Il castello era stato edificato in tempi assai remoti attorno ad una torre di avvistamento, le cui origini si perdono nella notte dei tempi: era stata strategica durante l'insediamento dei Romani sul lago di Como; ma le sue origini furono antecedenti al loro arrivo. L'interesse per il romanzo è via via cresciuto leggendo quella sorta di apoteosi - implicita nel romanzo sulla vita di Adelaide - per gli imperatori germanici Ottoniani del Sacro Romano Impero (qui una scheda su Ottone I il grande),
Gli Ottone erano particolarmente cari all'amico di questo blog, Marcello di Mammi, che da una contea, eretta a quel rango da Ottone I o II - a secondo della datazione - aveva preso la sua nick. Nei suoi commenti, ad ogni possibile occasione, ne esaltava le figure. Il romanzo di Ketty Magni è stata così anche un'ottima occasione per approfondire l'argomento.
Restando al romanzo, eccone intanto la trama, dall'ultima di copertina.
Consapevole della fragilità umana, sostenuta da una grande fede, l'imperatrice si districa tra gelosie, desideri, sospiri, vendette,assassini, amori, solitudini, emette in atto manovre politiche vincenti. Proclamata santa è protettrice dei barcaioli e si festeggia il 16 dicembre, giorno della sua salita al cielo.
Per collocare adeguatamente la figura degli Ottone nella storia dell'Italia, ci può essere di grande aiuto la sintesi di un commento di Marcello di Mammi.
"Gli Ottone, imperatori del Sacro Romano Impero, scesero varie volte in Italia, in quanto paese strategico per l’impero. Cercarono di costituire dei feudi a loro fedeli che saranno poi i ghibellini in contrapposizione ai guelfi sostenitori del papato. Accadde che nella zona di Castiglion Fiorentino (attualmente in provincia di Arezzo) in località Mammi venisse costruito un castello a difesa e controllo di quella via che, iniziando da Arezzo, conduceva sulla riva del lago Trasimeno e, attraversando le località di Tuoro e Passignano, oggi provincia di Perugia, giungeva in questa città.
L'undicesimo capitolo del romanzo riveste grande importanza in merito alla perenne guerra di religione in corso tra cristiani e musulmani: è dedicato alla Battaglia di Stilo, combattuta nel 982 dalla coalizione cristiana, comandata da Ottone II, contro quella saracena. La battaglia che stava avendo esito favorevole per i cristiani, si concluse invece con una grave sconfitta, nella quale perirono circa 4000 imperiali, tra i quali un principe e parecchi conti e vescovi che facevano parte del raggruppamento di forze. Lo stesso Ottone II - si narra nel romanzo storico - scampò a morte certa, grazie all'atto di estremo altruismo di un suo soldato. Ottone II morì comunque l'anno dopo per malaria, all'età di soli 28 anni, senza aver potuto portare a compimento il progetto di liberazione dell'Italia meridionale dai saraceni. Se fosse avvenuto, il proseguo della storia avrebbe avuto esito ben diverso.
Scrissero di lei, i suoi contemporanei Liutprando da Cremona e la monaca Roswitha di Gandersheim
(*) Per questo romanzo, Ketty Magni ha vinto il primo premio exequo allo Spoleto Festival Art del settembre 2011.