mercoledì 13 febbraio 2008

Incanti e disincanti dell'amore


Nella nostra cultura (sacra e profana che sia) cantare è d'amore, suonare è d'amore, recitare è d'amore (il Lied e l' arte trobadorica). Ma anche scrivere (lettere, romanzi e poesie), rappresentare (cinema e teatro); dipingere e scolpire (si pensi a Il bacio di Hayez o ad Amore e Psiche di Canova o agli Amanti di Rodin ). Perciò, tralasciando la festa di S. Valentino, che cade il 14 febbraio e che viene proibita nei paesi islamici (paesi dalle culture notoriamente anaffettive e iconoclaste), buona parte della nostra produzione artistica è legata ai sentimenti e alla cultura del "sensibile". Per tutti gli anni e secoli a venire l'Occidente nasce in un certo senso sanvalentiniano ante litteram. E del resto, chi è mai questo santo del calendario gregoriano se non un lontano discendente (giunto a noi oggi sotto forma di santo patrono di una festa commerciale in cui si regalano dolci, bigliettini e cioccolatini), di Eros - l'alato dio fanciullo munito di arco e frecce? Ho suddiviso questa breve rassegna in due categorie: incanti (parola che proviene proprio dal cantare dentro) e disincanti. Vale la pena di soffermarsi su altre etimologie di parole-chiave di natura amorosa: seduzione " da seducere" (ovvero, distogliere, sviare). Charme (fascino, in lingua francese) che deriva dal latino carmen carminis (canto, poesia), affetto"= dal latino ad facere e cioè "fare qualcosa per...".


Incanti e disincanti congiunti. "Sogno di una notte di mezza estate" di W. Shakespeare. - Titania (regina degli Elfi e delle fate) stregata dal folletto Puck che gli mette il succo di un fiore magico negli occhi su ordine di Oberon re degli Elfi, si innamora di un mostro con la testa d'asino e vede in lui cose che esistono solo nella sua fantasia.
Vieni qui, siedi su questo letto di fiori
Ch'io carezzi le tue gotine leggiadre;
coronarti la fronte voglio - alta e liscia, di rose muschiate,
Baciarti
queste belle orecchione prolisse, allegria del mio cuore.

Oberon, in seguito allarmato da questa follia di Titania, fa sciogliere il sortilegio dallo stesso Puck, passato il quale, e la sua sposa si sveglia :" Oberon - caro - che strano sogno ho fatto! Ho sognato d'essermi innamorata d'un asino!".

Incanti - John Donne "Il Sogno"
Per nessun altro, amore, avrei spezzato
questo beato sogno.
Buon tema per la ragione,
troppo forte per la fantasia.
Sei stata saggia a svegliarmi. E tuttavia
tu non spezzi il mio sogno, lo prolunghi.
Tu così vera che pensarti basta
per fare veri i sogni e storia le favole.
Entra tra queste braccia. Se ti sembrò
più giusto per me non sognare tutto il sogno,
ora viviamo il resto.


Come un lampo o un bagliore di candela
i tuoi occhi, non già il rumore, mi destarono.
Così (poichè tu ami il vero)
io ti credetti sulle prime un angelo.
Ma quando vidi che mi vedevi in cuore,
che conoscevi i miei pensieri meglio di un angelo,
quando interpretasti il sogno, sapendo
che la troppa gioia mi avrebbe destato
e venesti, devo confessare
che sarebbe stato sacrilegio crederti altro da te.


Il venire, il restare ti rivelò: tu sola.
Ma ora che ti allontani
dubito che tu non sia più tu.
Debole quell'amore di cui più forte è la paura,
e non è tutto spirito limpido e valoroso
se è misto di timore, di pudore, di onore.
Forse, come le torce
sono prima accese e poi spente, così tu fai con me.
Venisti per accendermi, vai per venire. E io
sognerò nuovamente
quella speranza, ma per non morire.

Incanti : Stendhal "Nelle miniere di sale di Salisburgo si usa gettare nelle profondità abbandonate della miniera un ramo sfogliato dal gelo, due o tre mesi dopo lo si ritrova coperto di fulgide cristallizzazioni; i più minuti ramoscelli sono fioriti di una infinità di diamanti mobili e scintillanti; è impossibile riconoscere il ramo primitivo. Quella che io chiamo "cristallizzazione" è l'opera della mente, che da qualunque occasione trae la scoperta di nuove perfezioni dell'oggetto amato.(..) Uno dei vostri amici si rompe un braccio a caccia: che dolcezza ricevere le cure della donna amata!...ci fa quasi benedire il dolore". (da "De L'Amour").

Disincanti: Oscar Wilde -

1) Quando si è innamorati si comincia sempre per ingannare sé stessi e si finisce per ingannare gli altri.
2) Le donne insignificanti sono sempre gelose dei propri mariti. Le belle, non lo sono mai. Sono sempre occupate a essere gelose dei mariti delle altre.
3) La felicità di un uomo ammogliato ...dipende dalle donne che non ha sposato. (da Aforismi)


Incanti : Rainer Maria Rilke

E quasi una fanciulla era, sgorgata
da questa unanime felicità di canto e lira;

splendeva tra i suoi veli primaverili, chiara

e s'adagiò nel letto del mio orecchio.

E in me dormì. E tutto era il suo sonno.

Gli alberi ovunque che ammirai e questa


lontananza tangibile, questi toccati prati


e ogni stupore che mi colse.

La dormì, il mondo. Come l'hai tu compiuta

che non desiderò prima esser desta,

o dio del canto?


Nacque e entrò nel sonno.

La sua morte dov'è?

Ne inventerai la melodia

tu, prima che il tuo canto si consumi?-

Ove scompare se da me si perde?... una fanciulla quasi… ( da Sonetti ad Orfeo)


Buona lettura ! Se qualcuno dei visitatori e frequentatori, vuole aggiungere altre massime, sonetti, aforismi, poesie sul tema, può farlo a proprio piacimento .

56 commenti:

Hesperia ha detto...

NdR: Volevo dedicare ai lettori, l'immagine di "Amore e Psiche" del Canova da mettere al centro del post, ma non sono riuscita a carcarla perché mi appariva lo spazio vuoto. Qualcuno dei mei esimi coautori sa spiegarmi il perché?
Sob, ho dovuto accontentarmi del link...

Anonimo ha detto...

"Amore va e fammi un panino e mettici dentro un amore piccino"

http://www.youtube.com/watch?v=aJOEvZR9uF0&feature=related

Aconzio

Hesperia ha detto...

Troppo carina :-) Grazie Aconzio, non la conoscevo. Dove la mettiamo negli "incanti" o nei "disincanti"? Io propendo per questa seconda categoria.
PS: Amore e Psiche del Canova, non sono riuscita a caricarla. Forse è un'immagine protetta. Perciò ho messo quella del "Sogni di una notte di mezza estate" di Fuessli. Per S. Valentino, accontentiamoci di una...testa d'asino :-)

Anonimo ha detto...

disincanto..of course

Aconzio

Anonimo ha detto...

il post è interessante e ben scritto come sempre. Ci sarebbe molto da dire, ma per questo ripasserò. Intanto vi dedico "my funny Valentine", un brano di Rodgers & Hart, qui nella versione live della grande cantante jazz Sarah Vaughan,
che può rappresentare un incanto, nel senso più intimo del 'cantare dentro'

http://it.youtube.com/watch?v=4FX67yJ2b4A

Hesperia ha detto...

Grazie Josh, allora attendo i tuoi pertinenti commenti sul tema. E contraccambio con un altro link dell'intramontabile canzone di Cole Porter "I'm in the mood for love".
http://it.youtube.com/watch?v=jYLMUNeanLk&feature=related
nella versione terzinata di Fats Domino.
A chi non l'avesse visto, consiglio anche il film dell'omonimo titolo, del regista cinese di Hong Kong Wong-car-wei.

Anonimo ha detto...

Grazie Hesperia. Visto il film, e grazie del link, ottimo Domino.
Disincanto:
"Medio de fonte leporum
Surgit amari aliquid quod in ipsis floribus angat" (Dalla fonte stessa dei piaceri sorge non so quale amarezza, che perfino tra i fiori prende alla gola; Lucrezio, De Rerum Natura)
Disincanto 2, dalla Medea di Euripide, Medea esce dalla Reggia e:
"Donne di Corinto, sono venuta a mostrare/ il mio volto, timorosa che mi disprezziate. (...) Questa cosa impensata, caduta improvvisa dall'alto,/mi ha fiaccato l'anima: sono accecata qui dove mi trovo,/la coppa di tutta la vita frantumata tra le mie mani. (...)Perduta io sono: piú non ho gioia della vita, e voglio morire, amiche, quando l'uom che tutto, lo vedo or bene, era per me, lo sposo mio, s'è mostrato il piú tristo degli uomini.(...) Nessuno spirito più sanguinario tra cielo e inferno."

Anonimo ha detto...

(disincanto)da Thomas Stearns Eliot, estr. da "Gerontion":
"(...)Spole vuote/ tessono il vento. Io non ho spettri,/
Un vecchio in una casa con correnti d'aria/ Sotto un gomitolo di vento./ Dopo una tale conoscenza, cos'è mai il perdono?/Ora penso/
Che la storia abbia molti passaggi nascosti, e corridoi/ tortuosi/
E varchi, e che ci inganni con bisbiglianti ambizioni,/E che ci guidi con le vanità.Ora penso che dia/Quando la nostra attenzione è distratta,/E che quanto ci dà lo dia con turbamenti/Così lusinghieri che il dato affama ciò che si desidera./E ci dà/Troppo tardi quello in cui più non si crede, o se ancora/Ci crediamo, soltanto nel ricordo, come passioni/riconsiderate./E troppo presto dà in deboli mani, ciò che è pensato/può essere/Dispensato, finchè il rifiuto propaga la paura." (...)

(incanto.) Thomas Heywood, "A woman killed with kindness"

"Oh più non dire!/Chè più di questo so e l'ho registrato/nel taccuino a fogli rossi del mio cuore./Bella e fra tutte amata, non temei/dare deciso in tue mani la mia vita/e in un sol rischio tutti i miei beni terreni"

Anonimo ha detto...

(incanto)Cantico dei Cantici 2:1-6
"Io sono un narciso di Saron,
un giglio delle valli.
2 Come un giglio fra i cardi,
così la mia amata tra le fanciulle.
3 Come un melo tra gli alberi del bosco,
il mio diletto fra i giovani.
Alla sua ombra, cui anelavo, mi siedo
e dolce è il suo frutto al mio palato.
4 Mi ha introdotto nella cella del vino
e il suo vessillo su di me è amore.
5 Sostenetemi con focacce d'uva passa,
rinfrancatemi con pomi,
perché io sono malata d'amore.
6 La sua sinistra è sotto il mio capo
e la sua destra mi abbraccia."

Anonimo ha detto...

La canzone d’amore
Un poeta scrisse una volta una canzone d’amore, ed era molto bella, E ne fece molte copie, e le mandò ad amici e conoscenti, sia uomini che donne, e anche a una giovane donna che aveva incontrato una sola volta., e che viveva al di là delle montagne.
E dopo un paio di giorni giunse un messaggero da parte della giovane donna, recando una lettera. Diceva la lettera: “Sappi che mi ha profondamente commossa la lettera d’amore che hai scritto per me. Vieni dunque, vieni a conoscere mio padre e mia madre, e prenderemo accordi per il fidanzamento”.
Il poeta rispose alla lettera, così rispose alla giovane donna: “Amica mia, era solo una canzone d’amore espressa dal cuore di un poeta, cantata da ogni uomo ad ogni donna”.
E lei gli riscrisse in tal modo. “Ipocrita e bugiardo! Da questo giorno fino al giorno della mia sepoltura odierò tutti i poeti a causa tua”.
(di Kahlil Gibran)

Hesperia ha detto...

Josh e Erda, questo blog diventa sempre più intereattivo. Vedo che finora prevalgono le ragioni del "disincanto" su quelle dell'"incanto".
Josh, con T.S. Eliot di Waste Land poi siamo addirittura al catastrofismo. Chi non ricorda il canto d'amore di Alfred Prufrock e il suo " I grow old... I grow old..."? (divento vecchio, divento vecchio...) .Con Gerontion siamo su quel filone lì.
Io dico che nell'epoca in cui viviamo, di disincanto ce n'è anche troppo.

Anonimo ha detto...

X Hesperia: non sono un tipo disincantato, anzi anche troppo passionale, fino all'autoconsunzione, senza fare del facile maledettismo da opera lirica di provincia:))... alcuni passi messi sono quasi autobiografici, o almeno molto introiettati. La mia salvezza è stato questo "Da lontano il Signore m'è apparso:"Di perpetuo amore ti ho amato. Per questo ti ho attirato a me avendo pietà" (Geremia 31:3)...E poi vecchio e vecchio, da non molto passata la 30ina eh:P...Nella nostra epoca c'è troppo disincanto, penso, perchè si è persa la sacralità dell'amore come della vita, è un'epoca di facile brutalità emotiva.L'amore è senz'altro sogno, poesia, ma anche sacrificio, dono di sè, oblazione, mettere avanti l'altro/a, è questa 2nda parte che non è più accetta. Pensa al "Principe felice" e la rondine in Wilde. Oggi parrebbe un amore scomodo: nella società attuale l'amore o non c'è, o se c'è dev'esser da 'mulino bianco': non è la sua natura. Per amore si spostano le montagne. Nel Cristianesimo un aspetto dell'amore è santo, sacro, le opere fatte con l'amore hanno durata eterna. Siamo stati creati per amore, stiamo insieme per amore, siamo stati redenti per amore (ma è costato Sacrificio e Sangue, donazione), c'è una complessità nell'amore spesso non più colta nella s-cultura attuale senza spirito.

Hesperia ha detto...

Sposo le ragioni dell'incanto con questa poesia di Alexander Blok, dal titolo "La notte di S. Giovanni". Credo che anche la Russia vada messa a buon diritto in Occidente, poiché è lì stanno che le sue radici.

"Scenderemo in giardino, mia modesta
amica, per girellare da soli.
Dietro l'erba scura cercherai i fuochi di S. Giovanni.

Io aspetterò con profonda fiducia
i prodigi da te desiderati:
le grige felci divampino
sotto la tua mano che sobbalza.

La notte brillerà di verde luce. -
e con essa anche tu risplenderai
inebriata in questo sortilegio
dal doppio veleno di bellezza! (...)

Hesperia ha detto...

Sono pienamente d'accordo Josh. In particolare sul Cristianesimo e la sacralità dell'amore. E anche su quella complessità che la dis-cultura di oggi non coglie, calpesta e banalizza. Non per nulla di saggi come il mio sopra citato di Stendhal (1820) non ne escono più e dobbiamo accontentarci delle "alberonate" (nel senso di Alberoni).Il quale, anche lui ne è consapevole di stare a Stendhal come lo champagne sta alla Coca cola.

Anonimo ha detto...

Concordo con Hesperia, e le 'alberonate': per carità! Ecco un incanto, una poesia sospesa, eccentrica forse nelle simbologie. Dalle Occasioni, di Montale, dedicata a Clizia, la donna-angelo (c'è un po' di Laura, di Beatrice, anche un po' di Beata Beatrix dei preraffaeliti)appena suggerita in maniera stilnovistica, dice poco ma dice tutto, una figura Cristo-fora che distrugge la fredda logica hegeliana e materialistica della modernità: non è sempre possibile la sintesi, il mondo di fuori forse non capirà, ma la donna-angelo scende dall'Oltrecielo, supera le contraddizioni dell'esistenza nel suo amore, e gli uomini digiuni del mistero ("ombre che scantonano")nemmeno se ne accorgono; M. sigilla così la complicità e il piano della coppia come fatto sacrale e quasi soprannaturale-mistico.

"Ti libero la fronte dai ghiaccioli/
che raccogliesti traversando l'alte/ nebulose; hai le penne lacerate/dai cicloni, ti desti a soprassalti./
Mezzodì: allunga nel riquadro il nespolo/l'ombra nera, s'ostina in cielo un sole/freddoloso; e l'alte ombre che scantonano/nel vicolo
non sanno che sei qui."

Hesperia ha detto...

Conoscevo questa poesia di MOntale: bella. Ed è corretto il raffronto con la donna angelicata, quella petrarchesca e gli stilemi del preraffaellismo. Tanto più che Montale era un anglista e ha tradotto molti poeti inglesi in italiano.

Anonimo ha detto...

Per l'incanto d'Amore, ecco questo sonetto:

Eros posò la torcia e s’addormì;
Una ninfa di Diana colse tale vantaggio
E la fiamma d’amor latrice immerse
In una fredda fonte in quella valle.
Dal sacro fuoco d'amore l’acqua trasse
Vivo eterno calore, per sempre duraturo,
Divenne bagno fervido che gli uomini ancor provano,
Cura sovrana contro strani mali.

Shakespeare

Hesperia ha detto...

Erda, Shakespeare è il più universale e va sempre bene. Non a caso l'ho messo in Incanti/Disincanti, perché nella sua opera sono presenti entrambi. E spesso i suoi personaggi sembrano essere consapevoli di recitare (metodo straniante), e le battute sono attribuite a più personaggi.

Anonimo ha detto...

Pur venendo dalla Terra, non crediate ch’io non sappia cosa sia l’Amore.
Una parola sola, Amore, ne contempla tanti: Amore per il Divino e Amore per i nostri simili; amore filiale e amore coniugale; amore materno e amore fraterno; amore che si dona e amore che si riceve; amore che eleva e amore che confonde; amore che s’agita e amore che tace.
Non sono tutti, e sono già tanti, in un sol cuore custoditi, tra l’incanto e il disincanto.

Nessie ha detto...

Erda, è giusta la tua percezione sulle varie sfaccettature dell'amore e degi affetti. Di là nell'altro blog-Loch ho parlato delle ricadute politiche e sociali di talune società arretrate dove le donne non possono scegliere.
Ma mi domando dove siano finite le altre due muse...inquietanti. Ancora ad oziare? :-)

Drago Draghi ha detto...

Hesperia e' la solita relativista... togli all'amore l'Assoluto, o l'illusione di assoluto, e la poesia diventa l'ennesimo tormento del quale non abbiamo ulteriore necessita'.

Questo e' di un anonimo poeta che si firma "Robert"

Petali di rosa rossa
sono i miei pensieri
scendono su di te
lentamente continuamente
nella stagione del declino
sfiorano il tuo corpo
delicate fluttuanti carezze
s’adagiano silenziosi a terra
tappeto su cui t’abbandoni
nel chiostro dei miei sogni
Donna della natura
Principessa dei boschi
dove io ti ammiro
incantato e innamorato
poso il mio cuore
lì tra i petali di rosa
nel letto dei fiori
dentro le mura del tempio
consacrato all’amore eterno.

Drago Draghi ha detto...

Il cugino Fafner mi ha suggerito di cambiare avatar per non demonizzare ulteriormente la comunita' dei draghi, anche troppo discriminati, ultimamente...

Anonimo ha detto...

x Drago: questo Drago di pelouche è meno Goth!:)

X Hesperia: la volevo citare ieri, ma vedo l'hai citata tu nell'altro blog come occasione di racconto; do un link qui. La Favola di Amore e Psiche di Apuleio è contenuta nelle Metamorfosi (ripresa da Leopardi, Pascoli e da molti altri...sarebbe lunga)

http://digilander.libero.it/Bukowski/Amore%20e%20Psiche.htm

http://www.latinovivo.com/curiosita/amorepsiche.htm

http://www.latinovivo.com/curiosita/amor.htm

Hesperia ha detto...

La scena è più o meno questa. Due automobilisti litigano e aprono il finistrino. Uno lo insulta. "Relativista!". E l'altro: "Guardi che relativista sarà lei!". Beh, detto così mi fa perfino ridere :-D
Dove sarei poi una relativista, visto che ho testé denunciato l'età del disincanto, che è quella che stiamo attraversando, lo sai solo tu. La poesia è un tormento esattamente come lo è la musica, con cui è gemellata (il recitar cantando, che tu conosci).
Quella che hai qui riportato è davvero suggestiva e non la conoscevo. Grazie.Volevo anche specificare che i Sonetti ad Orfeo di Rilke sono suddivisi in quartine spaziate, che qui sul post compaiono, - ahimé - purtroppo, compresse.
Il draghetto di pelouche è carinissimo e meno "glaciale" del precedente che sembra un ossimorico "ghiacciaio in fiamme".

Hesperia ha detto...

Josh, i miti vengono riportati con infinite variazioni, varianti e variabili come sai. E i mitografi ed etnografi (tra cui Propp che è di scuola strutturalista) hanno un bel daffare, nel riportare quel che si diceva nella Tracia, o nella Beozia, o in altre regioni greche ecc. Ho guardato qualcuno dei link che mi hai dato e grosso modo il significato simbolico è l'incontro tra spirito e materia, anima e corpo, che pervade la nostra cultura. Che è cultura del trascendente. In un dipinto pompeiano Psiche è riportata come una bambina alata a sua volta. Il prototipo della "puella magica".

Drago Draghi ha detto...

X Josh

In effetti la sdrammatizzazione della mia immagine puo' avere effetti deleteri sul mio lavoro di dissuasione. :-)

X Hesperia

Relativista, relativista, relativista... questa scomposizione del sentimento in fasi ha molto del giusnaturalistico. Si risolve sempre nel solito materialismo. Anche il confucianesimo conosce incanto e disincanto, infatti si tratta di una filosofia molto pragmatica. La filosofia occidentale del passato, invece, ne dava un'interpretazione diversa. Quando si cambia la filosofia si cambia anche la societa'. La vivisezione lasciamola all'immanente come dev'essere.

Hesperia ha detto...

Spero che tu voglia scherzare. Nel qual caso accetto lo scherzo, anche se carnevale è appena passato. Sai qual è il tuo difetto? Sei un cerebralista corticale.Intellettualizzi e ideologizzi sempre tutto. Lungi da me l'intenzionalità di aderire a una qualche filosofia o ideologia. Ma tu, vedo, che sei prigioniero di schemi e di massimi sistemi. Era un puro gioco creativo, un divertissement, il mio, e non mi sognavo nemmeno lontanamente di aderire a Confucio né ad altra filosofia o teologia. Anche perché, francamente Confucio e il confucianesimo non lo conosco nemmeno. E nemmeno la vivisezione o il giusnaturalismo.

Anonimo ha detto...

Hespi ho scritto e postato una piccola cosa a tema..fa un pò Housseini ma vorrei il tuo giudizio.
:-)

Aconzio

Drago Draghi ha detto...

X Hesperia

Sono destinato all'incomprensione perenne (altro esempio di Assoluto). Eppure e' facile: se non si crede che esista una dimensione assoluta si e' relativisti. :-)

X Aconzio

certo che se cominciamo coi diminutivi anche in Arcadia tanto valeva prendere dei nomi normali. :-)

Anonimo ha detto...

x Hesperia: quando scrivi "il significato simbolico è l'incontro tra spirito e materia, anima e corpo, che pervade la nostra cultura. Che è cultura del trascendente." Esatto, è proprio questa la chiave di lettura. (su Confucio avevo 2 o 3 punti da dire, ma andiamo OT, lascio perdere)

x Drago: vedi che attraverso il simbolo, spirito & materia che rimanda al trascendente, Hesperia ci arriva eccome all'Assoluto?! :)

Comunque se ci dovessimo mettere tutti a usare diminutivi, il diminutivo di Drago Draghi, così per sapere, dopo il pelouche, sarebbe...Grisù, il draghetto pompiere dei cartoni?:)
ah ma non posso dire nulla: Josh > Joshua> Yehoshua > Giosuè...c'è un'assonanza con Giuseppe: nella vulgata il diminutivo potrebbe diventare… Pinuccio! è orrendo!
Questo san Valentino dalle mie parti è un po' carnevalesco.Cari Saluti.

Aretusa ha detto...

Che bella sorpresa Hesperia!!!
Un post bellissimo in un giorno dedicato all'amore.

Incanti
Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l'ombra e l'anima.

T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.

T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti

che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.
--------------
Due amanti felici fanno un solo pane,
una sola goccia di luna nell'erba,
lascian camminando due ombre che s'unisco,
lasciano un solo sole vuoto in un letto.

Di tutte le verità scelsero il giorno:
non s'uccisero con fili, ma con un aroma
e non spezzarono la pace né le parole.
E' la felicità una torre trasparente.

L'aria, il vino vanno coi due amanti,
gli regala la notte i suoi petali felici,
hanno diritto a tutti i garofani.

Due amanti felici non hanno fine né morte,
nascono e muoiono più volte vivendo,
hanno l'eternità della natura.
Pablo Neruda

E chi meglio di Emily Dickinson impersona il disincanto

Non avessi mai visto il sole
avrei sopportato l'ombra
ma la luce ha aggiunto al mio deserto
una desolazione inaudita.
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Chi non trova il paradiso quaggiù
non lo troverà neanche in cielo .
Gli angeli stanno nella casa
accanto alla nostra
ovunque noi siamo .
---------------------------
Se io potrò impedire ad un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano -
Se allevierò il dolore di una vita o allevierò una pena -
O aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido
Non avrò vissuto invano.

Per adesso ciao, ma cercherò ancora...
Are

Aretusa ha detto...

Drago, molto più carino il draghetto di pelouche, ...l'altro m'inquietava un po' per il colore;-)
Ciao Are

Hesperia ha detto...

Grazie Josh, di avermi capita.

Drago, ti sorridono i monti, le caprette ti fanno ciao. Neanch'io mi sento capita da te.Càpita(curioso trovare due parole uguali con accenti diversi). Avremo modo di scandagliare il discorso nei post prossimi venturi. Don't hurry.

Are, grazie per il tuo contributo. Neruda non è sempre nelle mie corde, ,ma la poesia che hai messo è bella.
Su Emily Dickinson (di cui ho l'opera omnia)il discorso si fa arduo e complesso. Magari avrò modo di tornarci a parte. Impossibile da etichettare, carica com'è di queste visioni fulminanti. Geometrie dell'estasi vengono chiamate le sue.
Arco (diminutivo di Arconzio) adesso vengo a vedere :-)

Anonimo ha detto...

Ciao Nessie, lieta di ritrovarti anche qui, dove si discute, con anima e core, dell’incanto e del disincanto dell’amore, che regge, sorregge e condiziona le nostre vite. Verrò presto a trovarti sull’altro tuo blog-loch

X Hesperia,
tante, tantissime poesie e storie d’amore, sono state scritte dalla notte dei tempi, per la grande importanza che tale sentimento suscitava e suscita ovunque sempre, in ogni situazione e in ogni circostanza. Persino sui campi di battaglia, come nella Gerusalemme Liberata del Tasso, s’intrecciavano, come in altri poemi, tante storie d’amore e di guerra, come in questo brano preso a caso:

"Ma piú di ciascun altro a cui ne cale,
la bella Erminia n'ha cura e tormento,
che da i giudizi de l'incerto Marte
vede pender di sé la miglior parte.
Costei, che figlia fu del re Cassano
che d'Antiochia già l'imperio tenne,
preso il suo regno, al vincitor cristiano
fra l'altre prede anch'ella in poter venne.
Ma fulle in guisa allor Tancredi umano
che nulla ingiuria in sua balia sostenne;
ed onorata fu, ne la ruina
de l'alta patria sua, come reina.
L'onorò, la serví, di libertate
dono le fece il cavaliero egregio,
e le furo da lui tutte lasciate
le gemme e gli ori e ciò ch'avea di pregio.
Ella vedendo in giovanetta etate
e in leggiadri sembianti animo regio,
restò presa d'Amor, che mai non strinse
laccio di quel piú fermo onde lei cinse.
Cosí se 'l corpo libertà riebbe,
fu l'alma sempre in servitute astretta.
Ben molto a lei d'abbandonar increbbe
il signor caro e la prigion diletta;
ma l'onestà regal, che mai non debbe
da magnanima donna esser negletta,
la costrinse a partirsi, e con l'antica
madre a ricoverarsi in terra amica."

Hesperia ha detto...

Che bella sorpresa Marnie! E che bella idea di aver riportato un brano da un poema cavalleresco come la "Gerusalamme" del Tasso. In effetti occorre dire che anche nei romanzi di cappa e spada, o nei poemi cavallereschi, l'elemento amoroso non è mai mancato, e serve anche a far comprendere come Venere e Marte, amore e guerra, fossero uniti fin dall'antichità.
Ricordo anche la coppia Bradamante e Ruggiero nell'Orlando Furioso.
E nei poemi omerici come l'Odissea, Ulisse-Calipso; Ulisse-Nausicaa; Ulisse-Circe; Ulisse-Penelope. Beato Ulisse! - si dirà.

Egle ha detto...

Intanto Buon San Valentino!
E che bel posto questo Giardino!!
Avrei voluto mettere una poesia di Vita Sackville West, personaggio che amo molto, ma non la ricordo a memoria, percio' riporto la sempre bella "Come ti amo?" di Elisabeth Barret Br.

Come ti amo?

Come ti amo? Lascia che ti annoveri i modi.
Ti amo fino agli estremi di profondità,
di altura e di estensione che l’anima mia
può raggiungere, quando al di là del corporeo
tocco i confini dell’Essere e della Grazia Ideale.
Ti amo entro la sfera delle necessità quotidiane,
alla luce del giorno e al lume di candela.
Ti amo liberamente, come gli uomini che lottano per la Giustizia;
Ti amo con la stessa purezza con cui essi
rifuggono dalla lode;
Ti amo con la passione delle trascorse sofferenze
e quella che fanciulla mettevo nella fede;
Ti amo con quell’amore che credevo aver smarrito
coi miei santi perduti, - ti amo col respiro,
i sorrisi, le lacrime dell’intera mia vita! - e,
se Dio vuole, ancor meglio t’amerò dopo la morte.

E poi, una canzone che mi sta particolarmente a cuore:

L'Hymne à l'amour
par Edith Piaf

http://www.youtube.com/watch?v=FaEl9Oa7lqQ

Ora vado a festeggiare col mio Valentino...:-))

Hesperia ha detto...

Ahh! Quanto mi piaceva da ragazza la Barrett Browning. Lo sai Egle che con il suo amore , il poeta Robert Browining scappò si sposò contro il parere del padre e venne a soggiornare a Monterosso in Liguria? Grazie per questa chicca.
Io ti offro, invece, questo insolito duetto di danza. Che non è la solita coppia Ginger e Fred. Ma Rita Hayworth e Fred Astaire. "In the mood". Guarda un po' te, la Rita che fenomeno di bravura! La sapevamo bella, ma non così brava!
http://www.youtube.com/watch?v=2neDHVwYJOY&feature=related

Buona visione!

Anonimo ha detto...

Con un bacio e un sonetto, tra l’antico ed il moderno, offro il dovuto omaggio all’incanto dell’amore, un po’ trascurato.

Bacio.(di Giovanni Maffeo, il poeta narratore)

"Non sforzarti / non parlare,/ tienimi tra le tue braccia / per non morire./ L’attesa/ ci farà compagnia,/ indica la via /a chi per noi / morì di passione./ Per me, per te/ il tempo raccoglie illusioni, / le elude/ in storie del passato./ Annaffio cuori…/ li pretendo/ poi / appassiscono/ al primo istante./ Io soltanto / resto qui / senza parole, / senza scampo,/ attendo… / il ritorno/ a quel momento, / di quel bacio ,/ che solo tu / hai saputo addolcire."

E, col sonetto di Shakespeare, un passo nell'incanto del passato:

"Signor dell’amor mio, il cui merito ha avvinto / in vassallaggio la mia devozione /
A te invio questa ambasciata scritta / Quale devoto omaggio, non per mostra d’ingegno /
Devozione sì grande che un ingegno meschino come il mio / Può far parere spoglia, non avendo parole onde vestirla; / Se non che spero un tuo qualche bel concetto /L’adagi (così ignuda) in fondo ai tuoi pensierii, / Finchè la stella, qualunque essa sia, che governa il mio moto, / Non mi guardi benigna in dolce aspetto / E dia una veste al mio amore a brandelli, / Dimostrandomi degno del tuo dolce rispetto: / Potrò allora menar vanto di quanto io t’ami; / Fino allora non apparirò là ove tu possa mettermi alla prova.

Hesperia ha detto...

Il sonetto di Shakespeare da dove è tratto? dal Midsummer night Dream?

Questa invece è di J. Prévert
IMMMENSO E ROSSO

Immenso e rosso
Sopra il Grand palais
Il sole d'inverno viene
E se ne va
Come lui il mio cuore sparirà
E tutto il mio sangue se ne andrà
Se ne andrà in cerca di te
Amore mio
Bellezza mia
E ti ritroverà
In qualunque posto tu stia.

Anonimo ha detto...

Dal “SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE” di W. Shakespeare

Dedicato a tutti gli innammorati per S.Valentino (se è vero che non è mai troppo tardi!)

“Se mai dunque i fedeli innamorati
soffrono, è per decreto del destino:
impariamo perciò a portar pazienza
in questa avversità che ci è toccata,
ed è croce usuale, pertinente
all’amor come i sogni,ed i sospiri,
ed i pensieri, e i desideri, e i pianti:
corteo dell’infelice tenerezza.”

Auguri di amore e di felicità a tutti.

Anonimo ha detto...

Hesperia,
il sonetto dedicato all'incanto del passato, fa pare della raccolta di tutti i sonetti, distinti da tutte le altr opere dell'autore.
Ogni sonetto è numerato, e quello di cui stiamo parlando è il n.26
Ciao e buona notte.

Hesperia ha detto...

Buonanotte! con questa canzone qui: AND I LOVE HER

http://www.youtube.com/watch?v=x8fNDfdjXd8

Egle ha detto...

Bellissima Rita!!Un Mito...infelice come Marilyn..Bel pezzo, mai visto prima.
Non ricordavo il particolare di Monterosso, grazie per avermelo detto!

Invece, per quanto riguarda Vita Sackville West, e a scanso di equivoci, mi spiace che sia diventata un baluardo delle gay a causa dei suoi amori saffici con Virginia Woolf, ma a me piace per il suo amore per la bellezza, tipico di quel periodo.
Il suo giardino é ancora oggi visitatissimo dai turisti e nell'insieme, la sua vita é stata il simbolo della vita agiata, colta e raffinata dell'epoca.
La poesia di cui parlavo é una poesia d'amore per il marito che si esprime attraverso le stagioni.
Peccato che sia introvabile su internet..

Egle ha detto...

Oh-oh..dimenticavo...Hesperia, Jacques Prévert é...fa parte dei migliori anni della nostra vita...
Volevo anche mettere "Questo amore", ma poi mi sembrava che ormai l'avessero già banalizzato troppo in giro, sai, con la volgarizzazione da cioccolatini...:-DD
Pero' io ogni tanto me la rileggo..

Comunque che belle poesie che abbiamo messo su! E il contributo dei vari Draghi, Josh, Arconzio..no,Aconzio... Non so piu' che dire. 'Notteeee:-)

Drago Draghi ha detto...

X Josh

Con Hesperia ci s'intende benissimo. E' solo una scusa per evidenziare le magagne del nostro tempo.

Mi sono gia' declassato abbastanza... se mi chiamassi pure Grisu' mi squalificherei troppo come custode dei pomodori. :-)

X Hesperia

E dai che scherzo. :-)

X Aretusa

Allora era solo per il colore...

Nessie ha detto...

Drago, non lagnarti per la cura ai pomi d'oro (o pomodori). A breve scoprirai nuove meraviglie. A fare il giardiniere ci furono uomini d'armi (Garibaldi, Cincinnato) ; poeti, scrittori e filosofi (tra i quali Goethe e Vita Sackville West di cui riferisce Egle, e autrice del suo White Garden, uno stupendo giardino monocromatico); Italo Calvino, autore di un giardino incantevole e inimitabile a Sanremo; Hermann Hesse, autore di un giardino affacciato sul lago a Montagnola (Svizzera).
Senza contare, che anche Gesù Cristo per un periodo della sua vita fu giardiniere. Lo riferisce il Borckardt nel suo libro "Il giardiniere appassionato" . (Adelphi). Insomma, giardino e humanae litterae, si sposano molto bene.

Ora Hesperia va a dar da mangiare ai cigni. Aretusa, se ha pronto il suo post, può intervenire con mirti e mirtilli :-)

Hesperia ha detto...

Egle, sì è vero, Prévert è stato troppo diffuso e banalizzato. Poi c'è la sua canzone "Les feuilles mortes" che ha fatto il giro del mondo. Per questo ho scelto una sua poesia non molto nota. Eppoi c'era anche un poeta per adolescenti che si chiama Paul Géraldy che aveva scritto un poemetto dal titolo "Toi et Moi". Me lo regalò il mio primo ragazzo a 17 anni, insieme ai cioccolatini. Peccato, un libriccino che si è perso nei traslochi. Ho fatto la ricerca su Internet e di lui, ho trovato questa qua.
Titolo: SAGGEZZA

Non mostriamoci troppo esigenti,
non è accessibile la Felicità
a ogni genere di gente.
Bisognerebbe essere meno sensibili
oppure avere soldi in quantità...
Non chiediamo l'impossibile:
noi dobbiamo trovarci contenti
d'essere quello che siamo:
innamorati intermittenti,
cioè: pazzi l'un dell'altra,
ma di tempo in tempo.
É già molto essere in due
fianco a fianco sulla terra
e soffrire insieme e vivere
senza star troppo in silenzio.
E se avendo più esigenze,
se pensandoci sentiamo
di avere l'anima ancora troppo nubile,
questo è segno di troppa intelligenze o di brutto carattere...

N.B. trovo saggio questo porre l'indice sull'eccesso di intelligenza, un altro male odierno che fa dell'uomo un superbo smeidio che non vuole riconoscere i limiti.

Hesperia ha detto...

Refuso: volevo dire "semidio", nella penultima riga. I cigni hanno fame e vado a nutrirli. Chissà che fauci spalancate :-)

Aretusa ha detto...

Ah..se ti piace Emily (la mia autrice preferita, allora conoscerai questa

"Notti folli - notti folli!
Se io fossi con te
notti folli sarebbero
nostro sommo piacere!

Futili - i venti -
per un cuore in porto -
niente più bussola -
niente più carta!

Remando nell'Eden -
Ah! il mare!
se in te stanotte
potessi ancorare"!

Molto bella anche questa:_

"Portare la nostra parte di notte
la nostra parte di aurora
riempire il nostro spazio di felicità
il nostro spazio di risentimento -

Qui una stella, e là una stella,
alcuni si perdono!
Qui una nebbia, e là una nebbia,
infine -
il giorno"!

Molto brava anche Anna Achmatova

Strinsi le mani sotto il velo oscuro...
“Perché oggi sei pallida?”
Perché d’agra tristezza
l’ho abbeverato fino ad ubriacarlo.

Come dimenticare? Uscì vacillando,
sulla bocca una smorfia di dolore...
Corsi senza sfiorare la ringhiera,
corsi dietro di lui fino al portone.

Soffocando, gridai: “E’ stato tutto
uno scherzo. Muoio se te ne vai”.
Lui sorrise calmo, crudele
e mi disse: “Non startene al vento.”
---------------------------

Io sono la vostra voce, il calore del vostro fiato,
il riflesso del vostro volto,
i vani palpiti di vane ali...
fa lo stesso, sino alla fine io sto con voi.

Ecco perché amate così cúpidi
me, nel mio peccato e nel mio male,
perché affidaste a me ciecamente
il migliore dei vostri figli;
perché nemmeno chiedeste di lui,
mai, e la mia casa vuota per sempre
velaste di fumose lodi.
E dicono: non ci si può fondere più strettamente,
non si può amare più perdutamente...

Come vuole l’ombra staccarsi dal corpo,
come vuole la carne separarsi dall’anima,
così io adesso voglio essere scordata.
---------------------------

Bevo a una casa distrutta,
alla mia vita sciagurata,
a solitudini vissute in due
e bevo anche a te:
all’inganno di labbra che tradirono,
al morto gelo dei tuoi occhi,
ad un mondo crudele e rozzo,
ad un Dio che non ci ha salvato.

Molto brava....

Aretusa ha detto...

x Drago
Sono allergica al rosso...:-D
E poi così sembri più "morbidoso"...
Ciao

Hesperia ha detto...

Quest'altra della Dickinson è un po' triste, ma bella:

Per un istante d'estasi
noi paghiamo in agoscia
una misura esatta e trepidante
proporzionata all'estasi.

Per un'ora diletta
compensi amari di anni,
centesimi strappati con dolori
scrigni pieni di lacrime.

Di Anna Achmatova e di Marina Cvetaeva (due poetesse distrutte dalla rivoluzione russa) ho due volumi. Sono piene di vigore entrambe.
Ma i miei preferiti restano Rilke, Blok e Paul Valéry. Come si vede, permango nel simbolismo e nella dissolvenza.

Anonimo ha detto...

Hesperia,
ho letto, ascoltato e visto tutto quanto è stato qui segnalato e scritto. I consigli che dai nel tuo loch, sono tutti da seguire.Vedo che dell’amore, è già stato detto tanto, ma molto ancora si potrebbe dire, sull’argomento sentimentale, che meglio sanno fare i poeti del passato.
Passo questi brevi versi di Pedro Salinas

AMICA

Per cristallo ti voglio,
sei nitida, sei chiara.
Per contemplare il mondo,
attraverso di te, puro,
di bellezza o fuliggine,
come il giorno lo fa.
Si, qui la tua presenza,
dinanzi a me per sempre,
ma per sempre invisibile,
senza vederti e vera
Cristallo, e non mai specchio.

x Egle,
è questa la poesia di Victoria Mary Vita Sackville-West, che non trovavi?

(poesia per Harold)

Abbiamo attraversato terre e mari
Mentre tu ci credevi a casa in pace

Non tarderai a fartene capace.
E se poi pensi che sarai tu a vincere
Sappi che qui ti sbagli, sbagli, sbagli.
Veniamo volteggiando disinvolte
E ti daremo assai filo da torcere,
In Belgio oppure in Francia
E dovrai stare alla danza.
Ma di scherzare non ci andrà per molto.

Non posso dirti quanto mi sei caro
Perché è un segreto che neanch’io conosco.
E s’anco lo sapessi non saprei
Esporre il senso d’un tale mistero.

T’amavo allor, quand’era primavera
Pel nostro amore, un senso dell’eterno,
Puro e perfetto, coglier in un attimo
Era dato, a me bimba, nel tuo amplesso.

T’amavo allor che, fàttasi l’estate,
i sogni della gioventù, selvaggi,
Belli e ideali, seppur veri ancora,
erano rischiosi ormai, quasi irreali,
come alla luna i baci di Endimione.

Ma adesso che l’autunno fa ingiallire
Tutte le foglie e trenta lunghi anni
Han stagionato il nostro lungo amore,
com’è saldo e sicuro e ricco e colmo
il solaio che accoglie i nostri frutti.

Egle ha detto...

Ma bravissima Hesperia!!!!!!!!!
É proprio quella!
L'hai trovata su internet?
Io non ci sono riuscita..
Comunque adesso me la salvo, perché tutte le mie cose, anche i miei libri, sono rimasti in Italia.
Grazie ancora! :-))

Egle ha detto...

Ops, scusa Marnie,
eri tu che avevi messo la poesia! Non avevo letto bene il nome..
Grazie mille!!! E vale per te la domanda che ponevo..

Anonimo ha detto...

Egle,
la poesia l'avevo trovata in rete.
Leggendola, pareva corrispondere ai requisiti da te descritti, oltre al nome dell'autrice.

Mi par di capire che l'autrice parli di se sessa. E' cosi?

Egle ha detto...

Si', la storia del matrimonio di Vita e di Harold é una storia fuori dal comune, ben descritta dal libro scritto dal nipote dei due che ho letto anni fa e che devo ancora avere da qualche parte..