mercoledì 25 settembre 2013

"Stanze", e....


Blaise Pascal, nei "Pensieri" affermava:

« [...] ho scoperto che tutta l'infelicità degli uomini proviene da una cosa sola: dal non saper restare tranquilli in una camera. [...]
Ho voluto scoprirne la ragione, ho scoperto che ce n'è una effettiva, che consiste nella infelicità naturale della nostra condizione, debole, mortale e così miserabile che nulla ci può consolare quando la consideriamo seriamente. » (Blaise Pascal, Pensieri, 139)

Concordo,
con un'aggiunta ("nulla ci può consolare,"....tranne la fede, come capirà poi Pascal stesso). Frattanto, si fa strada nella mente questa immagine carica di valenze della camera, quindi della "stanza".


(San Girolamo nell'eremo, visitato dagli Angeli, di Bartolomeo Cavarozzi, inizi XVII)


Un'idea della stanza come luogo...in cui possono accadere molte cose, anche salvifiche, è antica, la proponeva Gesù Cristo stesso nei Vangeli, cfr. S. Matteo 6, 6
"Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà."

Spesso il mistico (nella cella, per es. nel caso del monachesimo), e diversamente anche il poeta, non ha alcun timore di incontrare l'Assoluto, o anche solamente se stesso nella stanza.

In alcuni casi gli artisti in genere, ed i poeti in special modo, avevano una parte di sè assolutamente connaturata alla stanza, che implica studio, meditazione, ma anche vivere appartati, a volte anche separati dal mondo,
ma vivi e creatori, se pure all'interno di una stanza, che è un mondo chiuso solo in apparenza.

Allo stesso tempo i codici espressivi si accavallano,
e "stanza" in poesia oltre al luogo che tutti conosciamo, è anche una forma del comporre che si intende nella sua accezione metrica, come strofa (in tempi recenti), mentre in passato s'intendeva un'ampia parte di un poema; così come il termine s'incontra ancora per designare sezioni di musica sacra e inni.


(Camera di S.Paolo o Camera della Badessa, per Giovanna Piacenza, affreschi di Correggio, Monastero di S. Paolo, 1519, Parma)

Con Dante si comincia a intendere, per "stanza", anche una strofa di otto versi che rappresenta l'unità ritmica della rima finale. Anche i sonetti, pur unitari, possono essere suddivisi in stanze.
In metrica, si definisce "stanza" sia la strofa di una canzone (cioè una struttura di più versi cui è associato un determinato schema di rime), sia un testo poetico di una sola strofa.

Dante nella "Vita Nuova" (cap. XIII) presenta un esempio:

"Misimi ne la mia camera, là ov'io potea lamentarmi sanza essere udito;" 
"e anzi ch'io uscisse di questa camera propuosi di fare una ballata"; 
"mi ritornai nella camera delle lagrime" 
"E in questo pianto stando, propuosi di dire parole, ne le quali, parlando di lei, significasse la cagione del mio trasfiguramento". 

La stanza per il poeta è un luogo in cui raccogliersi, riflettere, e reperire i vocaboli per le poesie. E' un topos outopos, spazio-non spazio, dove il poeta si isola per trovare una condizione in grado di farlo interagire con il mondo delle idee.
Luogo di solitudine, ma anche luogo di creazione, di elaborazione.

Per Giorgio Agamben la stanza in questi casi contiene tre dimensioni: l'ambiente in cui il poeta si ritira per creare, lo spazio della dinamica interiore da cui la parola poetica scaturisce, e la forma che essa assume traducendosi in scrittura.
Quindi nella 'stanza' si possono cogliere l'unità di un'esperienza che si presenta come esistenziale, visionaria e verbale, come reciproca implicazione e reversibilità di realtà, fantasma e parola nell'atto creativo.


(Wunderkammer siciliana, XVII sec.)

Diversamente, la stanza ha anche la valenza di specola del mondo, o diversamente di Wunderkammer o Cabinet of curiosities.
La specola altro non era/è che un osservatorio astronomico: famosa quella Vaticana
ma anche quelle di Brera o di  Capodimonte. L'idea di stanza come specola del mondo (in senso lato, osservatorio non solo astronomico) è sottile, perchè implica un luogo circoscritto e chiuso (la stanza) ma anche strategicamente aperto, che rende possibile la contemplazione da un punto di vista privilegiato.

Per quanto riguarda la Wunderkammer, invece, va intesa come camera delle meraviglie, (anche Kunstkammer, camera dell’arte) un'idea d'ambiente ove i collezionisti, specie tra il XVI e il XVIII secolo, conservavano oggetti ritenuti straordinari. 
Il fenomeno caratterizza il 1500, ma manifesta radici precedenti: l'idea della raccolta, degli exempla, della prima catalogazione delle stranezze o meraviglie, della collezione e dell'enciclopedismo in cui tentare di razionalizzare il mondo, nasce in evo ancora medievale.

Nel Seicento vi si aggiunge la grandeur barocca e un altro tipo d'amore per il bizzarro, nel Settecento si declina secondo criteri più razionali e scientifici.
La Wunderkammer diviene come la prima idea di museo privato, pur senza la metodologia di raccolta e selezione del vero museo.
(Tra i primi iniziatori del museo/musaeum come lo intendiamo oggi, invece vedere anche qui)

L’origine di questa stanza corrisponde anche allo studiolo di origine italiana ed umanistica, utilizzato dal signore come luogo di studio e meditazione. Gli esempi più antichi di questi spazi sono lo studiolo del duca Federico da Montefeltro a Urbino, tra il 1473 e il 1476, quello di Isabella d’Este al Palazzo Ducale di Mantova (1497-1523) e pochi altri.


(Antonello da Messina, San Girolamo nello Studio, olio su tavola di tiglio 1474-1475)

L’intellettuale, sprofondato nella solitudine del suo studiolo, circondato da oggetti simbolici e intento a risolvere l'enigma del mondo, studia la realtà e quasi preferisce alla vita reale la sua rappresentazione cartacea.

Lo studioso è quindi visto come Homo Melancholicus (alcuni addentellati a questa condizione sono nel post: "Iperico, Male Oscuro e Spleen") che contempla gli oggetti terreni comprendendone la loro vanità.
La sua collezione è destinata al fallimento perché non potrà racchiudere in una camera la varietà delle specie del mondo, o peggio l'infinito nel finito. La wunderkammer è quindi anche espressione del senso del limite, un memento mori poiché ogni oggetto ricorda la finitudine.


(Albrecht Dürer, San Girolamo, 1521)

Gli oggetti presenti in queste stanze erano divisi in
naturalia (animali rari o sconosciuti, ortaggi o frutti insoliti) e artificialia (creati dall'uomo) particolari per tecniche complicate o segrete.
Tutti questi reperti erano considerati  mirabilia.

Gli oggetti erano disposti sulle pareti in scansie lignee: barattoli di vetro con parti del corpo umano immerse in un liquido che avrebbe dovuto favorirne la conservazione, animali deformi, rocce o pietre rare, coralli, piante rare essiccate.
Agli scaffali si alternavano armadi e stipi, con cassetti di ogni misura, in cui erano raccolti gli oggetti più piccoli come perle, semi di frutti.

La wunderkammer si sviluppa in seguito in particolare in area nordica, da cui il termine tedesco. Il re o il signore attraverso la collezione di oggetti rari e preziosi, allestiti e ordinati secondo criteri variabili, esibiva sapere, ricchezza e potere.
La camera delle meraviglie come collezione di ogni tipo di oggetto assumeva lo scopo della rappresentazione totale del Theatrum Mundi attraverso suoi frammenti, quasi suoi reperti.
La wunderkammer è quindi anche il tentativo di ricreare in piccolo un microcosmo un’immagine del mondo/macrocosmo, cercando di enuclearne la sua varietà.

Il Granduca di Toscana Francesco I de' Medici, appassionato di conoscenze, studioso della pietra filosofale, voleva trasformare lo studiolo in una wunderkammer.
Nella foto sottostante è il famoso studiolo, a Palazzo Poggi: in origine era frutto  dell'interazione tra vari artisti manieristi come Vincenzo Borghini sotto la direzione di Giorgio Vasari.


Francesco I amava ritirarvisi in solitudine coltivando i propri interessi scientifici e magico-alchemici. Lo studiolo doveva essere un luogo dove catalogare i materiali collezionati da Francesco, ma gli esperimenti si svolgevano nel laboratorio del Casino di San Marco. Lo stato comunque splendido in cui lo vediamo oggi è frutto di una risistemazione successiva.

Va ricordata ancora la wunderkammer nel castello di Ambras ad Innsbruck di Ferdinando II d’Asburgo e quella dell’imperatore Rodolfo II d'Asburgo, tra i maggiori collezionisti europei.

A Bologna si può ricordare lo studio (più che mera stanza o wunderkammer) del medico e naturalista Ulisse Aldrovandi (1522-1605) fondatore della moderna Storia Naturale (la cui collezione è visibile al Museo di Palazzo Poggi)
o quella del fisico gesuita Athanasius Kircher (1602 -1680) a Roma.
Gli studiosi che realizzarono queste raccolte avevano obiettivi scientifici, tentavano una classificazione, un ordine, frutto di una mentalità sistematica.



Lasciate le camere delle meraviglie e le collezioni,
tornando alla "stanza del poeta",
in età recente, per la sua importanza, non si può non segnalare la stanza di Giovanni Pascoli con le 3 scrivanie (sopra): 
una per il greco, una per il latino e una per l'italiano, nella sua dimora a Castelvecchio,
segno delle nostre radici simboliche e culturali, nonchè linguistiche.

Josh

37 commenti:

Hesperia ha detto...

Un bellissimo tema, che lascia aperti molti spunti di discussione. La "stanza" del Pascoli, come sai, l'ho visitata anch'io a Castelvecchio. E ne feci anche un post sui luogi del genio (http://esperidi.blogspot.it/2012/05/i-luoghi-del-genio.html); ma mi premeva aggiungere anche il saggio di Virginia Woolf "Una stanza tutta per sé":

http://it.wikipedia.org/wiki/Una_stanza_tutta_per_s%C3%A9

un saggio molto importante sull'espressività al femminile.

Hesperia ha detto...

Importante che dalla celletta di meditazione dei monasteri si arrivi alla stanza-studio.
Stanza, istanza, dopotutto tutto quanto proviene da lì.

Avevo letto anche un altro bel saggio dal titolo "Da una stanza all'altra" di Grazia Livi su varie scrittrici (Woolf,Austen, Dickinson. Katherine Mansfiled,ecc.). Ora guardo se trovo pure il link. Insomma, ogni opera che si rispetti ha bisogno di una stanza segreta e tranquilla.

Hesperia ha detto...

Da una stanza all'altra.


http://books.google.it/books/about/Da_una_stanza_all_altra.html?id=Te83AAAAIAAJ&redir_esc=y

Anche un celebre racconto (da cui poi fecero un film) di Piero Chiara, ha per protaghonista una stanza (La stanza del vescovo).

Hesperia ha detto...

Chiedo venia per il refuso: protagonista.

"La stanza del vescovo" film di Dino Risi con Ugo Tognazzi:

http://it.wikipedia.org/wiki/La_stanza_del_vescovo_(film)

Josh ha detto...

Avevo dimenticato che avessi citato la stanza del Pascoli con tanto di foto. Ricordo che nel periodo di quel tuo post ero in un altro caos e si vede non mi era rimasto in mente.

Benissimo, altra "stanza". E' un buon saggio quello di Virginia, che tra l'altro a me piace in quasi tutti i suoi scritti.

Josh ha detto...

Non ho letto invece il saggio di Grazia Livi, sembra interessante, a ritratti o medaglioni di narratrici.

Sì la "Stanza del Vescovo" divenne un film di Dino Risi. A me non fece impazzire nè il film....nè il romanzo di Piero Chiara.

Anche se altri film di Dino Risi "disilluso" mi piacquero molto e li rivedo tuttora.
Lì direi che la "stanza" è un po' un pretesto...mi ricordo di più il Lago:-)

Di refusi ne scrivo in continuazione, con la tastiera....

Josh ha detto...

Sicuro ogni opera ha o avrebbe bisogno di una stanza tranquilla in cui meditare.

Sembra oggi un concetto molto lontano, abituati come siamo alla velocità, al bombardamento continuo di informazioni superficiali e anche troppo immediate.

Oggi sta scomparendo il sapere, e la suo posto c'è l'informazione, la breaking new fruita di corsa chissà dove, immersi in chissà quale alveare rumoroso e brulicante delle nostre città.

Sembra quasi che ci sia stato un piano progettato per impedirci di restare in silenzio con un pensiero da approfondire.

Hesperia ha detto...

Neanche a me quel film di Risi mi ha fatto impazzire. Molto meglio "Tolgo il disturbo" (c'è il lago anche lì e in finale si svolge a Stresa, città che amo) e "Fantasma d'amore" (in una Pavia brumosa sul fiume). Chiara poi non è nelle mie corde. L'ho citato perché c'era di mezzo "la stanza".

Nel saggio di Grazia Livi, c'è addirittura la casa-orto della Dickinson da cui non esce mai. Del resto questa poetessa ha condotto una vita quasi monastica.

Hesperia ha detto...

Le stanze di oggi rischiano di farci impazzire con il vicino che trapana i muri col Black & Decker. :-)

Sympatros ha detto...

La stanza e il sole….nell'antichità greco-classica mediterranea, il ruolo della stanza come luogo di cultura e di meditazione era minore… la civiltà cristiana portò in auge la stanza, nelle sue varie epifanie, dalle grotte, ai monolocali dei monaci alle celle dei frati. La civiltà solare mediterranea greco-classica si svolgeva fuori ed era incentrata sul dialogo, sulla dialettica dell'agorà…. l'agorà era il centro di tutto, di qualsiasi cosa e quando per motivi climatici e di stagione bisognava ripararsi, erano i portici e la passeggiate sotto i portici. Con l'avvento del cristianesimo, dell'anima individuale e degli esercizi di esame di coscienza, si rese necessario un luogo privato….. come certe azioni, anche certi pensieri richiedono protezione, un luogo che protegga i pensieri, spesso anche non dicibili. La stanza diventa prolungamento dell'io, la stanza assorbe in qualche modo il pensato, le emozioni e le fantasie, i muri sono impregnati di esse, la stanza fa parte dell'io, è complice dell'io… dei suoi amori, delle sue pene, è un rifugio e un nido. C'è da aggiungere che al concetto di stanza in qualche modo indotto dal cristianesimo si somma per altri motivi, per motivi climatici, il concetto di stanza dei nordici…. al nord non è possibile l'agorà e avremo così dei professionisti della riflessione, della meditazione, solitari nelle scienze e nelle filosofie e sentimentali nella poesia. Pascal fa parte di questa categoria…. man mano che si va avanti, la cultura, l'arte diventa prodotto della stanza e nella stanza e ne porta i segni…. la dialettica solare dell'agorà si perde. Adesso però c'è una scatola che sta prendendo il posto della stanza ed capace di riprodurre agorà virtuali, la televisione. Staremo a vedere come andrà a finire.
La cameretta di tale cristiano famoso che soffriva di complessi di colpa e di vergogna per i suoi desideri contrastanti …..per il classicismo, la solarità e l'eros da una parte in contrasto con l'ideale cristiano, di fuga e mortificazione dall'altra.. e la cameretta doveva sorbirsi i suoi pianti. Petrarca è un'anima in conflitto, amava la sua cameretta e la odiava.. si rifugiava in essa e voleva da essa scappare.

O cameretta, che giá fosti un porto
a le gravi tempeste mie diurne,
fonte se´or di lagrime notturne
che ´l dí celate per vergogna porto!
O letticciuol, che requie eri e conforto
in tanti affani, di che dogliose urne
ti bagna Amor con quelle mani eburne
solo vér´ me crudeli a sí gran torto!
Né pur il mio secreto e ´l mio riposo
fuggo, ma piú me stesso e ´l mio pensiero,
che, seguendol, talor, levommi a volo;
e ´l vulgo, a me nemico et odioso,
(chi ´l pensó mai?), per mio refugio chero:
talpaura ho di ritrovarmi solo.

Hesperia ha detto...

Molto pertinente col tema del post la poesia sulla cameretta del Petrarca, Sympatros.

D'accordo anche sulle differenze (in parte anche climatiche) tra l'agorà greco-pagana e la stanza cristiana.

Ma nella cultura degli interni sviluppatasi in Europa, occorre far menzione anche della cultura musicale e in particolare della "Musica da camera" che sorse intorno al XVII secolo, che si svolgeva con due e più strumenti musicali e aveva la funzione di intrattenere gli ospiti nei salotti.

Sympatros ha detto...

Sulla musica da camera bisognerebbe fare un discorso a parte, un discorso sull'affermarsi del concetto di salotto e non di stanza nella civiltà di élite dell'aristocrazia e dell'alta borghesia, dal settecento in poi. La musica da camera è legata ai gusti di una civiltà raffinata e salottiera che ha poco a che fare col concetto di stanza di cui parlavo.

Sympatros ha detto...

Il salotto è una forma di agorà a numero chiuso, luogo che in formato ridotto e con partecipazione selezionata ha contribuito, nella sua versione migliore, alla crescita di una cultura, di una arte, di una scienza basata un po' sulla dialettica di antica memoria.. Il salotto a differenza della stanza è negazione della solitudine, è luogo edonistico partecipato che nei momenti riusciti contribuisce e promuove il progresso civile e nei punti più bassi è solo gossip e chiusura antidemocratica.

Josh ha detto...

dopo rispondo a tutto...c'è molto da dire...intanto bentornato SYmpatros e grazie dei contributi

Nessie ha detto...

Vero Sympa. Però la sottoscritta ha parlato di "cultura degli interni" europea e nord-europea, più che di stanza vera e propria. In un certo senso ho allargato il discorso, dalla "stanza" alle "stanze". Altrettanto vero poi che il salotto è luogo edonistico e di intrattenimento dove vi si conversava (regina Cristina di Svezia, Mme de Stael ecc.) e si ascoltava musica. Ma questo ovviamente può essere materia di un altro post.

Ma torno alle più ascetiche stanze dove però, guarda caso, gli amanti erano soliti rifugiarsi per scrivere lettere d'amore o epistolari che sono rimasti nella storia (Abelardo ed Eloisa).

Josh ha detto...

Prima di tutto prendiamo la domus.

Per quelle di epoca arcaica e repubblicana, metà del VI secolo a.C., si dice fosse importato dall'Etruria un nuovo modello di abitazione, la casa ad atrio, con l'apertura rettangolare (compluvium) derivata dall'incontro delle parti del tetto, sorrette da travi orizzontali: l'atrium tuscanicum.

Dall'apertura dell'atrio (compluvium) entrava la luce e l'acqua piovana, raccolta in una cisterna sotterranea (impluvium).

qui il compluvium

http://it.wikipedia.org/wiki/Compluvium

Per dire che era sì, una casa "aperta" in tutti i sensi....già di suo

Josh ha detto...

Verissimo che la civiltà solare mediterranea greco-classica si svolgeva fuori ed era incentrata sul dialogo, sulla dialettica dell'agorà….

Col cristianesimo, si rende necessario anche un luogo privato..e la stanza è come prolungamento dell'io

analisi impeccabile

Josh ha detto...

Molto opportuna la citazione di Petrarca, e la differenza, in seguito, con la stanza-salotto della musica da camera....quella stanza concertante lì è una stanza, ma è pubblica, altro che, anche se poi agorà selezionatissima a numero chiuso.

Per quanto riguarda Abelardo ed Eloisa beh è un altro caso ancora capitato nella stanza, ma proprio nella stanza delle riflessioni teologiche.

A un certo punto però si passa nell'alcova, che è un altro tipo di stanza ancora, naturalmente....

Se andiamo a Choderlos de Laclos, ha teorie tutte sue sull'uso di alcove e stanze...

Sympatros ha detto...

L'alcova è la stanza nella stanza, si ritorna alla preistoria…. si arriva agi ominidi! La consumazione del sesso e anche a volte del cibo la si faceva di nascosto. Ma il sesso moderno o meglio contemporaneo sembra poter far meno dell'uso della stanza, figuriamoci dell'alcova… l'esaltazione della disinibizione e della libertà ha portato ad esibire il sesso in tutte le sue forme… ciò che prima si faceva di nascosto, adesso si fa all'aperto. Cosa vuol dire questo… è regresso o progresso? Io non lo so, ma abbozzo una spiegazione.

Del sesso moderno spettacolarizzato

Forse una delle prime cose che l'uomo animale ha fatto e stabilito in favore dell'evoluzione e della specie fu quella di consumare l'atto sessuale lontano da occhi indiscreti, utilizzando lo strumento della vergogna, il complesso di colpa e altre diavolerie psicologiche. E tutto ciò in funzione della difesa e e della evoluzione della specie. L'uomo "ipocritamente", ma utilmente dal punto di vista evolutivo, ha nascosto agli occhi degli altri l'atto sessuale, sentito non solo come vergogna, ma come abominio.
Ora le cose sono due, il numero perfetto è tre, però ne trovo soltanto due:

O l'uomo moderno ha raggiunto una tranquillità tale e si sente sicuro nella lotta della esistenza e dell'evoluzione e quindi pensa che quell'atto nascosto può tornare alla luce nella sua pura bestialità

O ci avviciniamo ad una nuova Sodoma-Gomorra, che ci renderà sì meno ipocriti, ma potrebbe decretare l'inizio della fine di quello strano animale che è l'uomo.

GL ha detto...

"Forse una delle prime cose che l'uomo animale ha fatto e stabilito in favore dell'evoluzione e della specie fu quella di consumare l'atto sessuale lontano da occhi indiscreti, utilizzando lo strumento della vergogna, il complesso di colpa e altre diavolerie psicologiche. E tutto ciò in funzione della difesa e e della evoluzione della specie. L'uomo "ipocritamente", ma utilmente dal punto di vista evolutivo, ha nascosto agli occhi degli altri l'atto sessuale, sentito non solo come vergogna, ma come abominio".

Non capisco perché è utile da punto di vista evolutivo nascondere l'atto sessuale. Per creare camere dove si lamenta che non possiamo stare dentro in camera?

Josh ha detto...

Sympatros...interessante digressione:-)

Vero che di fatto sesso e cibo erano fruiti di nascosto.

Ho letto delle 2 opzioni che hai scritto...per me va sottolineata un'altra cosa.

Che erano intesi dalle prime popolazioni come momenti sacri.

Il sesso era l'amore e anche il mistero della procreazione.

Il cibo, in parte minore, ma era a sua volta il mistero del nutrirsi che produceva vita ed energia.

Entrambe le funzioni sono vitali ognuna nella sua specie, ed erano (sarebbero) sacre e anche rituali.

Josh ha detto...

Detto questo, l'esaltazione della disinibizione ha portato ad esibire il sesso ...per me è regresso, è bestialità, se vuoi banalità

Il sesso esibito oggi è demitizzato...sembrano tante posizioni di ginnastica e nulla più.

Penso che in passato lo si consumasse lontano da occhi indiscreti, non tanto solo per vergogna o colpa ma per la sua sacralità intrinseca e istintiva.

Era pur sempre il momento in cui con un atto apparentemente semplice e istintuale ci si moltiplicava.
Le famiglie con molti figli erano simbolo anche di potere e prosperità, di forza.

Attenzione che anche il cristianesimo ha spesso proposto il sesso solo matrimoniale, condannando quello extramatrimoniale e simili,
ma è sempre stato ben visto se inquadrato in un completamento d'amore e contesto sacrale: la condanna era per il sesso fuori dalla coppia, per il sesso rubato, o per lo scandalo (termine che aveva una valenza diversa da oggi) ma inquadrato in una prospettiva amorevole è sempre rimasto un dono vitale.

Sympatros, cito da te:

"L'uomo moderno ha raggiunto una tranquillità tale e si sente sicuro nella lotta della esistenza e dell'evoluzione e quindi pensa che quell'atto nascosto può tornare alla luce nella sua pura bestialità"

senz'altro questo c'è...infatti quello mostrato ed esibito non è l'amore nè il potenziale creativo, ma la bestalità e la banalizzazione del sesso

Symp
"O ci avviciniamo ad una nuova Sodoma-Gomorra.."

questa non è l'alternativa...è la conseguenza naturale per me, di quanto enunciato sopra.

GL ha detto...

Tutto naturale secondo previsto, siamo nei ultimi tempi, verrà Apocalisse, Fine del Mondo, e poi la Salvezza.

Per questa ragione dobbiamo dare una mano anche noi per avvicinare la fine.

Josh ha detto...

@GL:

http://unafides33.blogspot.it/2013/09/quando-le-nazioni-hanno-leaders-e-non.html

“Quando il cittadino accetta che chiunque gli capiti in casa possa acquistarvi gli stessi diritti di chi l’ha costruita e c’è nato; quando i capi tollerano tutto questo per guadagnare voti e consensi in nome di una libertà che divora e corrompe ogni regola ed ordine, così muore la Democrazia: per abuso di se stessa e, prima che nel sangue, nel ridicolo” (Repubblica, Libro VIII).

+

al link segue estratto della giusta diagnosi fatta anche da Putin.

GL ha detto...

Prima di rispondere a te Josh, per evitare le solite accuse che faccio scivolare la discussione in OT, dico qualcosa sulla tema.

Non ricordo bene, forse mi sbaglio, mi sembra che Argan nella sua storia dell'arte descriva come la stanza gradualmente (evidente in America) si allarga in una spezie di sala multifunzionale circolare che comprende tutte le funzioni delle stanze di casa tradizionale, è nello stesso tempo, cucina, stanza di letto, stanza di studio, sala ecc (scompaiono i muri). L'interpretazione te lo lascio a fare a te, perché io si sa che sono marocchino vu compra dalla parte delle banche.

Non ho capito perché sei risposto al mio commento (ironico per l'assurdità della aspettativa religiosa del Fine del Mondo)con frasi sulla democrazia del Platone e Putin?

Bene, visto che mi trovo davanti questi affascinanti personaggi, cerco di dire qualcosa. Tutti due dal punto di vista di democrazia (e non solo) sono senza capo e senza coda, hanno detto e fatto cose contraddittorie e assurde, nel senso se vuoi (e molti lo fanno)gli puoi fargli apparire che sono per la tirannia, se vuoi che sono per la democrazia. Ma il problema non sono soltanto loro, il problema è che non si capisce che cos'è la democrazia, e per di più che funzione ha. Ognuno ha una definizione e una spiegazione personale.

Non voglio entrare nel profondo, soltanto per stuzzicare il problema: ricordati che la Russia e ancora un Impero che fa la legge nella casa altrui; in Russia lo status della chiesa cattolica è uguale con i Testimoni de Geova.

Josh ha detto...

Buongirono GL:-) ho risposto al tuo

GL "Tutto naturale secondo previsto, siamo nei ultimi tempi, verrà Apocalisse, Fine del Mondo, e poi la Salvezza."

...io questo lo penso e lo credo, anche se non conosciamo i tempi....

questo si può leggere nel senso di presa d'atto di una situazione di degenerazione....tu stesso l'avevi messa come commento alla prossima sodoma e gomorra proposta da Sympatros e accettata da me come chiave di lettura.

linkandoti l'incipit di un pezzo, lo stralcio di Platone nella Repubblica parla di una degenerazione di vita sociale, di tenuta dei governi;
specchio della scomparsa dell'etica dalla vita. (al link segue poi argomento)

Putin nel pezzo porta l'analisi a livello etico, di vita in genere nel vecchio Occidente....la sua è una chiave di lettura di degenerazione tipo Sodoma e Gomorra..ma ha ragione per me. Che poi il personaggio abbia luci ed ombre, può essere.

Tutto cio discende dall'interpretare le parole di Sympatros.

Sì è vero Argan parla della stanza multifunzionale, nata in USA per la contemporaneità. Credo in quel caso non si tratti però di specchio di una degenerazione, ma di troppa funzionalità...visione tecnologica e disumanizzata della vita.

Anche se poi in USa non sono poi tante le case monolocale multifunzionale hi tech, molte hanno la struttura classica, più che da noi (hanno molta terra là, non sono su una piccola striscia di terra come noi), sia quelle a terra tipo casetta inglese a 2 piani, sia nei grattacieli, appartamento ancoa con caminetti che qui in vittà non abbiamo nemmeno più...per portare un filo d'umanità in architetture glaciali e iperfunzionali.

In Russia però la Chiesa Ortodossa...gli appartiene storicamente, si è ripresa dopo il Soviet.
Per assurdo Putin oggi sembra un baluardo contro la degenerazione occidentale.

Josh ha detto...

dal discorso di Putin

"Possiamo vedere come i Paesi euro-atlantici stanno ripudiando le loro radici, persino le radici cristiane che costituiscono la base della civiltà occidentale. Essi rinnegano i principi morali e tutte le identità tradizionali: nazionali, culturali, religiose e financo sessuali. Stanno applicando direttive che parificano le famiglie a convivenze di partners dello stesso sesso, la fede in Dio con la credenza in Satana.

La “political correctness” ha raggiunto tali eccessi, che ci sono persone che discutono seriamente di registrare partiti politici che promuovono la pedofilia. In molti Paesi europei la gente ha ritegno o ha paura di manifestare la sua religione. Le festività sono abolite o chiamate con altri nomi; la loro essenza (religiosa) viene nascosta, così come il loro fondamento morale. Sono convinto che questo apre una strada diretta verso il degrado e il regresso, che sbocca in una profondissima crisi demografica e morale.
E cos’altro se non la perdita della capacità di auto-riprodursi testimonia più drammaticamente della crisi morale di una società umana? Oggi la massima parte delle nazioni sviluppate non sono più capaci di perpetuarsi, nemmeno con l’aiuto delle immigrazioni. Senza i valori incorporati nel Cristianesimo e nelle altre religioni storiche, senza gli standard di moralità che hanno preso forma dai millenni, le persone perderanno inevitabilmente la loro dignità umana. Ebbene: noi riteniamo naturale e giusto difendere questi valori. Si devono rispettare i diritti di ogni minoranza di essere differente, ma i diritti della maggioranza non vanno posti in questione.

Simultaneamente, vediamo sforzi di far rivivere in qualche modo un modello standardizzato di mondo unipolare e offuscare le istituzioni di diritto internazionale e di sovranità nazionale. Questo mondo unipolare e standardizzato non richiede Stati sovrani; richiede vassalli. Ciò equivale sul piano storico al rinnegamento della propria identità, della diversità del mondo voluta da Dio»...

per me sono parole sante.

La degenerazione degli istituti, da morali a statali a ogni altro, anche religiosi, sono evidenti.

e chiudo...GL dici

"...perché io si sa che sono marocchino vu compra dalla parte delle banche."

non ci siamo trovati d'accordo su alcuni temi, è vero, o modi di fare.
Ma questa roba non te l'ho mai detta.

Josh ha detto...

il discorso di Putin c'entra con la stanza?

sì in senso lato, da quando abbiamo pensato al suo passare dalla stanza aperta della classicità grecoromana alla stanza monacale al salotto esclusivo alla stanza dell'intellettuale prolungamento dell'io fino all'alcova..e al casino "open" odierno.

La stessa metamorfosi della stanza, come specchio della way of life, della degenerazione è un sintomo.

Josh ha detto...

GL

"...commento ironico per l'assurdità della aspettativa religiosa del Fine del Mondo"

sarà assurda per te.

GL ha detto...

Josh, se ricordi bene io non mi sono espresso definitivamente sulle cose che ho discusse con voi. Il scontro non è stato su idee diverse, ma sul modo di esporli, che io l'ho trovato contraddittorio, e perfino assurdo. Anzi ho trovato assurdo anche le posizioni politiche postmoderne, sia di destra sia di sinistra. Non si capisce più chi è conservatorio e chi è moderno, non è più luce-ombra, è un grigio repellente. Sono questi parte dei sintomi della degenerazione, tra mille altri falsi messia è anche l'esempio assurdo di Putin. Un altra novità: appena divorziato e sposato con una bella ragazza segretaria, come tutti i conservatori di élite oggi, altro che luci-ombra, ipocrisia moralista nella luce e il sesso nell'ombra. Non sono più debolezze, è una regola dividere le parole dai fatti, l'opera dall'autore.

Voi invece di vedere questa regola degradante, avete scoperta la regola d'oro che ogni fenomeno moderno è per definizione degenerazione. L'avete finalmente trovato il diavolo, nel caso della stanza si chiama Bauhaus. Vedete bene che il diavolo sta nelle motivazioni, e non è detto che il moderno (come anche la tradizione) ha sempre motivazioni diaboliche. Perché Dio non può essere moderno? Puoi essere moderno senza tradire la moglie, e senza fare mille altre porcherie moderne che voi per primi ammirate nei film dei anni settanta e scrittori dei anni quaranta. Perché il fenomeno di una casa moderna senza muri interni e muri esterni ridotti da vetrate meravigliose come bolle di sapone (come un sogno) deve essere interpretata come degenerazione perché serve per fare sesso collettivo ai occhi di tutti? Una ragione vale l'altro, nella stessa logica è legittimo per un moderno (o per un greco antico conservatore di salsa e sottaceti millenari) di interpretare che il cristianesimo ha creato la stanza per masturbare in intimità, senza essere visti da nessuno. Tutte le ragioni sonno, il cristianesimo ha considerato (o meglio accentuato fino all'estremo) il senso di colpa sessuale.

E poi il moderno è una cosa molto relativa, quando comincia il moderno? Con impressionisti, fauvisti, cubisti, futuristi, installazioni? Chi decide, Argan, Sgarbi, LG?
Nel suo tempo anche Gesù sembrava moderno, un falegname Bauhaus. E per questa ragione l'hanno accoppato.

Josh ha detto...

"Si distrugge così nel costruire / L'animale adulto / Che mai più ricomincia: / Io invento questo inizio al mio finire"

Giovanni Giudici
:-)

ma appena ho un attimo rispondo

Josh ha detto...

@GL:

Bauhaus?!

ah beata adolescenza:-)

https://www.youtube.com/watch?v=Qxqq5vahHKk

Josh ha detto...

Dunque GL non ti mai espresso definitivamente, ma hai sempre contraddetto e alzato polveroni, degni del miglior costante bastian-contrarismo.

Ovvio che destra e sinistra non esistano più. Oggi governano solo il mercato e la finanza internazionale, anche gli stati sono eterodiretti da banchieri privati esteri. Questa è, sicuro, la più grande degenerazione di tutto.

Vero anche su falsi messia. So della vita privata di Putin, ma anche dei servizi segreti. Nonostante tutto, il discorso su riportato è una diagnosi esatta.

Il dover sempre dividere le parole dai fatti, l'opera dall'autore oggi è un altro sintomo grave della degenerazione della cultura, della vita sociale e dell'etica. Infatti qui tutti questi panegirici non li abbiamo fatti a nessuno..

Conosco il bauhaus (lo stile:-) Oggi non mi piace più, ma da ragazzo mi piaceva.
E' indubbiamente una verità che il diavolo sta nelle motivazioni, ma a volte non solo in quelle.


Josh ha detto...

Il Bauhaus è disumano. Geometria, modularità, funzionalità, ma si è rotta l'armonia della natura (desimbolizzazione) e il sacro dell'uomo (demitizzazione) mentre trionfa l'astrazione, la linea spoglia e la funzionalità estrema.

Ora bisogna aprire una parentesi:

GL "Perché Dio non può essere moderno?"

Dio è fuori del tempo, è sia antico sia moderno, perchè è l'Eterno. Il suo tempo non è come il nostro, applicargli queste teorie è infantile.
Comunque almeno per noi cristiani si è incarnato in CRisto, per cui oltre alla Creazione, c'è stata l'Incarnazione, è sceso da uomo nella storia.
Il tutto è stato tramandato/tràdito (in latino) in una Tradizione: lett. le cose tramandate, che per noi sono sacre.
Ora è passato un po' e ad alcuni sembrano passate ma per noi non lo sono.

Josh ha detto...

Senz'altro si può (e per me si deve) essere moderni senza tradire la moglie, e senza fare mille altre porcherie moderne ...vero

GL:
"...porcherie...che voi per primi ammirate nei film dei anni settanta e scrittori dei anni quaranta. "

Voi chi? ma questo non è affatto vero. Noi, dato che il blog è nostro, e possiamo, esaminiamo cose che di solito conosciamo bene anche per studio e lavoro. Confondi 'conoscere'/'analizzare' con 'essere fan di'.
E' un divertissement mentale.

Nessuno ha poi detto che la casa senza pareti USA è per fare sesso in cucina, ho scritto poco sopra che è in vista di una funzionalità ipertecnologica-hi tech.
Preferisco una casa tradizionale che non fluttuare in una simil-astronave spersonalizzante.

Qui si passa al delirio:-)

GL "...il cristianesimo ha creato la stanza per masturbare in intimità, senza essere visti da nessuno. Tutte le ragioni sonno, il cristianesimo ha considerato (o meglio accentuato fino all'estremo) il senso di colpa sessuale."

questo è vero fino a un certo punto, ma ne ho già parlato sopra.

GL: "E poi il moderno è una cosa molto relativa, quando comincia il moderno? Con impressionisti, fauvisti, cubisti, futuristi, installazioni? Chi decide, Argan, Sgarbi, LG?"

con i cosiddetti lumi del 700 per alcuni...Già dopo il medioevo per altri, dopo il Rinascimento per altri ancora..:-)

Gesù non è stato accoppato perchè sembrava moderno, ma perchè aveva osato leggere nei cuori e andava alla sostanza. La Verità fa paura..ma anche la sua è sia antica sia moderna perchè fuori del tempo, visto che del tempo ne è il Signore.

GL ha detto...

Come sempre anche questa volta hai scomposto anatomicamente il mio commento in mille pezzi, sembra che gli ha caduto sopra una bomba.

Io alzo polveroni perché è impossibile di esporre un idea senza essere bollato come avversario. Appena dico qualcosa fuori del linea del blog, immediatamente comincia lavorare immaginazione come mulino che ruota al vuoto: Freud, Marx, banche, sinistra, massoni ecc. Anche adesso per il Bauhaus immediatamente:

"Bauhaus è disumano. Geometria, modularità, funzionalità, ma si è rotta l'armonia della natura (desimbolizzazione) e il sacro dell'uomo (demitizzazione) mentre trionfa l'astrazione, la linea spoglia e la funzionalità estrema".

perssonalizando come se io fossi Kandinskij oppure un spartachista risuscitato dai morti. Bauhaus è soltanto un fenomeno culturale in un specifico contesto storico, ma di una costante storica culturale tedesca caratterizzata dall'astratto, geometria, logica, funzione, modulo, ecc. E' proprio questa cultura disumana che ha creata la grande filosofia tedesca, teologia, matematica, logica, perfino la grande musica tedesca che ha dentro più matematica, calcolo e logica che i discorsi sull'arte come espressione irruenta di sentimenti romantici di teorie senza capo ne coda dei maestri della lettere di liceo. Chi non ha idea che cos'è la matematica, geometria e logica, considera astrazione disumana e umana essere irrazionale come in amore poetico romantico: oggi ti amo, domani non ti amo, ti amo perché ti odio, e viceversa ti odio perché ti amo, roba da vomitare, canzoni per l'estate?

Perché il sacro e la natura devono essere per forza caotici, irrazionali, disfunzionali, illogici? Sono tutto questo, ma anche il contrario, appunto perché comprendono tutto quello che esiste. Hai mai visto una pianta disfunzionale o una legge scientifica di natura irrazionale o illogica?

E' inutile che ogni tanto mi spieghi cosa credi, conosco bene i dogmi irrazionali del cristianesimo, e anche i loro risultati nefasti. Gli atei e massoni non sono venuti dall'entroterra, neanche dai UFO, sono i vostri fratelli, fratelli d'Italia, nati dallo stesso ventre.

Josh ha detto...

_ho parlato del Bauhaus che tu hai citato, senza "personalizzare" o legarlo a te.
Ma sarò ben libero di non piacermelo

_La costante dello spirito tedesco è la SISTEMATICITA', la cattedrale del pensiero,
non l'essenzialità o lo spoglio nè la riduzione ai minimi termini del reale.

Infatti il Bauhaus è in rottura con la passata tradizione tedesca e non certo in continuità.

Sul resto sorvoliamo per magnanimità nostra:-)