mercoledì 14 settembre 2011

Giorgio Vasari, 500 anni



(Giorgio Vasari "Autoritratto")

Il Giardino delle Esperidi non poteva non occuparsi, almeno brevemente, di questa importante e variegatissima figura, nel cinquecentesimo della nascita, importante per l'arte italiana, europea e mondiale, anche se, come spesso accade, non sono in molti a ricordarsene al di fuori dell'ambito degli studiosi e specialisti di Storia dell'Arte.
Giorgio Vasari (Arezzo, 30 Luglio 1511-Firenze, 27 Giugno 1574) è stato in qualche modo "Artista totale", pittore, architetto rinascimentale dalle fittissime invenzioni, scenografo e architetto teatrale, e scrittore prolifico, e in quanto tale, fondatore della moderna Storia dell'Arte, a struttura biografica ma con notazioni critiche e metodologiche-interpretative.
Per la sua formazione pittorica furono importanti gli influssi del primo Manierismo, Raffaello, Michelangelo, ma frequentò anche Andrea del Sarto, Baccio Bandinelli, Rosso Fiorentino, Francesco Salviati. La sua pittura è stata talvolta accusata di velocità d'esecuzione (da Michelangelo stesso), si tratta di uno stile che riassume i maestri locali spesso per sfociare in un elegante manierismo, anche se rimane particolare il suo senso della prospettiva: la sua abilità architettonica rimase proverbiale e ha segnato un'epoca, e palazzi che hanno fatto la storia.
Fonda nel 1563 l'"Accademia e Compagnia delle Arti e del Disegno", (tra i primi rettori, lo stesso Cosimo I, e Michelangelo) sotto la protezione del Granduca Cosimo I, prima tra questo tipo di istituzioni in Europa.

Scrittore di Storia dell'Arte, critico sistematico: Qui l'edizione online completa delle famose e importantissime "Vite" (per esteso "Vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori, da Cimabue insino a' tempi nostri") del 1550, rieditato con aggiunte nel 1568, presso l'editore ducale Torrentino.
L'opera, preceduta da un'introduzione di natura tecnica e storico-critica sulle tre Arti Maggiori (architettura, scultura e pittura) è un testo fondamentale della storiografia artistica, con vita e opere di oltre 160 artisti. Uno dei concetti base dell'opera, che lo rende interprete del proprio tempo, è la consapevolezza che gli artisti fiorentini hanno fatto rinascere l'arte dopo il Medioevo attraverso una rivoluzione estetica totale.
Molti artisti toscani devono la loro celebrità internazionale all'opera di valorizzazione di Vasari, prima che si cominciassero ad individuare altre scuole, ed è dovuta al Nostro la fissazione del termine "Rinascita" per definire il momento storico-artistico privilegiato, anche se se ne parlava fin dai tempi di Leon Battista Alberti.

(Vasari, Pala "L'Assunzione della Vergine")

Per l'occasione, ad Arezzo, nei mesi scorsi si è tenuta l'iniziativa "Vasari, 500 anni. Una finestra sul restauro" assistendo in diretta al restauro della Pala “L’Assunzione della Vergine” della Badia del Monte San Savino, del 1539, presso la Corte d’Onore del Palazzo Comunale.
In programma nella seconda parte di quest'anno anche una mostra negli Stati Uniti (o al Metropolitan Museum a NY o alla National Gallery di Washington DC).
Per rimanere informati su tutte le iniziative vasariane, con appuntamento in luoghi svariati, è stato creato un sito apposito.
Per chi ama i repertori esaurienti, è stata molto saggiamente pubblicata qui l'opera omnia (figurativa, con ben 585 schede) di Vasari, che invito a sfogliare, di facile e immediata consultazione.

(una veduta degli Uffizi)

Tra le rassegne di questo periodo,“Vasari, gli Uffizi e il Duca” alla galleria degli Uffizi a Firenze, fino al 30 ottobre 2011, spiega la fondazione del museo come un complesso architettonico a scala urbana, una collaborazione tra il Duca Cosimo I de’Medici, e il Vasari architetto. La mostra si concentra sulla personalità dei protagonisti, il Duca e l'artista, studia l’assetto urbano fiorentino tra Palazzo Vecchio e l’Arno prima della costruzione degli Uffizi; poi illustra le tappe della costruzione del complesso, il cui cantiere è il più impegnativo del Cinquecento a Firenze.
Si noterà che Cosimo I pensò gli Uffizi come luogo per le istituzioni di governo, le Magistrature o Arti. L'intesa tra il Duca e Vasari condizionò un'epoca della storia e tutta la città di Firenze, insieme ai pittori e scultori sostenuti dal mecenatismo di Cosimo I, Pontormo, Bronzino, Cellini.
Vasari architetto fu però all'opera già nel 1552 anche per Villa Giulia a Roma, commissionata da Papa Giulio III; per la cupola della Madonna dell'Umiltà a Pistoia, e Le Logge ad Arezzo.

(Casa Museo Vasari ad Arezzo, magnificamente decorata, e sotto nella stessa,
Sala del Trionfo della Virtù)


Altri luoghi sono segnati dalla presenza di Vasari (in realtà sono molti di più): la Casa Museo Vasari ad Arezzo, (sopra) decorata da Vasari in persona con opere proprie;
Il Monastero di Camaldoli a Poppi (Ar) ornato da tele vasariane.
Sempre a Firenze invece, vanno ricordati a Palazzo Vecchio gli splendidi affreschi nel Salone dei Cinquecento:


Per la sua particolarità, va almeno menzionato sempre a Palazzo Vecchio lo Studiolo di Francesco I (sotto), punta del Manierismo fiorentino, a cura di Giorgio Vasari e sue maestranze con Vincenzo Borghini.
Si tratta di un ambiente piccolo, dedicato a Francesco I de' Medici, dove il granduca si ritirava per coltivare la passione scientifica, e chimico-alchemica, poi destinato alle collezioni, e ricoperto di opere.


Ancora affreschi vasariani sono nella Cupola di Santa Maria del Fiore; da ricordare anche il Corridoio Vasariano (detto “Percorso del Principe”, il suggestivo cammino che da Palazzo Vecchio conduce fino al Giardino di Boboli: il corridoio progettato da Vasari e costruito in cinque mesi nel 1565, su commissione di Cosimo I de’ Medici, permise alla famiglia granducale di muoversi da Palazzo Vecchio alla residenza di Palazzo Pitti senza essere perennemente in vista).

(Interno della Cupola di Brunelleschi di S. Maria del Fiore a Firenze, con affreschi di Giorgio Vasari e Federico Zuccari)

Seguono "Battaglia di Lepanto" (Roma, Sala Regia Musei Vaticani), "Gesù, Madonna con Angeli: Pietà", e "Ritratto del Duca Alessandro de' Medici"




Aggiungo in chiusura che in occasione dei 500 anni vasariani, il Vaticano ricorda l'artista con l'emissione di un aerogramma da 2 euro, su fondo azzurro, che rappresenta l'affresco della Battaglia di Lepanto. Vasari dipinse tre cappelle in Vaticano: la Cappella di San Michele, San Pietro Martire e Santo Stefano; contemporaneamente avviava la decorazione della Sala Regia.

Curiose (o tremende, a seconda di quanto amiate l'arte) invece le notizie dopo le vicissitudini che hanno impegnato la cronaca per anni sulla telenovela dell'archivio Vasari.

Josh

20 commenti:

Dionisio ha detto...

Ottimo articolo, molto ben informato, su un artista ingiustamente trascurato.
E ottime le informazioni per conoscerlo meglio.
Grazie, Josh.

Josh ha detto...

grazie Dionisio, è un semplice post, ma un po' di informazioni erano dovute dato l'anniversario e tutti gli anni che abbiamo trascorso sopra le sue "Vite".
Senz'altro va rivalutato, e fatto conoscere di più, per il suo ruolo chiave non solo in ambito fiorentino.

marshall ha detto...

Josh,
per ora mi limito a farti i complimenti per questo articolo di ottima levatura. Non mi addentro in particolari perchè, come sai, non ho specifiche conoscenze di storia dell'arte, tanto meno del Vasari; ma la materia m'appassiona, specie da quando seguo con interesse i tuoi post, e quelli di altri, sul genere, di questo Giardino, ai quali si è ora aggiunta la blogger moma, che, a quanto vedo, è una sensibile appassionata osservatrice di mostre/eventi, soprattutto di Roma.
Una curiosità è quella che hai acceso parlando della telenovela dell'archivio Vasari; telenovela della quale credo non aver mai sentito parlare, o alla quale penso di non aver mai dato rilevante peso.

Josh ha detto...

Marshall, anche se non sei studioso ufficiale di storia dell'arte, ho messo immagini e link, cliccando si vedono e stravedono una marea di cose....:)

poi c'è il Vasari pittore, architetto, scrittore, insomma c'è un pezzo della nostra storia

la vicenda dell'archivio (solo accennata ma durata anni e non ancora conclusa) è un problema tra consultazione pubblica e possesso privato, e come tale dato come fondo di garanzia....bastino gli articoli, una vexata quaestio..

Josh ha detto...

Ho dato un'occhiata al blog di moma, che ho scoperto chiamarsi Monica: ci sono differenze con le nostre scelte, mi sembra tenda più a dare delle segnalazioni, delle brevi ansa e lanci d'agenzia d'immediata attualità.
Questo le permette di pubblicare molte brevi ogni giorno.
Noi tendiamo a post meno informativi, ma a trovare nessi personali tra vari elementi e a creare ampie parti critiche e interpretative, per cui i post necessitano almeno di una settimana per avere un dibattito minimo, non sono solo notizie.

Unico appunto, di mio gusto personale, quindi opinabile, mai e poi mai avrei segnalato Caparezza e De Gregori, in mezzo a notizie d'arte e restauri, e anche altre scelte musicali "pop" molto commerciali e di massa sono parecchio lontane da me, come avrai capito dalle mie selezioni musicali antiche e contemporanee qua e là qui: tendiamo a dar spazio a fatti non solo di richiamo ma a stare sotto la notizia, o oltre; più che fatti magari già annunciati da tv e giornali, tendiamo ad aprire uno spaccato su aspetti ingiustamente negletti.

johnny doe ha detto...

Bel post esaustivo su questa importante ed eclettica figura dell'arte italiana,perquanto la sua pittura non mi entusiasmi.Certo è che é stato un infaticabile affrescatore e,come non pochi,amante del suo mestiere.
Anche a me era sfuggito questo cinquecentenario.Bene avete fatto a ricordarlo.
Non capisco che c'entrino de gregori e caparezza (questo chi sarebbe?)con Vasari,ma ora si fanno paragoni con Guccini e Marco Polo! La sottise non ha più limiti ormai,oxfordianamente le cazzate.

marshall ha detto...

Josh,
mi si permetta un Fuori Tema.
Monica credo abbia parlato del concerto che terranno De Gregori e Ambrogio Sparagna in ottobre a Roma al favoloso Parco della Musica (dove peraltro si fa anche dell'ottima musica classica, perchè uno dei tre teatri è dotato di un'acustica eccezionale. Ah beati i romani!).

Sono personalmente affezionato a Sparagna perchè in quei pellegrinaggi che ho descritto nel postI canti religiosi tra folcrore e devozione, lui, che è di quelle parti, quand'era più giovane ha fatto per una decina d'anni l'accompagnatore musicale col proprio organetto. Come si può ben vedere, è un altro di coloro che hanno fatto parecchia strada (lui in tutti i sensi).

marshall ha detto...

Josh,
solo per dire che, come da tuo consiglio, ho visitato il sito dell'Opera Omnia di Vasari, un sito mastodontico e di grande precisione, che avrà richiesto un lavoro immane. E già da qui si può intuire quanto sia apprezzato il Vasari dai titolari del sito.

Josh ha detto...

@Johnny Doe:
diciamo che Vasari è noto più come autore delle Vite, e come architetto, visti i cantieri storici che ha organizzato e cui ha preso parte.
Sicuramente come affreescatore era instancabile! :-))

Dunque, De Gregori e Caparezza non c'entrano niente ahahaha, a me non piacciono proprio
(per la cronaca, caparezza sarebbe questo http://it.wikipedia.org/wiki/Caparezza)

ma li ho citati perchè Marshall ha abbinato in qualche modo il nostro Giardino delle Esperidi al blog
http://www.ingrandimenti.net/
dicendo ...."i tuoi post, e quelli di altri, sul genere, di questo Giardino, ai quali si è ora aggiunta la blogger moma,..."

mi sono limitato a spiegargli secondo me alcune differenze tra il Giardino e il blog suddetto, e perchè i nostri post non sono sullo stesso genere,
ma tranquilli, qui De Gregori e Caparezza non arriveranno mai:-)

Josh ha detto...

@Marshall:
sì il sito arteantica.eu, linkato, fa parte del progetto archivio Bulgarini d'Elci, ed è specializzato in pubblicazione di Operae Omniae di artisti dal X al XVIII secolo, c'è un indice a-z, non solo Vasari.
Un lavoro immane.
C'è anche una sezione a pagamnto più specifica e approfondita.

Josh ha detto...

Marshall, consentimi una battutaccia:-) comunque il post è sul Vasari:-)

se hai tempo dai un occhiata allo studiolo di Francesco I,
e al corridoio vasariano,
sono più che curiosità, stralci d'epoca, di una vita e abitudini che non ci sono più,
penso potrebbe interessarti.

Hesperia ha detto...

Caro Josh,
non ho ancora aperto tutti i links, ma mi sto gustando con calma questo grande artista "totale". La poliedricità rinascimentale è ben altra cosa dall'attuale e banale "tuttologia" basata sul presenzialismo e la voglia di farsi vedere, tanto in voga oggi.
L'artista-artefice rinascimentale è colui che vuole sempre mettersi alla prova. Ma è anche custode geloso delle sue tecniche artigianali. Stupende le volte in Santa Maria del Fiore.

Di Lepanto ce ne sono tante raffigurazioni. Più che degna la sua, ma preferisco quella del Veronese.

Josh ha detto...

Aggiungo, Johnny Doe, dell'attitudine pedagogica di Vasari pittore.
Sì l'opera delle Vite, che intende dare un resoconto sistematico che fino a quell'epoca in ambito storia dell'arte non esisteva,
Ma anche la fondazione nel 1563 dell'"Accademia e Compagnia delle Arti e del Disegno", (con Cosimo I e Michelangelo) inaugura un nuovo tipo di "scuola di specializzazione" con notazioni su tutte le arti, e l'importanza del disegno dal vero, che si affianca per gli artisti alla classica pratica presso le botteghe dei maestri.

Josh ha detto...

Sì, tra i tanti suoi affreschi, l'interno della cupola del Brunelleschi ha un fascino tutto suo, con la ricerca di giochi di luce insoliti.
Da notare la forma ottagonale, e l'uso di colori chiari e caldi:

http://firenzeturistica.files.wordpress.com/2010/05/cupola-brunelleschi-affresco-interno.jpg

La Battaglia di Lepanto di Veronese è più conosciuta, e senz'altro anche più bella.
Qui si aggiunge anche la questione foto, per la Battaglia del Vasari,una fotina che è quel che è :-)

Josh ha detto...

Aggiungo, Hesperia, che la poliedricità del Rinascimento era un sentire davvero complesso, che comprendeva il mettersi alla prova ed eccellere in molti campi del sapere, della vita.
Con l'Umanesimo e la "Rinascenza" l'uomo, con le sue potenzialità umane, filosofiche e artistiche, voleva essere posto finalmente al centro dell'universo, la sapienza di allora giunse uno dei punti più alti ed equilibrati della storia.
Di lì discende un atteggiamento particolare, di equilibrio tra arte, bellezza, natura, e di incredibile specializzazione ( e perchè no, vera eccellenza) nei vari settori del sapere.
L'uomo del Rinascimento doveva essere completo, sfaccettato, la poliedricità di cui tu stessa parli, ma in una direzione di equilibrio olimpico in cui ogni "bassezza" era rimossa. Non si trattava solo di 'ideale' ma anche di un approccio differente alla vita, 'totalizzante' da un certo punto di vista.
:-)

johnny doe ha detto...

Tutto chiaro,thanks josh

marshall ha detto...

Josh,
il tuo commento n°15 è un illuminante corollario al post. Anzi, corollario/perla. Da quanto scrivi su quegli ideali, mi potrebbe essere anche più chiaro perchè tra le tue preferenze letterarie vi sono anche romanzi di autori Crepuscolari, come quello di Marino Moretti, Anna degli elefanti). E riferendomi ai tempi moderni, credo che oggi ci sarebbe bisogno di riscoprire gli ideali di cui al tuo commento!!!

Ma forse sto andando un tantino fuori tema.

marshall ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
marshall ha detto...

Curiosità inerente Giorgio Vasari

Nel corso di una ricerca storica su Castiglion Fiorentino mi sono imbattuto nelle Logge del Vasari.

Josh ha detto...

vedo questo tuo ultimo commento solo adesso.

Già...ma non ci stavano anche quelle nel post:-) così non le ho messe.

per vederle, eccole:

http://it.wikipedia.org/wiki/File:Arezzo_Loggia_del_Vasari.jpg

in pratica ad Arezzo c'è quel lungo porticato (tecnicamente non sarebbe proprio un porticato), 1573, idea architettonica del nostro.
Che portano al "Teatro del Vasari".

http://www.limboccastrada.it/cms/it/giorgio-vasari-itinerario/arezzo-logge-del-vasari.html