Nella nostra cultura (sacra e profana che sia) cantare è d'amore, suonare è d'amore, recitare è d'amore (il Lied e l' arte trobadorica). Ma anche scrivere (lettere, romanzi e poesie), rappresentare (cinema e teatro); dipingere e scolpire (si pensi a
Il bacio di Hayez o ad
Amore e Psiche di Canova o agli
Amanti di Rodin ). Perciò, tralasciando la festa di S. Valentino, che cade il 14 febbraio e che viene proibita nei paesi islamici (paesi dalle culture notoriamente anaffettive e iconoclaste), buona parte della nostra produzione artistica è legata ai sentimenti e alla cultura del "sensibile". Per tutti gli anni e secoli a venire l'Occidente nasce in un certo senso
sanvalentiniano ante litteram. E del resto, chi è mai questo santo del calendario gregoriano se non un lontano discendente (giunto a noi oggi sotto forma di santo patrono di una festa commerciale in cui si regalano dolci, bigliettini e cioccolatini), di Eros - l'alato dio fanciullo munito di arco e frecce? Ho suddiviso questa breve rassegna in due categorie:
incanti (parola che proviene proprio dal
cantare dentro) e
disincanti. Vale la pena di soffermarsi su altre etimologie di parole-chiave di natura amorosa:
seduzione " da
seducere" (ovvero,
distogliere, sviare).
Charme (fascino, in lingua francese) che deriva dal latino
carmen carminis (canto, poesia),
affetto"= dal latino
ad facere e cioè "fare qualcosa per...".
Incanti e disincanti congiunti. "Sogno di una notte di mezza estate" di W. Shakespeare. - Titania (regina degli Elfi e delle fate) stregata dal folletto Puck che gli mette il succo di un fiore magico negli occhi su ordine di Oberon re degli Elfi, si innamora di un mostro con la testa d'asino e vede in lui cose che esistono solo nella sua fantasia.
Vieni qui, siedi su questo letto di fioriCh'io carezzi le tue gotine leggiadre; coronarti la fronte voglio - alta e liscia, di rose muschiate, Baciartiqueste belle orecchione prolisse, allegria del mio cuore.Oberon, in seguito allarmato da questa follia di Titania, fa sciogliere il sortilegio dallo stesso Puck, passato il quale, e la sua sposa si sveglia :" Oberon - caro - che strano sogno ho fatto! Ho sognato d'essermi innamorata d'un asino!".
Incanti - John Donne "Il Sogno"Per nessun altro, amore, avrei spezzato
questo beato sogno.
Buon tema per la ragione,
troppo forte per la fantasia.
Sei stata saggia a svegliarmi. E tuttavia
tu non spezzi il mio sogno, lo prolunghi.
Tu così vera che pensarti basta
per fare veri i sogni e storia le favole.
Entra tra queste braccia. Se ti sembrò
più giusto per me non sognare tutto il sogno,
ora viviamo il resto. Come un lampo o un bagliore di candela
i tuoi occhi, non già il rumore, mi destarono.
Così (poichè tu ami il vero)
io ti credetti sulle prime un angelo.
Ma quando vidi che mi vedevi in cuore,
che conoscevi i miei pensieri meglio di un angelo,
quando interpretasti il sogno, sapendo
che la troppa gioia mi avrebbe destato
e venesti, devo confessare
che sarebbe stato sacrilegio crederti altro da te. Il venire, il restare ti rivelò: tu sola.
Ma ora che ti allontani
dubito che tu non sia più tu.
Debole quell'amore di cui più forte è la paura,
e non è tutto spirito limpido e valoroso
se è misto di timore, di pudore, di onore.
Forse, come le torce
sono prima accese e poi spente, così tu fai con me.
Venisti per accendermi, vai per venire. E io
sognerò nuovamente
quella speranza, ma per non morire.
Incanti : Stendhal "Nelle miniere di sale di Salisburgo si usa gettare nelle profondità abbandonate della miniera un ramo sfogliato dal gelo, due o tre mesi dopo lo si ritrova coperto di fulgide cristallizzazioni; i più minuti ramoscelli sono fioriti di una infinità di diamanti mobili e scintillanti; è impossibile riconoscere il ramo primitivo. Quella che io chiamo "cristallizzazione" è l'opera della mente, che da qualunque occasione trae la scoperta di nuove perfezioni dell'oggetto amato.(..) Uno dei vostri amici si rompe un braccio a caccia: che dolcezza ricevere le cure della donna amata!...ci fa quasi benedire il dolore". (da "De L'Amour").
Disincanti: Oscar Wilde -
1) Quando si è innamorati si comincia sempre per ingannare sé stessi e si finisce per ingannare gli altri.
2) Le donne insignificanti sono sempre gelose dei propri mariti. Le belle, non lo sono mai. Sono sempre occupate a essere gelose dei mariti delle altre.
3) La felicità di un uomo ammogliato ...dipende dalle donne che non ha sposato. (da Aforismi)
Incanti : Rainer Maria Rilke
E quasi una fanciulla era, sgorgata
da questa unanime felicità di canto e lira;
splendeva tra i suoi veli primaverili, chiara
e s'adagiò nel letto del mio orecchio.
E in me dormì. E tutto era il suo sonno.
Gli alberi ovunque che ammirai e questa
lontananza tangibile, questi toccati prati
e ogni stupore che mi colse.
La dormì, il mondo. Come l'hai tu compiuta
che non desiderò prima esser desta,
o dio del canto?
Nacque e entrò nel sonno.
La sua morte dov'è?
Ne inventerai la melodia
tu, prima che il tuo canto si consumi?-
Ove scompare se da me si perde?... una fanciulla quasi… ( da Sonetti ad Orfeo)
Buona lettura ! Se qualcuno dei visitatori e frequentatori, vuole aggiungere altre massime, sonetti, aforismi, poesie sul tema, può farlo a proprio piacimento .