giovedì 21 gennaio 2010

Giuseppe De Nittis: “meridionale al sud, francese a Parigi, londinese a Londra”

Così amava definirsi Giuseppe De Nittis “meridionale al sud, francese a Parigi, londinese a Londra” e la sua poliedricità d’artista lo conferma. A lungo sottovalutato, De Nittis è stato uno degli artisti più originali dell’Ottocento, impressionista, per la pittura en-plen-air, il taglio fotografico, l’influenza giapponese, ma anche verista e macchiaiolo. Senza mai limitarsi in una categoria.

Di nascita pugliese (Barletta 1846) fu uno dei pochi pittori italiani che entrarono a far parte degli impressionisti internazionali, a pieno titolo, perché seppe amalgamare con maestria il suo passato regionale italiano con gli stilemi artistici acquisiti nei suoi soggiorni all’estero. Nel 1864 conobbe Adriano Cecioni e, insieme a Marco De Gregorio e a Federico Rossano, fondarono la “Scuola di Resina” nota anche come “Repubblica di Portici”. Nel 1867 si recò prima a Roma e poi a Torino, per trasferirsi, dopo una parentesi fiorentina, a Parigi dove nel 1869 espose per la prima volta, unico italiano, al Salon parigino, cui partecipò anche nel 1873 e nel 1874 (con le opere “Che freddo”, “Guidando al Bois” e “Le spighe del grano”). Nel 1870 arrivò nella capitale francese anche Adriano Cecioni, inizialmente ospite dei De Nittis nella casa frequentata da molti artisti fra i quali c'era Edgar Degas. (QUI prosegue la biografia)

A Parigi De Nittis ottenne fama e fortuna, ma non dimenticò mai l’Italia di cui ebbe sempre nostalgia, con la tela “Al Bois de Boulogne” inaugurò quella pittura che lo identifica come sensibilissimo cronista della vita moderna della capitale francese.

La “Ville Lumière” era prodiga, in quegli anni di belle donne, mondanità, cultura ed arte, e il pittore pugliese le dedicò numerose opere, quali “Place de la Piramide” e “Lungo la Senna”. De Nittis riuscì a cogliere la città in divenire, nelle sue ricostruzioni moderne. Come moderne sono le corse dei cavalli, nuovo passatempo della nobiltà, che egli ritrasse con dovizia di particolari e gusto per le atmosfere impalpabili. Le bellezze parigine sono il soggetto di molti ritratti femminili, e gli fanno meritare l’appellativo di “peintre des parisiennes”. Le sue donne, sempre “à la page”, si muovono in grandi parchi, lungo le passeggiate, alle corse, nei salotti, nelle stanze delle ricche dimore borghesi. Dedicò una cura particolare ai dettagli dell’abbigliamento, che rivela i segni di una femminilità percepita e rappresentata attraverso una raffinata indagine psicologica. La modella preferita fu la moglie Leontine Gruvelle, sposata a 23 anni, che ritrasse negli ambienti domestici, en “plein air”, in vettura, sull’amaca…Tra queste tele, sono presenti veri capolavori quali “Passeggiata invernale”, “Figura di Donna” e “Giornata d'inverno”

Nel 1876 ricevette la medaglia d’onore d’oro assieme al titolo di Cavaliere della Legion d’Onore. La sua casa diventò luogo d’incontro dell’élite culturale franco-britannica, frequentata, tra gli altri, da Manet, Edgar Degas, Tissot, Zola, Maupassant. Pur continuando a frequentare Napoli e Barletta con ricorrenti soggiorni, fu Parigi la sua città d’adozione. Intorno alla metà degli anni Settanta, anticipando Degas e Manet, sperimentò la tecnica del pastello in grandi composizioni. Fra il 1883 e il 1884 realizzò alcune delle opere più famose, Il salotto della principessa Mathilde e Colazione in giardino. Morì a 38 anni, nel 1884.

Come epitaffio, Dumas figlio scrisse “Qui giace il pittore Giuseppe De Nittis morto a trentotto anni. In piena giovinezza. In pieno amore. In piena gloria. Come gli eroi e i semidei”.

Arethusa


10 commenti:

marshall ha detto...

Ha dell'incredibile il fatto che sia morto a soli 38 anni, con tutto quello che ha fatto. Oltre a dipingere, ha viaggiato molto. I trasferimenti da Barletta a Roma, poi a Torino e, forse, infine a Parigi; i frequenti ritorni in Italia con soggiorni a Napoli e Barletta. E non c'erano ancora le grandi linee ferroviarie, nè tanto meno le autostrade con le auto: tutto con carrozze trascinate da cavalli, si doveva fare. Insomma, alla fine del post pensavo di leggere che fosse morto a novant'anni.

Hesperia ha detto...

Grande! Ho guardato anche tutti i links che hai messo, Are. Un dipinto più bello dell'altro. Non appena ci sarà qualche retrospettiva vado a vederlo. Anch'io mi chiedo come Marsh com eha potuto produrre tutta quella mole di lavoro in così pochi anni.
Forse, magari, potevi aggiungere qualche dipinto in più, per la delizia dei nostri occhi.

Arethusa ha detto...

Nessie avrei voluto..ma ho avuto grandissimi problemi a postarlo.
Con Safari del Mac, ogni volta che metto un'immagine mi si scombina tutto l'editing...ci ho messo più tempo a pubblicarlo..che a scriverlo...
Spiace anche a me...
Quanto a De Nittis é grandioso...spero che la retrospettiva facciano qui a Milano...così ci andiamo insieme.
Dev'essere emozionante vedere i suoi quadri dal viso...
Ciao Are

Arethusa ha detto...

Marsh..si è morto a soli 38 anni...ma a prodotto opere grandiose...ha inziato prestissimo....
Ero un genio, aveva veramente, il "tocco divino" come o chiamo io, cioè una capacità innata, arricchita dagli studi.
Un peccato che non abbia la notorietà di altri nostri grandi pittori.
Molto bello il rapporto che ha avuto con la Leontine...sua musa e compagna di vita.
Ciao Are

Aretusa ha detto...

Accidenti alla fretta...e al casino che c'è sempre a casa mia a quest'ora...ho fatto un sacco di errori nelle risposte
EC
la facciano...
dal vivo

ha prodotto
lo chiamo
la moglie

Scusate...Are

Anonimo ha detto...

Non conoscevo questo pittore. Amo moltissimo l'Impressionismo, anche se è da diverso tempo che ho lasciato gli studi di storia dell'arte, volgendomi alla letteratura.
Ho visto di recente una mostra su Monet. E' emozionante quello che scrivi, interessante.

Anonimo ha detto...

complimenti per l'ottimo articolo ... Arethusa ... amo tantissimo De Nittis ed era ora che se ne parlasse un po' diffusamente ... un genio ...

e pertanto sei invitata a Barletta ... a vedere dal vivo il Museo voluto da Leontine ...

ti aspetto ... insieme a tutte le Esperidi ...

BaS

Aretusa ha detto...

Grazie Occhi di Notte:-)

Si De Nittis...non ha nulla da invidiare ai grandi impressionisti francesi...

Ciao Are

Aretusa ha detto...

Grazie BaS...accettiamo, molto volentieri il tuo invito...ma porta anche Spicchio....
ciao Are

Josh ha detto...

complimenti Aretusa, hai scelto un altro dei miei pittori preferiti...se un post non lo facevi tu, l'avrei fatto io prima o poi su di lui:)

Tra i miei preferiti: 'che freddo' citata anche da te, 'al Bois de Boulogne' che mi fa venire in mente il film di Robert Bresson 'les dames du Bois de Boulogne'...
e alcuni tra quelli che hai citato.

Aggiungo la sua "Colazione in giardino"

http://www.enzodelvecchio.it/wp-content/uploads/2007/02/colazione9hs.jpg

con una luce morbida e quasi 'soprannaturale', notare oltre alle 2 figure, il dettaglio della brillantezza degli oggetti di vetro sul tavolo...