martedì 6 dicembre 2011

L'esproprio del pianeta secondo J. Ziegler

Questo blog predilige argomenti "inattuali" come dev'essere la cultura, la quale non può rincorrere mode o tendenze, ma tende a occuparsi di ciò che permane nel tempo. Ci sono momenti però nei quali la realtà che viviamo è talmente caotica e confusa che la parola diventa l'unico pallido strumento per cercare di rischiarare, non dico l'intera scalinata., ma almeno i gradini successivi, ed il libro, una chiave per interpretare l'universo.
Il libro "La privatizzazione del mondo" di Jean Ziegler, sociologo svizzero (dirò subito che non amo la sociologia, ma a volte è un male necessario), è un saggio nel quale l'autore si chiede come è possibile che i padroni dell'universo conservino intatto il loro potere, quando l'avidità che li guida, la loro immoralità, il loro spietato cinismo sono sotto gli occhi di tutti quanti? Qual è il segreto della loro forza e del loro perverso fascino?
Il testo parte subito con l'idea precisa (che poi è anche la mia) che la privatizzazione del pianeta significa la sua catastrofe nonché la predazione e l'esproprio delle economie degli esseri umani, da parte di pochi oligarchi. Intanto, perché privatizzare significa espropriare i popoli della loro qualità di vita, del poter godere della natura e delle sue meravigliose risorse.
Possiamo pure fare la tara a Ziegler socialista e relatore all'ONU sul problema dell'alimentazione nel mondo. E in questo senso il libro contiene degli errori di utopismo tipici della sua formazione. Ad esempio, la sopravalutazione dei diritti umani a suo dire, non bene applicati. Che è un po' come dire che il socialismo è buono, ma non è stato bene applicato. Che la democrazia è cosa buona, ma che non è stata bene applicata. O che il cristianesimo è una buona religione, male applicata dai ministri della chiesa. Questo è il limite di partenza dell'autore.
Ma il resto della trattazione contiene analisi interessanti.
 "La privatizzazione del mondo indebolisce la capacità normativa degli stati. Mette sotto tutela i parlamenti e governi, svuota del loro senso la maggior parte delle elezioni, priva le istituzioni pubbliche del loro potere regolatore. Uccide la legge", scrive Ziegler. In altre parole, gli stati in via di smantellamento non sono più "stati di diritto". Ne sappiamo qualcosa noi in Italia ,  in questi tristi giorni dove la politica è stata messa in mora, dalle élites finanziarie su mandato della Ue, il cui risultato è una sospensione de facto della democrazia. Il fisolofo tedesco della scuola di Francoforte Juergen Habermas formula questa amara conclusione: "Oggi sono gli stati ad essere inseriti nei mercati, piuttosto che le economie nazionali ad essere inserite nelle frontiere dello stato".
Il libro è suddiviso in quattro parti. La prima parte è dedicata alla globalizzazione, alla sua storia e ai  relativi concetti. Fu Marshall Mc Luhan a inventare il termine "villaggio globale". La seconda parte, è dedicata ai predatori e al "denaro insanguinato", alla morte delle entità statuali, alla distruzione degli uomini e alla devastazione della natura, nonché ai "paradisi dei pirati" ovvero quelli off shore riservati ai grandi speculatori di hedge funds.
La terza parte dal titolo "I mercenari", ci parla delle organizzazioni mondialiste come il WTO, potente macchina da guerra, i piromani del FMI, l'arroganza e l'avidità come prassi di vita.  La quarta ed ultima parte dal titolo "Democratizzare il mondo" è dedicata alla speranza di una nuova società civile planetaria.

Ecco alcuni passaggi salienti sull'Impero americano dal capitolo "Impero".

Scegliendo l'impero americano contro la democrazia planetaria, i nuovi padroni hanno fatto fare all'umanità un passo indietro di parecchi secoli.
Tra tutte le oligarchie che costituiscono il cartello dei padroni del mondo, quella nordamericana è di gran lunga la più potente, la più creativa, la più vitale. Ben prima del 1991 aveva già sottomesso lo stato trasformandolo in un prezioso ed efficace ausilio per la realizzazione dei suoi interessi privati.
Considerare gli Stati Uniti come un semplice stato "nazionale" non ha alcun senso. Gli Stati Uniti sono a tutti gli effetti un impero le cui forze armate, terrestri, navali, aeree e spaziali, insieme ai sistemi di intercettazione internazionali e al gigantesco apparato di spionaggio e di informazione, garantiscono l'espansione costante dell'ordine oligarchico su tutto il pianeta. Senza questo impero e la sua potenza militare e poliziesca il cartello dei signori universali non potrebbe sopravvivere.
La potenza militare, costituita in passato con lo scopo di tenere testa all'Unione Sovietica, viene usata ora per affermare e proteggere l'ordine del capitale finanziario globalizzato. Questo apparato imperialista di dimensioni colossali si sviluppa in modo quasi autonomo, ha le sue proprie leggi e una dinamica specifica. Ereditato dalla guerra fredda e rivitalizzato, aggiunge la propria violenza a quella del capitale.  
E ancora:
Altri imperi hanno tenuto tra le loro grinfie il mondo della loro epoca. E' stato il caso di Roma e dell'impero di Alessandro Magno. Ma l'impero americano per primo è riuscito a far pagare le sue guerre di aggressione agli alleati e alle vittime. Un esempio fra tanti è la guerra del Golfo del 1991. Pieno di ammirazione lo storico Paul Kennedy (ndr: prof. di storia contemporanea all'università di Yale)
scrive: Essere il numero uno a un costo elevato è una cosa: essere la sola superpotenza al mondo a costi ridotti è sorprendente.
E difatti, come possiamo constatare,  gli stati alleati pagano per loro, e in molti casi (si veda la recente avventura in Libia) muovono addirittura  delle guerre per conto loro.

Ed ecco alcune  riflessioni prelevate dal capitolo "I piromani del FMI".

Tra le innumerevoli catastrofi provocate dai pompieri del  FMI potremmo intanto ricordare la più spettacolare, quella dell'Argentina: schiacciata da uno smisurato debito estero, in preda a una sfrenata privatizzazione dei settori pubblici e a una deregolamentazione dei mercati finanziari, l'Argentina un tempo paese prospero, è stata a lungo dipendente dal FMI che le ha dettato una politica economica e finanziaria asservita agli interessi delle grandi società transcontinentali straniere statunitensi, obbligando il "peso" ad un regime di parità col dollaro (...) La crisi è scoppiata all'inizio del dicembre 2001, quando il debito estero ha raggiunto i 146 miliardi di dollari. Per fermare l'emorragia di capitali in fuga  verso le piazze off-shore e le banche estere, il presidente De la Rua ha ordinato il blocco dei conti correnti bancari privati. Questo congelamento ha preso il nome di corralito (letteralmente: piccolo recinto). Il blocco ha scatenato il panico e affondato l'economia. Il tasso di disoccupazione è salito al 18 % e le imprese hanno cominciato a fallire una dopo l'altra a un ritmo sempre più veloce. Il FMI ha rifiutati altri crediti. La rivolta popolare ha spazzato via De La Rua e tre suoi successori. Nel febbraio 2002 la Corte Suprema ha dichiarato incostituzionale il corralito. Ma il danno era fatto e la catastrofe era già avvenuta. 
 Il premio Nobel Joseph Stiglitz ha accusato il FMI di contribuire ampiamente alla miseria dei popoli, tacciandolo di autismo, di scollegamento dalla realtà e di ripetere sempre gli stessi errori.
Ed ecco cosa dice Ziegler su Banca Mondiale e FMI:
"Sono innanzitutto integralisti della doxa monetarista, ideologi prigionieri di una visione del mondo e di un modello di analisi che fa di loro i perfetti giannizzeri dell'impero americano".
Ma in attesa di un'indipendenza che non ci regala nessuno, i popoli dovranno attraversare una lunga notte, e l'alba è ancora lontana.

Hesperia

35 commenti:

Josh ha detto...

gran post.
ma guarda un po' questo FMI!

dal testo, alla fine

"Ma in attesa di un'indipendenza che non ci regala nessuno, i popoli dovranno attraversare una lunga notte, e l'alba è ancora lontana."

...per parafrasare: un viaggio al termine della notte, con un bel rischio di morte a credito...per dirla alla Céline

passo dopo

Hesperia ha detto...

Se penso a tutti questi organismi di predatori: Banca Mondiale, FMI, WTO che è una macchina da guerra per la cosiddetta esportazione del mercatismo camuffato da "democrazia", mi sento del tutto impotente, caro Josh.
Qui ci vogliono solo bombe e cannoni, non so se ne usciremo fuori per le vie pacifiche con proteste pacifiche.

Josh ha detto...

Nemmeno io amo la sociologia, ma qui siamo ad un livello più alto. Studi di politologia ed economia su scala allargata, in un'ottica osmotica tra discipline. Anzi, magari fosse sempre stata fatta così.

La particolarità del fenomeno è che la privatizzazione nasce all'inizio, nella sua età dell'innocenza, come "libertà" da un'idea di forma-Stato opprimente e omnipotente.

Ma arrivare agli effettivi 'padroni dell'universo' in grado di ricattare interi paesi è tutto un altro paio di maniche.

Qual è il segreto dei padroni dell'universo? fascino no di siuro, se hai visto che ciospi usurai che sono. Ma il potere, il poter decidere sancisce la loro vera intoccabilità.

E qui c'è chi di preoccupa del berlusca, signorotto di aziende locali, e non intravede nemmeno nella nebbia chi ha in mano la maggior parte di banche, istituti, multinazionali, aziende del mondo intero (e monete internazionali, oserei dire, trattandosi di banche private)

marshall ha detto...

Letto tutto d'un fiato, questa volta.
Il post contiene spunti notevoli di vario genere. Parto dall'ultimo, quello che ha toccato maggiormente le mie corde. Sta scritto nel libro che La crisi è scoppiata all'inizio del dicembre 2001, quando il debito estero ha raggiunto i 146 miliardi di dollari. Ricordo benissimo quel periodo, e ricordo anche che nei mesi precedenti a quel crack, risparmiatori italiani facevano le file agli sportelli bancari per sottoscrivere i titoli di stato argentini, perchè rendevano almeno il doppio di quelli italiani; e gongolavano di gioia, sicuri d'aver trovato la gallina dalle uova d'oro!!. Sappiamo invece come andò a finire amaramente per loro. Ora, sappiamo anche che il nostro debito pubblico detenuto dagli stranieri è di almeno dieci volte quello. Confrontando i dati non c'è che da meditare, sperando che tutto vada bene lo stesso!!

Una curiosità: ho notato che nel post è citato un mio omonimo; chissà se il suo pensiero in questo contesto è stato giudicato positivamente?

Josh ha detto...

"privatizzare tutto" (recente per es. quella dei semi delle piante per l'agricoltura)è la catastrofe del pianeta, ma anche dell'economia e della libertà dei singoli.

E' renderci tutti ricattabili.

La privatizzazione del globo da parte di 4 oligarchi anche mezzi parenti va come dici di pari passo con "l'esproprio", dei beni che doveano essere comuni, di tutti, e dei beni che appartenevano dei singoli.

Tutti servi e poracci, è questo quello che vogliono.

Josh ha detto...

Indubbiamente gli stati in via di smantellamento non sono più "stati di diritto", anche per via che sono sotto la malsana structura Ue/euro, quindi ricattati con una moneta appunto privata.

E di conseguenza gli ex stati hanno "oblato" l'esercito, la facoltà di battere moneta, di decidere il bilancio...hanno fatto oblazione della sovranità. Per consegnarla in mano a privati.
Decantatici come panacea a tutti i mali, mentre ci rendevano schiavi.
Più chiaro di così, come fenomeno di privatizzazione del mondo: basta guardare alla truffa euro.

Josh ha detto...

Molto azzeccate le parole sull'Impero Americano, altro che "democrazzzzia":

"La potenza militare USA, costituita in passato con lo scopo di tenere testa all'Unione Sovietica, viene usata ora per affermare e proteggere l'ordine del capitale finanziario globalizzato."

sacrosanta verità.

Sull'FMI Joseph Stigliz ha ragione in pieno. Ricordiamoci che siamo anche noi sotto osservazione dai delinquenti dell'FMI con il commissario americano che ci controlla i cedolini a vista.

Riguardo a quello che dici Hesperia, bombe e cannoni sicuro,
come si fa altrimenti a uscirne con pure e semplici proteste (in piazze già occupate da stronzate varie CGIL che berciano 'welcome liberators', della serie nun han mai capito 'na mazza)....

Josh ha detto...

p.s. questo Giardino diventa progressivamente più variegato e interessante :-)

Hesperia ha detto...

Josh, questo è un libro che ho preso in biblioteca e che mi sono portato dietro in viaggio, per poterlo relazionare qui sul Giardino. I brani che vedi sono stati ricopiati interamente a mano, come gli amanuensi. E l'ho fatto per voi e per gli internauti che passano di qua.
Intendiamoci, ci sono anche dei difetti tipici dei movimenti antiglobal in stile N. Klein, in questo saggio. Ad esempio l'utopia che puoi creare dei vasti movimenti planetari di resistenza e lotta. Il globalismo non lo si combatte con movimenti alla Porto Alegre che tanto piacciono a Ziegler. La resistenza può provenire dalle piccole realtà, a mio modesto avviso (si vedano gli esempi del Nord Dakota e dell'Islanda).

Hesperia ha detto...

Tuttavia l'analisi sociale, fatta da lui, uomo di sinistra, è oggettiva e giusta. E chissà che col tempo non si possa trovare un trait-d'union auspicato anche da Alain de Benoist, il quale sostiene che oggi la vera contraddizione è (o dovrebbe essere) tra mondialisti (le élites oligarchico-bancarie) e antimondialisti. Del resto anche i governi di sinistra alla Zapatero e alla Papandreu, sono stati smantellati dai soliti predoni.

Hesperia ha detto...

Marsh, il Marshall Mc Luhan citato è un importante sociologo sui mezzi di comunicazione di massa. I suoi saggi più importanti sono "Gli strumenti del comunicare" e "Il medium è il messaggio".

Vedo che ti ricordi bene del crac argentino. Però occorre anche dire che ora si sta riprendendo alla grande, da quando si è tirata fuori dal sistema di riferimento del dollaro e da quando si è tolta dalle scatole quel beccamorto del FMI.

marshall ha detto...

Hesperia,
e non è solo l'Argentina che sta venendo fuori dal baratro in cui pare si fosse cacciata, anche per via dei prestiti contratti con il FMI. Recentemente ho visto in tv - mi pare sia stato a Report della Gabanelli - che uno stato africano - credo stessero parlando del Burkina Faso, forse lo stato più povero del mondo - ha rinnciato ad un cospicuo prestito del FMI per "non diventare loro schiavi"; in pratica spendono solo quel poco che hanno, e si accontentano.

Nessie ha detto...

Sì Marsh, ho sentito anch'io la faccenda del Burkina Faso. Se non erro uno dei suoi leader indipendentisti è stato pure assassinato.

johnny doe ha detto...

Non mi dilungo tanto,solo per dire che su questi temi abbiamo battuto,insieme ad altri blogs,il tamburo per mesi.Ziegler a parte,é confortante vedere che in questi ultimi mesi,parecchi addetti ai lavori certo più autorevoli di noi,compreso qualche premio Nobel,la pensano esattamente come noi FMI,WCTO,BCE,Banca Mondiale,Usa...,purtroppo é una magra soddisfazione...vale infatti la parafrasi celiniana di josh.

marshall ha detto...

Concordo con Josh, dove dice quelli non han mai capito una mazza...
E colpa anche di governi incapaci e arrendevoli del passato, di qualche decennio fa, che han dato loro la corda per ampi spazi di manovra, senza saper far di conto, se ora siamo nella situazione in cui ci troviamo. Un esempio: ricordo il padre di un mio conoscente che, grazie ai sindacati, nei primi anni '90 era andato in pensione all'età di 46 anni, con la stratosferica cifra, per allora, di quasi 3 milioni al mese. Dicevano facesse un lavoro usurante: in giro ad installare cavi per telecomunicazioni (sui pali, nei tombini e quantaltro). Tornando a quei politici, d'altronde, istruire e mediare a quei tempi sarebbe stato faticoso ed anche un pò rischioso, per cui avevano preferito fare i ponzio pilato, anzichè farsi il mazzo. Sarebbe stato infatti tra i compiti di un politico quella di istruire la gente sui rischi che si sarebbero corsi espandendo il debito oltre un certo livello di guardia. Così quelli (i sindacati), trovando arrendevolezza ne avevano approfittato per mangiarsi fuori l'uovo, anzichè aspettare che nascesse la gallina, la quale avrebbe poi fatto tante uova, che avrebbero a loro volta sfamato più persone.
Come volevasi dimostrare, alla luce di quanto sta avvenendo, amaramente devo però associarmi al commento di Josh: quelli non han mai capito una mazza.
E per ora mi fermo qui: chi vuole intendere, intenda.

Josh ha detto...

@Marshall:

ti riquoto anche io...con aggiornamento:

"Come volevasi dimostrare, alla luce di quanto sta avvenendo, amaramente devo però associarmi al commento di Josh: quelli non han mai capito una mazza."

ennesimo esempio di questi giorni.
La settimana scorsa, con la "calata" ddel camminatore sulle acque Monti, Pd-sindacati-CGIL tutt'in piazza a ululare "Welcome Liberators".
Non si sa davvero con che cognizione di causa.

Adesso a giorni i sindacati stanno per scendere in piazza per uno sciopero contro Monti.
Contrordine Kompagnucci! :-)))

lo dicevo io che non capivano una mazza.
Quando le contraddizioni sono tra una settimana l'altra poi, non c'è proprio speranza:-))

Hesperia ha detto...

Josh, non parlarmi della squallida Trimurti sindacale e l'inutile Marcia dei Trombati unitari prevista per lunedi. E del resto costoro sono sempre stati in tutte le consorterie europee (molti di loro si sono trovati un comodo scranno di eurodeputato), perciò che vogliamo attenderci?

Hesperia ha detto...

Johnny, sarà anche vero che è una magra soddisfazione, però quando ho letto il saggio di Ziegler e i numerosi esempi con tanto di nomi e cognomi da lui fatti, un po' d'orgoglio per aver trovato la convalida alle nostre analisi, l'ho avuto. Un po' come un esploratore, trova comunque la rotta senza avere in tasca l'adeguata bussola.
Ti ricopio questo interessante passo a pag. 99 dei citato testo:
"Un incidente ha avuto luogo nel febbraio del 1996 durante il forum economico mondiale a Davos. Con passo pesante Hans Tietmeier , presidente della Bundesbank tedesca si avvicina al palco del bunker delle conferenze, al centro della cittadina che sorge nella valle dei Grigioni. (..). All'interno del bunker, i mille oligarchi più potenti del mondo si mescolano ai capi di stato e ai primi ministri di vari paesi.Rivolgendosi a tutti loro, Tietmeier conclude così la sua esortazione. "Ormai siete sotto il controllo dei mercati finanziari".

Applausi a scena aperta da parte di tutti i capi di stato, felici di cedere la sovranità popolari ai mercati e alla speculazione del capitale finanziario globalizzato.
T'è capì, a che punti siamo arrivati?
Applaudire ed essere felici di essere subordinati e di rendere subordinati i propri paesi.

Hesperia ha detto...

"Sarebbe stato infatti tra i compiti di un politico quella di istruire la gente sui rischi che si sarebbero corsi espandendo il debito oltre un certo livello di guardia"

Sono d'accordo Marsh. Però non confondiamo il periodo in cui c'erano senz'altro sprechi e benefit a non finire da parte della classe politica, ma il debito era davvero nostro, e cioè sovrano, da quando il debito è stato immesso sul mercato ed è caduto nelle mani degli investitori(leggi: creditori) stranieri.
E' chiaro che la casta, gli sprechi, gli emolumenti dei parlamentari vadano criticati e sanzionati. Ma prima lo stato batteva asta per i suoi cittadini. Ora invece siamo nelle grinfie dei creditori stranieri. Fa la differenza, eccome!

Hesperia ha detto...

" Ma prima lo stato batteva asta per i suoi cittadini. Ora invece siamo nelle grinfie dei creditori stranieri".

Intendo parlare delle aste dei BOT, dei CCT, dei BTP.
A proposito, è vantaggioso comprare BTP al 7% col debito nelle mani dei creditori stranieri? A spanne, mi sa che sia una fregatura. Comunque a voi la parola...

johnny doe ha detto...

I sincacati dopo decine di scioperi per delle minchiate avevano l'occasione di farne uno veramente necessario contro questa manovra di di equo ha solo la e,invece han tirato fuori uno sciopero farsa ed inutile.
Leggete tra le pieghe del decreto che regali questi androidi hanno fatto,con l'avvallo di quel demente del colle,che continua a dire "abbiamo evitato una catastrofe,mentre la catastrofe sono lui,il suo governo e la manovra.
Se pensano che i manovratori di spread e borse siano impressionati,si sbagliano di grosso.Questi hanno fini ben precisi,e no solo finanziari,nessuna manovra li può fermare.C'è stata una sorta di terrorismo mediatico su questa cosa.









Il sindacati

johnny doe ha detto...

...regali alle banche..

Josh ha detto...

@Hesperia:

"A proposito, è vantaggioso comprare BTP al 7% col debito nelle mani dei creditori stranieri? A spanne, mi sa che sia una fregatura. Comunque a voi la parola..."

per me non è vantaggioso.
Non sappiamo quanto ancora tenga l'euro, il sistema è già fallito.
Come a dire, così a naso uno guarda il tasso d'interesse e sembra vantaggioso,
ma non sai nemmeno se te li ridanno (nè questi, nè qualunque altro investimento). Ovvio se l'euro fallisce o se lo Stato stesso fallisce, non ti ridanno nulla, cfr Argentina prima, o Grecia oggi in cui tutti ormai hanno estratto quasi tutto dalle banche.
Tieni conto che per una delle ultime aste bot-btp della Grecia proponevano interessi del 156%. (!!)
Certo piace prendere un btp ad alto interesse.
Ma è chiaro, almeno in Grecia, che quel coefficiente funambolico è un sintomo del fallimento e non di un "successo" (a costo di contraddire il camminatore sulle acque Monti, per cui "la Grecia è un successo dell'euro") e non potranno onorare mai il pagamento di quella percentuale. Come dire, è coperto? No!

Per quanto riguarda i btp al 7%, il dubbio è lo stesso. Ormai non si tratta nemmeno, ai fini del nostro btp, che sia anche in mano straniera il debito (intendo, è grave, ma per altre ragioni econ-politiche) è che con i btp uno compra il debito dello stesso stato, e forse oggi comprare debito italiano non è una gran idea: se lo Stato non si ripiglia, ti sei esposto e diventerai anche tu personalmente un creditore non pagato del fallimento della nazione. Ovvio in banca non te lo diranno mai.
Tutto questo vale anche per i nostri investimenti fatti anni fa, magari che durano anni: quando scadranno che moneta ci sarà? Non è una domanda peregrina.

marshall ha detto...

Hesperia,
condivido l'analisi che fai sul debito pubblico. Finchè era disseminato tutto all'interno del nostro paese, potevi immaginare a cosa saresti andata incontro in caso di insolvenza, ma ora che 1000 e più miliardi di euro del nostro debito sono sparsi in giro per il mondo, è difficile immaginare cosa potrebbe accadere qualora vada insoluto!
Se vedi quanta fatica stan facendo per racimolare 30 miliardi, immagina quanti anni ci vorranno per ripianare i 1000 e più miliardi! Bisognerà tranquillizzarli sul fatto che pian piano li restitueremo, tenendo anche presente che con i chiari di luna che si prospettano, verrà meno la voglia del fare nella gente: a qual pro impegnarsi? Ecco allora che quando parlo dei 100 e più anni, per riportare il debito all'interno di una sua logica, penso di essere addirittura fin troppo ottimista. L'alternativa sarebbe quella di fregarsene, fallire e poi succeda quel che succeda, sperando che gli stranieri che si troveranno in tasca la nostra carta, che resterebbe insoluta, non arrivino a decisioni estreme. Sai, mica tutti sono civili come i risparmiatori taliani, quelli che furono buggerati dal debito pubblico argentino!

Hesperia ha detto...

Immaginavo che mi avreste dato tutti quanti ottimi spunti.

Johnny, la Trimurti sindacale è da rottamare TUTTA. In primis: perché non ha saputo mantenere l'industria manifatturiera in Italia.
2) Perché si è fatta fautrice della globalizzazione mediante la quale il made in Italy è stato messo fuori corso, per importare fuffa e paccottiglia carissima dalla Cina e non mettere nemmeno l'antidumping e un minimo di dazi.

3) Perché a corto di credibilità presso le classi lavoratrici italiane, ha creduto opportuno favorire la manodopera straniera per avere più iscritti e più tessereamenti. Questo scatena e scatenerà la guerra tra i nuovi poveri allogeni e i vecchi poveri autoctoni.

4) Perché non hanno uno straccio di analisi su come è cambiato il panorama della controparte. Non sono più i vecchi imprenditori (i "padroni" come li chiamavano), ma le lobby, la finanza e le bad company costruite a scatole cinesi.

Insomma, sono degli emeriti idioti che fanno l'inutile idiota pagliacciata.

Hesperia ha detto...

Josh, quelle sui BTP nell'era del debito all'estero e nelle mani degli investitori stranieri (ovvero creditori), molti dei quali saranno le solite banche, mi paiono ottime argomentazioni da parte tua e ne terrò in gran conto.

Proprio oggi parlavo con un conoscente che fa il cassiere in banca (in pensione) e mi diceva che invece è un buon investimento. IO però non gli ho creduto: "ovvio in banca non te lo diranno mai".
Della serie "chiedere all'oste se è buono il suo vino".

Hesperia ha detto...

"L'alternativa sarebbe quella di fregarsene, fallire e poi succeda quel che succeda, sperando che gli stranieri che si troveranno in tasca la nostra carta, che resterebbe insoluta, non arrivino a decisioni estreme".

Sono d'accordo anche con le tue considerazioni, Marsh. Ma temo che l'attuale presidente del Consiglio (ex)eurokommiSSar Mario Monti, appartenga a quella categoria di Talebani della doxa monetaria di cui parla Ziegler nel suo saggio.
E tutto farà fuorché un default pilotato. Si fa passare per il salvatore dell'Italia, ma è solo un salvaEuro: c'è una bella differenza.

marshall ha detto...

Hesperia,
condivido il tuo pensiero a proposito dei nostri sindacati; le ragioni le hai già indicate tu, per cui non avrei nulla da aggiungere se non che in questa vicenda dell'inverosimile debito pubblico italiano c'è parecchio della loro responsabilità, e questa la dice assai lunga che, come anche dice Josh, quelli non han mai capito una mazza. Prima che in Italia, le battaglie sindacali degli ultimi trent'anni avrebbero dovuto andare a combatterle fuori dall'Italia e dall'Europa, chessò io, per esempio in Cina.
Alla fine vedrai, quello che salverà - se mai la salverà - l'Italia e l'Europa sarà una riedizione del'IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale) - come si fece all'indomani della grande crisi del '29 - rimasto in vita per 60 anni (ma ora ce ne vorranno molti di più).

Josh ha detto...

Ancora dal testo, il passaggio sull'Argentina:

"Per fermare l'emorragia di capitali in fuga verso le piazze off-shore e le banche estere,
il presidente De la Rua ha ordinato il blocco dei conti correnti bancari privati.
Questo congelamento ha preso il nome di corralito (letteralmente: piccolo recinto). Il blocco ha scatenato il panico e affondato l'economia."

Qui non ci sarà letteralmente il corralito,
i CC non sono stati ancora bloccati, ma a settembre si potevano prelevare 5000 euro,
poco dopo 2500,
ora 1000,
ma già i pagamenti da statali o INPS non più di 500.

Il pretesto sarebbe "l'evasione fiscale".
Il che è una balla e non c'entra sssolutamente nulla.
Il vero motivo è la sudditanza, la restrizione di libertà, la tracciabilità di ogni pensiero e azione, e ancora con l'evasione non c'entra, ma ci hanno rinchiusi in una gabbia fiscale, con sistema penale e promessa di galera.
Da un governo di non letti.
Non eletti al parlamento Eu, non letto Napolitano, non eletto Monti.

Altro motivo della restrizione sui prelievi dei propri soldi,
è la bassa liquidità delle banche; in aggiunta è arrivato l'obbligo per tutti di servirsi quasi esclusivamente di denaro elettronico (virtuale), per aumentare gli interessi delle banche dietro a queste speculazioni.

In caso di default, anche volendo,
non si riesce più a svuotare il proprio conto prima del collasso generale a botte di 1000 o 500 euro per volta.

Anzi ti azzerano il cc con un clic.

E' per il Nuovo Dogma, il Nuovo Dio_Moloch:
"L'EEEEuro"
(da pronunciare con aria ipnotica ed estasiata, occhi sbarrati puntati verso l'alto, alla Prodi o Monti.)

prove di lessico N-€uromassonico.

Hesperia ha detto...

Josh, è pazzesco: ostaggio e schiavi delle banche! Bancocrazia delinquenziale assoluta. Con i minchionacci de sinistra che temevano tanto il conflitto di interessi televisivi di sua Emittenza, e mo' si devono confrontare con conflitti di interessi bancari moltiplicati al quadrato, per ciascuno dei 12 apostoli "non eletti" da nessuno.

Interessante quello che dici da settembre in poi. E dal 1 gennaio 2012 la dittatura Ue andrà in vigore direttamente sui conti correnti, sulla lista movimenti ecc. E volendo useranno anche la retroattività, perché intanto io di questi farabutti non mi fido neanche un po'. Hanno dimostrato che le leggi si buttano per aria, e i parlamenti sono fatti di birilli da bowling: ad uno ad uno si buttano giù. Per non dire dell'arma dei referendum: carta straccia a gogò.

Hesperia ha detto...

Marsh, ultimamente hai preso da Nouriel Roubini, il vizio di fare la cassandra :-). Purtroppo a pensar male ci si azzecca.

marshall ha detto...

Josh,
il tuo ragionamento non fa una grinza, e considera anche il fatto che da lunedì 12 dicembre le banche non applicheranno le commissioni a chi sottoscriverà titoli di stato di nuova emissione con scadenza da 2 annì in su.
La ragnatela si stringe! Si ricorderanno così di Ugo La Malfa, di quando batteva il chiodo sul pareggio di bilancio (tornato di stringente attualità) e gli altri si scocciavano. Il ritornello era: "quello lì pensa sempre al deficit". Adesso però brucia a tutti quanti!

marshall ha detto...

Hesperia,
non solo io. Anche Josh con quel ragionamento sui titoli di stato al 7% è stato molto eloquente. Oggi la borsa si è ripresa parecchio, ma quanto durerà?

Josh ha detto...

Già.
Nel frattempo, a proposito di esproprio,
esproprio di sovranità, esproprio politico-fisico-economico,
stanno discutendo dell' "unità fiscale europea", (o meglio, dell'unità di prelievo fiscale europeo)
col superministro all'economia Ue e Bce che deciderà finanziarie europee per tutti, con miopia europea.

Temo che siamo solo all'inizio di queste bestialità.

Josh ha detto...

Sì Marshall,
ricordi quando poche settimane fa i btp greci schizzarono al 156% ?

Cioè, se ne acquistavi per 1000 euro, sulla carta ne avresti riscossi 156.000 ?

Ah sissì, un affarone,
ma è chiaro che era una cifra simbolica, una cifra truffa, testimonianza del fallimento avvenuto. Chi mai l'avrebbe potuta pagare alla scadenza?

roba da matti