mercoledì 23 luglio 2008

Passeggiate tra piante e fiori mediterranei


Le piante della fascia climatica mediterranea hanno colori sgargianti e necessitano di poca acqua. Spesso si abbarbicano sui colli rocciosi dove il terreno è argilloso o addirittura sugli scogli. E' il caso delle ginestre, fiore selvatico assai comune che cresce in cespi tra maggio-giugno-luglio. La ginestra la si vede frammischiata alla macchia mediterranea tra mirti, lentischi, lauri e code di volpe (quei lunghi frustoni che si vedono nella foto).











Su alcune isole, tra sassaiole assolate non è raro imbattersi nel papavero cornuto di un bel colore giallo squillante. Si chiama così a causa dei lunghi piccioli fatti a cornetto. Sono specie protetta e se ne vedono parecchi alle isole Palmaria e Tino (davanti a Portovenere).

















Sulle dune e sulle sabbie roventi lungo le spiagge della Sardegna e del Sud della Corsica si trova il cardo santo e il cardo di sabbia o eringio di un grigio argenteo(foto a sinistra) che quando secca, lascia cadere le sue dure spine tra la sabbia bianca, ragion per cui è sempre meglio mettersi un paio di ciabatte se non si vuole conficcarsene qualcuna sotto la pianta dei piedi. E sempre in Sardegna, Corsica, Elba, Giglio, Parco dell'Uccellina e altre isole mediterranee, si trovano i gigli di S.Pancrazio (qui a destra) candidi e profumatissimi, intorno ai quali brulicano sempre bionde api indaffarate. Questo giglio (giustamente protetto) e il cardo eringio e santo sono piante semidesertiche.












Ma di tutte le piante mediterranee, quelle certamente più curiose e bizzarre sono i cocomeri asinini, una sorta di piccoli cetrioli selvatici pelosi e dalla pianta un po' spinosa che quando li si sfiora a malapena, sparano lontano i loro semi in una scia di liquido vischioso. Sembrano dei piccoli alieni da Jurassic park e li chiamano anche sputaveleno. La conoscenza con queste piante la feci in un'estate che ero in vacanza alle isole Tremiti. Mi trovai su un prato incolto a e, al mio passaggio, era tutto uno strano fruscio che mi spaventò: i cocomeri lanciarono i loro schizzi vischiosi sparando i loro semi in lontananza, se solo osavo sfiorarli col piede. Parevano quasi incattiviti della mia presenza e che bisbigliassero tra di loro, preparando la loro piccola guerra...vegetale.










Il mesembriantemo appartiene all'ordine delle succulente (cioè delle piante grasse) e in Sardegna lo chiamano semplicemente erba di Garibaldi. Si arrampica infatti sulle scogliere di Caprera e di Maddalena, o scende in suggestive cascate floreali sul mare. Cresce bene su tutta la fascia costiera. Se ne vedono molti anche in Liguria. Con i loro bellissimi fiori dalle corolle color ciclamino e dagli stami gialli che si aprono ai raggi del sole e che si chiudono in caso di nuvolosità, sono sensibilissimi barometri. E con le loro foglie grasse adunche come artigli di una strega. I francesi le chiamano infatti griffes de sorcière.











Per concludere, non potevo non menzionare il fior di cappero che scende in un arbusto pensile da muri, rocce, castelli e torrioni in rovina. Ma può anche venir coltivato in lunghi e ordinati filari sui campi. Come alle Eolie, alle Egadi e a Pantelleria di cui si raccolgono i bocciolini da mettere sotto sale e sotto aceto. E' un fiore stupendo con foglie grasse e carnose a forma di medaglia, e corolle candide dai lunghi stami violetti. Si raccolgono anche i frutticini oblunghi dopo la fioritura, a forma di piccolo cetriolo, che si trattano sotto aceto anche quelli, e si servono negli aperitivi.
Buone passeggiate e godetevi tutte queste meraviglie botaniche della natura!



Hesperia



























































martedì 15 luglio 2008

I luoghi più misteriosi del mondo

Fin dall'antichità la letteratura ha raccontato di posti spaventosi e misteriosi nascosti nelle più grandi città del mondo o nei più sperduti angoli della Terra. La rivista economica americana «Forbes» ha stilato la classifica dei luoghi più misteriosi. A vincere questa singolare classifica è il castello di Bran, a Brasov in Romania. La leggenda narra che qui visse il leggendario Vlad l'Impalatore, che diede spunto a Bram Stoker nell'Ottocento per scrivere il romanzo «Dracula». Vlad fu un principe sanguinario che uccise i suoi nemici e i presunti traditori con metodi poco ortodossi. Oggi il castello è diventato un museo, ma secondo Forbes ciò non ha fatto perdere al castello l'aura di mistero che lo avvolge: «Cammina per le stanze di questo castello», scrive la rivista, «e puoi rivedere i processi contro le streghe, le decapitazioni e le impiccagioni che Vlad ordinò da quelle mura».


LA TORRE DI LONDRA E LE CATACOMBE PARIGINE - Al secondo posto si classifica la Torre di Londra. Fondata nel 1078 da Guglielmo il Conquistatore, da centinaia di anni è dipinta come un luogo pieno di spettri e di spiriti: uno di queste fantasiose storie narra che ancora oggi di notte il fantasma di Anna Bolena, la seconda moglie di Enrico VIII giustiziata in queste mura, vaga per le stanze della torre con la sua testa decapitata fra le braccia alla ricerca del marito infedele, che la giustiziò solo perché voleva sposare un'altra donna. Il terzo luogo più misterioso del mondo sono le catacombe di Parigi: anch'esse si trovano vicine al centro della città e vi sono custoditi gli scheletri di parigini vissuti nei secoli passati. Nel XX secolo sono diventate un museo e sono tanti i visitatori che in diverse occasioni hanno dichiarato di aver visto fantasmi e sentito le grida di persone morte.
AREA 51 E LA LEGGENDA DI SLEEPY HOLLOW - Segue un luogo più moderno, ma che conserva un fascino incredibile: l'area 51 del Nevada. Questo territorio degli Stati Uniti è una zona top secret, nella quale nessuno, al di là dei membri dell'esercito americano, può entrare. Secondo la leggenda proprio qui il governo degli Usa ha o avrebbe avuto contatti con extraterrestri, mantenuti per diverse ragioni all'oscuro dell'opinione pubblica generale. Tra l'altro, secondo una della più famose teorie cospirative degli ufologi, nel 1947 dopo lo schianto di una navicella spaziale ufo a Roswell, nel Nuovo Messico, i resti della navicella e del suo equipaggio sarebbero stati trasportati proprio nell'area 51. Al quinto posto tra i posti più misteriosi, Westchester County, nello Stato di New York, dove lo scrittore Washington Irving ambientò il racconto «La leggenda di Sleepy Hollow»: si narra che in questi territori ancora vaga un cavaliere durante la notte alla ricerca della sua testa persa durante una battaglia. Ogni anno dal 26 al 28 ottobre qui si tiene una recita dove gli attori ripropongono questa misteriosa storia.
NESSIE E LA MONTECRISTO AUSTRALIANA - Sesto si piazza il lago di Inverness in Scozia, meglio conosciuto per essere l'habitat del mostro di Loch Ness. I primi avvistamenti di «Nessie» risalirebbero al sesto secolo d. C. Ma ancora oggi ci sono turisti che assicurano di avvertire la presenza di questo presunto terribile mostro nel lago. Chiude la classifica dei luoghi più misteriosi la Montecristo Homestead nella città di Junee, in Australia: secondo la leggenda è abitata dai fantasmi di dieci persone che un tempo vi abitarono e qui morirono. Tra questi vi sono lo spettro della figlia del primo proprietario della casa, Christopher William Crawley, quello di una cameriera incinta che presumibilmente fu spinta giù da un balcone e quella di un giardiniere.
Da Repubblica.it
Purtroppo non ho tempo per scrivere vi propongo quindi questo articolo interessante sui luoghi misteriosi...magari potrebbe ispirarvi per le prossime vacanze
Aretusa

giovedì 10 luglio 2008

Cattedrali come uniche montagne

Avec des cathédrales pour uniques montagnes, où des diables en pierre décrochent les nuages, cantava Jacques Brel ne "Le plat pays". E francamente non capivo bene cosa volesse dire prima di essere stata nei Paesi Bassi (Belgio e Fiandre).
Ma anche la Francia del Nord è un'intera vasta landa piatta dove le uniche montagne sono le cattedrali le cui guglie e pinnacoli sono visibili già a distanza di 30 km. Quella di Chartres, la si scorge ergersi, da boschi e prati come un misterioso vascello che naviga sulla distesa ondeggiante di messi al vento. Ma anche quella di Rouen, di Reims e di Orléans e di Bourges. Le cattedrali rappresentano un intero cosmo caleidoscopico di simboli, di misteri inesplorati, di storia, di cultura, di devozioni, di rivolte, di tumulti e di guerre interreligiose, di riconciliazioni, e oggi finalmente di quiete, di spiritualità, d'arte e di bellezza incantevole. Per ognuna di queste citate si dovrebbero fare anni di ricerche architettoniche, artistiche e storiche, che qui non posso certo riassumere.

Veniamo a Notre Dame di Chartres, la regina del gotico e dei cieli del Nord. La più antica, quella che tra i vari completamenti e rifacimenti mantiene in sé, il gotico puro. Sorta nel lontano 743. Poi ampliata nel 990 dove il venerabile Socrate dell'Accademia di Chartres, il vescovo Fulberto venne a insegnare alla scuola della cattedrale. Nei due secoli successivi essa fu una delle massime istituzioni scolastiche dell'Europa medievale. In seguito ci furono devastanti incendi nel 1020 e nel 1194. Mantiene un che di incombente e perfino di terrorizzante, vista dal basso con i due campanili fatti a guglie svettanti, uno semplice e uno riccamente elaborato. Qui venne San Bernardo di Chiaravalle a bandire una crociata e qui venne a farsi incoronare re, il francese Enrico IV. E qui vennero studenti per ogni dove, per ascoltare gli insegnamenti dei maestri di Chartres.


Eppoi le sue vetrate, le sue "rose" caleidoscopiche e le loro implicazioni simboliche e morali, con interpretazioni bibliche così complesse che potevano essere comprese appieno solo dai dotti che vi erano familiarizzati attraverso le esegesi dei Padri della Chiesa come Sant'Agostino. La cattedrale di Chartres si connota ancor oggi come un'autentica enciclopedia di pietra che non finiscono mai di studiare e di interpretare.

Nell'entrare al suo interno ci si sente pervasi da una strana sindrome di Stendhal. Le pietre, consunte dai pellegrinaggi, paiono essere magnetizzate di una singolare energia. Inoltre c'è un misterioso labirinto disegnato sul pavimento sui quali i pellegrini pare fossero soliti percorrerlo in ginocchio quasi come in un rito esoterico.













La cattedrale di Rouen da cui Claude Monet trasse ispirazione per i suoi dipinti visionari di cattedrali nel sole.










La cattedrale di Santa Croce d'Orléans è un gotico un po' romanicizzato che ha subito le vicissitudini tipiche delle guerre di religioni: venne distrutta dagli Ugonotti. Ma poi restaurata e riedificata.
Così ancor oggi come nei secoli passati, sia in pace che in guerra, in tempi di prosperità e di avversità, le storie e i destini degli abitanti dei citati borghi di Chartres, di Rouen e di Orléans rimarranno indissolubilmente legati, insieme alle loro cattedrali.


Cattedrali come uniche montagne dove demoni di pietra staccano le nubi






... Mentre il suono dell'organo si propaga per navate e volte in tutta la sua trascendente terribilità e solennità, poiché le cattedrali d'Europa rappresentano sia le fondamenta che le vette e i vertici delle nostre più profonde reminiscenze culturali e spirituali.




Hesperia