fatto uno Scorpione, ma come vedi, ci sono andata vicino. Decisamente dovremmo fare un post sull'astrologia e sul perché anche in epoca odierna riscuote ancora tanto interesse.

Tra le grandi fiabe che mi hanno suggestionato ricordo anche L'usignolo dell'Imperatore (Andersen) e L'usignolo e la Rosa di Oscar Wilde (un po' triste).E dei grandi racconti di avventure, L'isola del Tesoro di Stevenson e naturalmente Il giro del mondo in 80 giorni di Verne, Zanna bianca e Il richiamo della Foresta di London, che mi commuovevano fino alle lacrime con quei poveri cani.

Anonimo ha detto...

grazie del perdono Hesperia :)
altra favola ma mi sembra per adulti, magari l'avremo già citata in passato, e mi piace molto, è 'Il Principe felice' di Wilde, oltre all'Usignolo e la Rosa. Il modo di amare-donarsi, la capacità di rinuncia a sè, nel Principe, fino all'annullamento, e il percorso descritto (contrapposizione coppia-mondo di fuori, valori dello spirito-disvalori disumani terreni) rappresenta penso in modo unico sia l'amore-passione sia l'amore-carità sia Amore e Morte, e non mi stanco mai di leggerla e di specchiarmici. A livello razionale sono descritti sia concetti cristiani sia penso un paradigma assoluto o un destino in cui mi riconosco...ma si va troppo sul personale...invece che mettermi in guardia, pare che situazioni simili me le sia sempre andate a cercare...

Anonimo ha detto...

@Hesperia: perchè l'astrologia riscuote ancora, da giornali giornaletti a studi esoterici?
C'è sia una componente reattiva antiscientista, sia in pratica l'io dell'uomo cerca da sempre risposte e spiritualità per sua natura; si orienta a culture alternative magari spostato dall'insuccesso di risposte tradizionali o ortodosse; ma preferisce risposte comode e l'illusione di dominare il proprio destino; per me di interessante ebbe(la metto al passato)l'aggancio con una parte di mitologia simbolica e basta.
In negativo, direi che oggi l'interesse di massa per l'astrologia è l'io dell'uomo che vuole eternizzarsi, ma senza passare per la fede: mediante l'astrologia ci si illude di raggiungere un'eternizzazione dell'io o di se stessi così come si è senza cambiar nulla; la fede cristiana invece promette vita eterna in Cristo, in pratica Cristo afferma 'amami come sei' e 'è per grazia che siete salvati', ma chiede in 2nda istanza anche una trasformazione, la metanoia, una nuova nascita, una vita trasformata e santificata, che l'uomo di oggi, attaccato a sè come dio della propria vita, nella modernità, non intende percorrere...

Hesperia ha detto...

Sì, il Principe felice e anche L'usignolo e la Rosa sono bellissime fiabe, ma non sono destinate a un pubblico infantile, neanche secondo me. Però io le lessi da piccola e mi crearono suggestioni indimenticabili tali che poi volli approfondire in età più adulta. Mentre invece non mi è mai piaciuto il Piccolo Principe (né da piccola né da grande) : troppo freddino e razionale.
Da fanciulla non mi piacque "Alice nel paese delle meraviglie" di Carroll. Da adulta invece, sì.

Interessante le tue delucidazioni sul bisogno di trascendenza dell'epoca attuale e l'astrologia vista un po' come una forma di dottrina New Age.
Di là nell'altro blog io e il Sauro siamo impegnati su una interessante diatriba sulla Bellezza, (universale o relativa?soggettiva o oggettiva?) non esente da spunti polemici. Se hai un po' di tempo, mi piacerebbe che tu ti affacciassi per partecipare. Almeno per fare dell'arbitraggio, visto che ci sono dei duellanti in singolar tenzone :-)

Sympatros ha detto...

Essendo un acquario, sono destinato e spero non dannato a scegliere e preferire le favole in DVD, perché sono proiettate nel futuro e aprono nuovi orizzonti e sono tecnicamente più raffinate.
Al di là della mia provocazione, bisogna pur dire e riconoscere che la cultura, la civiltà dell'oralità del racconto, del focolare e della nonna narratrice di fiabe, è definitivamente morta. Con molta probabilità, ogni tentativo di resuscitarla fallirebbe, perché, in fondo, la vita umana si evolve o, meglio, cambia, a suon di progresso economico e di avanzamento tecnologico. L'uomo non è e non sarà mai identico nel tempo; cambiano non solo i costumi, le mode, le ideologie, le religioni, ma cambia anche il fisico, come dimostra la scienza dell'evoluzione degli animali e delle piante.

Sympatros ha detto...

Josh, a voler essere precisini, anche il cristianesimo medievale, con rappresentanti di altissimo livello, quale Dante Alighieri, non solo crede all'influsso degli astri, ma anche ne estrae una teoria teologico-scientifica. Dante dice che nelle stelle è insita un virtù, una forza, inoculata in loro dalle entità angeliche, che, a loro volta, l'hanno mutuata d Dio. E tutto ciò per un motivo ben preciso, come era logico del resto nel mondo e nella teologia medievale, in cui tutto doveva avere un fine e una spiegazione ben precisa. Influsso stellare aveva lo scopo di evitare la "clonazione". Perché si chiede Dante da un seme dolce può nascere un frutto amaro? Perché da un padre buono, può nascere un figlio cattivo? Le stelle con la loro irradiazione, che cade a caso, al momento della nascita, fanno sì che gli uomini siano differenti fra loro, in modo che la società degli uomini sia meglio organizzata e ci sia chi, per carattere impresso dalle stelle, sia più idoneo a fare l'uomo d'azione e chi di contemplazione, chi il papa e chi l'imperatore ecc,
Sono gli uomini che sbagliano ( e te pareva che non fosse così ), perché indirizzano il proprio figlio, tendente a farsi frate, e lo forzano a fare l'avvocato. Stammi buono!

Anonimo ha detto...

mah, Sympatros...la civiltà dell'oralità del racconto potrà essere in parte morta, ma non penso che la letteratura, cioè il racconto scritto, soccomberà per storie solo visuali più o meno cinematografiche. A maggior ragione se osservi anche storicamente la crisi del cinema...
dici poi "L'uomo non è e non sarà mai identico nel tempo; cambiano non solo i costumi, le mode, le ideologie, le religioni, ma cambia anche il fisico, come dimostra la scienza dell'evoluzione degli animali e delle piante."
uhmmmmmm non cambiano poi così tanto tutte queste cose: cioè cambiano i costumi, le mode, le ideologie in parte, la tecnologia si evolve, ma gli animali e le piante direi si evolvono davvero molto lentamente e non sono affatto darwiniano, così come l'uomo è un bel pezzo che è così.
Non è affatto vero poi che cambiano tanto le "Religioni". Talvolta qualcuno inventa nuovi culti, più spesso personalità re-interpretano ciò che era già dato, specie all'interno della Religione Rivelata. Osserva il Cristianesimo: dove è cambiato? in sfumature, in fatti organizzativi, ma l'essenza è sempre la Persona Vivente di Gesù Cristo.

Nessie ha detto...

Sulla dottrina dell'oralità del racconto. Ma intanto è già stata immortalata in un famoso romanzo: Farenheit 451. I protagonisti muoiono ma tramandano romanzi e racconti ai figli e ai nipoti da mandare a memoria. Poi dal romanzo di Bradbury si passa al film di Truffaut (altrettanto bello).Inoltre manoscritti, pièce teatrali, copioni cinematografici e sceneggiature da dove partono? dalla scrittura. E chi scrive? gli uomini. Forse, ecco , sono disposta solo a pensare che non avremo più nonne che raccontano. In fondo se la vita non viene verbalizzata, che cos'è? Una serie di episodi governati dal caso. Ecco, la scrittura è proprio questo: cercare di governare il caso, dandogli un senso. Quoto senz'altro Josh.

Anonimo ha detto...

Non tutto il cristianesimo medievale crede all’influsso degli astri, affatto, Sympatros. Se si vedono i testi teologici di prima mano, le opere stesse scritte dai santi, da Agostino a Tommaso a Bonaventura da Bagnoregio, ai più svariati, è ben chiaro che non credevano all’astrologia; anche se all’interno della Chiesa ci fu un monachesimo esoterico, la doctrina di Roma non vi credeva, e la Bibbia la condanna apertamente e nell’AT e nel NT. Per il cattolicesimo in senso lato bisogna leggere la tendenza a comprendere anche aspetti dell’astrologia come aspetto della fase “universale-universalistica”, enciclopedica, sommatoria di tutte le scienze e tutte le arti che ebbe in parte della sua storia. Per es. anche nel Protestantesimo e nell'Ortodossia orientale l’astrologia è bandita.
Dante subisce molteplici influenze culturali, come saprai, e chiamarlo solo ‘poeta cristiano’ o vederlo come esponente del cristianesimo significherebbe non avere capito il cristianesimo. C’è in lui molto aristotelismo, cerca di unire la teoria scientifica come dici all’astrologia e alla teologia (ma non gli viene certo dal cristianesimo) per esasperazione dell’idea universale-universalistica-enciclopedica-greca tipica della sua epoca, nella teologia cristiana è assente l’idea che nelle stelle sia una virtù. Infatti anche l’aldilà della Commedia non è fisicamente cristiano, ha influssi greci, aristotelici, addirittura islamici, babilonesi, ma l’aldilà così tripartito con i gironi e i cieli non è poi così cristiano.
Dici “Influsso stellare aveva lo scopo di evitare la "clonazione". Perché si chiede Dante da un seme dolce può nascere un frutto amaro? Perché da un padre buono, può nascere un figlio cattivo?”

Appunto, se fosse stato cristiano (non solo in parte culturalmente, ma anche uomo di fede) la risposta era semplice: da un seme dolce può nascere frutto amaro? Ma certo….C’è stata la Caduta! C’è il libero arbitrio, e la natura, dice la Bibbia, è caduta (specie la natura umana, da lì la morte è discesa sull'uomo, da lì il peccato e la ribellione a Dio) ed è redenta solo in Cristo da chi vuole….cfr Gv cap 1, o Gv 3:14-21. Questo era chiaro e spiegabile anche senza astrologia.
Comunque per tornare a Dante, le stelle per lui non avevano un influsso casuale, ma..influsso guidato da Dio primo motore attraverso il movimento mirato di cieli particolari, cui presiedevano forze angeliche.
Peccato che Dio non è solo Primo Motore/Causa Prima come nella filosofia, nel cristianesimo, ma un Dio Personale, Vivente, conoscibile, sperimentabile personalmente. Sul fatto che sono gli uomini che sbagliano, sono pienamente d’accordo con te:)

Sympatros ha detto...

Josh, se vogliamo salire sulle montagne calve dalle pietre aguzze, ma non penso i sia il luogo; ma cosa vuoi che siano due mila anni di storia e di cristianesimo?

Cmq, ti rispondo con un mio post in precedenza fatto.

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Duemila, tremila, ma facciamo pure cinquemila anni di storia, di questo uomo che si sente intelligente, che non si sente animale, che parla di cose sublimi, di filosofie , religioni, di dio, ma sublimi de che? Cinquemila anni non son nulla, anzi sono il nulla, paragonati ai 200 cento mila anni, da quando il sapiens sapiens ha cominciato a differenziarsi dagli altri suoi parenti, e andiamo indietro al solo sapiens e i parenti più stretti del sapiens, lo scimpanzé e il Bonobo, quello che ama fare l'amore dovunque e con chiunque e non la guerra, parenti stretti dell'homo sapiens con cui sono vissuti insieme per milioni di anni, pensate milioni di anni.
Meditate gente, meditate e vedrete come vi appariranno piccolini e insignificanti in NOSTRI discorsoni seri su DIo, le religioni, sulle complicazioni ideologiche dell'uomo, uomo che potrebbe finire come già è successo all'uomo di Neanderthal, e tutti gli altri animali continueranno a vivere felici e tranquilli e nessuno si accorgerà e nessuno penserà più a noi.

PS Sugli aspetti teologici non ti seguo, perché, come succedeva spesso nelle dispute teologiche del Medioevo, finiremmo in spazi senza tempo e in tempi senza spazi, cioè nelle calende greche. Qui siamo nel Paradiso dell' Esperidi e qui voglio restare. Paradiso= giardino, come sai. Lo so, o Esperidi, che con questi miei ultimi post sono diventato un pò Antipatro, ma che ci posso fare?

Anonimo ha detto...

ah ma io medito, Sympatros, e tutto il lasso di tempo che citi, sono d'accordo con te, può non esser che nulla al cospetto di Dio, l'Eterno, che però si è rivelato anche nella nostra piccola Storia:)
ben più che lo scimpanzè parente del sapiens....
Piccolini e insignificanti i nostri discorsoni, ma non la Rivelazione: sul fatto che l'uomo potrebbe finire (come già è successo all'uomo di Neanderthal come dici), accadrà che finirà, ma non esattamente in quel modo, ma chi avrà creduto e perseverato sarà trasformato allo squillo dell'ultima tromba, ci dice appunto il Cristianesimo del Dio che non finisce e che rivela la sua presenza ai piccoli.
Paradiso=Giardino, certamente Sympatros. Dal 1mo Eden siamo stati cacciati (la Caduta,appunto) per disobbedienza, e quell'eredità è la ribellione e l'incredulità....cacciati anche per la gestione di un albero della conoscenza non gestito molto bene, ma a un Paradiso=Giardino migliore, dove sta un altro albero, detto della Vita, siamo portati da una Promessa pagata col Sangue.
Personalmente continuo a non approvare l'albero inverso del paganesimo o neo-tale:)

Aretusa ha detto...

Cara Egle l'argomento da te trattato mi é particolarmente caro.
Ho sempre amato le favole e le amo tutt'ora.
Il mondo fatato della fiabe rappresenta per alcuni bambini, una realtà alternativa, quando in famiglia ci sono problemi.
Non bisogna dimenticare che l'infanzia può essere un periodo molto travagliato e le fiabe, trasportano i bimbi un po' tristi, in un mondo dove tutto é possibile.
Dove c'è sempre una fatina buona, dove ai pericoli si sfugge e dove l'orco nero fa sempre una brutta fine.
Una favola può diventare un modo per affrontare una realtà pesante, e per riuscire a superare scogli altrimenti troppo grossi.
Una volta le favole, erano anche un attimo prezioso che adulti e bambini condividevano.
Era un momento in cui, in genere una nonna (o comunque una persona vecchia e "saggia"), radunava tutti i nipoti accanto a se per ammaliarli con principi e draghi, fate e streghe.
E spesso inventavano...mia zia (sorella di mia nonna) mi raccontava tutta una serie di favole inventate da sua nonna, che ancora ricordo perfettamente: "Spezzaferro e leonessa" "Filogranata" "I tre capelli d'oro del diavolo"...
Erano talmente appassionanti e fantasiose che quelle "normali" le trovavo un po' noiose.
Adesso ci sono i dvd...ma non é la stessa cosa, permettimi di dire, cara.
Uno dei più bei ricordi della mia infanzia sono le braccia di mia zia e la sua voce che mi raccontava una favola, mentre io me stavo accucciata in grembo a lei.
Quel contatto fisico, quel calore non ci sono con i dvd.
Ed é un patrimonio che é andato perso, un grande dono che gli anziani facevano ai più giovani.
ciao Are

Egle ha detto...

Cara Aretusa,
hai proprio ragione. Nulla puo' essere cosi' caldo e confortante come una persona cara che ci racconta una storia fantastica.
Ma credo che da qualche parte ci siano ancora nonne e zie che si inventano qualcosa. Qualcosa di inventato apposta per una circostanza, per insegnare, per tramandare.
E sopratutto per quei bambini tristi di cui parli...

Anonimo ha detto...

una cosa che mi avete fatto venire in mente, Aretusa ed Egle, in questi post finali, che avevo del tutto rimosso: "Il giardino della felicità" di George Cukor, tratto dal racconto di Maurice Maeterlinck...poetico sia il testo, sia il film

http://it.wikipedia.org/wiki/Il_giardino_della_felicit%C3%A0

Anonimo ha detto...

@Hesperia: quando più su nei primi post ricordi che in fondo la letteratura per l'infanzia è letteratura tout court, bisognerà citare almeno per chi vuole approfondire in modo analitico Vladimir Propp e il suo "morfologia della fiaba/le radici storiche dei racconti di magia", un'analisi affascinante degli archetipi.

Anonimo ha detto...

@Sympatros: sul darwinismo, cosa a cui non ho mai creduto, teoria superata anche secondo una discreta parte di scienziati che non risolve il punto della Creazione, o l'idea che l'uomo si estingua lasciando campo libero agli animali (teoria postsocialistecologista)o sul fatto che n/Nessuno si accorge nè pensa al destino all'uomo germogliato per caso da una scimmia, ti rimando all'intera 2nda Epistola di San Pietro, che tratta il tema, specie il cap. 3; sulla fine o meno cfr. 1 Corinzi 15:50-58; 1 Tess. 4:13-18; sull'albero Apoc 22.

Hesperia ha detto...

Sì, Josh. "MOrfologia della fiaba" e "Le radici storiche dei racconti di magia" (entrambi di Propp) sono due testi che possiedo. E sono fondamentali per analizzare le costanti e le varibili delle fiabe. Ma per chi vuole ripensarle sotto il profilo etnico. Quando c'erano le fiabe e i miti, il mondo era più ignorante ma più poetico, evidentemente.
Volevo anche aggiungere che "L'oiseau bleu" di Maeterlinck era una delle mie fiabe d'autore (altra cosa da quelle popolari) preferite. Che mi suggestionò così tanto da raccontare in giro che avevo davvero visto un uccello dalle piume azzurre con un frutto d'oro nel becco. In realtà era un povero merlo che rubò un caco dall'orto di mia nonna.

Sympatros ha detto...

Il riposo del guerriero, Josh vedo che c'è un post che mi riguarda, ma c'è una voce che mi chiama, dopo una giornata di battaglia in un blog avverso, vieni mi dice, vieni mi sussurra, vieni a riposarti nel Giardino delle Esperidi, vieni sotto i rami dell'alto faggio et "frigus captabis opacum"

Sympatros ha detto...

PER JOSH

Josh, "riposato dalla lunga via", ti rispondo brevissimamente. La creazione, per me, ha avuto caratteristiche analoghe alla fiabe di cui ci parla Egle, avrei preferito, anch'io e ci ho sperato che tutto fosse stato creato una decina di migliaia di anni fa, con l'atto di creazione di un Dio, tra l'altro, premuroso e padre per noi. Ma, all'apparire del vero, i sogni cadono o bisogna tagliarli. I fossili sono una eloquentissima testimonianza di ciò che avvenuto ad animali e piante, nel corso di milioni di anni. Noi ci troviamo su dei zatteroni alla deriva, senza porti di approdo, sia fisicamente, perché ci troviamo su dei continenti alla deriva perenne, sia moralmente e psicologicamente, naufraghi "nel gran mare dell'essere". E' una realtà dura da digerire e perciò l'uomo ha escogitato l'idea di salvezza e di un senso, di un significato, di un porto che ci attende. Ma questa, secondo me, è la nostra favola di adulti, che ci aiuta ad esorcizzare la paura del buco nero che ci attende e che tutto inghiotte e in cui tutto finisce. Ma questo non è tema da giardino dell'Esperidi, ma tu l'hai provocato.

Ho scoperto il blog di Aretusa, che propagandando il Giardino delle Esperidi, oltre bellezza, lusso e calma, promette anche voluttà, e io sono in attesa, perché ogni promessa è un debito!!

Anonimo ha detto...

caro Sympatros, Hesperia/Nessie ed io ci confrontiamo su più temi anche su altri blog, ed è per questo che a volte si travalica l'argomento, e qui la salvezza & co c'entrava perchè valori di anima e valori cristiani sono disseminati in alcune favole...e scherzavamo sull'astrologia come gamma di contenuti interiori che ognuno di noi racchiude, come del resto le fiabe racchiudono contenuti archetipici personali, e una cosa tira l'altra, tutto lì.
A ognuno le sue convinzioni; poi sei pure tu che dici 'meditate meditate' su punti particolarmente darwiniani che continuerò a non accettare; e che i dvd hanno superato le fiabe e l'oralità o il racconto e la verbalizzazione, e ho semplicemente detto che non sono d'accordo; idem su Dante e la teologia/cattolicesimo medievale in tal modo intesa unita all'astrologia; poi dici che col tempo sai cambiano le religioni, gli uomini si evolvono anche fisicamente e Darwin continua etc, che un domani resteranno gli animali mentre l'uomo finirà e non c'è nessun Dio che si occupa di nessuno, ok hai detto idee tue; beh ti ho risposto..

Anonimo ha detto...

@Sympa: In realtà i fossili scoperti non negano l'atto di Creazione da parte di Dio Padre premuroso per noi...e dopo anche Salvatore, come alla fine Giudice.
dici "Ma, all'apparire del vero, i sogni cadono o bisogna tagliarli."

ma il vero non è il darwinismo che tu affermi, che non è sufficiente a negare il Dio Creatore Salvatore e Giudice...:)

Sympa "Noi ci troviamo su dei zatteroni alla deriva, senza porti di approdo, sia fisicamente, perché ci troviamo su dei continenti alla deriva perenne, sia moralmente e psicologicamente, naufraghi "nel gran mare dell'essere".

perdonami, non è con cattiveria che te lo dico, ma ti ci troverai tu lì. L'uomo non è alla deriva a meno che non voglia esserlo, nè l'uomo è in una deriva morale nè psicologicamente naufrago, a meno che rifiuti scientemente Dio nella sua vita. Non ti impongo il mio cristianesimo, tu però non imporre il tuo ateismo darwiniano, un po' come si fa alla Sapienza di recente eh:))

Sympa "E' una realtà dura da digerire e perciò l'uomo ha escogitato l'idea di salvezza e di un senso, di un significato, di un porto che ci attende."

questo secondo te. è una realtà dura da digerire che ogni nostro atti ci richiami a responsabilità morale eterna davanti ad un Dio che è sì d'amore ma anche Santo e Giusto, così l'uomo ha negato Dio per proprio comodo, una storia vecchia, (è proprio lo stigma della Caduta) che però talvolta sente nel suo cuore....

Nessuna paura di buchi neri, guarda...nè tutto finisce, non finisce assolutamente nulla, e ti auguro di sperimentare questa certezza:)
Sul fatto che io 'provochi' tali temi, io sono semplicemente me stesso, con pro e contro ovvio, ma non è tutto così OT se vedi lo sviluppo del contenuto delle discussioni. Lieta settimana.

Sympatros ha detto...

Josh tranquillo, tranquillo, sono un discreto polemista e, spesso, un divertito provocatore. Ho voluto presentare volutamente la mia opinione come la verità, per vedere e fare in qualche misura un test della reattività dell'interlocutore, cioè tua.
Certo io reputo più probabile la mia opinione, rispetto alla tua, ma sono consapevole che la mia è solo un'opinione, tra l'altro io esercito il dubbio sistematico ed anche feroce, ad iniziare dalle mie convinzioni, che ormai, in verità hanno perso i connotati propri delle convinzioni.

A proposito della scoperta del blog di Aretusa

Aretusa, per contribuire alla voluttà del giardino, potrebbe mettere più in evidenza la sua femminilità, che nel suo blog ho notato che è un pò sacrificata allo spirito guerriero che la polemica politica le impone; non mi ero sbagliato nel dire che è una ninfa scalpitante; sono sicuro che con lei finirei per litigare; qui dovrebbe dare prova di maggiore abbandono e di una sensualità più dolce e pacata, come si conviene qui ad una Esperide sognante, anche per far soffrire i satiri che spiano e sono nascosti dietro le siepi. I satiri sono spioni, ma sai che la tradizione ci dice che sono eroticamente temibili.

Allegria, Josh!!

Anonimo ha detto...

Sono tranquillo, Sympatros, come pianamente dimostrato dalla mia olimpica seppur diretta prosa, e pure allegro, perciò inutile invitarmi oltre a questi stati d'animo già presenti et incarnati, ma , diciamo, nemmeno vivo in Beozia...:)

Sarà che alla lunga mi tediano le cerimonie e lo spostare l'argumentum di palo in frasca a sine die, sfuggendo tutti i punti; certo immagino che i satiri-caproni talvolta ambiscano ad uscire dalla loro autoreferenzialità voyeuristica e belluina esercitata in solitario nel fitto della selva, ma appunto le ninfe, che avocano solo a se stesse la gestione della loro femminilità, sicuro hanno ampio corredo di rimedi, da spray al peperoncino e dissuasori vari, all'evenienza:))

Sympatros ha detto...

Josh, ah ah, in un giardino come questo non si salta di palo in frasca, ma al limite da ramo in foglia! E che vogliamo fare discussioni stringenti in un blog? Per andare a finire in quelle interminabili dispute, che poi, in fondo non portano da nessuna parte. Diciamo che è destino per me, è volontà di Dio per te, che gli uomini hanno sempre avuto e continuano ad avere opinioni differenti. Ma, almeno, per le cose impegnative e grandi, come l'esistenza di Dio e la creazione, se veramente ci fosse una divinità, poteva farla molto più semplice, piana e comprensibile la cosa, senza tanti rompicapo. Ma poi, alla fine, le religioni danno la colpa sempre all'uomo che non vuol capire e non vuol vedere e, quindi, ironia della sorte, pure il complesso di colpa ci dobbiamo portare dietro, cornuti e mazziati! Stammi buono Josh.

Anonimo ha detto...

Svolazzando di ramo in foglia, è a mio avviso una strumentalizzazione ideologica (fa parte di un repertorio noto) appellarsi al supposto complesso di colpa instillato dalle religioni (l'oppio dei popoli e blablabla), e del Cristianesimo in particolare, che presenta il Dio della fede come un Liberatore, che rende possibili anche liberazioni morali e da fantasmi interiori, complessi di colpa compresi. Nel mio caso, pur da credente, e non lo sono stato tutta la vita, complessi di colpa non ne ho mai avuti, invece altra cosa è parlare di senso di responsabilità.

Comunque in ambito favola-archetipo, "Complesso di colpa" è un film del '75 del migliore Brian de Palma (& Paul Schrader) più hitchcockiano, edipico ed oscuro.

Hesperia ha detto...

Come amministratrice (per la cronaca sono io) di questo blog, non vorrei apparire troppo draconiana, ma pregherei entrambi di attenervi al topic.Egle è in giro col camper, perciò intervengo io. Le divagazioni, digressioni e gli OT sono ammessi. Ma non bisogna tirarli troppo per le lunghe, perché poi so per esperienza che degenerano in rissa virtuale e in polemiche inutili.

Symp, se non sei d'accordo con gli argomenti politici che propone Aretusa nel suo blog di Orpheus, hai facoltà di apporre un commento là da lei. Oltretutto è un blog aperto e senza moderazione. Cosa che Nessie (cioè Hesperia) non fa da lei. Possibilmente e per correttezza etica, con lo stesso nick, in modo da farti riconoscere. Ma trovo disdicevole, trasferire le impressioni riportate da altri blog, qui nel Giardino. Scusa, ma è una precisazione che dovevo farti, o Bombolopp. Ti piacerebbe che trattassi qui, dei tuoi interventi sul blog di Guzzanti, per fare un esempio?

*Drago, sarebbe ora che dessi il cambio a Egle, se ti degni di leggerci.

Sympatros ha detto...

Obbedisco, oh Hesperia, e come potrebbe essere altrimenti, visto il tuo piglio da comandante? Cercherò e mi impegnerò, per riuscire a non andare nei blog politici dell'Esperidi, ma non so se ci riuscirò. Da Egle ho già fatto capolino!

Hesperia ha detto...

Forse non mi sono spiegata bene. Tu puoi andare dove ti pare e dove vuoi.Ci mancherebbe. Da Egle, da Orpheus, e anche da me (Saura Plesio-Nessie)se passerai, sei sempre gradito.L'importante che tu ti faccia riconoscere e che non giochiamo al gioco del dàmmiti prendimi curuccucù. :-).
Che poi è il gioco dei troll e di chi trolleggia. Claro?

Sympatros ha detto...

Oh, ma avete notato che ci siamo dimenticati di parlare delle favole antiche, con morale finale!! Emblematiche quella della volpe e l'uva e del lupo e l'agnello. Certo sono favole, che non rientrano precisamente, nella struttura profonda della fiaba ottocentesca e novecentesca, innanzi tutto perché la coda finale, di tipo riflessivo, prevedeva in fondo un destinatario adulto e spesso aveva carattere, velato sì, ma di tipo satirico. Era poi quasi assente la volontà d'intrattenimento, visto la loro brevità!

Finivano tutte con: o mytos deloi oti la favola dimostra che.

Hesperia ha detto...

Sì, la fiaba di magia è di origine celtiche (contes des féeries); la favola allegorica invece era già conosciuta dal greco Esopo e poi da Fedro che la tradusse in latino e aveva un valore dimostrativo legato a un'esperienza di vita. Poi ci sono le fiabe popolari (folk tales) di tradizione orale. Ne possiedo una collezione italiana raccolte da Calvino. Infine c'è la fiaba d'autore come quella di Andersen e più tardi anche di Oscar Wilde.

Egle ha detto...

Leggendo il dialogo tra Josh e Sympa, pensavo che dovremmo fare un post sulla Divina Commedia o che so, sul cristianesimo manzoniano,o sulla Natura leopardiana, tanto per introdurre degnamente l'argomento religione.
Mi piacciono quegli scambi e io sono attenta a raccogliere tutte le aperture che mi consentano di diventare una credente senza dubbi e sfiducie.
Forse il Drago, se arriva, potrebbe inserire qualche pezzo di musica divina...:-)

Sympa, negli altri blog sfoghiamo il lato amazzonico, ma non femminista! :-D

Son tornata dal mio giretto..Grazie Hesperia!

Anonimo ha detto...

Bentornata Egle e grazie di sopportarci:) Resto in attesa degli altri interessanti post che dici, sperando, se sono in grado, di lasciare un contributo. Per la Commedia intanto segnalo la migliore edizione per me, tra quelle maneggiabili, cioè l'ed. Garzanti, con apparato già completo e non scolastico, a cura di Emilio Pasquini ed altri, come dire, senza ricorrere all’Enciclopedia Dantesca.

Molto bello il tuo spirito di ricerca come dici, per essere 'credente senza dubbi e sfiducie'. Bisogna sempre distinguere tra parola umana-letteraria, filosofica e teologica(sempre limitata e suscettibile di correzioni anche se poetica e ispirata)e Parola divina, l'unica con valore realmente vincolante per un credente.
Sai che in questo ambito molto conta la nostra disponibilità ad aprirci a Dio, ma anche l'opera dello SS e la preghiera, se entriamo nettamente in tema di vita cristiana si tratta anche di un'opera soprannaturale, perché la fede è un dono e la natura umana complessa, e le persone tra loro possono solo ..esortarsi.
Il dubbio a volte è un fertilizzante del pensiero, a volte si può risolvere (Ebr 11:1), dipende di cosa si dubita, se delle istituzioni umane che a volte lo meriterebbero, o dell'essenza stessa:) Se hai voglia o bisogno di parlare di qualcosa a riguardo, prima di me ci sono una marea di più titolati a farlo, ma nel caso sono disponibile anche via mail, nei limiti della mia esperienza umana e teologica. Se invece ti pare troppo, non ti preoccupare, e si continua a commentare i blogs:)

Hesperia ha detto...

PS: Spero che Josh non me ne voglia per l'arbitraggio un po' severo. So bene che le discussioni portano alle digressioni e ai fuori tema (come si dice nel linguaggio scolastico).
Sono semplicemente preoccupata che il Giardino diventi la fotocopia dei tanti (dei troppi) blog dove le diatribe alla fine si fanno via via accese fino a sfociare nelle polemiche astiose e nelle contrapposizioni rigide.
In fondo la cultura è altra cosa dalla politica, non ti pare?

Sympatros ha detto...

E, dato che ci siamo, Hesperia permettendo, a completamento, voglio dare un contributo etimologico sulla favola. Non so fino a che punto preciso, ma non penso che qui ci sia qualcuno che commini multe. Penso che alla radice della parola favola, fabula, ci sia il verbo latino for, che nel linguaggio quotidiano ha assunto la forma più popolare fabulor, chiacchierare, raccontare, e da qui una delle caratteristiche portanti del genere favola, cioè la forma del racconto. Sempre da fabulor, deriva favellare, favella e non vorrei sbagliare ma anche il verbo spagnolo hablar, parlare, dove l' h iniziale non è altro che l'aspirazione dell'originaria "f", quindi fablar e se ci aggiungiamo la vocale breve perduta abbiamo fabular. Favola e parola, favola e racconto vanno di pari passo, ma anche le immagini in movimento del DVD sono un hablar, sono un racconto. Scusate la digressione e il ritorno a uno dei miei piaceri giovanili, cioè la riflessione sulla lingua e sulle parole.

Anonimo ha detto...

ma no Hesperia, Josh non te ne vuole, stava spruzzando il diserbante al peperoncino ai satiri:) mica me la sono presa...e poi di che? sono un po' incasinato oggi e non produco grandi pensieri....dicevo a Egle della mail, perchè se è interessata a certe note, certo il mio impatto teologico predicatorio:)) qui non c'entra poi tanto, e se aveva dubbi o che ne so, poteva chiedere in pvt. Vedo invece che di là la Contessa l'avete conciata per le feste:))

Hesperia ha detto...

Si, Sympa, favola, fabula e fiaba hanno la stessa radice, ma poi prendono direttrici diverse.
Però la favola con allegorie di animali vengono riprese anche nel XII e XIII secolo con i Romans de Renard (nel linguaggio antico "de Renart"). E successivmente alla corte del Re Sole anche da La Fontaine che traduce in francese Fedro ed Esopo. Non ti dico quante me ne hanno fatte imparare a memoria...

Josh, mi fa piacere. Dimeticavo di parlare anche di Afanasijev (altro cultore di fiabe popolari russe) e della Principessa Vasilissa.
OT-Sulla contessa.In ogni caso la sublime perfidia femminile (la mia in testa) quando si parla di altre donne, salta sempre fuori:-) In questo senso l'intervento di Aretusa-Mary è stato deflagrante con la principessa sul pisello.
Gli uomini sono oggettivamente più bonaccioni, e non arriverebbero mai a tanto. Nemmeno quando portano nick "mefistofelici".

Sympatros ha detto...

"Gli uomini sono oggettivamente più bonaccioni, e non arriverebbero mai a tanto. Nemmeno quando portano nick "mefistofelici"."

Mi sono chiesto come mai l'uomo, agli occhi delle donne, fa spesso la figura del tonto e come mai le donne, almeno a parole, dicono che una delle prime cose che apprezzano nell'uomo è l'intelligenza.
Partiamo da un esempio, io ho visto e ho immaginato le tre Esperidi, qui nel giardino, e mi son lasciato andare e lanciato in belle parole e in danze di corteggiamento; tipico esempio di "tontismo" mascolino? Visto la personalità delle tre, nei loro siti prosaici, direi di sì e potrei immaginare qualche sorrisetto tra il compiaciuto e il bonariamente derisorio, in sintesi:... Guarda come è tonto 'sto Sympatros che non sa con chi ha a che fare.
E, invece, non è così. Diciamo che abbiamo ragione tutti e due. Le donne, concrete, nella loro vita quotidiana, che vedono gli uomini incapaci di cogliere la loro vera realtà, a volte problematica, anche perfida e in stridente contrasto con l'immagine della donna che essi vedono. Ma gli uomini hanno pure ragione perché l'indotto che le donne promanano, e di cui non sono coscienti, è qualcosa di reale pure esso e quindi la perfidia femminile diventa una bella perfidia.
Chiudo con una favoletta niciana. Le donne sono incomprensibili per l'uomo, perché esse sono come una superficie marina perennemente increspata e l'increspatura non fa vedere il fondo e perciò per un occhio maschile esse sono misteriose. L'uomo è calmo e "bonaccione" in superficie, ma è un mare molto profondo e dalle passioni profonde. E la favoletta si chiude con la vecchietta che la sta raccontando e dà un consiglio a Zarathustra: Vai da una donna? Portati la frusta......... Oh, è una donna che lo dice.

Anonimo ha detto...

Sympatros si lancia in fantasie sadomaso:D

Sympatros ha detto...

No, non io, Josh, ma la vecchietta di Nietzsche

Anonimo ha detto...

se poi focalizzi anche la sorella, quella nazi di Elizabeth Forster-Nietzsche, il tuo quadretto è completo.

Sympatros ha detto...

Josh il tuo ultimo post mi ha tentato molto, ma non ti ho risposto, memore del richiamo di Hesperia, quindi niente post lungo di risposta. Una cosina però te la dico. La sorella del filosofo dell'oltreuomo prima di essere una nazi, era soprattutto una fanatica credente cristiana e non tollerava l'interpretazione anticristiana che gli altri davano del fratello. Erano figli di pastore protestante. Più non ti dico e più non ti rispondo, come diceva Ciacco tra i golosi.

Anonimo ha detto...

Conosco bene la storia della famiglia Nietzsche. Sia Elizabeth sia il fratello, degli insegnamenti cristiani del padre pastore non presero proprio nulla, visto che negli scritti ne sono palesi negatori.
Elizabeth di cristiano non aveva proprio niente, nè di evangelico, nè il cristianesimo (nè cattolico nè riformato) c'entra con nulla di nazista, caro Sympatros. Poi se a te piace Portiere di notte della Cavani con le fruste di Charlotte Rampling, è un altro paio di maniche, anzi no, di fruste...

Sympatros ha detto...

Josh hai preso la cantonata iniziale e continui su quella linea e su quella fantasia. Pensavo che scherzassi sul sadomaso, ma visto che continui e forse non hai ben presente cosa dice la vecchietta a Zarathustra, vedi che la frusta che la vecchietta consiglia a Zarathustra ha lo stesso valore di quella battuta di Machiavelli nel Principe: la fortuna è donna e va battutta, corrispondente della fortuna aiuta gli audaci o la fortuna è donna e ama i giovani ecc. Niente a che fare con le perversioni sessuali, Josh!

Anonimo ha detto...

caro Sympatros, non ho preso alcuna cantonata nè ho interesse alle perversioni sessuali; ti sto prendendo in giro perchè sei abbastanza OT da un bel po', e checchè ne dica, non sei memore del richiamo di Hesperia mi pare, dal momento che scrivi provocazioncine, rigirando parole altrui, ma va bene se ti diverti così. La donna non va battuta, nè la fortuna, e come in altre uscite di Nietzsche ce ne sono di cose che non funzionano, basta vedere quanto è durata la sua sanità mentale.