L'ultimo saggio di Ida Magli "Difendere l'Italia", è senz'altro il più propositivo e pragmatico di quelli fin qui pubblicati. Non si limita infatti a insistere sulla denuncia dei misfatti fin qui perpetrati dall'eurocrazia di Bruxelles (si veda "La dittatura europea"). Non si limita ad analizzare i disvalori dell'Occidente che ci hanno reso così passivi, fragili e deboli nel respingere i nostri oppressori con i quali tacitamente collaboriamo ("Dopo l'Occidente"). Addirittura, l'ultima parte del saggio è dedicata alle prospettive per una nuova rinascita della Patria. A come si potrebbe ricostruire il Bel Paese, dopo le rovine perpetrate dai banchieri e da tutta la classe politica che ha chinato il capo, permettendo il disastro che è sotto i nostri occhi. Insomma, la Magli ad un Laboratorio per la Distruzione (Lpd, per chi ama le sigle), centro operativo degli oligarchi mondialisti ed euromondialisti, contrappone un Contro Laboratorio per la Ricostruzione per la difesa di un nazione ridiventata sovrana o in via di poterlo ridiventare.
Utopie? Può darsi, ma lei che è una famosa antropologa, sa benissimo che se è vero che le civiltà possono estinguersi a causa di invasioni demografiche, cataclismi, guerre, stragi, genocidi, è altrettanto vero, che i sedimenti di antichi saperi, di esperienze, di una cultura e un' identità (le due cose coincidono) non sono fattori così facili da cancellare, nemmeno per il tramite della più pervicace volontà distruttiva. Ma procediamo con ordine.
Terza Guerra Mondiale. La prof. Magli sa benissimo che la guerra che i banchieri hanno scatenato contro i popoli, non abbisogna di carri armati, di corazzate, di fregate militari, né di bombardamenti strategici a tappeto: bastano i mezzi finanziari, in primis la dittatura dello spread. ("Forse non ci siamo accorti di essere nelle mani dei banchieri fino a quando non abbiamo visto le corde con le quali ci stavano impiccando"). Aver in mano una potente arma di distruzione di massa come la creazione del denaro dal nulla, significa usarla con spietatezza: distruzione dei prodotti particolari e specifici di un Paese, distruzione dei popoli ("così come le mucche e le arance, anche i popoli dovevano essere omologati e distrutti").
Chiamandola perciò con questo nome (III GM), la Magli spera che qualcuno vi si opponga, facendo scattare un naturale istinto di conservazione.
Egualitarismo repressivo
Lo sgomento di tanti Italiani nasce dal fatto che ci troviamo a vivere in democrazia, il più "perfetto" (o il meno imperfetto, secondo il pensiero di Churchill) di tutti i regimi. E allora come capire che in nome dell'Egualitarismo non possiamo criticare chi fomenta sbarchi su sbarchi sulla Penisola esponendo il nostro Paese a migrazioni selvagge da ogni angolo del mondo? Come possiamo criticare coloro i quali mettono sullo stesso piano il matrimonio naturale coi matrimoni omosessuali? Come possiamo confutare chi favorisce trapianti ed espianti d'organi per offrire a tutti le stesse funzioni? Chi mai denuncia il fatto che durante questi trapianti molti ci lasciano la pelle o possono prendere altre malattie? Non si può, perché è il Progresso, bellezza - un altro mito "democratico" inconfutabile. Ida Magli mette alla berlina il concetto di "democrazia" con tutta la ridda di mistificazioni che comporta. Tra i fenomeni sgomentevoli che rendono perplessi i lavoratori esiste anche il fatto che la sinistra (storicamente nata a tutela delle fasce più deboli) è la più zelante nel voler massacrare il popolo di tasse, di espropri, di Equitalia... e che tra tutte le forze politiche si mostra la più supina e prona ai diktat delle cancellerie europee. Insomma l'Egualitarismo è la nuova feroce ghigliottina livellatrice della nostra epoca.
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Omicidi-suicidi . Come in ogni guerra non mancano le vittime, spesso indotte da questo Laboratorio mondiale per la Distruzione. Ecco allora Equitalia, strumento di tortura moderna, nuova Inquisizione fiscale, organizzata per la distruzione dei "nuovi eretici": gli evasori. (8000 suicidi solo alla fine del 2012, per non citare i suicidi pregressi). Ma questi suicidi, non hanno nulla di eroico, nulla di spartano, di stoico. Sono morti meste, silenziose, basate sull'impotenza. Chi si uccide non sa nemmeno cosa gli è crollato in testa, non sa dare un nome alla tragedia che sta vivendo, è incapace di difendersi. Per questo si suicida. Ci si uccide nel Nord Italia dove esiste una coscienza del "debito-colpa" In tedesco Schuld, significa sia l'una che l'altra parola. Ci si toglie un bene prezioso come la vita, sperando di salvare i proprio cari, sperando che mors omnia solvit. Ma non è vero nemmeno questo: i nostri feroci nemici fanno ricadere la "colpa-debito" anche sui familiari.
"Ce l'abbiamo fatta!" esclama Letta, perché le autorità finanziarie il 5 luglio 2013 avevano cancellato la procedura di condanna nei confronti del debito pubblico. Sì, ma le migliaia di vittime? di cittadini disoccupati? di industrie fallite? di esercizi commerciali ed artigianali costretti a "chiudere bottega"? E i giovani senza futuro? E la Nazione ferma e bloccata in un tunnel senza fine?
"Ce l'abbiamo fatta!" esclama Letta, perché le autorità finanziarie il 5 luglio 2013 avevano cancellato la procedura di condanna nei confronti del debito pubblico. Sì, ma le migliaia di vittime? di cittadini disoccupati? di industrie fallite? di esercizi commerciali ed artigianali costretti a "chiudere bottega"? E i giovani senza futuro? E la Nazione ferma e bloccata in un tunnel senza fine?
Grande è la responsabilità dei nostri governanti, anche più grande dei loro infami mandanti, poiché essi POTEVANO, ma hanno espressamente tradito il loro stesso popolo.
Il tempo inafferrabile - Molto interessante in questo volumetto di 250 pagine è il concetto di tempo che ne emerge. Da quando il calendario è cambiato, da quando dal Novecento siamo passati al Duemila (XXI secolo), il tempo sembra essersi fermato: viviamo l'eterno presente senza più un passato da ricordare (non vogliono che ce ne ricordiamo) né un futuro da scrutare in lontananza, come si fa con la linea dell'orizzonte. Un futuro da poter sognare.
Qualcuno ricorda questo ultimi tredici anni? Questo decennio? No, perché il tempo sequestrato dai banchieri, è in realtà un eterno presente, impossibile da padroneggiare, da storicizzare. "Un silenzio quasi vuoto ,"un'orrida attesa di un nemico sconosciuto, misterioso, invisibile"...
Il crollo del Papato - Il 5 marzo 2013 è stata un'altra data cruciale con le dimissioni del Papa Benedetto XVI. E dato che Ida Magli sa perfettamente che le dimissioni (termine burocratico) può darle un capo di stato, un primo ministro, ma non il Papa, constata in questo avvicendamento della chiesa, tutta la tragedia della "perdita del Sacro". "Il Parlamento e il Papato possono continuare a fingere di esistere, come nei fatti sembra che facciano, ma la forza del Sacro, l'hanno persa per sempre". L'ascesa alla sede vacante è stata come è noto rimpiazzata da un gesuita, il cui Ordine, un tempo era addetto alla guardia del Papa. Nessuno ha creduto ai motivi di stanchezza e di vecchiaia ("ingravescentem aetatem") di Benedetto XVI. Buon senso vuole che se la decisione è stata così repentina è perché altrettanto traumatici e repentini sono stati i fatti che hanno costretto Ratzinger alle "dimissioni". E ora da chi è stato sostituito il vecchio Papa divenuto "emerito"? Mica da un giovincello! Da un 77enne, proveniente dal Nuovo Continente ("la fine del mondo") con la sua finta familiarità di finto parroco di campagna. Su questo strano anomalo "colpo di stato" all'interno di una millenaria istituzione religiosa, si dovrà ancora fare piena luce.
Di grande interesse il capitoletto intitolato al gesuita Ignazio di Loyola e le donne, che ben disvela come gesuitismo e ipocrisia siano in pratica, la stessa cosa.
Di grande interesse il capitoletto intitolato al gesuita Ignazio di Loyola e le donne, che ben disvela come gesuitismo e ipocrisia siano in pratica, la stessa cosa.
Omosessualità e inculturazione femminile
La sfrenatezza sessuale legata all'omosessualità ha purtroppo invaso la società in tutte le sue diramazioni. Essa viene incoraggiata, blandita, coccolata dai media, dalla pubblicità, dal cinema, perfino dalle fiction televisive. Guai a dissentirne, ora che anche grazie al M5S (criticato dalla Magli, la quale all'inizio mostrò un'apertura di credito verso Grillo) è passata la legge sul reato di omofobia.
La stessa Chiesa è stata ferita a morte dal fenomeno interno dei preti omosessuali, come già si è visto durante le repentine dimissioni di Ratzinger, quando è venuta alla luce la questione di "una potente lobby gay" in Vaticano che vorrebbe cambiare la dottrina teologica e morale relativa all'omosessualità. Ma anche il problema dell'eccessiva femminilizzazione dei ruoli politici, occupata proditoriamente dalle donne (quote rosa), viene stigmatizzata dall'autrice. Poiché è vero, che gli Eurocommissari, ben vedono l'occupazione di donne nei posti chiave, più conformiste e assai meno critiche nei confronti del Potere (da cui ne sono state escluse da secoli) degli stessi maschi. Si vedano gli esempi deleteri di Cecilia Malmstrom, di Laura Boldrini, Bonino, della Kyenge.
Breve itinerario di un sogno ad occhi aperti
L'ultimo capitolo del libro è dedicato a come lavorare su più fronti, ben sapendo che sul tema "identità e cultura" sono state erette barriere, paletti e trabocchetti d'ogni genere. "Più estesa è l'informazione, meno si agisce". Non è certamente il mondo del web e l'eccesso di informazione nella quale siamo tutti quanti immersi che farà deviare il percorso della Troika. Quando si parla di "identità" occorre tener presente che non è lo Stato che crea un popolo, ma il popolo che crea lo Stato. Anche la lingua è frutto di una lunga sedimentazione culturale. E nessuna lingua al mondo, è pervasa da musicalità come quella italiana. Amante della musica nonché studiosa e musicista, Ida Magli, dedica un capitoletto a come dovrebbe essere formulata una legislazione speciale riguardante le scuole d'arte e i conservatori di musica, da sempre nostri punti forti.
"Lo Stato curerà, fornendo tutti i mezzi economici necessari, la formazione di orchestre italiane, con professori e direttori esclusivamente italiani" (...) "Il Teatro alla Scala di Milano sarà per legge diretto da musicisti italiani. La serata di apertura sarà sempre dedicato a un musicista italiano e diretto da un maestro italiano".
"Lo Stato curerà, fornendo tutti i mezzi economici necessari, la formazione di orchestre italiane, con professori e direttori esclusivamente italiani" (...) "Il Teatro alla Scala di Milano sarà per legge diretto da musicisti italiani. La serata di apertura sarà sempre dedicato a un musicista italiano e diretto da un maestro italiano".
Altri importanti paragrafi sono riservati alla scuola e all' istruzione universitaria, all'ambiente e alla sua salvaguardia, alla demografia, al territorio e all'immigrazione massiva. Al rapporto tra densità demografica e natalità (siamo a un pericoloso rapporto di 198 abitanti per km quadrato, dati allarmanti che dovrebbero far riflettere). La Magli si spinge anche più in là: elabora una nuova organizzazione del potere che vada nell'ottica della salvaguardia dell'identità-cultura dell'Italia e degli Italiani. Non aggiungo altro, per non rovinare le sorprese che certamente non mancano in questo prezioso volumetto. Forse non tutto è ancora perduto: "Non siamo ancora morti e abbiamo intenzioni di NON farci impiccare dai banchieri". Da leggere durante le festività natalizie.
A tutti i visitatori e lettori del Giardino, auguro Buon Natale e serene feste.
Hesperia