Il 9 novembre 1989 è caduto il Muro di Berlino e con esso la fine del comunismo. Molti blogger lo hanno ricordato con opportune immagini. Ma questa, purtroppo, non sarà mai una data da poter ricordare con la stessa esultanza con cui si festeggiò la fine della IIa guerra mondiale e con essa la caduta del nazifascismo. Perchè? Perchè non tutti i muri cadono per portarci gioia e letizia.
4) Le etnie tenute insieme con la forza totalitaria e dispotica delle dittature comuniste, hanno dopo la caduta del Muro, ripreso a farsi guerre e guerriglie nei Balcani e nelle ex Republiche socialiste sovietiche (si veda Georgia contro Ossezia e la mai risolta questione cecena in Russia).
Perché nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma. E anche il comunismo si è subdolamente trasformato nel passaggio from Marx to Market. Sia Massimo Fini nel suo pamphlet sull'antimodernità "Il vizio oscuro dell'Occidente" (del 2002 e con grande anticipo rispetto alla crisi attuale) che Giulio Tremonti nel capitolo "Il lato oscuro della globalizzazione" del suo saggio "La Paura e la Speranza", sono consapevoli che l'homo oeconomicus è un retaggio delle rivoluzioni industriali inglesi, poi illuministe, poi francesi, poi bolsceviche, e che il "mercatismo" attuale è la faccia ferocemente fondamentalista del vecchio liberalismo-liberismo, con al suo interno qualche costola di marxismo, apportata opportunamente dai transcomunisti e socialisti.
1) La caduta del Muro ha dato la stura alla globalizzazione e al mercatismo internazionalista, che è un'altra rivoluzione su scala mondiale.
2) Ha permesso alla Ue di creare e allargare l'area mercantile di Schengen, col risultato che ora insieme ai capitali e alle merci ci sono anche flussi incontrollati di uomini dai vari angoli del pianeta (moldavi, romeni, rom solo dall'Est, migrazioni dal Sud del mondo, ecc.).
3) Dopo la caduta sono subito nati i "transcomunisti", neoconvertiti al mercato unico di un mondo unico.
2) Ha permesso alla Ue di creare e allargare l'area mercantile di Schengen, col risultato che ora insieme ai capitali e alle merci ci sono anche flussi incontrollati di uomini dai vari angoli del pianeta (moldavi, romeni, rom solo dall'Est, migrazioni dal Sud del mondo, ecc.).
3) Dopo la caduta sono subito nati i "transcomunisti", neoconvertiti al mercato unico di un mondo unico.
4) Le etnie tenute insieme con la forza totalitaria e dispotica delle dittature comuniste, hanno dopo la caduta del Muro, ripreso a farsi guerre e guerriglie nei Balcani e nelle ex Republiche socialiste sovietiche (si veda Georgia contro Ossezia e la mai risolta questione cecena in Russia).
Perché nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma. E anche il comunismo si è subdolamente trasformato nel passaggio from Marx to Market. Sia Massimo Fini nel suo pamphlet sull'antimodernità "Il vizio oscuro dell'Occidente" (del 2002 e con grande anticipo rispetto alla crisi attuale) che Giulio Tremonti nel capitolo "Il lato oscuro della globalizzazione" del suo saggio "La Paura e la Speranza", sono consapevoli che l'homo oeconomicus è un retaggio delle rivoluzioni industriali inglesi, poi illuministe, poi francesi, poi bolsceviche, e che il "mercatismo" attuale è la faccia ferocemente fondamentalista del vecchio liberalismo-liberismo, con al suo interno qualche costola di marxismo, apportata opportunamente dai transcomunisti e socialisti.
"Il mercatismo, è "utopia-madre della globalizzazione ne è il motore ideologico: i liberali drogati dal successo appena ottenuto nella lotta contro il comunismo; i postcomunisti divenuti liberisti per salvarsi, i banchieri travestiti da statisti (ovvero i cosiddetti "illuminati fanatici"); gli speculatori-benefattori (allusione a Soros e a Bernard Madoff?!), e i più capaci pensatori di questo tempo, gli economisti, sacerdoti e falsi profeti del loro credo". (Giulio Tremonti in La Paura e la Speranza).
Per entrambi, "il Paese dei Balocchi"(Massimo Fini) o "la cornucopia dell'abbondanza" (Tremonti) si è trasformata da sogno in un incubo, il cui uomo, ridotto a Grande Consumatore, a una mera scheggia di PIL, è uomo a taglia Unica dal Pensiero Unico. "Noi non produciamo più per consumare, ma consumiamo per produrre" scrive Massimo Fini " Il meccanismo non è al nostro servizio, ma noi al suo...".
Megabanche, tecno-finanza, universalizzazione e deresponsabilizzazione (due concetti intimamente legati del capitalismo su scala planetaria) slegate da tutto e da tutti , hanno creato il crack delle bolle speculative. La "tempesta perfetta" è partita dalla tecno-finanza, ma andrà ancora avanti con le carte di credito (che in USA sono in realtà, sempre più carte di debito).
"Tutto si è sviluppato dentro la "meccanica perversa" del "meno rischi più guadagni", perché con le nuove tecnologie finanziarie gli operatori, più trasferivano a terzi i loro prodotto, più facevano profitti" . I Subprime, i prestiti a rischio concessi negli USA, impacchettati e fatti circolare per il mondo, sono solo il primo anello di una lunghissima catena di fuga dal rischio e di corsa ai profitti. Una fuga e una corsa fatta di tanti altri strumenti (vehicles, collateralized debt obligations, derivatives, monolines, hedge funds ecc. ). Strumenti diversi tra loro, con un comune denominatore: l'essere operati e operabili fuori da ogni controllo (...) (ancora Tremonti op. cit)
Gli hedge funds non sono nient'altro che banche fuori controllo, la cui regola è di non avere regole.
Ovviamente non è finito il crack della bolla speculativa. O meglio del perverso gioco del "bolla su bolla".
Avrete quindi capito che se il Muro di Berlino è caduto, dalle parti di Washington, NY e dintorni di Wall Street (e cioè dal nostro alleato sul fronte "occidentale") c 'è ben poco da rallegrarsi.
Conclude Massimo Fini nel suo pamphlet:
Per entrambi, "il Paese dei Balocchi"(Massimo Fini) o "la cornucopia dell'abbondanza" (Tremonti) si è trasformata da sogno in un incubo, il cui uomo, ridotto a Grande Consumatore, a una mera scheggia di PIL, è uomo a taglia Unica dal Pensiero Unico. "Noi non produciamo più per consumare, ma consumiamo per produrre" scrive Massimo Fini " Il meccanismo non è al nostro servizio, ma noi al suo...".
Megabanche, tecno-finanza, universalizzazione e deresponsabilizzazione (due concetti intimamente legati del capitalismo su scala planetaria) slegate da tutto e da tutti , hanno creato il crack delle bolle speculative. La "tempesta perfetta" è partita dalla tecno-finanza, ma andrà ancora avanti con le carte di credito (che in USA sono in realtà, sempre più carte di debito).
"Tutto si è sviluppato dentro la "meccanica perversa" del "meno rischi più guadagni", perché con le nuove tecnologie finanziarie gli operatori, più trasferivano a terzi i loro prodotto, più facevano profitti" . I Subprime, i prestiti a rischio concessi negli USA, impacchettati e fatti circolare per il mondo, sono solo il primo anello di una lunghissima catena di fuga dal rischio e di corsa ai profitti. Una fuga e una corsa fatta di tanti altri strumenti (vehicles, collateralized debt obligations, derivatives, monolines, hedge funds ecc. ). Strumenti diversi tra loro, con un comune denominatore: l'essere operati e operabili fuori da ogni controllo (...) (ancora Tremonti op. cit)
Gli hedge funds non sono nient'altro che banche fuori controllo, la cui regola è di non avere regole.
Ovviamente non è finito il crack della bolla speculativa. O meglio del perverso gioco del "bolla su bolla".
"E' come essere dentro un videogame: arriva un mostro, lo batti, e mentre tiri il respiro ne arriva un secondo. E poi un terzo ancora più grande, e un quarto. Il primo mostro sono stati i mutui e in qualche modo sono stati gestiti. Ora sta arrivando il secondo, le carte di credito, che in America sono carte di debito, e anche questo potrebbe essere gestito. Si sta avvicinando il terzo mostro: i finanziamenti alle imprese, inclusi i corporated bond in scadenza. E sullo sfondo si profila il terzo mostro, i "derivati" (Tremonti al Corriere della Sera - intervista a Mario Sensini del 9 novembre).
Avrete quindi capito che se il Muro di Berlino è caduto, dalle parti di Washington, NY e dintorni di Wall Street (e cioè dal nostro alleato sul fronte "occidentale") c 'è ben poco da rallegrarsi.
Conclude Massimo Fini nel suo pamphlet:
"Lo scontro del futuro non sarà quindi fra destra e sinistra (ndr: infatti la globalizzazione ne azzera le distanze e i significati intrinsecamente ideologici e culturali), fra un liberalismo trionfante e un marxismo morente - questo lo sappiamo. Non sarà nemmeno quello scontro di civiltà fra Occidente e Islam, preconizzato dallo studioso americano Samuel Huntington. Il terrorismo alla Bin Laden sarà con ogni probabilità una parentesi - magari una lunga parentesi - che aiuterà l'Occidente a rafforzare la propria egemonia, a completare il delirio dell'unico modello mondiale, assorbendo, integrando, innocuizzando, distruggendo ogni altra cultura. Non ci saranno guerre di civiltà perché ne rimarrà una sola, la nostra. Ma è all'interno di questa che arriverà lo scontro vero, il più drammatico e violento: fra le élites dominanti fautrici della modernità e le folle deluse, frustrate ed esasperate, di ogni mondo, che non ci crederanno più, avendo compreso alla fine, che lo spirito faustiano, lo spirito dell'Occidente, opera eternamente il Bene ma realizza eternamente il Male.
Dunque più "crepuscolare" la visione di Massimo Fini, seguace di Spengler, più "risorgista" quella di Tremonti che come politico e uomo di governo, non può che cercare d' infondere speranza. La Speranza, non dimentichiamolo, è anche una virtù teologale, e Tremonti è profondamente credente. E la Speranza è quella che perfino gli antichi Greci, lasciarono in fondo al vaso di Pandora, allorché tutti i mali del mondo si riversarono sulla Terra. Ma i punti di partenza tra i due sono molto simili e non poche sono le analogie nell'analisi di un fenomeno inafferrabile come la globalizzazione in atto.
36 commenti:
Beh, era qualcosa che avevo vagamente nello stomaco e che non sapevo spiegarmi. Come se vivessimo un comunismo, ma più su larga scala. Ecco trovate le spiegazione razionali di Fini e di Tremonti. E il fatto che non possiamo esprimere consenso su tutti gli uomini che ci spediscono qua, senza aver chiesto il nostro consenso, fa parte della "dittatura soft". ciao
Luca
E non abbiamo ancora toccato il fondo, perchè a questa crisi, il fondo non c'è mai. Come dicono gli Inglesi the worst is yet to come. Credevamo venisse da Est? Dal Medio Oriente? No, viene da ovest. Tremonti ha ragione quando dice che è intrinseca, strutturale e non congiunturale.
Luca, sempre di ideologie "economiciste" e materialiste trattasi. Sia il liberismo che il marxismo. Entrambi partono dalle "forze produttive" e questa è la loro cencezione degli umani. Poi per ciò che concerne il "mercatismo", c'è stato la trasfusione sanguigna del marxismo e dei post e transcomunisti. Tremonti lo spiega con grande minuziosità e lo definisce non a caso "un fondamentalismo" del neoliberismo. Così siamo al completo, credevamo di esserci sbarazzati del comunismo e ci risiamo col "Nesferatu" (il mai morto). Ciao
Mario, "strutturale"? Spererei di no, ma temo di sì, che sia così. Nel qual caso è perfino difficile stabilire delle date di uscita dal tunnel. Infatti nessuno si azzarda a fare previsioni.
Morale: siamo nelle mani del Signore!
Dunque, se ho ben capito ci si aspettava l'attacco dei mostri da Est, e col comunismo ci siamo convissuti, a causa delle cortina di ferro. Loro di là, noi di qua. Ci si aspetta l'attacco terroristico dell'islam ma secondo il massimofinipensiero, questo servirebbe solo a ritardare la verità del Pensiero Unico Universale proveniente da Ovest. Cioè il nostro, cioè quello che comincia già a farci schiattare prima col mostro N1: la crisi finanziaria, poi col mostro N.2, il crack delle carte di credito, poi con numerosi altri. Intanto mentre saremo in crisi nera non ci sarà verso di fermare chi arriva ogni giorno dai paesi dove la carestia è ancora più pesante.
Beh, un bel quadretto, non c'è che dire. Paolo
Temo di sì, Paolo. Come dicono i saggi, il Male si annida sempre dove meno te l'aspetti. Lo si aspettava altrove, pensavamo che fosse "altro" da noi stessi e invece ce lo ritroviamo in casa.
Ovviamente le libertà formali della democrazia ci sono garantite. Ma se volessimo, ad esempio, chiamarci fuori dalla Ue (che è un'area mercantile fatta di banche) potremmo farlo? E potremmo rifiutarci di essere solo considerati "Una scheggia di PIL"?
ma che menagrami sono fini e tremonti!!
non mi intendo di economia,cmq non mi hanno fregato,non gioco in borsa,non faccio mutui e staremo a vedere.
ciao
sarc.
Massimo Fini era partito molto brillantemente e ha una penna acuminata. Ma si è perso per strada. Non capisco che ci faccia uno spengleriano di destra come lui con Beppe Grillo al Vaffa Day o con Flores d'Arcais tra i girotondini. Per conto mio non credo in una trasversalità della protesta contro la globalizzazione in mezzo a queste cattive compagnie. Ora pare che abbia messo in piedi un giornale on line, il Ribelle o roba del genere.
Tremonti è uomo di governo e mi pare ovvio che oltre alla denuncia della crisi, dia anche qualche residua speranza e delle proposte "etiche" su come uscirne.
Sarc, ma questa non è "economia", queste sono le nostre sorti prossime venture.
E come ti ho già scritto, quando la crisi finanziaria avrà una ricaduta nel sociale e nel reale, allora saranno note dolentissime. L'esempio che ti ho fatto dei 400 poveri trombati della General Motors di Massa è solo l'inizio.
Poi, quelli che ci mettono in guardia su quanto ci succede, io non li chiamerei "menagrami".
Sì Marlowe, anch'io la penso come te su Fini Massimo. Capisco che l'isolamento costi fatica, che l'avessero già radiato dalla RAI per la trasmissione CIRANO, ma in fondo uno scrittore è sempre un irregolare che sta in disparte. Un esempio per tutti: Oriana Fallaci. Non aveva nessun movimento politico dietro di sé. Non credo che le idee di Massimo Fini, potranno avere una vetrina importante con la sinistra dell'agorà. Tuttavia, a volte le persone bisogna prenderle per quel che scrivono e non per quel che fanno.
Cara Hesperia, l'argomento é tosto e io faccio fatica a mettere bene a fuoco "così tanta carne".
non sono molto ferrata nemmeno io in economia, e il mio discorso é più etico.
Sono nata e cresciuta con dei valori, rinunciarvi per me é molto difficile.
Uno di questi é il valore della libertà dei popoli, la loro dignità.
E parlo di quei popoli, a cui veramente mancano tali irrinunciabili diritti.Perchè noi, grazie al cielo, abbiamo e l'una e l'altra, se pur vivendo in democrazie imperfette.
Ma pur sempre democrazie.
Quindi non potrò mai dolermi della sconfitta del comunismo. Anzi tanti problemi nascono dalla non planetaria sparizione dello stesso. E mi spiego.
Penso che l'evento scatenante, sia stato l'entrata della Cina nel WTO (e non la caduta del muro), che ha dato un impulso straordinario all'affermarsi del mercatismo, il vero cancro delle società moderne.
La Cina rappresenta uno sterminato sistema produttivo a costi zero o quasi (la famosa ciotola di riso al giorno per gli operai) che ha abbassato i prezzi a tal punto, che si é potuto imporre facilmente il "valore" del consumismo sfrenato, in sostituzione dei valori "morali" di una volta.
La Cina ha potuto e può far crollare i prezzi delle merci, grazie alla feroce dittatura che ancora vi vige, e che ha trasformato in schiavi milioni di cinesi.
Se anche qui ci fosse stata nel 1989 la caduta del regime comunista molto probabilmente non saremmo dove siamo.
Perchè solo la democrazia può far "crescere" il mondo in modo armonioso.
Le dittature vanno cancellate, non solo per un problema etico, ma perchè generano popolazioni di milioni di individui, che posso essere manovrate a piacere da un manipolo di lestofanti. Una volta erano carne da cannone, adesso sono gli schiavi moderni che producono a prezzi stracciati, i nostri PC, i nostri cellulari ecc.
Ti ricordi quanto costavano i primi cellulari?
Una fortuna. Adesso con 50 euro te lo compri, questo perchè in un paese lontano, un cinese con le sue ditine assembla cellulari per 20 ore al giorno, senza garanzie sociali e quasi senza stipendio.
Questa é una parte di discorso, a cui va aggiunta tutta quela inerente le speculazioni nate grazie al consumismo sfrenato e sulle quali non mi addentro essendo di natura economica.
Questo per ciò che concerne il mercatismo.
Quanto al problema italiano dei rom,slavi ecc. é principalmente se non unicamente italiano.
In Francia, Germania ecc. non esistono campi rom, né esiste un tasso maggiore di delinquenza di queste etnie(hanno più problemi con gli islamici).
La causa é da ricercare nella nostra sinistra e nella gestione nefanda della giustizia, che ha trasformato il nostro paese nel Bengodi dei delinquenti.
Ciao mary
Ho dimenticato solo una cosa, se l'URSS fosse ancora integro oggi 11 novembre 2008, ci troveremmo ad affrontare anche da questa parte, quello che succede in Cina.
E sarebbe 100 volte peggiore di quello che succede oggi.
Perchè il comunismo russo, imporrebbe alle popolazioni soggiogate gli stessi diktat che impone il comunismo cinese al popolo cinese...
Bravissima! Infatti Tremonti lo spiega bene sul libro citato: l'11 dicembre 2001 (appena dopo tre mesi dopo l'11 settembre) la Cina entrò nel WTO. Ma non entrò apportando il suo modello "ideologico" ben poco appetibile, ma quello economico ultraproduttivistico e zelante all'ennesima potenza.
Io nei paesi dell'Est ci sono stata ai tempi del realsocialismo, ma nulla a che vedere in quanto a zelo e operosità coi cinesi. E qui siamo in ambito antropologico oltre che socio-politico. Anzi, laggiù in Jugoslavia, Cecoslovacchia e Ungheria si batteva una certa fiacca e i ritmi di lavoro erano umani.
Il problema però non è solo il fatto che "spezzoni di socialismo" siano giunti a noi attraverso la globalizzazione (parlo anche dei manager del PCI oggi tutti "liberali e liberisti"). Ma anche che se privi il mondo delle sue aree di "male" per instaurare il "bene in assoluto" (ovvero la democrazia)che come giustamente hai rilevato perfetta non è, beh, siamo sicuri che il concetto di Bene diventi davvero "uguale per tutti"? Perfino la Chiesa non può eliminare il Diavolo. C'è bisogno dell'Inferno per meritarsi il Paradiso. Ora, dato che hai parlato di problemi "etici" io credo che sia un po' vero che se creiamo un "paradiso generalizzato e e artificioso" alla fine salti fuori qualcosa di falso, di simoniaco e di materialistico simile al Paese dei Balocchi di collodiana memoria, (o al Vitello d'Oro) che molto promette ma che alla fine, sradica le persone e le rende profondamente infelici e frustrate.
L'utopia della "democrazia esportata" è questo qua: è costretta a saltare la storia di ogni singolo Paese e popolo e a dare per scontato che il suo modello sia il "migliore" da sovrapporre spazzando via le identità, le culture e le tradizioni.
Con tutte le conseguenze che sappiamo.
Ora, lo sostiene anche Ida Magli che un mondo senza guerre, fatto di pace e bene, e con la promessa di impiantare il libero mercato, alla fine diventa un mondo comunque violento. E lo sostiene anche Tremonti stesso.
Cresceranno le disuguaglianze sociali, crescerà la guerra tra i poveri, cresceranno i pogrom, e le discriminazioni. Nel migliore dei casi, i popoli neoarrivati più aggressivi ed emergenti potrebbero imporre il loro diktat a quelli come noi che è da oltre 60 anni che non sappiamo che consumare e produrre senza guerre.
E tutto questo, nel nome della Pace, della LIbertà , dell'Uguaglianza e della Democrazia.
Con tutto ciò, i popoli oppressi è giusto che tendano a liberarsi dei loro oppressori.Ma a mio avviso, è bene che lo facciano da sé e a casa loro. Un esempio? Gli spagnoli con Franco lo hanno fatto e senza spargimento di sangue.
E soprattutto, guardiamo anche all'oppressione che ci siamo creati da soli, qui da noi in patria. Il NWO (nuovo ordine mondiale) è l'ennesima utopia mondialista occidentale che finirà nell'oppressione.
A meno che, non intervenga una crisi pesantissima che lo impedisca. Nel qual caso, non tutto il Male vien per nuocere. Ciao.
Ma certo che gli scrittori vanno presi per la loro opera e non per come si comportano nella vita.
Céline era un collaborazionista di Pétain, ma un grande scrittore. Pound un fascista grande poeta. Idem Marinetti, grande artista.
Interessante il dibattito fra Aretusa e Hesperia. Guarda caso, alla Pax Americana attraverso la democrazia esportata non ci ha mai creduto nemmeno la Fallaci.
Un esempio lampante è il caso Serbia. Ma davvero pensiamo che un popolo bombardato per 80 giorni che ha avuto molti morti, che si sente pure smembrare un pezzo del suo territorio (il Kossovo) possa perdonare i suoi carnefici "benefattori" nel nome della pace e della democrazia, entrare in Eurolandia e essere mazziato e cornuto con la moneta unica pensando di entrare in chi sa quale paradiso?
Beh, il discorso era un altro.
Non si tratta di esportare la democrazia a suon di bombe, ma di inquadrare o meno positivamente la caduta incruenta dei regimi, nella fattispecie la caduta del muro di Berlino e dell'URSS, per le implicazioni economico-sociali che comportano.
Io ritengo che ciò sia stato positivo e ho spiegato il perchè.
Quanto poi aspirare all'utopia del mondo perfetto senza guerra e senza dittature, rimane appunto un'utopia.
Non perchè non sarebbe positivo per l'umanità, ma perché la dualità bene-male, alberga in primis nell'animo umano, e quindi é impossibile cancellarla dai sistemi da lui creati.
Questo non toglie che ci sono momenti storici in cui "le forze del bene" devono lottare contro "le forze del male".
Come fu per l'intervento dell'America nella seconda guerra mondiale.
Se ciò non fosse successo, forse avremmo ancora un Europa nazista, oppure ci sarebbero voluti decenni e chissà quanti altri milioni di morti per liberarci di quella dittatura, con le sole nostre forze.
Insomma secondo me non é una cosa così facilmente catalogabile, ci sono troppo varianti per stabilibire quale sia il mezzo migliore per liberarsi di una dittatura.
E, secondo me sono più d'uno.
Ciao Mary
Que ya las cobras silbarán por los últimos pisos.
Que ya las ortigas estremecerán patios y terrazas.
Que ya la Bolsa será una pirámide de musgo.
Que ya vendrán lianas después de los fusiles
y muy pronto, muy pronto, muy pronto.
¡Ay, Wall Street!
Ormai i cobra fischieranno sugli ultimi piani.
Ormai le ortiche faranno tremare cortili e terrazzi.
Ormai la Borsa sarà una piramide di muschio.
Ormai verranno le liane dopo i fucili
e molto presto, molto presto, molto presto.
Ahi, Wall Street!
di Federico Garcia Lorca sulla crisi del '29.
Ciao a tutti
Demetra
Marlowe, siccome anche di là nel blog "generalista" si sta discutendo su questi temi, vorrei copiaincollare alcune riflessioni già fatte, relative ai diritti umani "d'esportazione" - tema attinente alla democrazia esportata su cui la Fallaci, come ricordi, non era d'accordo.
Basta solo constatare che l'Arabia Saudita dove i diritti umani sono allo zero storico
e pure il Pakistan di Musharaff eppoi ancora altri rogue states di cui ora mi sfugge il nome, sono buoni partner commerciali, diplomatici ecc. dello zio Sam, per aprire gli occhi sulla "truffa globale" relativa ai diritti umani a scartamento ridotto e a correnti alternate. MOlto alternate.
Da ultimo, chi ci ha riversato la Cina nel WTO mondiale in una data storica che dovrebbe far aprire gli occhi anche a un cieco? Tutto ciò è avvenuto l'11 dicembre 2001, esattamente tre mesi dopo la catastrofe che sappiamo. Nasce "la Chimerica" (CHINA + AMERICA). Il nome esiste davvero, e non l'ho inventato io, l'ha scritto Tremonti sul suo libro che è una vera e propria miniera di informazioni. In Cina e in Asia si produce a bassi costi, in America si comprano le merci creando debito interno.
Dunque, a parte il fatto che dei diritti umani ultraviolati in Cina se ne strafottono sia in USA che in UE, ma poi con le Chimere e dalle Chimere non possono nascere che dei mostri. Quelli che stiamo vivendo. Ma che se li tengano loro, perdio, i loro mostri, invece di buttarceli addosso a noi.
Are, esattamente, io parlerei di "momenti storici" e non di "dottrine" né di ideologie. Nel momento stesso in cui la democrazia diventa un'ideologia nasce con il vizio oscuro del totalitarismo al proprio interno, a mio modesto parere. Storicamente non c'è solo lo sbarco in Normadia peraltro necessario (e il cui cimitero dei caduti ho visitato a Valogne) per affrancarci dalle dittature.
La Polonia, con Solidarnosc riuscì a evitare il bagno di sangue e a liberarsi della dittatura sovietica, idem la Spagna, idem il Portogallo e pure il Cile di Pinochet.
La faccenda della Caduta del Muro è più complessa, perché nacque dall'implosione al proprio interno dell'apparato burocratico-militare sovietico. Così lo riferisce il dissidente russo Vladimir Bukovskij.
A tutti: vorrei far notare il linguaggio orwelliano del mondialismo. Nell'agenzia giornalistica DIRES scompare la parola immigrazione per essere sostituita con "mobilità europea". Qui siamo alla SPECTRE, altro che democrazia, ecco il link:
http://fattideuropa.splinder.com/post/19023679/Neolingua+orwelliana+%28parte+V%29
Demetra, sì conoscevo questa poesia di Lorca sul crollo di Wall Street del '29. Mi pare sia nella raccolta degli scritti Newyorkesi. Grazie.
Se per quello é sparita anche la parola clandestino perchè razzista.... ed extracomunitario va usato solo in rari casi.
http://www.affaritaliani.it/cronache/la-parola-clandestino-scompare-dal-vocabolario-101108.html
Visto Mary. La fonte è la stessa, l'agenzia giornalistica DIRES epurata sapientemente dalla "carta dei diritti" (li chiamano così) ONU e dalla UE. Al posto di "clandestino" sono usati di volta in volta i termini più adeguati al contesto delle singole notizie, come irregolare, migrante, immigrato, rifugiato, richiedente asilo, persona, cittadino, lavoratore, giovane, donna, uomo ecc.
Un vero schifo! Siamo alla mistificazione e desertificazione del linguaggio. Prepariamoci a una battaglia culturale senza frontiere.
Hesperia alla difesa dell'impero romano o à la recherche du temps perdu, Davide contro il Goia bifronte, il criptcomunismo e il mondialismo mercatistico. Fa un po' tenerezza l'indignizazione e il richiamo alla riscossa di Hesperia contro il nuovo , che inesorabilmente avanza, "mostruoso" e bifronte. La posizione è solamente romantica e piena di rammarico per la visione di un mondo che crolla? O qualche chance di tipo politico c'è ancora? Hesperia, per i tuoi desiderata, ti ci vorrebbe un papa americano, anticapitalista, come ci fu un papa polacco anticomunista.
La tesi e l'antitesi di hegeliana memoria hanno trovato unità e sintesi, l'americanismo e il criptocomunismo, la chinamerica, della musa ispiratrice Tremonti, hanno trovato un' intesa, sono tutte e due in fondo materialiste, laiche, intese alla produzione e al mercato. Ma ogni sintesi si trasforma necessariamente in tesi e produce una nuova antitesi, che non sarà la posizione desiderata da Hesperia. La nuova antitesi alla chinamerica sarà il mondo musulmano, religioso, fondamentalista, non inteso alla produzione.
Ps la natura di questo post è, per chi non l'avesse capito, semiseria!
Leggo spesso gli articoli di fini,pubblicati sulla Nazione di Firenze. Oltre ad essere un personaggio antipatico,non sono quasi mai d'accordo con quello che scrive. Si diverte a fare il bastian contrario per punto preso o per amore della polemica.
La maggioranza della gente dice bianco, allora lui dice nero.
Ma se sullo stesso argomento la maggioranza della gente avesse detto nero lui avrebbe detto bianco.....
ciao
sarc.
Sympa, girala come vuoi ma alla fine vince sempre Hegel e la sua buia notte in cui tutte le vacche sono nere :-) e il suo delirio di onnipotenza dialettica.
"La nuova antitesi alla Chimerica sarà il mondo musulmano, religioso, fondamentalista, non inteso alla produzione". Sì, forse, potrebbe essere, ma è tutta gente senza tecnologie... Più verosilmilmente potrebbe essere il Dragone cinese ad avere la meglio, sia a causa del declino demografico europeo, sia a causa del suo produttivismo ed economicismo forsennato. Non possiamo che giocare a fare delle ipotesi.
In ogni caso abbiamo purtroppo capito che finito uno scenario non abbiamo nemmeno il tempo per tirare il respiro e goderci la vittoria, che subentra repentinamente un altro scenario ancora più apocalittico. Era questo il senso del mio "disincanto" circa la Caduta del Muro, con cui ho discusso a lungo con Aretusa.
Rainer Maria Rilke diceva che uno dei privilegi dei tiranni è che si è sempre costretti a rimpiangerli. E' un paradosso, naturalmente.
Sì, Sarc hai ragione, Fini non fa nulla per rendersi simpatico. Sembra che lo faccia quasi apposta ad essere "antipatizzante".
Continuando, vorrei poterti aiutare in queste ambasce epocali, in questi enormi problemi che arrovellano il tuo intelletto. Per capire come vanno le cose, come andranno le cose, un sintomo, una spia, un indicatore storico ci sarebbe, che potrebbe farci capire come andranno le cose tra la china-america, o meglio il chino-occidente e il mondo islamico. China, chino nel senso di cina o di chino o china?
Il sintomo è l'immagine o meglio il corpo della donna che prevarrà nel futuro, in soldoni bisogna vedere se sarà più o meno coperto o svestito.
l’Occidente, l’Islamismo, il corpo della donna
L’epocale conflitto fra Occidente e mondo islamico trova una specie di emblema nella concezione, nella collocazione, nel rispetto del
corpo femminile. Nell’alto medioevo, al tempo del fondamentalismo cristiano, le donne erano quasi tutte vestite come monache. Ad
iniziare dal basso medioevo, diciamo intorno all’anno mille, le cose cominciano a cambiare: il mondo, la natura non è più una lacrimarum
valle, e la donna comincia a non essere più instrumentum diaboli, fonte di peccato. Il processo lentamente va avanti, man mano i vestiti
cominciano a far intravvedere qualcosa, come è dimostrato sia dalla iconografia religiosa che laica. Il processo va avanti attraverso
Umanesimo, Rinascimento, libertinismo e razionalismo secentesco, Illuminismo e finalmente la civiltà industriale e consumistica.
Oh, la stupenda e dolce apparizione della minigonna agli occhi del giovane Sympa!!
Nel mondo islamico il medioevo ha continuato a persistere.
Cosa è possibile dedurre da tutto questo? Si deduce che il segno premonitore che indicherà che il conflitto si sta superando, è il vedere
per le vie delle città occidentali le donne leggermente più coperte, e nelle città islamiche le donne decisamente più scoperte.
Il succo del discorso è che, d'ora in poi, bisognerà "guardare" le donne con occhio storico :-)
Interessante punto di vista. In fondo è vero. Basta pensare anche all'Umanesimo-Rinascimento e alle veneri botticelliani svestite. POi vennero i Piagnoni di Savonarola e bruciarono tutto, con la solita iconoclastia dei fondamentalismi. Un Papa (non ricordo quale, se Sisto o cos'altro) prese il Frate fonadamentalista e gli fece fare la fine che sappiamo. Cioè lo fece bruciare come tutti i bei dipinti che aveva distrutto.
Però nello scenario che è "storico" ma anche "futuribile", mancano i cloni e i "tarocchi" cinesi. Non nel senso delle carte, ma delle scopiazzature :-) Ciao.
I tarocchi cinesi, le scopiazzature!
Ma cara Hesperia, la modernità, la civiltà occidentale si è basata sul principio di imitazione, di mimesis, in questo i cinesi sono molto occidentali! L'umanesimo e il RInascimento sono imitazione e scopiazzatura dei classici e d'altronde anche il demiurgo e gli artisti in genere guardano e copiano. Il principio di imitazione è alla base dell'evoluzione umana e anche degli altri primati, specialmente scimpanzé e bonobo. I cinesi sono un popolo laico, senza complessi e sensi di colpa, e copiano con grande naturalezza.
Vi racconto una storiella:
Qualche anno fa, un ingegnere meccanico italiano manda un disegno di cuscinetto per macchine ad una ditta cinese con cui era in rapporto. Quest'anno, un'altra ditta manda al suddetto ingegnere la proposta di produzione di cuscinetti a basso prezzo con allegato disegno, frutto della loro progettazione, senonché l'ingegnere, tra l'arrabbiato e il divertito, riconobbe nel disegno il suo disegno.
Esatto! Questo la dice lunga anche sui Ferrero Roché (cioccolatini) taroccati. Eppoi c'è mimesis e mimesis, imitazione e imitazione. E' vero che l'Umanesimo e il Rinascimento hanno tratto linfa e vitalità dall'emulazione e dall'applicazione delle filosofie platoniche e aristoteliche (neoplatonismo e neoaristotelismo) anche nelle opere, però è indubitabile che in quel periodo ci fossero fior di studiosi, di scienziati naturalisti, di letterati e di architetti-scultori-pittori e la lista sarebbe troppo lunga se li citassi tutti, ma lo sai bene anche tu. Eppoi la teoria dello sviluppo delle arti come riproduzione tecnica (teoria di Walter Benjamin che era un marxista) mi convince fino a un certo punto.
Sei un marxista per caso? Vedo che alla fin fine nel tuo ragionare tutto si riconduce alle solite "forze produttive".
Comunque se mi dai della "romantica" mica mi offendo sai? Anzi...lo prendo per un complimento.
Carino ed emblematico l'episodio dei cinesi che rimandano al mittente, un disegno copiato spacciandolo per il loro :-)
Hesperia, tu sei .... romantica, anche se hai una tenacia intellettuale di tipo "maschile"!
Potrei iniziare un discorso sul romanticismo, sul globalismo o meglio sulla globalizzazione cosmopolita francese di fine settecento e inizio ottocento, sulla reazione tedesca romantica e nazionalistica al mondialismo monopolistico francese. Potrei parlare dei rischi insiti in certo romanticismo, ma andremmo a finire alle calende greche!
Ça suffit!!
ma in 10 giorni che sono stato web-assente quanta carne al fuoco che hanno messo le ragazze....
Che bel post, forse un po' differente dall'aura trasognata che regna qui nel giardino al solito, ma anche i libri di Massimo Fini e Tremonti vanno letti, sono importanti e Hesperia attraverso (anche ) quei testi coglie dei tratti fondamentali della situazione di oggi...e domani.
Josh, l'avevo preparato per il blog "generalista", ma poi c'è stata la tua interruzione informatica e allora l'ho piazzato qui. In compenso su Loch ho messo ieri un post che forse sarebbe stato più indicato qui, relativo a Garcia Lorca e Wall Street, traendo spunto dall'intervento di Demetra. Ma ogni tanto, mi piace anche rimescolare le carte. Bentornato, allora! :-)
Molto interessante; grazie Nessie per la segnalazione.
Temo che dopo due dittature il mondo se ne stia beccando una terza ben più infida, perchè ipocrita: quella del Nuovo Ordine Mondiale (Orwelliano).
Con la differenza che dalle prime due c'era la speranza di potervi sfuggire mentre in questa data l'onnipotenza che manifesta quotidianamente, la speranza almeno in termini umani non c'è.
Scarth
Sai Scart, ho una segreta speranza: che il mondo è grande, che le folle sono numerose, che le menti umane sfuggono al controllo globale e che pertanto questo ambaradan basato sulla follia non riesca nei suoi intenti. E' troppo gravoso e impegnativo. Grazie per il passaggio. Questo è un blog culturale secondario, rispetto a quello generalista che frequenti. Ciao!
Orpheus: "Se per quello é sparita anche la parola clandestino perchè razzista.... ed extracomunitario va usato solo in rari casi."
Orpheus, usa il più generico "forestiero" e vai sul sicuro. Se ti piace invece essere più specifico e dare l'idea della negatività dell'"accogliere" forestieri su forestieri, usa "invasore" e il risultato comunicativo è garantito.
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