Rossella Falk (Rosa Antonia Falzacappa) è stata una delle maggiori attrici teatrali (e non solo) italiane. Scomparsa in questi giorni, nel quasi silenzio televisivo....
non si poteva non ricordarla con qualche immagine e pensiero, per quanto ha regalato all'arte e al nostro paese,
mentre il web qua e là pubblica comunicati su di lei mettendo immagini della pur brava (e vivente) Barbara Steele (!!!) al posto di quelle di Rossella.
La cultura non si fa solo da e sul web, anzi tutt'altro....internet è senza passato e senza memoria, senza vissuto.....o almeno ha la memoria sbagliata, tarata male....
lo ripetiamo sempre...e si vede anche da questo megaerrore web dello scambio di foto (Barbara al posto di Rossella) che si è allargato a macchia d'olio, come l'errore congiuntivo nei manoscritti secondo il metodo di Lachmann, nonostante anime pie teatranti e cinematografare abbiano scritto a tutte le redazioni dicendo di mettere le foto giuste.....
Nata a Roma il 10 Novembre 1926, entrò all'Accademia d'Arte Drammatica negli anni '40, e già alla fine del decennio inizia a ricevere premi internazionali.
Ha dalla sua una notevole statura, uno sguardo magnetico, che la trovano spesso adatta a ruoli alteri, mentre Rossella è in realtà spigliata, ironica e allegra molto più dei ruoli che interpreta con grande passione.
Sembra una signora superba e inaccessibile, un'icona da ammirare da lontano quando invece Rossella è una donna alla mano, simpatica e affabile.
Negli anni '50 fa parte della Compagnia Morelli-Stoppa, poi al Piccolo Teatro di Milano, poi nella Compagnia dei Giovani con Giorgio de Lullo.
La parte più solida del suo lavoro a teatro va da Tennessee Williams di "Un tram che si chiama desiderio" a "Improvvisamente l'estate scorsa", agli "Spettri" di Ibsen, a Pirandello, di cui rimane una delle interpreti principali.
Riteneva più importante il teatro del cinema, perchè le piaceva cogliere la realtà dell'arte dal vivo (quindi quel senso di happening continuo è naturalmente più nel teatro e non nella ripetitività del "già inciso" del cinema), ma ci sono suoi film di valore:
la partecipazione a 8 e 1/2 di Fellini, il mitico "Quando muore una stella" di Robert Aldrich (68), "La signora delle Camelie" di Cottafavi per la Rai (71),
ma il suo viso enigmatico è adatto anche per il delirio estetico di alcuni neri italiani degli anni 70 come "La tarantola dal ventre nero" di Paolo Cavara (1971) o "Sette orchidee macchiate di rosso" di Umberto Lenzi (1972).
E ancora la miniserie "Il segno del comando" di Daniele D'Anza, e svariati altri.
A teatro è diretta dai maggiori registi italiani: Luchino Visconti, Franco Zeffirelli, Orazio Costa, Giuseppe Patroni Griffi e Giorgio De Lullo a cui deve parte del suo successo avendola resa protagonista di molti dei lavori teatrali dall'epoca della Compagnia dei Giovani. Nel 1964 vince il premio San Genesio quale migliore attrice teatrale per l'opera "Sei personaggi in cerca d'autore".
Diceva:
"Il fatto di essere così alta, un metro e 76 - ai miei tempi era davvero molto - mi ha impedito di recitare certi ruoli femminili tradizionali: Ofelia, Giulietta,....le fanciulle vulnerabili e palpitanti.
Sono stata subito chiamata a impersonare donne di grande carattere, remote, inavvicinabili, ma io non sono così."
Suoi amici ancora sono Maria Callas, Jean Cocteau e Dirk Bogarde.
Dal 1981 al '97 la Falk è il direttore artistico del Teatro Eliseo di Roma insieme a Giuseppe Battista e Umberto Orsini.
Dal 2004 al 2006 porta in tournée in tutto il mondo lo spettacolo "Vissi d'arte, vissi d'amore", un recital in cui racconta ed interpreta ricordi personali, interviste e scritti su Maria Callas.
L'ultimo passaggio al cinema è nel film "Non ho sonno", di Dario Argento (2000).
La carriera teatrale giunge fino al 2009, in cui prende parte all'ultima piéce "Est Ovest", diretta da Cristina Comencini.
Al link una divertente intervista abbastanza recente, per conoscerla più da vicino...
E l'Italia sembra vivere ormai solo di sottrazioni...
Josh
20 commenti:
Questo blog sta diventando per citare Truffaut, "La camera verde", film preso da un racconto di Henry James "L'altare dei morti".
Ma è vero che tutto il bello e il buono del Novecento se ne va e che manco gli si rende il doveroso tributo. Rossella Falk, donna di grande fascino, avrebbe meritano in tv uno dei film che hai citato, o chessò, magari anche uno dei bellissimi sceneggiati televisivi in bianco e nero, come "Francillon" con Volpi.
O magari anche "La signora dalle camelie": http://holmes.iulm.it/videoteca/teatro.asp?iddoc=97
Straordinaria la somiglianza con la Garbo.
Per non dire "L'aquila a due teste" di Cocteau che volle conoscerla personalmente.
Forte è anche la rassomiglianza all'attrice francese Edvige Feuillère, l'inteprete dell'Aquila a due teste nella versione originale.
Letta anche l'intervista divertente. O meglio, riletta, perché la conoscevo già. In Francia il teatro francese trova sempre parti adatte anche alle regine del teatro in età avanzata. Non qui da noi, a quanto pare. O forse era Rossella che non voleva mostrarsi più.
Sì ma il blog cambierà presto...solo che come si fa in un blog culturale a non ricordare così illustri e meritevoli scomparsi?
Il problema è che se ne stanno andando via in troppi....
Già mi ricordo la Camera verde film e il libro di James....belli..:-)
il tutto ricorda anche il verso montaliano che gioca con le valenze delle radici latine
"orto non era, ma reliquiario"
Rossella la chiamavano "la Garbo italiana".
Aveva comunque un portamento incredibile, una creatura venuta da chissà dove. E comunque signora di fascino sì, ma anche di consumato mestiere.
Sì la tv poteva mandare qualcosa di suo, ma alcune reti non ne hanno nemmeno fatto menzione. Uno schifo.
Per tacere che avrò scritto ad almeno 4 portali che nell'annuncio della notizia avevano allegato a foto di Rossella anche quelle di Barbara Steele. L'ignoranza regna sovrana.
uhm sull'ultimo punto
"In Francia il teatro francese trova sempre parti adatte anche alle regine del teatro in età avanzata. Non qui da noi, a quanto pare. O forse era Rossella che non voleva mostrarsi più."
ma delle cose le ha fatte fino all'ultimo.
Fino al'97 è il direttore artistico del Teatro Eliseo di Roma con Orsini.
Dal 2004 al 2006 va in tournée in tutto il mondo con "Vissi d'arte, vissi d'amore" dedicato alla Callas.
E' comunque uno spettacolo che gira tutto il mondo. Lei era poliglotta fin da ragazza, tra l'altro.
In teatro c'è fino al 2009, con "Est Ovest", di Cristina Comencini, non ha mai avuto vere pause.
A febbraio 2010 ha un'ischemia, si ristabilisce dopo mesi, al centro di riabilitazione Santa Lucia di Roma, e nell'estate 2011 rilascia una video-intervista in cui si schiera contro la chiusura del suddetto istituto.
Poi si riammala e muore a Roma il 5 maggio a 86 anni.
Peccato davvero, comunque.
aggiungo dalle ultime imprese teatrali:
La dolce ala della giovinezza di Tennessee Williams (1989)
I parenti terribili di Jean Cocteau (1991)
Il treno del latte non si ferma più qui di Tennesse Williams (1993)
Anima nera di Giuseppe Patroni Griffi (1996)
Master Class di Terrence McNally (1997)
Spettri di Henrik Ibsen (1998)
La sera della prima di John Cromwell (2001)
Vissi d'arte, vissi d'amore di Rossella Falk (2004-06)
Improvvisamente l'estate scorsa di Tennessee Williams (2005)
Sinfonia d'Autunno (2007)
Est Ovest (2009)
Dai non c'è male:-)) e sono solo quelle finali...
Sì, non c'è male. Ma forse ho detto così perchè non sono state sufficientemente pubblicizzate come invece è in uso fare per la Valeri. La quale a oltre 90 e per di più parkinsoniana e con la voce tremula, farebbe bene a ritirarsi.
C'è un limite a tutto. Il suo ultimo spettacolo (parlo di Franca Valeri ora diventata icona de sinistra con la Littizzetto e la Guzzanti che le fanno da damigelle d'onore) l'ho trovato una vera pena. Mo' basta con Villa Arzilla.
I parenti terribili, di Cocteau è davvero una pièce...terribile. In senso buono, devo dire.
Hai ragione in pieno.
La Falk era ormai per la nicchia...cioè per il teatro vero, ma specie per chi amava la regia teatrale e i grandi testi, ma grandi sul serio, con tematiche roventi, ispide e difficili.
Sicuro non è mai stata molto pubblicizzata nè in giro, nè nei club o università, nè in quegli spazietti tv Rai & co. alla fine dei TG dove invece vediamo promuovere emerite cacchiate di ogni genere.
La Valeri è ultraosannata...io non ne so il perchè, ti dirò (...).
No la Litizzetto e la Guzzanti io in questo post non le voglio manco sentire nominare guarda:-))
Sì lo so che la chiamavano la Garbo italiana. Un po' le assomiglia come tipologia. Ma il naso della Falk era ritoccato? Non so perché ma mi sa che si sia ritoccata come Eleonora Rossi drago.
Mi piaceva tanto anche Romolo Valli, anche lui, come lei, dell'allora "Compagnia dei giovani".
Tutti attori di grande calibro.
che io sappia il naso della Rossella Falk era il suo, è sempre stato così.
L'unica cosa che disse fu che si fece un lift anti occhiaia ma mica il naso.
Quello era così, un po' lungo, un po' vicino alla bocca, ma l'ha sempre avuto così.
Beh, in ogni caso, comunque sia, fino a che ci si limita al naso, va pure bene. Se una ha un naso troppo aquilino o magari adunco o altro, può anche andare. E' tutto il resto che è opinabile (bocca, seni, zigomi ecc.).
Ora davvero vige il metodo Frankenstein, perfino la Deneuve e la Kidman, la cui bellezza algida era data proprio dalle labbra sottili. A teatro, è evidente che c'è meno pressione su questi temi estetici perché un'attrice teatrale compensa con la sua bravura e capacità interpretativa e di coinvolgimento diretto del pubblico. Ma il cinema è diventato il Museo delle Cere.
La Deneuve e la Kidman infatti sono ben più brutte dopo gli interventi.
A volte mi chiedo se anche la chirurgia non sia proprio in grado, nemmeno a quei livelli, di mantenere ciò che promette fino in fondo.
Non è che le Kidman e Deneuve non avessero soldi da permettersi un chirurgo bravo...per cui è vero che la chirurgia non si sa come viene, alla fine....e non sempre si migliora.
A quanto pare la chirurgia non si limita a correggere, ma crea dei mascheroni veri e propri.
beh ma allora eclatanti i casi di Alba Parietti con quei labbroni scesi e Nina Moric deformata(questa poi!...)
In teoria, solo teoria ero anche favorevole, in caso di bisogno vero, agli interventi (seee ma se uno fosse sicuro dei risultati ma così non è),
ma Al momento sono abbastanza contrario, a meno che non siano ricostruttivi, o se proprio una ha un problema molto evidente...orecchie giganti, nasone abnorme o storto, cicatrici, o zone deturpate....
capisco anche i casi di vecchiaia estrema vera, magari precoce o dopo malattie, aggiustamenti di doppiomenti e pappagorgie cadute....
ma in altri casi andrei piano
capisco cioè una chirurgia correttiva dove ce n'è un bisogno molto evidente,
ma i labbroni e ancora peggio gli zigomoni tondi li trovo brutti.
Con gli zigomi per es Valeria Marini sembra ancora più tonda, una mortadellona perchè si congiungono ai guancioni sotto,
e sempre gli zigomi tondi con tutto scavato sotto della Ferrilli sono orrendi, è bruttissima!
"Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti".
GL se non ne infili una fuori luogo tutte le volte, non stai bene....
Trovo il versetto evangelico usato in questo contesto un po' offensivo.
Quelle parole Gesù Cristo le rivolge a chi non si sa consolare della scomparsa dei propri cari, indicando loro che sia le pesone scomparse sia noi stessi siamo destinati alla vita eterna, ecco come intende che i "morti" devono "seppellire i morti". Consiglia cioè un atteggiamento aperto e possibilista verso il futuro nostro e di chi ci ha lasciato, perchè Lui è la Vita.
Questo però non toglie, comunque, l'umana pietà e il riconoscimento del valore dell'opera di tante persone, anche se non sono più con noi.
Ti rispondo con Montale "memoria non è peccato, finchè giova"...
@Hesperia:
Cocteau ha scritto cose molto belle...a me è sempre piaciuto
Indubbiamente la Falk ha avuto gusto nello scegliersi cosa portare in teatro....in realtà non c'è mai stato nulla nelle sue scelte che non mi piacesse...ovvio Pirandello, ma Cocteau e Tennessee Williams sono scelte fuori dal comune, e testi che non possono rappresentare tutti
Dei "Parenti terribili" Cocteau ha realizzato anche un film.
E' del 48, con Jean Marais, Josette Day e Gabrielle Dorziat.
Metta delle frasi di Gesù sembrano offensive, e per questa ragione finì sulla croce, altrimenti avrebbe gioito la bella vita fino alla pensione.
Josh, il film che citi di Cocteau l'ho visto. E ho pure il testo scritto dei Parenti terribili. Cocteau l'ho anche tradotto per una casa editrice e lo conosco molto bene.
Mi piacque anche Les enfants terribles di Jean-Pierre Melville, un ottimo adattamento filmico.
Una mia cara amica ha una ceramica decorata con un suo disegno. Grande ed eclettico artista!
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