Andrea Barbiani, San Pier Damiani 1776 (particolare) - Dal sito Il Sussidiario.net
Un saggio di Tiziano Terzani sulla disgregazione dell'Unione Sovietica, avvenuta nel '91, mi aveva ispirato un post su Siberia e fiumi ghiacciati, ma appena letto il post di Josh sull'Abbazia di Pomposa, è bastato quel semplice accenno a San Pier Damiani per scatenarmi il blocco dei pensieri, blocco che mi ha impedito di proseguire nella stesura del post. La mia mente ha così vagato sulla vita del Santo faentino, che spese l'esitenza per combattere contro sprechi, lussi e privilegi di gran parte di monaci, nonchè alcuni ecclesiastici del suo tempo. Son passati 1000 anni da allora, ma pare che la situazione da questo punto di vista non sia mutata: da un lato c'è chi vive in miseria, dall'altro c'è chi, abusando di posizioni di potere, intrattiene comportamenti di vita poco consoni al grado rivestito, concedendosi agi non dovuti e privilegi a spese dei contribuenti. Con i soldi sottratti ad agi e privilegi di politici e amministratori locali, lo stato potrebbe alleviare ristrettezze in cui vivono miseri diseredati, senza aumentare ulteriormente le tasse.
San Pier Damiani, di famiglia un tempo agiata, a un certo punto della sua esistenza avrebbe voluto sciegliere di vivere da eremita, immerso nella contemplazione, ma circostanze avverse del suo tempo glielo impedirono: c'era da combattere contro sprechi, lussi e privilegi del clero; sprechi, sperperi, lussi e privilegi che andavano a detrimento dei meno abbienti, cozzando col loro grave stato di miseria. Si fece monaco, e poi cardinale, ma sempre in movimento in lungo e in largo per l'Italia settentrionale, giungendo perfino in Germania, per assolvere al suo ministero.
Che poi..., per fare beneficenza?
Video correlato: http://youtu.be/zh-bTOWwHPA (un anno di lacrime e sangue)
Aggiornamento:
questa invece è la casta dei giornalisti "moralizzatori", guardate quanto guadagnano, e speriamo che qualcuno rattoppi la pezza. E' un vero scandalo, anzi peggiore di uno scandalo. Costoro predicano, predicano, ma razzolano male, alquanto male, specie quando si mettono dalla parte dei poveri. A meno che anche loro si trincerano dietro al fatto che con quei soldi fanno beneficenza. Ma quanta gente che fa beneficenza! Non dovrebbero più esserci poveri in giro.
Ecco il link, fornito da GL http://www.liberaopinione.net/wp/?p=4416
San Pier Damiani, di famiglia un tempo agiata, a un certo punto della sua esistenza avrebbe voluto sciegliere di vivere da eremita, immerso nella contemplazione, ma circostanze avverse del suo tempo glielo impedirono: c'era da combattere contro sprechi, lussi e privilegi del clero; sprechi, sperperi, lussi e privilegi che andavano a detrimento dei meno abbienti, cozzando col loro grave stato di miseria. Si fece monaco, e poi cardinale, ma sempre in movimento in lungo e in largo per l'Italia settentrionale, giungendo perfino in Germania, per assolvere al suo ministero.
Eremo di San Pier Damiani - dal sito: Vultus Christi
Da quel che oggi si sente accadere, ciò che avveniva ai tempi di San Pier Damiani, 1000 anni fa, pare non sia molto dissimile da quanto succede ai nostri giorni; cambia solo l'autore dei misfatti, là erano monaci e preti indegni, qua indegni lo sono certi politici, certi amministratori locali, certa gente di potere. Da anni, ma oserei dire da sempre, l'Italia ha assistito ad un susseguirsi di governi incapaci o non aventi la benchè minima volontà di risolvere il problema degli sprechi e dei privilegi di cui gode la classe politica/dirigenziale del paese. Lo si è visto chiaramente anche in questa circostanza: prima di pensare al voto, i parlamentari avrebbero dovuto ridursi di numero e di stipendi; ne parlano da anni, ma non l'hanno concretizzato nemmeno stavolta. Questo loro lassismo non fa altro che aggravare la già molto precaria situazione economica generale. Incapaci di risolvere la questione, si accaniscono sui cittadini esasperandoli con nuove tasse. L'ultima scempiaggine è stata la reintroduzione della tassa sulle case dove la gente vive, tassa resa ancor più odiosa da quel fattore di rettifica delle rendite catastali, rivalutate del 60% in un solo botto. Una tassa assurda e odiosa anche perchè non tiene conto della capacità reddittuale di ciascun contribuente, e perchè viene applicata alla cieca, senza tener conto di eventuali ipoteche gravanti sugli immobili.
A condurmi su questo tema è stato anche un articolo pubblicato sul Corriere della Sera del 19 dicembre scorso, secondo il quale un italiano su tre è a rischio povertà.
Del santo che fece battaglie contro sprechi e lussi, avevo già parlato nel 2007, in tempi relativamente non sospetti, quanto a percentuali così alte sui rischi povertà; e un'altra volta ne parlai quando scrissi in ricordo per la morte di Marcello, alias Sarcastycon. Oggi, anche nelle chiese sento parlare poco o niente di questo Santo, eppure si addice molto a questo tempo fatto di scandali dovuti a ruberie, sprechi e privilegi di certi politici, e se non fosse per la Divina Commedia penso che in molti ignorerebbero persino che il Santo sia esistito. Nel poema dantesco il ricordo di San Pier Damiani occupa una delle pagine più belle. Io stesso, che fui tra coloro che ne ignorarono l'esistenza, quando sentii declamare quei versi che dicono:
Tra' due liti d'Italia surgon sassi
e non molto distanti a la tua patria,
tanto, chè troni assai sonan più bassi,
e fanno un gibbo che si chiama Catria,
di sotto al quale è consecrato un ermo,
che suole esser disposto a sola latria"
di sotto al quale è consecrato un ermo,
che suole esser disposto a sola latria"
Abbazia di Fonte Avellana (nocciole) alle pendici del Monte Catria - foto dal blog Butterfly 400
... non li scordai più.
Oggi poco nominato, ai tempi di Dante San Pier Damiani deve essere stato molto seguito dai suoi contemporanei. Il Sommo lo colloca infatti in un cielo molto prossimo alla Grazia Divina, il Cielo di Saturno, il settimo di nove, nel XXI Canto del Paradiso, più in alto quindi di quel canto XI nel quale troviamo San Tommaso d'Aquino declamare il toccante panegirico di San Francesco d'Assisi.
La denuncia di sprechi, sperperi, privilegi compiuti e goduti dalla classe politico/dirigenziale del paese viene oggi svolta egregiamente da certi programmi radiofonici e televisivi. Tra quelli radiofonici si segnala il programma mattutino di Radio Padania, nel corso del quale chiunque può telefonare in diretta e senza filtri per esprimere opinioni o denunciare casi di sprechi, sperperi, privilegi. Fra i programmi televisivi si distingue l'ultimo nato in casa Mediaset, Quinta Colonna. Va in onda i lunedì sera alle 21,10 su Rete4, condotto da Paolo Del Debbio. La tecnica è quella di mettere a confronto gente comune con personaggi della cosiddette caste dei privilegiati. Anche per evitare la possibilità di impreviste scaramucce, lo scontro non avviene per contatto diretto in studio, ma tramite maxischermi collegati con luoghi del nord, centro e sud Italia. In studio siedono il personaggio che fa parte dei privilegiati, rappresentanti dell'Unione Consumatori, del mondo della politica, dell'economia, del giornalismo. Tra la categoria dei personaggi incriminati delle ultime due puntate, a turno si sono viste Irene Pivetti e Ilona Staller. La prima perchè essendo stata presidente della Camera durante il primo Governo Berlusconi, maturò fin d'allora il diritto ad avere vita natural durante un ufficio con tanto di personale, il tutto a spese dello Stato; la seconda, per aver fatto la parlamentare nel gruppo dei Radicali nel periodo 87/92, da oltre un anno ha maturato il diritto ad un vitalizio di circa 3000 euro al mese.
(Gente che rovista tra i bidoni della spazzatura per sopravvivere. Foto di repertorio da Santegidio.org)
La prima usufruisce del locale e del personale pagati dallo Stato, per fare - come dice lei - beneficenza. Anche l'altra dice di usare parte di quel denaro del vitalizio per fare beneficenza.
Che poi..., per fare beneficenza?
Sappiamo in molti come andarono le cose in questo campo fino al 1997, quando vennero istituite le ONLUS. Era un modo furbesco per eludere il fisco. Correva voce sul trucchetto, poi scoperto e si suppone annientato, che era questo: Tizio versava a Caio una data somma a titolo di beneficenza. Caio non pagava tasse perchè ente benefico. Tizio non ne pagava per la cifra sborsata a titolo di beneficenza. Tizio si faceva restituire in nero da Caio la parte che avrebbe dovuto versare allo stato come tasse. Tizio faceva così della beneficenza gratis, Caio riceveva così una bella somma insperata. L'unico a perderci era lo stato che veniva raggirato. I soldi che una ONLUS oggi riceve per beneficenza, crediamo vengano ripartiti di norma in questo modo: prima vengono pagate le spese per la raccolta dei fondi e per pagare il personale dipendente della ONLUS, quel che rimane viene effettivamente devoluto. A volte, dopo avere spesato tutto, non rimane nulla per beneficenza vera. E chi ha dato, ha dato.
Aggiornamento:
questa invece è la casta dei giornalisti "moralizzatori", guardate quanto guadagnano, e speriamo che qualcuno rattoppi la pezza. E' un vero scandalo, anzi peggiore di uno scandalo. Costoro predicano, predicano, ma razzolano male, alquanto male, specie quando si mettono dalla parte dei poveri. A meno che anche loro si trincerano dietro al fatto che con quei soldi fanno beneficenza. Ma quanta gente che fa beneficenza! Non dovrebbero più esserci poveri in giro.
Ecco il link, fornito da GL http://www.liberaopinione.net/wp/?p=4416