giovedì 10 luglio 2008

Cattedrali come uniche montagne

Avec des cathédrales pour uniques montagnes, où des diables en pierre décrochent les nuages, cantava Jacques Brel ne "Le plat pays". E francamente non capivo bene cosa volesse dire prima di essere stata nei Paesi Bassi (Belgio e Fiandre).
Ma anche la Francia del Nord è un'intera vasta landa piatta dove le uniche montagne sono le cattedrali le cui guglie e pinnacoli sono visibili già a distanza di 30 km. Quella di Chartres, la si scorge ergersi, da boschi e prati come un misterioso vascello che naviga sulla distesa ondeggiante di messi al vento. Ma anche quella di Rouen, di Reims e di Orléans e di Bourges. Le cattedrali rappresentano un intero cosmo caleidoscopico di simboli, di misteri inesplorati, di storia, di cultura, di devozioni, di rivolte, di tumulti e di guerre interreligiose, di riconciliazioni, e oggi finalmente di quiete, di spiritualità, d'arte e di bellezza incantevole. Per ognuna di queste citate si dovrebbero fare anni di ricerche architettoniche, artistiche e storiche, che qui non posso certo riassumere.

Veniamo a Notre Dame di Chartres, la regina del gotico e dei cieli del Nord. La più antica, quella che tra i vari completamenti e rifacimenti mantiene in sé, il gotico puro. Sorta nel lontano 743. Poi ampliata nel 990 dove il venerabile Socrate dell'Accademia di Chartres, il vescovo Fulberto venne a insegnare alla scuola della cattedrale. Nei due secoli successivi essa fu una delle massime istituzioni scolastiche dell'Europa medievale. In seguito ci furono devastanti incendi nel 1020 e nel 1194. Mantiene un che di incombente e perfino di terrorizzante, vista dal basso con i due campanili fatti a guglie svettanti, uno semplice e uno riccamente elaborato. Qui venne San Bernardo di Chiaravalle a bandire una crociata e qui venne a farsi incoronare re, il francese Enrico IV. E qui vennero studenti per ogni dove, per ascoltare gli insegnamenti dei maestri di Chartres.


Eppoi le sue vetrate, le sue "rose" caleidoscopiche e le loro implicazioni simboliche e morali, con interpretazioni bibliche così complesse che potevano essere comprese appieno solo dai dotti che vi erano familiarizzati attraverso le esegesi dei Padri della Chiesa come Sant'Agostino. La cattedrale di Chartres si connota ancor oggi come un'autentica enciclopedia di pietra che non finiscono mai di studiare e di interpretare.

Nell'entrare al suo interno ci si sente pervasi da una strana sindrome di Stendhal. Le pietre, consunte dai pellegrinaggi, paiono essere magnetizzate di una singolare energia. Inoltre c'è un misterioso labirinto disegnato sul pavimento sui quali i pellegrini pare fossero soliti percorrerlo in ginocchio quasi come in un rito esoterico.













La cattedrale di Rouen da cui Claude Monet trasse ispirazione per i suoi dipinti visionari di cattedrali nel sole.










La cattedrale di Santa Croce d'Orléans è un gotico un po' romanicizzato che ha subito le vicissitudini tipiche delle guerre di religioni: venne distrutta dagli Ugonotti. Ma poi restaurata e riedificata.
Così ancor oggi come nei secoli passati, sia in pace che in guerra, in tempi di prosperità e di avversità, le storie e i destini degli abitanti dei citati borghi di Chartres, di Rouen e di Orléans rimarranno indissolubilmente legati, insieme alle loro cattedrali.


Cattedrali come uniche montagne dove demoni di pietra staccano le nubi






... Mentre il suono dell'organo si propaga per navate e volte in tutta la sua trascendente terribilità e solennità, poiché le cattedrali d'Europa rappresentano sia le fondamenta che le vette e i vertici delle nostre più profonde reminiscenze culturali e spirituali.




Hesperia

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Radici culturali cristiane regolarmente ignorate dalla Unione Europea. Da Giscard d'Estaing in su. Come si faccia poi a ignorare quel che svetta sotto i nostri occhi è un vero mistero.

Hesperia ha detto...

Olandese, hai toccato il tasto giusto. Un albero senza radici non può crescere. Negandoci le radici cristiane, questa Europa si condannerà al fallimento, a dir poco. Purtroppo, trascinandoci con sé.

Anonimo ha detto...

ciao Hesperia, sono di passaggio e di corsa...ho già una tua mail arretrata...mi sembra quasi che anche da un punto di vista simbolico e iconografico, questo post parli di simboli che mi appartengono proprio, come da tanti discorsi fatti, non solo d'arte, ma anche sostanza e sensibilità:) complimenti, mi sento a casa...

Hesperia ha detto...

Ciao Josh, anch'io sono di passaggio. Ma ho visto che il Giardino languiva un po' e così ho pensato di aggiornarlo con questi appuntie impressioni di viaggio legati alle cattedrali francesi. Grazie per l'apprezzamento.

Anonimo ha detto...

Manca la cattedrale di Bourges, che è un vero spettacolo. Ecco il link:
http://it.wikipedia.org/wiki/Cattedrale_di_Bourges

e ovviamente Notre Dame de Paris.
Un post molto interessante,ciao
Elisa

Hesperia ha detto...

Grazie Elisa. Mi affretto a mettere il link su Bourges, perchè è un vero capolavoro. Notre Dame de Paris non l'ho volutamente messa perché è già fin troppo nota.

Anonimo ha detto...

Che meraviglia, cara Hesperia!
Vedi, da quando sono qui, mi mancano questi luoghi di antica spiritualità. Certo, ci sono i paesaggi, ma i manufatti umani, sono austeri e poveri.
Le chiese son sempre chiuse, salvo nelle rare ore delle Messe, e non si trova il raccogliemento che si ha in quei luoghi misteriosi e bellissimi che sono le cattedrali europee.
Guai a noi se buttiamo a mare la nostra storia spirituale!

Aretusa ha detto...

Una gioia per gli occhi e per lo spirito questo post, cara Hesperia.
Non sono praticante, ma l'atmosfera che si respira in una cattedrale (ma anche in Chiese più modeste) mi ha sempre attratto.
C'è una pace! Entri e stacchi con il caos del mondo circostante.
E poi quanta bellezza!
Fra gli altri meriti della cristianità c'è quello di aver sempre protetto e incoraggiato gli artisti (e anche finanziato).
Tutte le opere più significative si trovano nelle Chiese.
Un abbraccio Are

Nessie ha detto...

Lonty-Egle, quel che mi dici è quanto mi ha sempre detto una mia amica francese quando dovette fare un soggiorno di un anno in USA per motivi di lavoro. Bella nazione, l'America, splendido paesaggio, ma troppo moderno. E un old European non si adatta più di tanto a restare lontano dai suoi luoghi artistici e di spiritualità. Eppoi abbiamo un altro concetto dell'urbe, della città e del suo modo di abitare.
Per questo dovremmo essere feroci con chi ci invade per deturparci le nostre antiche bellezze. Ma anche con chi ci impone modelli di convivenza impossibile.Ciao.

Hesperia ha detto...

Cara Are,
bisognerebbe ricordare queste semplici notazioni ai vari Barroso, Almunia e Trichet, capaci solo di vedere monete, speculazioni finanziarie e cittadini angariati da spremere fino all'osso. Il fatto stesso che nell'euro di carta non compaia la faccia di un artista né un monumento storico, ma solo viadotti e ponti, la dice lunga sull'iconoclastia e il materialismo economicista che pervade questo tipo d'Europa che mi piace sempre meno.
Vero poi che la Chiesa fu anche mecenate di Beni culturali inestimabili e inarrivabili. Un abbraccio anche a te, e a voi tutti.

Anonimo ha detto...

Credo che quel rituale dell'inginocchiamento nel labirinto fatto a spirale volesse rappresentare la difficile ricerca della salvezza.
Bepy

Hesperia ha detto...

Grazie. Può essere senz'altro un'intepretazione plausibile. Pare però che le origini di questo labirinto siano addirittura pagane e legate a riti magico- simbolici di tipo esoterico.
Del resto la cattedrale di Chartres è transitata dal periodo carolingio a quello cristiano.

Anonimo ha detto...

La complicatissima costruzione di queste cattedrali era strettamente legata alla concezione del mondo di allora. Come richiama Hesperia, presentano evidenti tracce del passaggio anche da un certo paganesimo magico medievale al cristianesimo, che si incarica anche di fondere alcune di queste componenti non solo di 'debellarle': sono moltissimi i simboli cristiani, i percorsi figurati, ma permangono per secoli simboli esoterici e un gusto dell'enigma, del travestimento concettuale. Su Chartres e il labirinto: sì Hesperia, permane anche in evo cristiano la simbologia esoterica del labirinto, l'origine è quella anche se poi acquista il soprasenso di Bepy.
Ci sarebbe molto da dire, comunque queste cattedrali rappresentavano anche in maniera fisica e tangibile l'immenso e sterminato edificio teologico/filosofico che si produceva al'epoca, vere e proprie imponenti sistematiche "cattedrali di pensiero" di cui le chiese erano l'oggettivazione e il segno visibile, di una civiltà molto più nobile, evoluta e complessa di quanto si pensi, che discettava (con una certa modernità) di "figura" e "analogia" tra natura, cultura, Scrittura, Tradizione, Sacri testi, segni simbolici.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo Hesperia con un elemento sottile che cogli nel post quando parli di "solennità" e "terribilità". Queste cattedrali volevano solennemente mostrare la grandezza di Dio, il potere dell'Altissimo, ma anche Dio nell'accezione del senso del Terribile e dell'Assoluto, nella dimensione della Sua Grandezza inarrivabile, e le simbologie messe in campo erano chiare solo ai dotti d'allora per la maggior parte, e con molto sforzo ai dotti d'oggi: si rincorrono tra i fregi, e a volte, tra le bizzarrie,
simboli di morale, di gerarchie celesti, di percorsi iniziatici e virtuosi, di soprasensi, di riflessioni vita/morte e mistica, tutto era calibrato al millimetro nel simbolo che doveva poi trasporre visivamente e architettonicamente il concetto.

Per la sua provenienza francese, in età medievale l'architettura gotica era chiamata opus francigenum. A Venezia, invece, venne conosciuta come modo di costruire "alla todesca". Il termine "gotico", in senso dispregiativo, fu invece usato da Giorgio Vasari nel XVI sec. come sinonimo di nordico, barbarico, capriccioso, contrapposto alla ripresa del linguaggio classico greco-romano del Rinascimento.
La perdita della connotazione negativa del termine 'gotico' risale al 2ndo '700, quando prima in Inghilterra e Germania, si ebbe una rivalutazione di questo periodo della storia dell'arte che si tradusse anche in un vero e proprio revival (il Neogotico). Il termine 'gotico' in altri campi anche odierni (letteratura, musica, cinema etc) sottolinea tutt'oggi l'idea di terribile e pauroso: la radice etimologica richiama il popolo originario dei Goti cui erroneamente si attribuì questo stile perchè diffuso in Nord Europa, anche nell'uso della particolare accezione della rappresentazione di Dio nella sua terribile grandezza.
Fuori da ogni dubbio, comunque queste sono tra le più profonde radici che ci rappresentano, e dovremmo tenerci care e nostre.

Hesperia ha detto...

Interessanti commenti e puntualizzazioni, caro Josh. Come sempre , del resto. In effetti una cosa è certa: per un illuminista o per chi applica pensieri illuministi, la cattedrale e il pensiero archittettonico e iconografico che sta alla sua base, resta un'entità supremamente incomprensibile.
Curioso che in Francia convivano così strettamente queste due forme di pensiero: quello spirtualista e quello illuminista che purtroppo poi sfocerà nel Terrore della Rivoluzione.

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie