martedì 9 dicembre 2008

La leggenda del Vischio natalizio

LA TRADIZIONE sulla pianta del vischio

Nell'antichità i druidi usavano il vischio per ottenere infusi e pozioni medicamentose. Nella mitologia norvegese il dio Balder, fu ucciso perché colpito da un ramo di vischio, tutte le altre piante avevano giurato di non recare alcun male al giovane e bellissimo dio, tutte tranne l'umile e innocua piantina del vischio. Il perfido rivale del dio, fece in modo che un vecchio cieco, per gioco colpisse Balder con un rametto di vischio uccidendolo all'istante. In memoria del dio, i norvegesi sono soliti bruciare rami di vischio in prossimità del solstizio d'inverno, con lo scopo di allontanare la sventura e invocare la prosperità ed il benessere.
Probabilmente anche il significato oggi attribuito alla pianta deriva da queste antichissime credenze popolari; siamo soliti, infatti, donare o tenere in casa rami di vischio tra la fine del vecchio e l'inizio del nuovo anno nella speranza di proteggere in tal modo noi stessi, le persone a noi care e la nostra casa dai guai e dalle disgrazie.

LA LEGGENDA CELTICA : La Morte di Balder
Balder, dio della luce, era tormentato dagli incubi. Pur sapendo di essere amato da tutti per la sua bontà e la sua bellezza, ogni notte sognava che qualcuno stesse per ucciderlo. Il padre Odino, dio della guerra, era preoccupato. Così, in groppa al suo cavallo dalle otto zampe, si reco' a Niflheim, la terra dei morti, dove c'era la tomba di Volva, la veggente che conosceva i segreti del futuro. Odino, con le sue arti magiche, la costrinse a uscire dalla tomba e la interrogò. «Presto per Balder si mescerà birra e idromele» rispose Volva, volendo significare che il dio sarebbe morto. Odino domandò come sarebbe avvenuto e Volva disse: «Sarà Hoder, il dio cieco, a ucciderlo». Ritornato tra gli dei, Odino informò la moglie Frigg, madre di Balder, del destino che attendeva il figlio. Frigg partì subito per un lungo viaggio, attraversando tutti i paesi del mondo. A ogni cosa che incontrava faceva giurare di non fare mai del male a Balder Giurarono tutti: l'aria e l'acqua, la terra e il fuoco, le piante, gli animali e le pietre. Solo la pianticella del vischio non giurò. Frigg, infatti, l'aveva ritenuta troppo debole e innocua per costituire un pericolo. In questo modo Balder divenne invulnerabile e ciò fu per gli déi un'occasione di divertimento. Gli tiravano sassi e frecce, lo trafiggevano con le lance, lo colpivano con le spade... Ma nulla poteva ferire il giovane Balder. Solo Loki, dio della distruzione, non partecipava. Egli amava gli scherzi crudeli e quel gioco innocuo non lo divertiva affatto. Così, mutate le sue sembianze in quelle di una vecchia, si recò da Frigg e con l'inganno venne a sapere dalla dea che il vischio non aveva giurato. Allora andò nel bosco e ne prese un ramo che cresceva sul fusto di un melo. Con esso costruì un bastoncino dalla punta affilata, quindi si recò all'assemblea degli dei. Come al solito gli dei erano impegnati nel gioco di colpire Balder. Loki si avvicinò al cieco Hoder e gli porse il bastoncino di vischio. «Prova a colpire Balder con questo» gli disse. Hoder replicò: «Come posso colpirlo se neppure lo vedo?» Ma Loki lo rassicurò: «Non temere, guiderò io la tua mano». Hoder lanciò il bastoncino e colpi Balder. Il vischio penetrò nelle sue carni e lo uccise.
Tratto da "Miti e leggende di tutti i tempi" - editore HAPPY BOOKS

Note: Frija, Freya, chiamata anche Frigg nella mitologia scandinava.
È la moglie di Wotan. Protettrice dell'amore, dell'unione sessuale e della fertilità.
Il suo nome sopravvive in inglese nel termine Friday (Frigg's-day).
Narra la leggenda che Balder, morendo, cadde su un cespuglio di agrifoglio, spruzzandolo di sangue, mentre le lacrime di Frigg si trasformarono in perle che rimasero per sempre ad ornare la pianta del vischio. (da Terre Celtiche)


LA LEGGENDA CRISTIANA
La leggenda del vischio, viene più ingentilita ed emendata nella tradizione cristiana sotto forma di "favola di morale". Così la narrano, ad esempio, nel Trentino-Alto Adige.

"Una volta, in un paese tra i monti, un vecchio mercante. L'uomo viveva solo, non si era mai sposato e non aveva piu' nessun amico. Per tutta la vita era stato avido e avaro, aveva sempre anteposto il guadagno all'amicizia e ai rapporti umani. L'andamento dei suoi affari era l'unica cosa che gli importava. Di notte dormiva pochissimo, spesso si alzava e andava a contare il denaro che teneva in casa, nascosto in una cassapanca. Per avere sempre piu' soldi, a volte si comportava in modo disonesto e approfittava della ingenuita' di alcune persone. Ma tanto a lui non importava, perche' non andava mai oltre le apparenze.Non voleva conoscere quelli con i quali faceva affari. Non gli interessavano le loro storie e i loro problemi. E per questo motivo nessuno gli voleva bene.Una notte di dicembre, ormai vicino a Natale, il vecchio mercante non riusciva a dormire e dopo aver fatto i conti dei guadagni, decise di uscire a fare una passeggiata.Comincio' a sentire delle voci e delle risate, urla gioiose di bambini e canti.Penso' che di notte era strano sentire tanto chiasso in paese. Si incuriosi' perche' non aveva ancora incontrato nessuno, nonostante voci e rumori sembrassero molto vicini. A un certo punto comincio' a sentire qualcuno che pronunciava il suo nome, chiedeva aiuto e lo chiamava fratello. L'uomo non aveva fratelli o sorelle e si stupi'. Per tutta la notte, ascolto' le voci che raccontavano storie tristi e allegre, vicende familiari e d'amore. Venne a sapere che alcuni vicini erano molto poveri e che sfamavano a fatica i figli; che altre persone soffrivano la solitudine oppure che non avevano mai dimenticato un amore di gioventu'.Pentito per non aver mai capito che cosa si nascondeva dietro alle persone che vedeva tutti i giorni, l'uomo comincio' a piangere. Pianse cosi' tanto che le sue lacrime si sparsero sul cespuglio al quale si era appoggiato.E le lacrime non sparirono al mattino, ma continuarono a splendere come perle. Così era nato il vischio".




Verde naturale coi suoi frutticini bianchi e ...vischiosi che gli uccelli adorano e che concorrono a inseminare da un tronco d'albero all'altro, oppure dipinto in oro e ornato di nastri, il vischio è, con l'agrifoglio e il pungitopo (foto piccola a sinistra), la pianta tradizionale dei nostri Natali e Capodanni, per ornare porte e portali, centri-tavola e per tante altre decorazioni creative. Non ultimo, anche per propiziare giorni sereni e fortunati dell'anno entrante.
Hesperia

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Le immagini di google (parlo di google immagini) confondono l'agrifoglio col pungitopo, e il vischio con l'agrifoglio. Non fidiamoci del web. A me il vischio piace soprattutto lasciato verde. Al naturale.

Hesperia ha detto...

Non solo google fa confusione. C'è in giro una confusione bestiale tra vischio e agrifoglio e pure i fioristi a volte vendono agrifoglio col cartellino con la scritta "vischio".
Anch'io prediligo il vischio verde al naturale come quello che si vede nella foto in alto al centro. Sapevo anche che un tempo i cacciatori di frodo preparavano trappole per gli uccellini con le bacche bianchicce del vischio. Ciao

Anonimo ha detto...

Belle le due leggende a confronto, quella druidica e quella cristiana.
Tra i fiori di dicembre segnalo anche la rosa di Natale o elleboro. Gli antichi dicevano che con le sue bacche si curava i matti.
ciao
Oreste

Anonimo ha detto...

Belle queste leggende dell'immaginario popolare.
Non riesco a capire come si possano confondere vischio,agrifoglio e pungitopo. Hanno, se non altro, le foglie di forma e dimensioni diverse.

Il vischio è una pianta parassita,potremmo quindi dire: non è tutt'oro quel che riluce...
Spesso la bellezza è solo estetica e dissimula un vuoto interiore.
ciao
sarc.

Hesperia ha detto...

Grazie Oreste. E' vero la Rosa di Natale o elleboro è un'altra delle poche piante e fiori di dicembre. Ho appena guardato il link:http://it.wikipedia.org/wiki/Helleborus
Non mi piace invece la solita Stella di Natale che proviene dalle Antille e che è la pianta tropicale del "fuso orario".

Hesperia ha detto...

Sarc, sì il vischio è una pianta parassita molto conosciuta fin dal tempo dei Druidi. La si vede anche nel fumetto di Asterix :-).
E forse chissà, la divina Callas quando cantava "Casta diva che inargenti queste sacre e antiche piante.." nella Norma, pensava a questa. Ciao.

Anonimo ha detto...

La stella di Natale francamente piace poco anche a me.Forse perché ho delle colleghe di lavoro che ogni anno, in mancanza di fantasia, me ne regalano una. Oltretutto una vclta cadute quelle foglie rosse, basta: fine della pianta. Credo che sia un'usanza americana, visto che è l'unica pianta tropicale da esportare in dicembre. Ai Caraibi vengono alte come le magnolie di un parco.

marshall ha detto...

Hesperia,
la versione nordica è più difficile da recepire: è proprio solo una favola. Le descrizioni di personaggi, ambienti e situazioni, in questo genere di favole, è completamente scollegato con la realtà. L'aspetto certamente positivo che se ne trae è quello relativo alla morale che esse insegnano, che però talvolta non si esplicita con facilità. Sanno far sognare, questo sì; ma a chi vi si immerge estraneandosi completamente dalle proprie preoccupazioni.
La seconda versione, quella vicina al mondo cristiano, è molto aderente alla realtà: quindi più facile da comprendere e da assimilare. E pertanto, personalmente preferisco quest'ultima versione.
Ciao.

(l'ho linkata sotto la mia favola)

Hesperia ha detto...

Demetra, neanche a me piace la Stella di Natale. Il mio preferito resta il vischio (Mistletoe in Inglese e "Gui" in Francese). Ne ho visto moltissimo in Normandia sui meli e in Austria sui pioppi. Da noi invece non se ne vede.

Marsh, grazie per il link :-) La saga nordica in effetti è truculenta e per noi latini affascinante ma incomprensibile.
E' evidente che quella cristiana è più accessibile alla comprensione. Ciao.

Anonimo ha detto...

La storia di Balder e germanica e non ha nulla da fare con i celti e i loro druidi.