Insolitamente il Giardino, di norma avvitato su questioni più di nicchia, non si sottrae a commentare uno dei fenomeni dell'ultimo anno di nuovo e controverso pop e di costume.
Di Lana del Rey si parla molto sul web, anche a sproposito, perchè da internet ebbe la sua prima notorietà quando come Lizzy Grant (Elizabeth Woolridge Grant è il suo vero nome, nata a New York nel 1986, di origini scozzesi, ha studiato Filosofia e Metafisica dai Gesuiti alla Fordham) provava a farsi conoscere,
affiancando poco più che in età scolare esibizioni live ai primi demo, un album online poi ritirato ...
Circolano anche una profluvie di brani scritti da lei, alcuni di qualità buona, ancora non incisi ma eseguiti dal vivo negli anni passati, prima della fama, sotto il nome di May Jailer, Sparkle Rope Jump Queen, e Lizzy Grant, altri invece finiti poi nelle incisioni ufficiali.
Cantautrice e oggi anche modella (spot HM, Jaguar), ispirata dal cinema, dalla stessa ariosità delle colonne sonore cinematografiche, dal pop anni '50 e '60, dal ritratto di un'America nostalgica, kitsch e a volte malata, che mescola b movies, tragico, sensualità e ...moda,
ha ricevuto notorietà con l'album "Born to die".
Sono in disaccordo con chi trova anche in Lana del Rey e nel suo bon ton glamour qualcosa degli... "Illuminati", contenuti e simbologie para-sataniche e disturbanti, del resto palesi in Lady Gaga e in certo pop plasticoso trash USA. Idee venute in giro per il (bel) brano in questione.
Il video di "Born to Die" sopra, visionario senza dubbio, è ambientato nel Palazzo di Fontainebleau. Il luogo contribuisce a sottolineare in qualche modo il lusso, la preziosità, e la corona in testa a Lana è grigio-mortuario, del resto è in una chiesa vuota metafora dell'ultima destinazione, dell'aldilà: tutto il girato in realtà è una metafora, il pezzo "Born to die" è da situarsi quando l'anima è già dall'altra parte, e a un certo punto la ragazza si incammina per corridoi finchè le si aprono le porte del cielo mentre alcuni frammenti ci mostrano l'ultima notte della sua vita, il fidanzato, l'ultima corsa in auto con un tremendo incidente.
C'è il tema dell'amore e della perdita, nel testo (come in molte sue composizioni): la protagonista muore in un incidente stradale e il video la mostra camminare in una sorta di limbo, con i cancelli/porte del cielo, tuttavia l'anima è ancora alla ricerca di amore, di calore, di frammenti di vita cui si aggrappa disperatamente....(a me ha ricordato in qualcosa, nel montaggio, l'incidente...un film, "L'Amante"/Les Choses de la Vie di Claude Sautet del 1970, con Romy Schneider, quanto il finale tra le fiamme e i rottami "Rebecca la prima moglie" di Hitchcock). In realtà il pezzo è dedicato al fidanzato di Lana, scomparso prematuramente un paio d'anni fa.
parte del testo
Feet don't fail me now
Take me to the finish line
Oh my heart, it breaks every step that I take
But I'm hoping at the gates,
They'll tell me that you're mine
Walking through the city streets
Is it by mistake or design?
I feel so alone on the Friday nights
Can you make it feel like home, if I tell you you're mine
It's like I told you honey
Don't make me sad, don't make me cry
Sometimes love is not enough and the road gets tough
I don't know why
Keep making me laugh,
Let's go get high
The road is long, we carry on
Try to have fun in the meantime
Come and take a walk on the wild side
Let me kiss you hard in the pouring rain
You like your girls insane
Choose your last words
This is the last time
Cause you and I, we were born to die...
Ancora dall'album è estratta la cadenzata "Blue Jeans":
Poi ancora "Video Games", "Radio", la malinconica "Carmen", la dolceamara "Million Dollar Man" che è un'altra storia di degradazione e perdita di sè:
"It isn't that hard boy, to like you or even love you
I will follow you down down down,....
You're screwed up, you're brilliant,
You look like a million dollar man,
So why is my heart broke?"
L'abisso sembra essere sempre a un passo...
Le brevi storie di vite bruciate nei suoi pezzi sono rese con pennellate, gesti, brevi frammenti che raccontano un'esistenza spesso a rischio.
Lei stessa -dice- affrontò l'alcolismo da adolescente e un bagaglio di esperienze e considerazioni elaborò anche dopo, quando vivendo in una roulotte si occupò di servizi sociali, affiancando senza tetto, tossicodipendenti e alcolisti in riabilitazione.
Qui Lucky Ones
Qui la sua Blue Velvet
Lynchiano è talvolta anche il mondo di Lana del Rey,
uno strano connubio di innocenza e perversione, glam e introspezione. A volte invece sembra quasi essere la figlia, o la nipote.... del mondo dipinto da film critici e nostalgici insieme, come "Il Grande Freddo" di Lawrence Kasdan, "Il Declino dell'Impero Americano" di Denys Arcand, o "L'Ultimo Spettacolo" di Peter Bogdanovich, "Cinque Pezzi Facili" di Bob Rafelson, senza tralasciare "Lolita", ovviamente.
Ancora sono presenti influenze leggibili da Nancy Sinatra, alle chitarre tremolanti di certo culto dell'America underground degli anni che furono, condito dai testi (insieme alle musiche, in linea di massima scritti dalla stessa Del Rey) che mostrano un'identità autoriale piuttosto tormentata.
Ride
"Ride" rappresenta un'America libera a cavallo tra anni '60 e '70, ancora in parte ingenua, un altrove, un locus amoenus del loro immaginario. E' anche la grande frontiera americana, una vita "free" che si risolve inevitabilmente in non-costruzione, il sogno di un tempo che ora non sembra bastare nè esistere più.
Musica ariosa, da viaggio, da road movie. Un po' "Easy Rider", ma anche la rilettura recente di quel mondo per esempio mitizzato dalla recente serie tv "Sons of Anarchy". C'è sempre un'impostazione vocale personale e il consueto recitare sottolineando le parole, fino all'esplosione finale del pezzo.
I hear the birds on the summer breeze, I drive fast
I am alone in the night
Been trying hard not to get in trouble, but I
I've got a war in my mind
I just ride.....
Per l'irresolutezza interiore, si corre, e ci si illude di sfuggire a se stessi...così il viaggio di transfughi nei luoghi di un'America mitizzata e in fondo non più esistente diventa metafora dell'anima in cerca di un nuovo mondo che forse è un altrove,
non è più un luogo, non può più esserlo, rimane, forse, una conquista interiore.
L'ideale e la sua morte, insieme.
Ancora American, o la provocatoria e trascinante Cola (..."my pussy tastes like Pepsi Cola, my eyes are wide like cherry pies/ I got a taste for men who're older, It's always been so it's no surprise/ Ah he's in the sky with diamonds And it's making me crazy/ All he wants to do is party with his pretty baby ....Come on baby, let's ride ...We can escape to the great sunshine...")
La prima cosa che salta agli occhi, ma non è questo il motivo per cui le dedichiamo un post....è una ...sventola! senza dubbio, la cui priorità artistica sono (diversamente da ciò che si potrebbe pensare) i ...testi!
"The world needs poetry now more than ever.
It's the only thing that can keep music from copying itself and sounding the same"
Vero...e in questo passaggio fanno capolino gli studi letterari-filosofici della Del Rey, e la sua intenzione di lavorare con le parole come compositrice e sceneggiatrice. Anche la sua musica è in fondo un mettere in scena, allestire e interpretare storie.
Insolito lo stato d'animo che generano le sue composizioni...felicità, ansia di liberazione e un'angoscia sottile, uno stato d'animo che pare sempre dire Le passé m'effraie, l'avenir me fait peur...
La fragilità interiore, un senso di rischio e di perdita che spazia fino all'aldilà davanti a un presente esploso è forse il modo per capire il mondo della Del Rey, ma anche il perchè del suo cantato imbronciato, caratterizzato da un vellutato registro medio-basso.
Gli arrangiamenti sono a volte jazzati, retrò, la malinconia serpeggia nei ritmi rallentati e languidi sotto uno sfondo dorato e patinato, che non riesce a nascondere il culto di ciò che è perduto, un'infinita nostalgia...spesso questi sono i leitmotiv delle narrazioni anche metricamente ricercate (piene di enjambement, per esempio) di Lana del Rey.
Se le vocalists e autrici mitiche del mondo gotico tra pop e rock underground sono e sono state Siouxsie, Monica Richards, Eva O, Gitane Demone , X Mal Deutschland (e molte altre),
a cui di recente si sono aggiunte le giovani Chelsea Wolfe, gli Esben + the Witch, le Austra, Fever Ray,
una verità sul presente l'ha colta Zola Jesus: "...Everyone is goth now. It blows my mind...."
Lana del Rey non fa parte stilisticamente del mondo 'gotico', nè di produzioni indipendenti o sperimentali dalle sonorità estreme come lei stessa ammette,
ma ha un immaginario in cui amore e morte sono presenti a piene mani, a volte esibiti in maniera bruciante, a volte a contrasto sotto la patina lussuosa hollywoodiana.
L'idea sulla contemporanea sostenuta da Zola Jesus è che parte dell'eredità gotica in origine proveniente dalla musica alternativa del postpunk-darkwave dai fine '70 finora, sia stata introiettata come consapevolezza comune anche da chi non ne faceva parte.
In questa accezione in qualche modo è vero, "Everyone is goth now".
C'è un senso di oscurità, angoscia ed esistenzialismo che pervade le arti degli ultimi decenni. Non potrebbe essere altrimenti dato le trasformazioni in nero del mondo contemporaneo. A parte le ...mode.
E' sempre più difficile creare arte o anche uno spettacolo di pura evasione in un mondo frantumato e percepito senza avvenire (o dall'avvenire sinistro come quello del NWO) come quello di oggi.
Cosa poteva nascere in periodi come questi, in cui l'umanità si percepisce senza futuro?
Il genere di Lana del Rey, tutt'uno tra forma e contenuto, è stato denominato Hollywood Sadcore ...aura estetizzante e preziosa, pop patinato e cantautorato confessionale, unito ai miti di cartapesta di Hollywood, per testi poetici dallo spessore esistenziale alquanto disillusi e a contrasto.
Si è cioè oltrepassato il fondale del teatro, rotta la scena, cadute le maschere dei miti di cartapesta e celluloide. Ma sopravvive ancora una fiamma, una passione a guidare un'anima.
Per chi si ostina ad affermare che tutta l'operazione trasformazione della ragazzina Lizzy Grant nella diva Lana del Rey sia studiata solo a tavolino, i probabili ritocchi dal chirurgo, e che sia una cantante di plastica ...rispondono però i brani stessi, che componeva anche prima dell'arrivo dello showbiz, con contenuti, melodie, metrica di qualche valore: non pochi pezzi dell'allora Lizzy erano già ben realizzati ed eseguiti live, come il dettato frastagliato della complicata "Yayo" nel 2008; invece qui sotto, riedita nella Paradise Edition (uno dei suoi brani migliori in assoluto) in cui ha solo una produzione e pulizia del suono più azzeccata:
Sotto "Born to die" live acoustic (una delle versioni più conturbanti)
Qui "Blue Jeans" live a Radio Monte Carlo
Qui live ITunes Festival
Sul web, su di lei, si assiste a commenti di folle adoranti, come a stroncature ricolme di un odio viscerale e gratuito abbastanza incomprensibile, in fondo è pop di qualche qualità, un genere in parte nuovo che unisce contemporaneità e argute citazioni memoriali, con riguardo particolare alla composizione e alle parole, rispetto alle pessime uscite di pop ancora più riciclato che sono in giro.
Di nuovo in uscita, non contenuti nei lavori suddetti del 2011 e 2012,
"Young and Beautiful" per la colonna sonora del "Grande Gatsby" secondo Baz Luhrmann,
e "Chelsea Hotel n.2" cover illustre da Leonard Cohen.
Più delle signorine da superclassifica dance, diversamente dal revival soul tragico di Amy Winehouse, diversa ancora dalla drammaturgia travolgente di Adele, se il web ci ha consegnato le false rivoluzioni, sinistri indirizzi mentali e taroccherie varie,
almeno ci ha fatto anche conoscere la sensibilità dell'animo e perchè no, l'avvenenza e fragilità di Lana del Rey.
Speriamo che il suo 'Born to Die' non suoni come l'epitaffio, l'ultimo flebile canto riflessivo e autoreferenziale dell'agonizzante Civiltà Occidentale, attaccata ormai su tutti fronti. Se letta in questa chiave, è ancora più inquietante.
Feet don't fail me now
Take me to the finish line
Oh my heart, it breaks every step that I take
But I'm hoping at the gates,
They'll tell me that you're mine...
il suo sito
Josh
33 commenti:
Sarà sincera. Per la prima volta non mi sento di condividere il tuo entusiasmo. E' un prodotto troppo "studiato" e "costruito al tavolino" per attrarmi. Molte cose non mi convincono di Lana del Rey, a cominciare dal suo nome che vorrebbe echeggiare la femme fatale. Di viso è molto bella, ma sembra vagamente Cindy Crawford e ha certamente una bocca troppo grande e visibilmente ritoccata. Insomma crea un effetto glamour e patinato un po' da spot pubblicitario.
Certo con quello che c'è in giro, può avere anche una sua dignità...Però i videoclip col rallentatore di Blue Jeans mi lasciano indifferente.
L'ho sentita nella colonna sonora del Gatsby e anche lì si gioca sull'irruzione del pop moderno in un contesto anni '20. Ma questo, non è colpa sua ma del regista.
Young and Beautiful è la classica canzone, costruita per il mercato globale. E' orecchiabile ed entra subito. Come Blue jeans, del resto. Ora ascolto con calma tutti i pezzi. Poi ripasso e ti dico. Ma non te la prendere, veh, se sarò tepidina!
Ho ascoltato American e Cola, e non è che mi abbiano fatto impazzire. Trovo che la sua vocalità non si caratterizzi. Insomma mi pare impersonale. A tratti rassomiglia a Tanita Tikaram, a tratti fa i falsetti...Bah...
non me la prendo mica....:-)
io di solito ascolto cose molto ma molto diverse...
però i pezzi che ho messo mi piacciono, se non altro rispetto al "pop internazionale" che gira negli ultimi anni. Pop italiano compreso.
Tutto lì....
Qualche passaggio nei testi non è affatto male....è più cantautorale, per me, di quanto non si pensi...
il pezzo stesso born to die a me piaceva molto. Un'altra delle preferite è Yayo.
Dal vivo non è "automatica" come si pensa...ci mette dell'anima a modo suo e sembra anche sincera.
Poi è chiaro che lo show business, specie americano, è la fiera della falsità.....in quella falsità e costruzione per me Lana ha conservato una parte di innocenza e ingenuità, e si vede.
Penso sia quello che mi affascina..:-)
Tanita Tikaram aveva voce molto più maschile....e parlava, non cantava mica...solo che aveva fior di musicisti con sè
La voce della del rey è di solito mantenuta su registri piuttosto bassi ma molto più miagolanti... per me è originale..non è impersonale. Poi può non piacere.
Di solito agli uomini piace ah ah:-)
Nel pop americano di solito comunque non si cantano questi temi e stati d'animo, tra l'altro....
E beh..l'ho capito che ti piace...
In Blue Jeans e in Born to die, ha toni gravi, poi si in altri miagola, come dici tu.
C'è una donna del rock che invece è di tutt'altro genere e che mi piace un sacco, perchè è anche un'ottima performer. Ed è Sheryl Crow. La trovo spontanea, disinvolta e senza forzature nella sua vocalità metallica. Si vede che è una vera musicista. Però, come ho detto, è un altro genere musicale. Tant'è vero che è stata adottata da Eric Clapton.
Sheril Crow....fa rock e ballad...è per forza di cose, nel suo genere, altro spessore....però a me non piace tantissimo
diciamo che nel pop vende il concept di solito, la confezione e niente altro: vedi Madonna e Jennifer Lopez. O peggio Britney Spears.
La voce di Madonna è inascoltabile da sempre, un vero strazio.
Se però c'è un'immagine, un concept (in questo caso le ossessioni visionarie e citazioniste di lana del rey, pare che i video siano suoi), un timbro proprio o almeno insolito e dei testi che uno si scrive da sè non tutti da buttare è già più di tanto:-)
su un'idea che ho riportato nel post di Zola Jesus sul pop recente sono dette cose vere....
anche Adele (che mi piace ma alla lunga mi stanca, ma so che a te piace....di lei mi piace molto "Skyfall" più degli album) ha preso cose e malinconie dal mondo gotico pure lei....vedi la cover di Adele di "Lovesong" presa proprio dai Cure...
Tornando alla Del Rey a parte il video grottesco, la sua Blue Velvet per me è riuscita
e comunque sempre meglio di lady gaga eh
ah quando hai un attimo mi dirai di "Ride"
Oh no! Niente a che fare con Madonna (che è pop) e tanto meno la Lopez.
Sheryl Crow è cresciuta in una famiglia di musicisti (suo padre è un trombettista jazz, mentre la madre una cantante ed una pianista). Sheryl viene introdotta alla musica fin dall'infanzia: inizia a suonare il pianoforte all'età di cinque anni, mentre nell'adolescenza compone i suoi primi pezzi. Madonna è un altro fenomeno legato al glamour, al sensazionalismo scandalistico legato al nome ecc.
Comunque questa Lana un po' miagolona alla fine stufa pure :-)
Beh Adèle è brava ma stufa pure me. Mi piaceva (da più giovane) Chrissie Hynde dei Pretenders, ma ora nemmeno lei mi dice più 'sto granché.
Ora ascolto gli altri pezzi.
Sul fatto che sia meglio di Lady Gaga, non ci piove.
La cover di Blue Velvet mi fa rimpiangere l'originale. La trovo d'un opaco...
Ho ascoltato Ride. Eh povera America! sempre lì a magnificare i suoi miti on the road! 'sta ragazza può darsi che col tempo poi si faccia, ma per ora ha un'identità debole.
Mah, non mi esalta.
Cioè, meglio di molta roba che gira tipo Rihanna; Lady Gaga et similia, ma la trovo molto noiosa e monocorde. Tra le cantautrici americane contemporanee preferisco di gran lunga Sheryl Crow e Tori Amos.
Indubbiamente Sheryl Crow e Tori Amos sono buone cantautrici...fanno anche rock e ballate classiche rockeggianti, cosa che la DEl rey non fa...
sono un pezzetto di storia e hanno ormai decenni di carriera con decine di album alle spalle, questo suddetto è invece un esordio.
A parte le dette, io ascolto cose molto diverse...sono dette nel post e sono ad anni luce da Sheryl Crow.
Personalmente penso che la vita moderna sia assolutamente malata e ossessiva,
e mi piace molto la musica che lo dice tale e quale, mi sembra una catarsi,
questo è uno dei motivi per cui mi piace la Del rey...così disperata in fondo.
Hesperia, non trovo che la Del Rey abbia identità debole...gioca con gli stili (pochi in realtà, sono quelli descritti nel post) ma ha sue costanti, e sa bene dove va a parare.
intanto è già uscito il suo duetto con Bobby Womack (incluso nell'album di Bobby Womack che è una leggenda vivente) e scusa se è poco
https://www.youtube.com/watch?v=Y6acTwnk0J4
se poi devo parlare dei miei gusti Veri a parte la del rey ecco, se confiniamo con i generi, sempre a parte classica e jazz:
mi piace/(va) Joni Mitchell..che come cantautrice siamo veramente in alto;
poi anche io vado nel rock anche di rottura:
Patti Smith (solo fino al 1979); diversamente in UK Kate Bush;
Siouxsie & the banshees;
di nuovo in USA Faith & the Muse; Monica Richards oggi;
gli Swans con Jarboe; Christian Death con Gitane Demone...
tra le giovanissime Austra, Chelsea Wolfe, Zola Jesus (una tra le maggiori giovani), Esben & the Witch..
Infatti per me l'evento di questo mio post è che stranamente mi è piaciuta una cosa pop, dal momento che non ho mai amato il pop.
Ritornando dal mondo alternativo al pop ufficiale americano, Beyonce spesso canta cose che non mi piacciono, ma ha una voce splendida imparentata col soul e r'n'b...ed esce ogni volta canta una cosa decente, per es. "Listen"
https://www.youtube.com/watch?v=y4gimHC7fKs
Joni Mitchell l'ho vista in concerto a MI negli anni '80 ed è semplicemnte favolosa. Brava davvero, si accompagna al piano e alla chitarra, è una musicista e una cantante coi fiocchi e controfiocchi e fa un po' di tutto.
Beyoncé è un'altra che non mi piace. Ha una bella voce, ma non basta. Non ha la stessa caratura di altre R & B che l'hanno preceduta. Poi vabbè, una buona canzone la si può anche trovare, ma è l'insieme che non mi convince.
Sentito il link che mi hai messo, ma è roba per me soporifera. Scusa Josh, ma non sono proprio una sprovveduta e un po' di musica in vita mia l'ho ascoltata. E mi sono fatta pure tre anni di teoria e di solfeggio, oltre ad aver cantato in una corale, perciò non è che io sia propriamente a digiuno. Sta del Rey, proprio mi pare una cosuccia.
Perfetto.
2 dischi li ho sentiti anche io, e ho fatto anche altre cose in ambito musica.
Qui si parlava in parte anche di codici e simboli.
Ho voluto per una volta parlare di pop.
Non di r'n'b serio o di cantautorato serio e maturo e alto se no sceglievo un altro argomento o personaggio. Ma spunti Lana per me ne dà, poi....
Tra l'altro, non sono un vero fan del pop e l'argomentazione in fondo mi pare non stia arrivando da nessuna parte...
al di là del fatto che Lana del rey non piace e basta e di sicuro c'è di meglio in giro.
:-))
al prossimo più fortunato argomento.
Ma no, anche questo è un argomento "fortunato", in quanto FA PARLARE.
E' che il Giardino si è sempre caratterizzato per la sua scelta di argomenti inattuali e perciò è più facile concordare su argomenti culturali inattuali che sulla contemporaneità.
E comunque, "libera stroncatura in libero blog", sarà l'adagio anche per il mio prossimo argomento di cui ti avevo anticipato :-).
Per me vedo la stessa pulsione della morte sotto la lacca luccicante del talento.
Grazie GL...quella era proprio l'impressione più forte che avevo trovato in lei,
e che mi aveva spinto a scrivere il post...
per questo motivo verso metà post mi erano venute in mente le esperienze di altre artiste, velocemente riportate e linkate, che hanno creato certo cose stilisticamente differenti, ma in cui era palese la simbologia che hai colto.
Sono un po' le osservazioni che ha detto Zola Jesus "everyone is goth now" or "it seems goth" oggi anche se non lo è, proprio per la presistenza di un immaginario mortuario.
A me ovviamente attrae quel tipo di immaginario, che ha anche lontane parentele letterarie,
ma in questo caso è declinato proprio come dici tu: sotto la lacca luccicante, la moda, la contemporaneità, la levigatezza formale,
eccola lì di nuovo...i vortici della passione nera.
Non ho nessun dubbio nella tua intelligenza e sensibilità di cogliere la pulsione nera. Invece dubito, o meglio non capisco, come mai si può trovare simpatia in questo caso, e nel tuo specifico caso, almeno da quel che ho capito io da te come cristiano, detto nel senso stretto del termine, perché nel senso largo chi non entra dentro, anche questa ragazza che canta o la la la e anche Vasco Rossi che canta: "Vieni qua, tu che stai la, e tu che sta qua, perché mi costringi di fare rima con la".
@GL...
"Invece ....non capisco, come mai si può trovare simpatia in questo caso, e nel tuo specifico caso....da te come cristiano"
indubbiamente è una notevole domanda!
:-) Diciamo che io sia sono cristiano come scelta, sia conosco altre culture o meglio sottoculture, sia ho una sensibilità diciamo 'mista', siamo composti di più aspetti.
Oppure, provando a spiegarmi, a me, un po' da sempre, interessa la rappresentazione del conflitto luce-tenebra...forse perchè l'ho avuto dentro di me in passato, prima di quella scelta cristiana...la rappresentazione artistica di quel conflitto mi attrae in modo catartico.
detto questo,
per me l'arte, o se, più in basso, le semplici produzioni in genere, vanno sempre interpretate, e lette anche al di là di se stesse:
sono sempre segnali di quanto accade nella società, e anche ...sintomi.
Io so bene, e anche il perché, che lo spirito di un cristiano è lacerato da un conflitto tra luce e tenebra. Però ci sono cristiani e cristiani. Facendo una classificazione generale dividendoli formalmente in due parti attratti ugualmente dal sole nero, ma che reagiscono diversamente: una parte trova piacere (tipo Dostoevskij o Baudelaire o Sartre), perfino c'è chi vede i segni della salvezza apocalittica nei segni infernali, altra (minoranza per cosi dire tipo Tolstoj o adesso non ricordo il nome di quel pensatore romano che c'è l'aveva contro il romanticismo) resiste facendo Katchon, vedendoli i segni con disgusto.
Il più grosso problema è che nella realtà le tendenze si mischiano, ed è quasi impossibile trovare un punto di incontro con le persone anche per fare un discussione, perché ognuno fa il suo brodo personale mischiando personaggi diversi. E visto da un punto alto (o anche basso, per non spacciarsi GL come una creatura superiore) sembra un unica folla compatta che va al scattafascio.
con l'unica differenza che qui ...nessuno va a scatafascio eh:-)
è un po' come dire, a livello etico, lux ex tenebris....o se preferisci fiori dal fango....
la stessa redenzione in fondo segue proprio un iter di questo tipo.
ah GL, a proposito di testi o pezzi che descrivono l'anima che vive la lacerazione...
la stessa Lana del Rey dice di essere cattolica. A parte gli studi di metafisica...per cui la visione dell'aldilà è presente, la considerazione di questa e vita e l'altra, come costante doppio piano,
in più i concetti di amore e morte, capisaldi già del romanticismo, sono presenti.
per es. cfr anche il pezzo "Young and beautiful" è ancora più esemplificativo in questo senso:
http://www.themusik.altervista.org/testi/young-and-beautiful-di-lana-del-rey/2837?doing_wp_cron=1370265858.9149620532989501953125
Sindrome Titanic, non è successo nulla, soltanto un piccolo colpo, la nave è costruita per essere indistruttibile, invece è andato tutto in scattafascio.
Se invece cambaimo genere...nelle stesse tematiche dei 2 piani, luce-tenebre eccoti
Siouxsie "Into the light" (1981)
https://www.youtube.com/watch?v=Wx3JG9M25tU
testo:
http://www.elyrics.net/read/s/siouxsie-&-the-banshees-lyrics/into-the-light-lyrics.html
e visto che citavi il Sole Nero....
(antico simbolo GL, ora non ne facciamo tutta la storia...)
Siouxsie "Black Sun"
https://www.youtube.com/watch?v=9PsCfShZrAA
:-))
ci sono anche gli italiani neoclassici Ataraxia, caro GL, dal suono più lieve e mediterraneo
Kremasta Nera....
https://www.youtube.com/watch?v=qJ9z5YXCp0E
Comunque noi italiani una cosa l'abbiamo capita:
con le tasse impossibili, ne nasce una ogni quarto d'ora, proporremo a Lana di comporre per noi un
WE ARE BORN TO PAY
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