martedì 30 ottobre 2012

Boldini, Previati, De Pisis (ed altri) a Ferrara



Per quante idee circolassero in mente in questo periodo da realizzare sul blog, non si può non dedicare un post a questo evento ferrarese, che si estende dal 13 Ottobre al 13 Gennaio.

Per i circa 2 secoli rappresentati alla Mostra presso Palazzo dei Diamanti, sono stati movimentati quadri famosi e meno, comunque piccole e grandi gemme della produzione nostrana, di area specie ferrarese.

(a sinistra, Giovanni Pagliarini, Madonna con Bambino, 1854)



La Mostra nasce proprio tra i danni lasciati dal recente terremoto emiliano, come una gemma nel deserto, o una Lux ex Tenebris:

i quadri esposti erano conservati presso Palazzo Massari, tuttora inagibile. Conteneva le Collezioni delle Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea, del Museo Giovanni Boldini, del Museo dell'Ottocento, e del Museo Filippo De Pisis. Sono infatti 8000 (!) le opere salvate e "sfollate" al Palazzo dei Diamanti, la Mostra in corso ne ha selezionate 80, tra dipinti, sculture e opere su carta.

(a destra, Giuseppe Virgili, Testa di Donna, 1938)









Curatrici della Mostra sono Maria Luisa Pacelli, Barbara Guidi e Chiara Vorrasi, che hanno preparato l'Esposizione in pratica con tanto di elmetto di sicurezza anticalcinacci.

Oltre a Boldini, Previati e De Pisis, i tre nomi di maggior richiamo, si possono vedere opere di Giuseppe Mentessi, Arrigo Minerbi, Gaetano Turchi, Giovanni Pagliarini, Massimiliano Lodi, ma anche Umberto Boccioni, Achille Funi, Mario Sironi, e Carlo Carrà.

(sopra, Giuseppe Mentessi, La Pace, 1907)






  
(a sinistra, Gaetano Turchi, Torquato Tasso in S. Anna, 1838)

L'idea è quella di dare corpo in questa Mostra a un simbolo di Ferrara, a un concetto.















 (Giovanni Muzzioli, I Funerali di Britannico, 1888)

Il percorso ha un inizio ottocentesco appoggiandosi a Giovanni Antonio Baruffaldi e Giovanni Pagliarini. Si passa al pieno Romanticismo con Girolamo Domenichini, Massimiliano Lodi e Gaetano Turchi, 



fino ad approdare a Boldini, di fama internazionale alla fine del secolo scorso, pittore acclamato per la ritrattistica efficace ma di gusto già leggero, se non frivolo in qualche modo, superficiale e "glam" in area Belle Epoque.

 (a destra, Giovanni Boldini, Signora in Rosa, 1916)










Gaetano Previati è invece sempre uno dei grandi da riscoprire: di solito catalogato come Divisionista, fattore presente in realtà, la sua pittura si distingue per senso della poesia e attitudine visionaria, con qualche incursione in area simbolista, ma sono la ricerca dell'originale, la passione che trapela dai dipinti, a farne un caso unico.


(a sinistra, Gaetano Previati, L'Assunzione, 1903;

sotto ancora Previati, Paolo e Francesca, 1901)


 


Boccioni nel 1916 scriveva così di Previati:

"Quando finirà questa infame noncuranza, questa vergognosa incoscienza artistica e nazionale verso il più grande artista che l'Italia ha avuto da Tiepolo ad oggi..... L'opera di Gaetano Previati è di una vastità e di un valore che sconcertano....
Previati è il solo grande artista italiano, di questi tempi, che abbia concepito l'arte come una rappresentazione in cui la realtà visiva serve soltanto come punto di partenza. Egli è il solo artista italiano che abbia intuito da più di trent'anni che l'arte fuggiva il verismo per innalzarsi allo stile,  Gaetano Previati è stato il precursore in Italia della rivoluzione idealista che oggi sbaraglia il verismo e lo studio documentato del vero. Egli ha intuito che lo stile incomincia quando sulla visione si costruisce la concezione, ma mentre la sua visione si è rinnovata nella modernità, la concezione  è rimasta, come ossatura, al vecchio materiale elaborato del Rinascimento italiano."




Per il Novecento seguono collezioni di altri maestri accorpati in maniera variegata: Alberto Pisa, Giuseppe Mentessi, Umberto Boccioni, Roberto Melli, Aroldo Bonzagni, Mario Sironi. 



(a sinistra, Roberto Melli, Composizione di Oggetti, 1934;

sotto Mario Sironi, La Giustizia, 1935-36)

 

Naturalmente è presente una sezione per Filippo De Pisis: le sue tipiche nature morte  

sconfinano nella visionarietà metafisica (De Pisis conobbe De Chirico, suo fratello Savinio e anche Carrà);


(a sinistra, De Pisis, Gladiolo fulminato, 1930)

 ....le vedute di città (specialmente Parigi, dove soggiornò parecchi anni) che prendono corpo in rapidi tratti, schegge, come tratti stenografici

(sotto a destra, De Pisis, Strada di Parigi, 1938)


 


ma sono presenti anche le opere della vecchiaia (minata da una patologia nervosa) ispirate a toni intimisti come di un microcosmo settecentesco rivisitato che manifestano la ricerca di un colorismo originale, di un continuo clima poetico, pur se anticlassico.

La ricostruzione delle zone terremotate sarà possibile ripassando anche dalla ricostruzione dell'immaginario, partendo ancora una volta dalla propria ricchissima specificità e identità.

Josh 

per notizie dirette sulla Mostra, consultare QUI.

26 commenti:

Hesperia ha detto...

De Pisis, mi è sempre piaciuto e le sue nature morte sono riconoscibilissime, perché trascendono l'elemento puramente naturalistico. Pensa che ho visto suoi preziosi dipinti a Cortina, in vendita da un gallerista e mi sono chiesta di questi tempi, chi può disporre di così tanto denaro.

Hesperia ha detto...

Per non dire di Previati che, come hai detto, è un visionario del quale hai già messo cose belle in altri post.
Ferrara è una città magica che mi è sempre piaciuta e spero che questa mostra (che come ho visto è piuttosto composita) serva a rilanciare una regione laboriosa e nota in tutto il mondo per quel vero made in Italy, del quale è rimasto ben poco.

Hesperia ha detto...

OT: ho sentito che molti piccoli imprenditori emiliani e romagnoli vengono ancora perseguitati da cartelle di Equitalia, nonostante il terremoto. E' vero?

Josh ha detto...

Comprare De Pisis oggi mi sa che è un bell'esborso.

Tenuto conto che se va bene si avrebbe l'Agenzia delle Entrate alle calcagna fino alla morte, anche se con tutto in regola e tutto dichiarato, perchè sicuro ti vorrebbero appioppare tasse multe e soprattasse solo per il fatto che te lo sei potuto comprare.

Del resto in una dittatura fiscale e bancaria, presi per le palle dalla polizia del pensiero, non possiamo scegliere nemmeno cosa mangiare, e cosa pensare, come scrivevamo questa estate.

Comunque De Pisis gradevole e poetico, a tratti quasi infantile. Colpisce che non aderì mai a una scuola, ma fece un percorso tutto suo. Anche un po' a parte rispetto agli altri del tempo, con cui pure era in contatto.

Josh ha detto...

Sì Previati qua e là nel blog l'ho già messo...un po' dai Divisionisti e un po' in altri post letterari, m'è sempre piaciuto.

Mah guarda dell'Emilia si parla ma ancora ai terremotati non è arrivata una lira. Hanno sì rifatto una scuola. ma tanta gente è ancora precaria, senza casa e senza lavoro.
Hanno poco da andare a pavoneggiarsi in TV i tizi della Regione.

Josh ha detto...

ma certo che Equitalia continua a perseguitare gli imprenditori ER rimasti.
Ridotti sul lastrico verrà qualche multinazionale estera a comprare tutto per 2 cent o qualche banca a strozzinare anche di più.

nel frattempo ci sentiamo delle evase dal manicomio dire che i lavoratori sono choosy, deve essere per quello che si suicidano. Erano troppo choosy.

LA Lega oggi ha presentato un progetto per non far delocalizzare le aziende di qui. Ne chiudono in continuazione, anche di grosse.

Hesperia ha detto...

Infatti, sapevo che la Ducati e la Ferrari, hanno una serie di altre aziendine emiliane collaterali del cosiddetto indotto. Tu figurati! se hanno clientela straniera, mica quella ti aspetta. I tempi sono quelli e si rivolgono altrove.

Speriamo che il progetto della Lega vada in porto.

Josh ha detto...

già oggi nuovi esuberi alla Perla e affini, con minacce di chiusura e delocalizzazione....solo per dire l'aria che tira

restano i bei quadri, ammesso che non ci caschi qualche calcinaccio sopra

marshall ha detto...

Josh,
sono ancora un pò profano in storia dell'Arte, non mi sento quindi in grado di dare un giudizio spassionato sul primo quadro (La Madonna con Bambino, di Giovanni Pagliarini), però a me sembra sia al massimo della perfezione, in paragone ai tanti quadri illustrati nel post. E' stata una scelta felice, quella tua, di mettere quel quadro all'inizio del post. Tra l'altro è un quadro che m'ha riportato subito alla mente un altro tuo post in cui parlasti di un quadro di Madonna con Bambino di Raffaello.
Complimenti anche per il fatto che hai pensato alla città di Ferrara; come ben sai anni fa ebbi un periodo di grande innamoramento per la città di Ferrara, che imparai a conoscere molto bene, pur non essendoci mai stato: lessi molti dei romanzi storici in essa ambientati, con le cartine geografiche a portata di mano (non avevo ancora internet).

marshall ha detto...

Josh,
un fuori tema che però fa un tuttuno col commento sopra, il quale m'ha condotto a rivedere quel tuo post su Giorgio Vasari per via di quel commento che copio-incollo. Il commento è interessante anche per i links che vi sono indicati:

"Josh ha detto...
vedo questo tuo ultimo commento solo adesso.

Già...ma non ci stavano anche quelle nel post:-) così non le ho messe.

per vederle, eccole:

Logge del Vasari

in pratica ad Arezzo c'è quel lungo porticato (tecnicamente non sarebbe proprio un porticato), 1573, idea architettonica del nostro.
Che portano al "Teatro del Vasari".

Arezzo le Logge del Vasari.

07 ottobre 2011 14:18

Ma perchè questo giro di parole? Perchè nel Porta a Porta di ieri sera, Antonio Paolucci ha parlato in maniera estasiata (ed a ragione) della Loggia di Raffaello. Fino a quel momento non facevo Raffaello così grande, ma ieri mi sono dovuto ricredere, dopo la descrizione di quegli affreschi. E fino al momento della descrizione non capivo perchè Paolucci considerasse Raffaello anche più grande di Michelangelo, che pure aveva fatto quel lavoro mastodontico sulla volta della Cappella Sistina. Dopo aver visto quella Loggia di Raffaello in Vaticano, si deve dar ragione al direttore dei Musei Vaticani.

E scusa per il fuori tema, ma so che tu sei appassionato di queste cose.

Josh ha detto...

caro Marshall, il primo quadro l'ho messo lassù per più motivi.

Rappresenta bene la parte iniziale, più tradizionale della mostra.
E' un Ottocento molto classico, con un luminismo diurno magico.

Chiaro che man mano di scende nel post (anche se la cronologia non è "scientifica") ci si avvicina a scuole meno tradizionali di pittura.

Il gusto però con cui è stata messa assieme la mostra è notevole, per me, anche nelle opere più vicine a noi.
Almeno a me piacciono lo stesso anche le più recenti, anche se sono meno classiche.

Josh ha detto...

Ho pensato a Ferrara sia perchè è abbastanza vicina a Bologna,
sia perchè le iniziative dell'era post-terremoto di questa estate mi interessano,
sia perchè era in mente dopo il post su Antonioni,
sia perchè è una città che conosco, visto che la famiglia da parte di mio padre viene da lì....anche se andando a ritroso nel passato l'origine è poi genovese.

Josh ha detto...

Per quanto Michelangelo sia un genio immenso,
Raffaello oltre che genio è stato anche uno spartiacque tra epoche.
E' questo concetto che storiograficamente gli viene riconosciuto (non da sempre, da un po').
Non si tratta tanto di chi dei due sia maggiore, insomma non nel senso di una "gara",
ma di chi abbia aperto una nuova idea, un nuovo modo, una nuova visione.
Michelangelo ha influenzato e non lo si può negare,
ma una certa rivoluzione l'aveva portata in effetti Raffaello.

marshall ha detto...

Josh,
il "nostro" ormai famosissimo Previati, e quale elogio gli aveva dedicato Boccioni nel '16!Previati, che era ancora in vita, sarà andato in giuggiole a quella lettura.
Ma un elogio similare vorrei farlo a te per le belle parole pro-terremotati di cui è pregno il post, ma soprattutto per quelle parole del finale, che solleverebbero parecchio il loro morale molto molto provato. Mara Venier, nel suo programma pomeridiano di ieri ha intervistato uno di costoro, che in pochi istanti ha perso il frutto di 37 anni di sacrifici di suo padre e suoi. Ad un certo punto è scappato in lacrime. ... il resto lo lascio immaginare.

marshall ha detto...

Josh,
la parola giusta doveva essere "scoppiato" e non "scappato"". Si vede che mi sta venendo l'alzheimer.

johnny doe ha detto...

Tolto il "marchesino" De Pisis conosco poco gli altri...una buona occasione per visitare la mostra.

Io credo che Raffaello sia stato l'apice dell'ideale rinascimentale dell'armonia,oltre non si poteva andare.Il Michelangelo romano é già il primo sintomo di corruzione di questo ideale che il resto del secolo e il successivo confermeranno.C'è un abisso tra la Scuola di Atene e Il Giudizio Universale....e non solo formale,ma anche psicologico.

Ferrara é una città che amo,uno di quei piccoli capolavori e gioielli "provinciali" di storia ed arte che solo l'Italia può offrire.
Tra le tante meraviglie,sempre mi son restate impresse quelle famose ante di Cosme Tura che anni fa vidi all'interno del Duomo.Roberto Longhi ha scritto pagine memorabili su questo artista e la pittura ferrarese.Fu proprio questa lettura che mi spinse a visitare questa città la prima volta...
Ricordo anche,ma questa é mia materia,il favoloso museo della necropoli di Spina...un unicum per quantità e bellezza della ceramica greca.Già che ci sono,una menzione anche per il pane,di cui ancora non ho capito il segreto della sua bontà.Chi dice l'acqua,chi i fornai....

marshall ha detto...

Johnny doe,
il famoso "Pane Ferrarese", di cui Bacchelli ci delizia nel suo "Mulino", credo sia un unicum di quella terra. Non dimentichiamo, infatti, che lì ci sono le famose "Bonifiche Ferraresi" (che tra l'altro è un titolo che va alla grande in borsa) e che quello, checchè se ne dica, è uno dei territori più fertili d'Italia. Pane buono per la giusta combinazione di tre fattori essenziali: sole, terreno fertilissimo, acqua del Po.

Josh ha detto...

@Marshall....
non solo Ferrara e dintorni ma anche Modena e dintorni e in parte i dintorni di Bologna sono terremotati...a dire il vero si sono fatte più parole che azioni finora....

Josh ha detto...

@Johnny....per me la mostra vale...

sottoscrivo la differenza storica messa in evidenza da te tra Raffaello e Michelangelo, molto realistica

Longhi è un piacere da leggere...quanto vedere dal vero le opere di cui parla.

Sì conosco anche io Museo di Spina...va bè per forza...e l'atmosfera della atessa Ferrara è particolare.

sul pane ferrarese: c'entrano l'acqua...il tipo di grano...ma anche il tipo di lievito...le 'mamme' del lievito contano spesso moltissimo in cucina (cfr anche la pizza:-) e ogni regione, luogo, tradizione ha i suoi segreti.

il pane ferrarese odierno (un po' diverso da quello dei nonni) comunque spesso è condito, a volte viene aggiunto latte, sempre olio d'oliva extravergine e a volte anche strutto.
E' buono lo stesso, un'altra cosa rsieptto a un tempo, ma per me...per tutti i giorni.... è pesante....preferisco il pane semplice assolutamente scondito dell'altra metà della mia famiglia, quella toscana, appunto il pane toscano.
:-)

johnny doe ha detto...

Avendo avi toscani,pure io usi questo pane...

marshall ha detto...

Josh e Johnny,
visto che siete esperti di Spina, scrivetene qualcosa (lo so che c'è Wikipedia). Facevo ancora le elementari, quindi parlo di qualche decennio fa, e il titolo di una pagina del libro di scuola diceva: "Spina riappare". Poi parlava di etruschi e di ceramiche. Quel titolo mi ha sempre suggestionato; e tuttora lo ricordo.

Josh ha detto...

Marshall, sarebbe una cosa lunga ...da farne dei post...:-)

Spina era l'area portuale etrusca visto che lì confluiscono Reno, Po nell'Adriatico. Al museo di cui dice Johnny ci sono reperti etruschi e molto materiale della Grecia antica, perchè gli Etruschi ci commerciavano via mare...per lo meno fino all'arrivo dei Galli in pianura padana.
Tuttora c'è il bel lido di Spina.
Belli anche gli altri lidi ferraresi, Pomposa con l'abbazia del IX secolo e Comacchio.
C'è il Parco Regionale del Delta del Po (bello ma pieno di zanzare) ...si possono vedere le migrazioni dei fenicotteri rosa.

Josh ha detto...

p.s. a Marshall

cfr

http://www.archeobologna.beniculturali.it/ferrara/realta.htm

marshall ha detto...

Josh,
il giorno che da Rosolina Mare dovevamo andare a Ferrara, fui attratto dal Campanile di Pomposa, ... e così... addio Ferrara. Ecco perchè mi son perso Ferrara. Era il 1993

Di Spina ho letto qualcosa, in merito alla sua storia ed ai reperti archeologici conservati nel Museo Nazionale di Ferrara.

Ne varrebbe sì la pena di mettere la propria conoscenza del sito in un post.

A buon intenditor ...

Maria Luisa ha detto...

abito a 500 metri dal Palazzo dei Diamanti ed ancora non visitato la mostra, mi sto impigrendo e imbarbarendo.
Maria Luisa

Josh ha detto...

Benvenuta Maria Luisa...ci siamo letti anche da SauraPlesio e da Eleonora.

La mostra sembra valere parecchio.
Dai attraversa la strada e dacci un'occhiata:-)