sabato 2 maggio 2009

Monet al tempo delle ninfee-In mostra a Milano

"Il giardinaggio è un'attività che ho imparato nella mia giovinezza quando ero infelice. Forse devo ai fiori l'essere diventato un pittore"

Claude Monet nel 1890 acquistò a Giverny, lungo la Senna, una casa con un terreno, che trasformò in un giardino acquatico giapponese. La proprietà consisteva in tre aree distinte: il giardino dei fiori, detto Clos Normand, di fronte alla facciata della casa, il giardino acquatico al di là della ferrovia, e l'orto-frutteto, coltivato in una proprietà separata, la Casa Blu. Dopo aver trascorso dieci anni a inventare le Clos Normand, e a ritrarre su tela le sue abbondanti fioriture, Monet rivolse la sua attenzione al terreno paludoso che si trovava in fondo alla proprietà, oltre la ferrovia. Comperò questa terra intrisa d'umidità e decise di creare un giardino acquatico, la parte principale era costituita da uno stagno, circondato da cotogni, felci, salici, rododendri e azalee, dove il grande pittore mise a dimora le più diverse specie di ninfee, diventando il suo giardino giapponese, oggi il più visitato al mondo (una bellissima fotogallery)
All’epoca Monet aveva cinquant’anni ed era già l’esponente più rappresentativo dell’Impressionismo, visse nella casa di Giverny per il resto della sua vita, cercando senza sosta di realizzare quella che considerò l’opera d’arte in assoluto più importante: il suo giardino.


Una magnifica ossessione che, come dirà lo stesso Monet “è una cosa che va al di là delle mie forze di vecchio”, catturandolo in una irrinunciabile sfida nel “riuscire a rendere ciò che sento”.
La vita intorno a questo specchio d’acqua e soprattutto i giochi di luce che le ninfee determinavano furono l’ispirazione dei circa 200 quadri che Monet dipinse fino alla morte con quel suo particolarissimo stile di rarefazione, di evanescenza, quasi una progressiva dissoluzione della visione che caratterizzò la sua pittura nella parte finale della vita.
Quegli anni furono per Monet il tempo delle ninfee, e sono il tema della mostra allestita nelle sale di Palazzo Reale a Milano, ideata e curata da Claudia Zevi con il contributo di Jacques Taddei, Hélène Bayou, Michel Draguet, Marco Fagioli e Delfina Rattazzi.
Venti grandi tele, che Monet dipinse tra il 1900 e il 1923, provenienti dal Museo Marmottan di Parigi (che in questa occasione ha effettuato il più numeroso prestito della sua storia) verranno esposte dal 29 aprile al 27 settembre.
Accanto ad esse saranno in mostra anche immagini fotografiche coeve del giardino e, a rotazione (perché la delicatezza delle opere non consente un'esposizione alla luce per così tanti mesi consecutivi), 60 stampe di Hokusai e Hiroshige provenienti dal Museo Guimet di Parigi, a testimonianza del forte richiamo all'arte giapponese che ebbe un ruolo determinante nell'ultima stagione della vita del maestro impressionista. Monet non fu il solo pittore ad essere influenzato dalle produzioni giapponesi, ma è stato sicuramente il maggiore collezionista con 276 stampe nella tradizione ukiyo-e. Il suo maggiore interesse è la lettura del paesaggio e della natura attraverso un loro frammento e la serialità delle vedute, in particolare quelle del Monte Fuji e dei fiori di Hokusai, così come le serie delle acque e dei ponti di Hiroshige. Il confronto tra l’idea di paesaggio nell’arte giapponese e le opere di Monet è infine completato dall’esposizione di una serie di preziose fotografie dell’Ottocento, dipinte a mano, di giardini giapponesi.
Informazioni sulla mostra: “Monet e il Giappone. Il tempo delle Ninfee”, dal 29 aprile al 27 settembre 2009, PALAZZO REALE, Piazza Del Duomo 12 Milano; orario: lunedì 14.30 – 19.30; martedì – domenica 9.30 – 19.30; giovedì 9.30 – 22.30.
La biglietteria chiude un’ora prima. Info. tel.+39 02875672




11 commenti:

Hesperia ha detto...

Are, bisogna andarci allora a vedere la mostra a palazzo Reale, che ne dici?
Monet l'ho visto anche a Treviso ma era una mostra incompleta e non esaustiva della sua opera.
Sono stata a visitare il suo incantevole giardino nell'alta Normandia. Ma la località non era Giverny? Comunque controlla,mi è venuto un dubbio...
Il giardino era un sogno e Monet stesso ha ammesso che il pittore è nato in lui dopo essere stato appassionato giardiniere, e che senza la bellezza dei fiori, con ogni probabilità non avrebbe trovato lo stimolo e l'ispirazione giusta per dipingere en plein air. Ciao

Aretusa ha detto...

Eccome:-) un'occasione d'oro...e poi, io amo molto gli impressionisti.
Hai ragione é Giverny, ero talmente stanca ieri sera che ho letto Givency...che periodo del cavolo:-(
ciao Are

Hesperia ha detto...

Forse ti sei confusa col celebre couturier di Audrey Hepburn, che è la tua passione. E che si chiamava Givenchy :-).
Il giardino di Giverny vicino a Vernon è meta di visitatori da tutto il mondo e ci sono piante e fiori di indicibile bellezza. Mi piacciono in particolare le malvarose e le peonie.

philip marlowe ha detto...

Monet è tra i miei impressionisti preferiti. In particolare il famoso dipinto sul prato di papaveri.
Poi c'è anche Pissarro che mi piace molto. E pure Seurat.

marshall ha detto...

Ho apprezzato molto la fotogallery. Caspita, che giardino!
E anche il quadro di mezzo.

Aretusa ha detto...

E' bellissimpo quel dipinto Marlowe:-)
E' anche uno dei miei preferiti...
Ciao Are

Aretusa ha detto...

Un giardino così é il mio sogno proibito:-)
Ciao Marsh

Anonimo ha detto...

Il mio impressionista preferito è e resta Van Gogh per il suo segno nevrotico inconfondibile. Sono stato al Museo degli Impressionisti a Parigi. Sono ottimi pittori - ma come dire?- troppo rassicuranti per i miei gusti.
Ernesto

Aretusa ha detto...

Van Gogh é stato un genio...sono stata anch'io al Museo D'Orsay, un'esperienza bellissima
Ciao Are

Josh ha detto...

sembra proprio una gran bella mostra, molto più completa delle recenti su di lui. Ce ne sono parecchie di cose da vedere in questo periodo, grazie della segnalazione Aretusa. Una capatina bisognerebbe farla.

philip marlowe ha detto...

Monet ne ha dipinti parecchi di campi di papaveri.
Oltre a quello famoso della donna col parasole:
http://digilander.libero.it/barbaraimperio/mon1.jpg

C'è quello del campo di papaveri tutto rosso senza figure umane:
http://images.easyart.com/i/prints/rw/en_easyart/lg/8/3/Campo-di-papaveri-Claude-Monet-83309.jpg