




Pubblicato da
dionisio
alle
20:28
22
commenti
Etichette: letteratura
Pubblicato da
Hesperia
alle
13:42
29
commenti
Etichette: letteratura, viaggio
In queste pagine si è già fatta notare la derivazione letteraria del cinema (come ne esiste una pittorica-iconica, da un punto di vista visivo) quanto l'idea autoriale della Regia.
In alcuni casi ed epoche invece si assiste ad una parentela più stretta anche del cinema con il teatro: la si nota dall'organizzazione degli spazi visivi nei film, o per la partitura classica del montaggio delle scene, o per un'interpretazione forte e caratterizzata degli attori che supera la pellicola stessa, o per scene insistite in interni o piuttosto statiche, o per il primato della parola e del gesto.
Ci sono svariati testi su questo argomento e lunghi studi specifici per epoca e genere, ma più che un'importante disquisizione teorica, il post stavolta ha solo l'intenzione di ricordare con affetto alcuni grandi attori italiani che hanno lavorato con personalità sia a teatro sia al cinema segnando un'epoca e un gusto.
Carmelo Bene attore, scrittore, drammaturgo e regista di genio quindi Autore a tutto campo di cui segnalo oltre alla rivoluzionaria attività teatrale i film, anche sperimentali e visionari:
"Nostra Signora dei Turchi" (1968) , "Capricci" (1969), "Don Giovanni" (1971), "Salomè" (1972), "Un Amleto di meno" (1972) quest'ultimo tratto da Jules Laforgue, “Hamlet, ou les suites de le pitié filiale” (1877). Densi di riferimenti letterari, teatrali, musicali, pittorici, un unicum anche nella storia del cinema.
E alcune Signore del Teatro italiano che hanno appassionato anche al cinema.
Rossella Falk (qui un bel collage di fotogrammi) una delle migliori attrici di teatro italiane (e non solo) magnetica anche al cinema: presente in 8 e 1/2 di Fellini, ma anche in "Quando muore una stella" di Robert Aldrich, e in film considerati minori dei nostri anni '70,
come "Alba pagana" di Ugo Liberatore, "La tarantola dal ventre nero" di Paolo Cavara, "Sette orchidee macchiate di rosso" di Umberto Lenzi.
In realtà le grandi signore del nostro teatro in quegli anni hanno prestato il volto e la loro recitazione enigmatica al nascente noir italiano dei '70, nobilitandolo e rendendolo un genere studiato parecchio anche all'estero, specie in USA nei decenni successivi (per le soluzioni visive, la scelta degli attori, l'intreccio: chiedere a Tarantino).
Per le interpretazioni teatrali complete non-riassumibili rimando al link, ma vanno citate almeno "Un tram chiamato desiderio" e "La dolce ala della giovinezza" da Tennessee Williams, le "3 sorelle" di Cechov, "Maria Stuarda" di Von Schiller, "L'Aquila a 2 teste" e i "Parenti terribili" da Jean Cocteau, e il recente bellissimo "Sinfonia d'autunno". Forse tra i testi teatrali che preferisco in assoluto.
Valentina Cortese ha avuto una densissima attività cinematografica e teatrale che è impossibile riassumere in 1 sol post, ed è in pratica un'icona del mestiere d'attrice in Italia e nel mondo.
Per il cinema la possiamo vedere in "Primo Amore" di Gallone, come nella "Cena delle beffe" di Blasetti negli anni 40, nei "Miserabili" di Riccardo Freda, nei "I corsari della strada" di Jules Dassin, nella "Contessa scalza" di Joseph Leo Mankiewicz, ne"Le Amiche" di M. Antonioni, ne "La ragazza che sapeva troppo" di Mario Bava, anche la Cortese era in "Quando muore una stella" di Aldrich, in "Effetto Notte" di Truffaut, in "Un'orchidea rosso sangue" di Pierre Chereau, "Jane Eyre" e "Un tè con Mussolini" di Franco Zeffirelli.
Marina Malfatti famosa anche in Tv grazie allo sceneggiato tv "Malombra" tratto da Fogazzaro, diretto da Diego Fabbri (in onda nel 74, seguono numerose altre serie televisive di qualità), dagli anni 80 in poi è stata molto presente a teatro con lavori di grande qualità che spaziano dal teatro classico a testi moderni.
Al cinema fu a sua volta protagonista di horror italiani anni '70, aggiungendo eleganza e mistero grazie al fascino personale:
"Sette orchidee macchiate di rosso" di Umberto Lenzi, "La Dama rossa uccide 7 volte" di Emilio P. Miraglia, "Un fiocco nero per Deborah" di Marcello Andrei.... Per la filmografia completa si rimanda al link.
nota d'attualità: date le polemiche fisse ormai a ogni festival di teatro o cinema che sia, mi auguro ancora (e lo auguro al nostro paese) un teatro che ti tiene legato alla sedia e che sappia toccare le corde dell'animo come quello sopra citato, e anche un cinema che abbia di nuovo qualcosa da dire, dai contenuti, alla forma, all'eleganza, allo stile, personalità di attori/attrici comprese. Anche se superare o eguagliare i citati sarà impossibile.
Pubblicato da
Josh
alle
13:35
27
commenti
Pubblicato da
marshall
alle
17:43
10
commenti
Etichette: storia