martedì 24 maggio 2011

Beatitudini Relative


Non avevamo nemmeno terminato di descrivere alcune sculture contemporanee nel loro stridente impatto ambientale, di solito collocate in rotonde e spiazzi, al post precedente,
che addirittura i TG e l'Osservatore Romano sono costretti ad esprimersi sulla scultura dedicata a Giovanni Paolo II a Roma. Per l'Osservatore sembra una campana.
Qui solo una parte dei pareri avversi.
Se un riferimento concettuale è presente, a mio avviso c'è una sorta di post-Manzù, nell'enigmatica serie dei suoi cardinali,
poi chi vi ravvisa new age, chi cenni di ufologia, e somiglianze con Austin Powers o Bruce Willis;
ricorda in realtà come concept anche Zdzisław Beksiński (che nel suo genere era geniale, ma appunto non rappresentava papi).
Fatto sta che se quando si è beati si è così, c'è qualcosa che non ci convince: in teoria rappresenterebbe l'abbraccio all'ecumene. Teologicamente forse più prerogativa di Cristo stesso, che non di un papa, ma il problema rimane il risultato finale e l'armonizzarsi o meno con il contesto.

questa la statua a Woytila:

qui l'inquietante Beksiński :

Ci sarebbe molto da dire, e non è questa la sede, anche del periodo del Novecento in cui anche l'architettura ecclesiastica, spesso a partire dagli esperimenti di Le Corbusier, ha sviluppato forme realmente insolite per un luogo sacro cristiano, passando da costruzioni enigmatiche a edifici tra l'incomprensibile e l'ufologico: forse si credeva che si sarebbe andati a Messa in navetta spaziale, e così hanno preferito anticipare i tempi.

Per questa tornata, completo con un'altra installazione, sempre di carattere avveniristico-ecclesiastico, questa volta dedicata ad un Padre Pio incombente e giudicante, una sorta di Pater Pius Pantocrator, dai richiami orrorifici, apocalittici e post-industrial (altri termini non mi sovvengono) con elementi tra Wes Craven e Mazinga: in più, alla sinistra ha una sorta di ruota della fortuna geometrizzante con l'immagine della Sindone:

Padre Pio, Rotonda dei Pentri, Benevento


dettaglio:


Dal momento che l'Italia oggi produce non poi così tanto, le rimane un know how che abbiamo sistematicamente s-dato via, e non sempre l'abbiamo fatto fruttare al massimo,
non investe se non in sprechi,
ciò che le resta è solo il fatto d'essere un museo a cielo aperto, di vestigia che sono la radice d'Occidente d'importanza mondiale, ci si domanda se sia anche il caso di riempirla di installazioni che nulla hanno a che spartire con il nostro patrimonio.

D'altro canto, il tema si fa ben più stringente se si pensa che proprio l'arte sacra sarebbe stata obbligata a canoni precisi, di cui ormai ci si fa beffe a tutto spiano.

Josh

17 commenti:

Josh ha detto...

intervengo subito per rassicurare:
dopo queste ultime rassegne, mostrate e riflettute insieme più che altro per protesta, o per mostrare ad altri amici di vari luoghi d'Italia che robe si incontrano nella vita reale talvolta,
il Giardino tornerà chiaramente alle sue ispirazioni di arte, bellezza, cultura, letteratura,
edificazione e non demolizione...
che rimangono la sua cifra più vera
:-)

marshall ha detto...

Josh,
hai fatto bene a postare, perchè io non avrei potuto comunque. Da giorni non mi funziona la modalità PUBBLICA POST in nessuno dei blogspot a cui ho accesso, e non ne comprendo il motivo, poichè il tasto di sinistra funziona e i commenti vengono inoltrati regolarmente.

Josh ha detto...

era stata un'idea di Hesperia la proposta di pubblicare, la settimana dopo il proprio post, o un link a un articolo di un altro, o un proprio breve:
io preferisco scrivere di mio, ma in mancanza d'altro o di tempo uno può linkare l'art. di un altro, così si recupera un po' di tempo per noi, e si allunga un po' il brodo.

Ho ovviato così, però mi spiace che tu non abbia accesso al 'pubblica post', non capisco cosa possa essere.
Vedrai che nei prossimi giorni si sistema, blogspot ultimamente ha fatto scherzi in tutto il mondo.

marshall ha detto...

Josh,
la prima impressione che si ha, guardando quel monumento, è quella che forse sarà venuta a tutti: un cantuccio nel quale appartarsi per espletare impellenti piccoli (ma per taluni, anche grandi) bisogni corporali. Ma non lo nomino per rispetto al Papa beato.

Josh ha detto...

mah avevo provato a dire che ricordava Beksinski,
ma mi sembra tu voglia dire che somiglia a un vespasiano:-))

ahaha

e il Padre Pio? mamma mia che obbrobrio.

Ti dirò che a parte i suddetti monumenti, io non ho nemmeno mai stravisto per le 2 figure in questione.

marshall ha detto...

Josh,
a proposito del primo, il tuo commento mi fa ricordare di un ex collega che aborriva vederlo genuflettersi per baciare il suolo di dove giungeva. Del secondo, invece, mi piace ricordare che domani sarebbe stato il suo 124° compleanno. Il 25 maggio 1887 è una data che non potrò mai scordare: esattamente 100 anni dopo nella mia famiglia è avvenuto qualcosa di veramente importante.

johnny doe ha detto...

E' il caso di applicare a queste ridicole elucubrazioni di cervelli stanchi un detto che potrebbe rivolgersi a similari scemenze,è di Arbasino: "il sonno della ragione produce mostre".

Segnalo pure l'obbrobrio dell'ingabbiamento dell'Ara Pacis.

Marshall ha detto...

Johnny doe,
e stasera ci han fatto vedere quell'obbrobrio di quell'omaggio a Michelangelo, col rifacimento della Pietà in chiave ultramoderna. Al posto del volto della Madonna un teschio, e il corpo di Gesù ricoperto da vermiciattoli scolpiti. Mi pare che lo scultore sia uno svedese, o comunque di quei paraggi.
Marshall

Hesperia ha detto...

Vedo che Marsh ha fatto la mia stessa considerazione sul vespasiano. Somiglia anche a una garitta militare. Quanto al cranio del povero Wojtyla, pare il cranio dell'uomo di Cro-magnon. Ma tutta la statua ricorda la struttura elementare (troppo elementare) del'uomo di neve, quando da bambini facevamo una grossa valanga (il corpo) e ci mettevamo sopra la testa più piccola e rotonda. Insomma, divertimenti innocui per bimbi scemi e non una vera scultura.
Ma ecco la domanda: possibile che in Vaticano che sono usi alla bellezze di dipinti, sculture, arazzi e affreschi, si siano limitati a dare l'assenso in base a un bozzetto senza verificare un tubo dell'opera in corso?
Papa Sisto correva in bottega a sindacare su quanto faceva Michelangelo, facendolo perfino infuriare con le sue intrusioni. Ora invece si lasciano cogliere di sorpresa da una bruttura, facendo le Vispe Terese, che vengono giù dal pero.

Marshall ha detto...

Josh,
tra queste e quelle de I nuovi mostri ci hai presentato una bella carrellata di vere "schifezze". Ecco come buttano via i soldi dei contribuenti, certi amministratori locali. Il fatto è che, poi, per le inaugurazioni se ne buttano altrettanti in feste, convegni, dibattiti, rinfresci, e pranzi e cene. E alè, fate festa e mangerete. Fossero almeno opere di buon gusto, cioè di gusto apprezzabile da gente normale e non dai filosofanti; oltre che essere almeno sufficientemente comprensibili.
Marshall

Marshall ha detto...

Segnalo un mio refuso, che è rinfreschi e non rinfresci.

Josh ha detto...

prima di tutto ringrazio tutti gli amici per i comemnti interessantissimi:-)

@John Doe:

la frase "Il sonno della ragione produce mostri" è precedente ad Arbasino:

per esempio è il titolo di un'acquaforte famosa di Goya, questa qui

http://es.wikipedia.org/wiki/El_sue%C3%B1o_de_la_raz%C3%B3n_produce_monstruos

«El sueño de la razón produce monstruos» (1797)

ma prima ancora era di Voltaire

l'ingabbiamento dell'Ara Pacis è un altro obbrobrio:-)
Qui le ragioni dormono sonni beati

Josh ha detto...

@Marshall:
già, ho letto del tuo amico che non apprezzava le gestualità di Woytila, il baciare la terra etc

Non volevo farne un passaggio teologico, ma non mi nascondo: non sono d'accordo con molta della teologia woytiliana, dall'esagerazione della figura mariana che pare assurgere a un ruolo maggiore della Trinità stessa....
non sono d'accordo con il suo "vedere raggi di luce nell'islam" (che cominciò a dire fino da metà anni 80)e nel parificare le 3 religioni "monoteiste" rendendo quasi accessoria o intercambiabile la figura di Cristo /chiaramente non arriva a tanto, ma ci sono passaggi a mio avviso non condivisibili); non sono d'accordo del resto con molte cose post modernismo e post teologia liberale, nè con molti aspetti del Vaticano II.

Non entro invece in un'analisi sulla figura di Padre Pio, per me parecchio controversa.
Resto dell'idea in genere che la fede sia un dono soprannaturale, dato da Dio, non frutto di educazione, e che almeno per me è puro spirito, slegato quindi anche da figure presenti più o meno famose di cui essere 'fan', ma forse sono io che sono un po' astratto.

Josh ha detto...

@Hesperia: ora vogliono fare i moderni...
:-)
c'è di che essere sedevacantisti, a maggior ragione notando che si è persa quella visione spirituale-trascendente anche nell'interpretare il presente in un'ottica profetica.

Poi non voglio essere troppo duro, ognuno baderà a sè...ma vengono in mente gli ammonimenti poco tranquillizzanti alle sette chiese in Apocalisse.

Josh ha detto...

@Mario: non ti preoccupare per i refusi, io ne faccio a centinaia, specie nei commenti e quando scrivo col portatile sui trespoli:-)

Cabiria ha detto...

Le brutture di oggi si riflettono anche nell'arte moderna, sia dipinta che scultorea. Lo vediamo anche nelle piazze delle nostre città. Hanno eretto negli ultimi anni "Monumeti al nulla", insignificanti, che non si sa cosa vogliono esprimere. A me suscitano fastidio alla vista, disprezzo per l'ignoto o noto artista e rabbia per i tanti soldi incassati per una brutta opera che deturpa e altera in peggio la composizione e l'arrreedo delle piazze delle nostre città.
Al peggio non c'è mai fine.
Il povero Padre Pio sembra incarcerato in una cella inferrata.
Della statua (?) del Papa non ne parlo. Avete già detto tutto quello che può sembrare e che sembra. Da entrambe le opere, che di pie non hanno niente, non capisco se volevano immortalarli in senso buono e sacro o irriderli in modo blasfemo.
"Ai posteri l'ardua sentenza". E ne avranno da dire!
Cabiria

Josh ha detto...

cara Cabiria, mi auguro talvolta che i posteri siano più saggi dell'epoca che abbiamo testè immortalato....
e la frase "Ai posteri l'ardua sentenza" si traduca in loro sonore risate per questi orrori, che siano stati solo un episodio di un lungo periodo di crisi.

Ma è più razionale temere che i posteri faranno ancora peggio, se si continua su questa strada, in questo itinerario del nulla:
cancellata l'armonia tra vero e bello, tra natura e bello, rotti i codici della comunicazione,
sarà sempre più difficile ricomporre il nesso tra forma e sostanza, irrimediabilmente rotto ora nell'arte,
ma anche nel pensiero e nella religio, in questo ultimo caso poi in crisi da secoli.