lunedì 20 dicembre 2010

Bianca Maria Visconti

La mattina del 25 ottobre 1441, lungo la strada che conduce alla Chiesa di San Sigismondo, nella periferia di Cremona, l'intera popolazione si era accalcata lungo le strade per festeggiare il passaggio del corteo nuziale. Per questioni di sicurezza lo sposo, Francesco Sforza, aveva scelto quella chiesa di periferia, anziché il più prestigioso Duomo di Cremona. Doveva inanellare Bianca Maria Visconti, sua promessa sposa da ormai 12 anni.

Il divario d'età fra gli sposi, 40 anni lui, 17 lei, aveva messo in serio dubbio, tra i malevoli e gl'invidiosi, la tenuta di quell'unione. Invece, a loro dispetto, fu un'unione duratura e felice, confortata dalla presenza di otto figli.

Bianca Maria era l'unica figlia legittima di Filippo Maria Visconti, la sola, quindi, che avrebbe avuto il diritto di succedere al trono. Senonché, per via d'un testamento lasciato dal bisnonno, ma non più ritrovato, il regno sarebbe dovuto passare di padre in figlio, ma solo per via maschile. Francesco era figlio naturale di Jacopo degli Attendoli, uno dei più celebri capitani di ventura italiani, che si era meritato il soprannome di Sforza dal suo maestro d'armi, per la tenace resistenza. Il Visconti, non riuscendo ad avere figli maschi legittimi, e poiché il trono si sarebbe potuto tramandare solo per linea maschile, aveva pensato bene di adottare Francesco, facendogli poi sposare sua figlia. Gliela promise così in sposa quando lei aveva ancora solo cinque anni, mentre lui era già uomo maturo di ventotto anni. In attesa che la figlia crescendo fosse stata pronta per il matrimonio, pensò bene di relegare lei e la madre, sua moglie, nel castello di Abbiate (la futura Abbiategrasso); questo era considerato più sicuro, rispetto la rocca milanese, e pressoché inespugnabile dai soventi attacchi del popolo, provocati da una sua politica spesso vessatoria. Il Castello di Milano, conosciuto all'epoca come Rocca di Porta Giovia, era stato costruito dal nonno di Filippo Maria, Galeazzo II Visconti, negli anni 1358 - 1368; La ricostruzione operata da Francesco Sforza dopo il 1450, in seguito alla devastazione operata dal popolo nel 1447, subito dopo la morte di Filippo Maria Visconti, lo ha portata ad essere quello che è universalmente conosciuto col roboante nome di CASTELLO SFORZESCO. Per inciso, Galeazzo II è anche colui a cui si devono la costruzione di due opere simbolo di Pavia: il Castello Visconteo e l' Università degli Studi.

Ma poiché il Duca considerava il Castello di Abbiate non molto sicuro, e poco confortevole, decise di farlo rinforzare, facendo anche allestire delle stanze che fossero state degne di accogliere la sua figlioletta, in compagnia della sua consorte. Quando il tutto fu pronto, avvenne il fidanzamento per procura tra Bianca di sette anni e Francesco di trenta, e le due donne partirono per il castello di Abbiate. I fidanzati non si erano visti né conosciuti, e né si vedranno fino al giorno del matrimonio, che avverrà quando lei avrà compiuto 17 anni, l'età minima ritenuta conveniente per un matrimonio regale.

La figlia visse così i dieci anni di trepida attesa, racchiusa tra possenti mura, sognando il suo bel principe azzurro. Venne così il giorno fatidico del pronunciamento. L'umanista Marco Antonio Coccio, soprannominato Sabellico, che, quarant'anni dopo i fatti ebbe a narrare di quel rito nuziale, era perfino informato del discorso che Francesco fece alla fidanzata: "Confesso d'essere entrato in asprissima guerra per mostrare che tutto quello che facevo era per amor vostro; certo io deliberai con animo caldo di morire non potendo acquistarvi. Non cercavo d'offendervi ma di difender me, perchè il duca non mi facesse ingiuria: ora io gli dono la pace e benché mi vediate cinto d'armi pensate d'esser mandata a un quieto et amorevolissimo sposo". Parole di quel discorso e l'accenno alle armi di cui era cinto nel giorno del matrimonio, sono indicative del periodo burrascoso vissuto dallo sposo, e da tutti in generale, durante quel periodo prematrimoniale di dieci anni; un periodo burrascoso dovuto anche al carattere alquanto instabile del duca padre, che sfociava in un andirivieni continuo di promesse e rimangiamenti nel concedergli la figlia in sposa; e le armi di cui era cinto sono il segno evidente che anche quel giorno, pur essendo a casa della sua promessa sposa (Cremona era il suo piccolo regno, che aveva ricevuto in dono dal padre, quando era ancora in tenera età), temendo ritorsioni e agguati da parte di eventuali sicari inviati sul posto dal futuro suocero (la scelta all'ultimo momento di quella chiesa fuori mano, per l'epoca - collocata praticamente nel mezzo di una campagna - anziché il più prestigioso Duomo, situato questo nel mezzo di una serie di viottoli, che avrebbero agevolato la fuga dei possibili sicari, rientrò in quella strategia di autodifesa personale). Comunque sia, più che quelle parole di Francesco furono probabilmente la sua calda voce e il calore dell'intonazione a costituire per Bianca un messaggio inconfondibile: la storia che incominciava tra loro, sarebbe stata una storia d'amore.
Seguì la cerimonia, narrata con enfasi dai cronisti dell'epoca. La sposa, vestita di rosso, colore nuziale e anche colore zodiacale, per i nati sotto il segno dell'Ariete, come lei, era giunta a cavallo di un destriero bianco dalla gualdrappa dorata. Lo sposo, secondo lo storico Giovanni Simonetta, autore della Sforziade, testimonia che Francesco fece il tragitto che lo condusse alla chiesa, preceduto da duemila cavalieri in squadre molto ornate d'oro e d'argento, tutte formate da capitani, condottieri e capisquadra.

Dopo la cerimonia iniziarono i festeggiamenti, culminanti nel sontuoso banchetto nuziale. Invitati d'alto lignaggio, recanti ricchi doni, erano giunti da ogni parte della Penisola. Verso la fine del banchetto, per la prima volta nella storia, in onore della coppia regale era stato portato in tavola un dolce dal gusto squisitamente nuovo, che il popolo all'unisono si era arrovellato nell'ideare. Fu confezionato con la forma della celebre torre campanaria di Cremona, il Torrazzo: nasceva il Torrone.

Fin qui la storia; da qui si dipana il seguito frammistandola con un poco di fantasia personale.

E mi piace immaginare che in quel banchetto furono servite anche altre specialità, divenute poi un classico dell'arte culinaria cremonese: il Salame di Cremona e la Sbrisolona. Quasi sicuramente fu invece portata in tavola la già classica Mostarda di Cremona, conosciuta in quel momento da ormai quasi due secoli. L'avevano infatti messa a punto i monaci del XIII secolo, disseminati nei monasteri, allora numerosi nelle campagne lombarde. Cercando il modo per conservare più a lungo possibile la frutta estiva, ne avevano sapientemente messo a punto la ricetta originale. E così da quegli albori, ciliege, pesche, albicocche, pere, fichi, meloni, ecc., anche se il loro gusto viene coperto, quasi nascosto, dal forte e piccante sapore della senape, si potettero gustare anche per tutto il resto dell'anno.

Di certo, e qui per inciso, va ricordato che Bianca Maria Visconti Sforza è stata benevolmente ricordata molto a lungo nella memoria dei cremonesi.

Al termine del banchetto iniziarono balli, gare, sfide, tornei che si protrassero per giorni e giorni, e rimaste impresse nella memoria popolare. La gente, dopo anni e anni di battaglie, di cui erano state teatri quelle campagne, aveva voglia di dimenticare, divertendosi. I ricordi lasciati da quella festa ebbero un tale potere mnemonico che ancora generazioni dopo un cronista lodigiano ebbe a scrivere: "Fuori Cremona si ballava ... il conte Francesco l'aveva per mano e fu fatta allora quella canzone che dice "Quando per la mano fu presa sotto Cremona" e "Come la bala ben". Un viandante che avesse girovagato per quei paesi e per quelle campagne nei decenni, e forse secoli successivi, le avrebbe sicuramente sentite canticchiare dai lavoranti delle costruzioni e della terra. Per rievocare quei giorni di festa, da qualche anno, nella seconda metà di novembre, a Cremona si svolge la Festa del Torrone.Ed ora, nell'augurarvi un buon Natale, vi sottoporrei gentilmente ad un quiz. Si tratterebbe d'individuare l'autore e il luogo dove è conservato il quadro qui sotto. E' un'immagine natalizia, con Madonna e Gesù Bambino che ricevono la visita di qualcuno. Il quiz è stato sottoposto al gruppo degli universitari del tempo libero, nostri lettori. Si sono rivolti a me, sperando li possa aiutare. Qualcuno mi potrebbe suggerire le risposte? Bibliografia: La Signora di Milano, Daniela Pizzagalli, BUR Rizzoli, Gennaio 2009

Immagini:

Bianca e Francesco Sforza: tratta da Google immagini, proprietario il sito Flickr.com

Chiesa di San Sigismondo, Cremona, dal sito: Cremonaguide.net
N.B. al momento del matrimonio la chiesa era soltanto un cappella. La chiesa di San Sigismondo, così come la conosciamo oggi, fu costruita solo a partire dal 1462, su commissione di Bianca Maria Sforza Visconti.

Castello di Abbiategrasso (Mi): dal sito Mondi Medievali

Duomo e Torrazzo di Cremona: dal sito
Tripadvisor.it

Un bel barattolo di Mostarda Dondi da collezione. Non è pubblicità: regalatomi anni fa, è vuoto, e lo conservo gelosamente. Il fac simile della foto è tratta dal sito
Demar Alimentari.

Cremona, Festa del Torrone, dal sito
Marcopolo Tv

Ultima foto: fa parte del quiz, e non so nulla.

22 commenti:

Nessie ha detto...

Slurp! che post ghiottone che hai fatto Marsh. C'è aria natalizia, vedo! Poi lo leggo con attenzione in tutte le sue parti. Occhio al link sul salame di Cremona, città a me carissima, che però non si apre.

marshall ha detto...

Nessie,
grazie per il passaggio, con commento assai lusinghiero. E grazie per la segnalazione: ho provveduto alla modifica e ho visto che adesso funziona.
Ti prego di farmi sapere se trovi altri problemi con i link.
Ciao.

Josh ha detto...

ciao Marshall, ho già notato anche io delle leccornie:-))
passo con calma dopo, il rush finale pre feste mi sta consumando, non ho tempo per niente di niente: spero in meglio nei prossimi giorni.

Complimenti per gli interessanti agganci storici: dovresti essere assunto dalle pro loco e marketing d'immagine per i Comuni italiani, per la tua passione. Avrebbero un curatore d'immagine storica e un 'profiler' di spessore, per tutte le iniziative che riguardano luoghi-storia-aura, e un buon promoter degli eventi-prodotti tipici :-)

marshall ha detto...

Josh,
ti ringrazio per le belle parole. E devo al Giardino delle Esperidi se mi sto "specializzando" in questa materia che è la Storia, e poi anche in Storia e Letteratura, Storia e Religione, ecc.
Per tentare un nuovo percorso e affrontare un nuovo argomento, è da mesi che ho in animo quell'articolo per me favoloso sull'Archeologia lacustre (le 28 Pievi del Lago di Como), ma incontro enormi difficoltà.
Prima di questo post, avrei voluto affrontare il seguito a quello sul "Medeghino e Musso"; seguito a riguardo di quando si era "trasferito" a Melegnano: una storia altrettanto avvincente; ma sai cos'è successo? Avevo chiesto all'assessore alla cultura del Comune di Melegnano di poter pubblicare foto di episodi della vita del Medeghino, affrescate nei saloni e sugli scaloni all'interno del Castello di Melegnano. Mi scrissero che avrei dovuto fare domanda scritta su apposito modulo da loro approntato. Hai capito l'assurdità? Non ne feci più nulla.
E spererei tanto leggessero questo commento.

Comunque sia, vedi almeno di risolvere il quiz: non deludere "i tuoi allievi".

Hesperia ha detto...

Ho letto tutta la storia di Bianca Maria Visconti. Oggi denuncerebbero la sua famiglia per averla promessa a 7 anni. Altro che sposa bambina! Ma erano evidentemente altri tempi. Il castello sforzesco che ha avuto diversi restauri e rifacimenti, sotto Natale è una vera favola di giochi di luci.

Bellissima oltre che intrigante per il palato, la leggenda del torrone!
Sono già in vena di succulente leccornie e forse non ci crederai, ma dopo la lettura sono corsa a comprarmi un bel vasetto di mostarda di Cremona, che adoro insieme ai carrelli di lessi. La torta sbrisolona invece, è di Mantova, se non erro. Ho visto che hai messo pure del buon salame. Lì nella bassa Padania, tra Mantova e Cremona, si mangia bene dappertutto.

Per il quiz, non saprei proprio attribuirne l'autore: non volermene! Per gli auguri di Natale c'è ancora tempo fino a mercoledi. Poi partirò.

marshall ha detto...

Hesperia,
attenta che la mostarda non sia troppo piccante, come quella di quel vasetto che regalarono a me: altrimenti sentiresti la bocca infuocata. Però è un fuoco che fa bene perchè ammazza tutti i vermi/bacilli/virus. E penso che dopo un assaggio di mostarda piccante come quella, non ci si ammali di niente per giorni e giorni.
Sì, la sbrisolona è un dolce tipico mantovano, ma la fanno altrettanto buona anche a Cremona. In confidenza, ho una zia cremonese doc che fa una sbrisolona eccezionale; e poi è il dolce che, assieme al torrone, domina sulle bancarelle alle Feste del Torrone. Mia sorella, che è nativa di quelle parti, e che è un'abituè di quella Sagra, me ne porta sempre: è un pò duretta, e ci voglion denti buoni! Del salame, ebbè, sai che ti dico: non ne posso più tanto mangiare!, ma quando mi portano quello di Cremona, il verace, unico e inconfondibile, faccio sempre una grande eccezione!

Il fatto di Bianca Maria, promessa sposa a 7 anni, è stato un fatto abituale fino all'800 tra le classi nobiliari. Però, come avrai letto, i due si videro solo dopo che lei ebbe compiuti i 17 anni: prima non si erano mai visti.

Per il quiz, anch'io non ho trovato ancora nulla: continuerò a cercare.

Hesperia ha detto...

Marsh, ma tu sei nato a Cremona?
Oltre che una città opulenta e ghiottona è una bella città d'arte con una famosa scuola (la più famosa del mondo) di liuteria. Qui sono nate le nobili famiglie di mastri liutai come Stradivari, Amati e Guarneri.

marshall ha detto...

Hesperia,
sì, sono nato a Cremona, ma di origini ciociare (delle parti dove son nati tra gli altri Cicerone, e Benedetto Croce, e dove San Benedetto ha iniziato la sua opera di salvezza della Civiltà, istituendo il monachesimo dell'Ora et Labora).
Nella campagna del cremonese, sono nato a poche centinaia di metri da dove è nata la madre (quasi mia coetanea) di un blogger dalla penna fluida e brillante, che anche tu conosci e che ha sospeso momentaneamente di scrivere.
Sì, quella scuola di liuteria che citi è l'orgoglio di Cremona: è frequentata da ragazzi provenienti da ogni dove del mondo, soprattutto asiatici e in particolar modo giapponesi.

Tra i miei recenti sogni c'era stato quello di acquistare la cascina dove son nato (magari con l'aiuto personale di Berlusconi); è priva di barriere architettoniche (si accede in casa senza la presenza di gradini) tanto è completamente disabitata (vi abita il proprietario della cascina che, essendo solo, ora ha tutto automatizzato, e si serve di personale esterno, proveniente dal paese, che ingaggia a periodi o giornate.
Il mio sogno era stato quello di trasformare quella cascina in case d'abitazione per disabili, sofferenti della mia stessa patologia, dotandola di una ricca biblioteca, tale da trasformare la cascina in un Centro Studi d'Eccellenza. Io - e scusate l'autocelebrazione - potrei essere la prova vivente che da un Centro del genere potrebbero uscire insigni menti nel futuro. E sarebbe altresì la prova che certe malattie cosituiscono solo handicap fisici, e non di certo mentali (come invece molti che ignorano credono).

Per ora, ciao.

marshall ha detto...

Per quanto riguarda il quiz, anch'io non ne conosco la soluzione, almeno fino alla sera del 23 dicembre, quando mi verrà rivelata dall'ideatore.
Nel frattempo, posso però cimentarmi anch'io, dicendo che potrebbe essere un quadro di El Greco. S'avvicina infatti grossolanamente al suo stile; ma sicuramente non è opera sua, per via dei tratti meno raffinati delle sue opere, rispetto a questa, che comunque non mi sembra una gran pittura (scusate, ma sta parlando un profano, che non è certo all'altezza di un Vittorio Sgarbi). Comunque sia, dovendo trattarsi di un pittore abbastanza conosciuto (essendo un quiz scolastico), credo non sia di scuola italiana; intendendo come tali la scuola dei nostri migliori pittori del Rinascimento.

marshall ha detto...

Devo chiarire un punto del commento n.8, non vorrei mi si prendesse per un vanitoso megalomane, avendo scritto quella frase che in alcuni, come ho constatato, ha ingenerato un vistoso malinteso:
..."Io potrei essere la prova vivente che da un Centro del genere potrebbero uscire insigni menti nel futuro"...
La frase non è certo stata scritta con intendimenti o riferimenti personali, bensì a qualcuno del futuro.

Francesco ha detto...

dice che è un pittore tedesco del '400 - '500.
Francesco Spataro

Francesco ha detto...

I miei quadri sono questi
http://www.facebook.com/photo.php?pid=13664&id=100000559420603

Francesco Spataro

Josh ha detto...

@Marshall: molto bella e suggestiva la Chiesa di San Sigismondo.

Mi fa piacere che ricordi anche Pavia...presente in un passo del mio post su cinema e colonne sonore.

Che bella la storia del torrone...questi post fanno ingrassare:-)
Il Salame Cremona? che delizia!
la Sbrisolona la facciamo anche noi...
Particolare anche la mostarda, con gli abbinamenti giusti.
Sto cucinando anche io ...ieri, oggi, domani e poi ....non ci si riposa mai.

Per il quiz, suppongo lo dovrei sapere, ma non ho la più pallida idea di chi sia il dipinto.

Approfitto di questo commento un po' di fretta per augurare Buon Natale anche a te, e Felice Anno 2011. Auguri!
:-)

marshall ha detto...

Approfitto di questo passaggio per trasformare in link il messaggio del
visitatore Francesco Spataro.

Hesperia ha detto...

Infiniti auguri di Buon Natale e di un felice 2011, caro Marsh. Trascorri serenamente queste festività e auguroni infiniti a tutti gli Esperidi e i visitatori del Giardino che si trovano a transitare da queste parti.

marshall ha detto...

Josh,
indipendentemente da questa mia pagina di storia sui Visconti e gli Sforza, per questioni di lavoro sono stato molto legato alla città di Pavia, della quale conservo un affettuoso caro e dolce ricordo.
E ho piacere che anche tu te ne sia ricordato in questo post
Per risponderti esattamente ho riletto il tuo post con attenzione. E' lungo e va letto forzatamente a tappe quotidiane per assaporare la musica di tutte quelle colonne sonore linkate (ce n'è di straordinariamente belle). Questa sera, ad esempio, ho ascoltato l'Ebben...n'andrò lontano' tratto dalla 'Wally' di Alfredo Catalani, cantato da Wilhelmenia Wiggins Fernandez, e poi, per un raffronto, l'ho ascoltato nella versione di Maria Callas.
Insomma, c'è voluta una buona dose di costanta per cercare quel riferimento a Pavia, in quel film di Dino Risi, Fantasma d'Amore, con Mastroianni e la Schneider. Peccato che in quei 2' 38'' di YouTube si senta solo musica (soprattutto la tromba di Benny Goodman) e non le sospirate sequenze sulla città di Pavia.

Son felice d'averti deliziato il palato, avendo parlato, tra gli altri, del celebre salame di Cremona; e penso che tu, da buon e verace bolognese non farai eccezione alla fama di buongustai che si son guadagnata i tuoi concittadini.

Per il quiz non ti crucciare, presto mi verrà comunicata la soluzione.

Ti ringrazio degli auguri che contraccambio. Se avessi avuto la tua mail ti avrei mandato auguri speciali, come ho fatto con Hesperia. Anzi, li ho inviati anche a Marcello di Mammi, che se non erro ha la tua mail; Lo pregherei pertanto, se dovesse leggerci, di farti avere quegli auguri speciali da parte mia.
Per ora te li faccio di persona. Tanti, tantissimi auguri a te e famiglia, sperando che quel tuo problema familiare di un anno fa si sia risolto positivamente.
Ciao

marshall ha detto...

Hesperia,
ti ringrazio per gli auguri che ricambio calorosamente.

p.s.
grazie al post su Cremona, si è fatta viva quella mia zia cremonese doc, che mi farà avere la SBRISOLOSA speciale, così come la sa fare lei. E' un sapore che mi ricorda la mia fanciullezza, del tempo in cui ho vissuto in quella cascina!

Se il tuo computer lo permette (visto che sei in montagna), potresti spedire quella chicca a Josh, tu che avrai senzaltro la sua mail?

Hesperia ha detto...

Fatto, ma purtroppo l'immagine resta fissa e non c'è il vewier in movimento come nell'originale. Boh?! Nel caso prova a farne un link qui.

marshall ha detto...

Hesperia,
se ti dovesse interessare, la zia m'ha detto che per fare quella SRISOLONA (prima ho erroneamente scritto Sbrisolosa, perchè mi ero ricordato che si sbriciola) speciale, come la sa fare solo lei, ci vuole una farina speciale praticamente introvabile; così dice lei, e allora vedrò di scoprire di che si tratta.

Marcello di Mammi ha detto...

Marshall
Come sempre un bel post istruttivo che mi mette a conoscenza di realtà, con un ragguardevole numero di interessanti dettagli che, gioco forza, conoscevo solo a grandi linee. Purtroppono non si può sapere tutto in tutti i campi!

Per il quiz,
se non ho preso un abbaglio e se non ricordo male è abbastanza semplice.....
E' un quadro che si trova nel Museo Nacional del Prado ed il pittore è Rodrigo de Osona il giovane. Titolo dell'opera: "L'adorazione dei pastori" fine '400 circa.

Auguri a tutti gli amici de Il Giardino

ciao
Marcello

marshall ha detto...

Marcello,
grazie per aver partecipato al quiz.
In attesa di incontrare il mio amico "professore", ideatore del quiz, tengo in sospeso la tua risposta.
Effettivamente il quiz è assai tosto. Io stesso ho girato su Internet ed ho consultato alcune mie pubblicazioni di Storia dell'Arte, ma non ho trovato nulla.

Comunque, aspettiamo che l'amico mi dia la soluzione esatta.
Ciao.

marshall ha detto...

SOLUZIONE DEL QUIZ

Amici bloggers, s'è fatta viva la mia amica Annalisa, appena tornata dalla sua città natale di Benevento, dopo le lunghe e quasi impreviste vacanze natalizie (era partita di soppiatto il 23 dicembre, lasciandoci in sospeso con la soluzione del quiz).
Per fortuna era intervenuto il nostro amico Marcello di Mammi, dandoci la dritta giusta per arrivare alla soluzione. Cercando infatti su Google Immagini, con i dati da lui riferiti, ero pervenuto alla soluzione fin da quel giorno. Conferma che mi è poi arrivata adesso dall'amica Annalisa: il quadro è proprio di Rodrigo de Osona il giovane, il titolo è proprio "L'adorazione dei pastori", ed il quadro è proprio conservato nel Museo del Prado di Madrid.

Un ringraziamento ad Annalisa per averci fatto slambiccare il cervello, e grazie a Marcello per averci fornito già da tempo le dritte giuste per arrivare alla soluzione.