Centinaia di poeti hanno composto omaggi all'estate. Qui solo una breve rassegna, casuale, momentaneo congedo dall'attività sulle Esperidi. (in alto: Guido Reni - Apollo che guida il carro del Sole preceduto dall'Aurora, 1613)
Nel "Sogno di una notte di mezza estate" di Shakespeare viene citata la festa del Midsummer Day (calcolando una lunga estate che comprendeva anche la primavera) cioè la festa del Solstizio, spostata al 24 giugno, giorno di S. Giovanni, sentita in tutto il Nord Europa: magica sospensione, celebrazione di transizione e rinnovamento tra strane apparizioni notturne e finale riaffermazione solare. Ricca di tradizioni e stratificazioni, di simbologie medievali e pagane, Shakespeare vi attinge a piene mani per il suo ricchissimo intreccio, notte popolata nel bosco/selva oscura, fate, folletti, spiriti che si discioglie nel trionfo del sole. Amore governa anche nel mondo incantato di questa stagione, svelando influenze dalle Metamorfosi di Ovidio, intrecci dalle Commedie di Plauto e Terenzio, trame dalle vite di Plutarco, intrighi metaforici da Apuleio. Oltre l'intreccio-metafora della condizione umana, Shakespeare ci mostra Amore dolcezza, bellezza e sconvolgimento-ambiguità, dopo l'intreccio labirintico, simboleggiato dall'insolita notte nel bosco, in attesa della catarsi solare. Anche il potere ammaliatore della parola della poesia viene citato. Atto I, Egeo: (...)
"Vien qua, Lisandro. Magnanimo duca, questi ha magato il cuore di mia figlia. Sì, tu, Lisandro, tu rime d'amore hai dedicato alla mia creatura, e scambiato con lei pegni d'amore: sotto il balcone, al lume della luna, le hai cantato smaniosi madrigali con accento smanioso; e insinuato senza parer ti sei nelle sue grazie, offrendole smanigli di capelli, gingilli, anelli, baie e frascherie, mazzolini, bazzecole, dolciumi (messi di gran potere su fanciulle tenere). Tu carpito hai con astuzia il cuore di mia figlia, tramutando in protervia ostinata l'obbedienza ch'ella mi deve. O magnanimo duca, se nel vostro cospetto ora mia figlia non consente a sposarsi con Demetrio, l'antico privilegio ateniese invoco, per dispor di lei ch'è mia:cioè per darla a questo degno giovine, o alla morte; in virtù di nostra legge che precisa risponde a questo caso."
Mendelssohn, affascinato dalla cultura britannica, dopo il viaggio in Inghilterra e in Scozia, compose la celeberrima Sinfonia in la minore detta Scozzese, secondo lo stile “classicista-romantico” ma anche il Sogno di una notte di mezza estate (op. 61), composta per la commedia di Shakespeare, per orchestra, coro femminile, voce recitante, soprano e mezzosoprano.http://www.youtube.com/watch?v=4h1MGAlkqno
Teseo, nelle vesti di principe solare, afferma :"Io non credo mai a queste vecchie favole e a queste burle delle fate" (atto V) Ma la storia della Poesia ci mostra che l'Estate è anche in seguito foriera di altrettanta grande creatività. Qui, una storia del Madrigale, con le valenze di cui è stato caricato nel tempo. Il Madrigale rivive poi un revival ottocentesco tra N. Tommaseo e G. Carducci che riprendono le forme dei trecenteschi, Pascoli usa questa forma talvolta nelle Myricae e nei Canti di Castelvecchio, spesso piegandola a sperimentazioni.La adopera ancora D’Annunzio che sostituisce l’assonanza alla rima o rielabora schemi trecenteschi, come
La sabbia del tempo” in Alcyone
Come scorrea la calda sabbia lieve
per entro il cavo della mano in ozio
il cor sentì che il giorno era più breve.
E un’ansia repentina il cor m’assalse
E un’ansia repentina il cor m’assalse
per l’appressar dell’umido equinozio
che offusca l’oro delle piagge salse.
Alla sabbia del Tempo, urna la mano
Alla sabbia del Tempo, urna la mano
era, clessidra il cor mio palpitante,
l’ombra crescente d’ogni stelo vano
quasi ombra d’ago in tacito quadrante.
Estiva di Vincenzo Cardarelli
Distesa estate/stagione dei densi climi/dei grandi mattini/dell’albe senza rumore/ci si risveglia/ come in un acquario/dei giorni identici, astrali,/stagione la meno dolente/d’oscuramenti e di crisi,/felicità degli spazi,/nessuna promessa terrena/ può dare pace al mio cuore/ quanto la certezza di sole/che dal tuo cielo trabocca,/stagione estrema, che cadi/prostrata in riposi enormi,/dai oro ai più vasti sogni,/stagione che porti la luce/a distendere il tempo/ di là dai confini del giorno,/e sembri mettere a volte/nell’ordine che procede/qualche cadenza dell’indugio eterno.
Mare di Giovanni Pascoli
M'affaccio alla finestra, e vedo il mare;
vanno le stelle, tremolano l'onde
Vedo stelle passare, onde passare;
un guizzo chiama, alito risponde
Ecco, sospira l'acqua, alita il vento
sul mare è apparso un bel ponte d'argento
Ponte gettato sui laghi sereni
per chi dunque sei fatto, e dove meni?
Meriggio di Umberto Saba
Silenzio! Hanno chiuso le verdi
persiane e gli usci le case
Non vogliono essere invase
dalla tua gloria, o sole!
Non vogliono! Troppo le fiamme
che versi nella contrada,
dove qua e là dalla strada
ferrata l'acciaio sfavilla
rovente. Pispigliano appena
gli uccelli, poi tacciono, vinti
dal sonno. Sembrano estinti
gli uomini, tanta è, ora, pace, silenzio.
Chiudo insolitamente con uno stralcio in prosa, talmente di classe che pare una poesia:
"Fuori, un altro sole. Strade del Mezzogiorno, sotto l’ardente azzurro del cielo, tagliate da violente ombre violacee. E la gente vi passa, pur così carica di vita e di colori, ariosa e leggera. Voce nel sole e selciati sonori." (Pirandello, "Berecche e la guerra", in Novelle per un anno, a cura di M. Costanzo, III/1, Milano, Mondadori, 1990 p. 573.)
Gaetano Previati, "Il Carro del Sole" (1907), olio su tela, 127x185 cm
Auguro Buona Estate a tutti!
Autore : Josh - pubblicato il 25 giugno
13 commenti:
Josh,
conoscevo Alcyone, ma non avevo ancora letto "La sabbia del Tempo". L'ho centellinata parola per parola: è una grandissima lirica, piena di stravolgenti significati.
Nonostante Sciascia, che peraltro apprezzo molto come scrittore, in quel suo romanzo "1912+1" (cronaca romanzata di un avvenimento di sangue), abbia tentato di offuscare l'immagine di D'Annunzio (riducendola ai minimi termini, facendo in quel romanzo tutta una serie di ragionamenti contro l'arte e la persona di D'Annunzio), dalle righe di questa composizione trapela invece, e ne apprendo, la grandezza per la quale egli è conosciuto.
Per gli auguri, a più in là, perchè avrò modo di tornare altre varie volte sul post.
Marsh
Ciao Marsh. La 'sabbia del tempo' è un ottimo componimento, infatti.
Sciascia è un grande scrittore ma nemmeno io sono d'accordo sul suo giudizio sul D'Annunzio.
D'Annunzio era un 'artista totale'. Di forte personalità, la sua opera è vastissima, attraversa più generi. E per me anche una persona interessante.
Per un giudizio critico equilibrato su D'Annunzio non puoi dimenticare la battaglia antidannunziana a partire dal neorealismo del dopoguerra: buona parte della cultura marxista (l'unica che ha imperversato obbligatoriamente in scuole, Università, nella critica militante finora) lo condannerà sempre. In realtà, da "Il piacere", "L'innocente", "Il trionfo della morte", "Il poema paradisiaco", "Il fuoco", alla letteratura-musica con Mascagni e Debussy, al film 'Cabiria', al 'Notturno', all'attività teatrale e tutta l'attività poetica, ha segnato più epoche del gusto, e ci sono pagine di grande valore.
Torna quando vuoi...E' un post per il disimpegno estivo ma non si parte mica subito, gli auguri più avanti:)
Sono tutte poesie bellissime, caro Josh. Forse quella che mi pare più vicina al respiro dell'estate è l'Estiva di Cardarelli e il Madrigale di D'Annunzio. Ma sono gusti personali. Non è che le altre siano da meno.
Inutile sottolineare che anche i dipinti sono del tutto pertinenti all'argomento trattato.
Ho corretto il refuso che mi hai segnalato da un Internet point perché sono senza mezzi informatici. E francamente, nemmeno voglio averne :-) Approfitto, dato che sono in vacanza, per salutare sia te, che Marsh, che Are e col dire che il Giardino va in vacanza e che riaprirà ai primi di Settembre.
Torno su a casa ai primi di luglio, per poi ripartire e farò i miei avanti e indietro.
Perciò auguro una serena estate dolce come le immagini qui poste, a tutti.
Un grazie particolare a voi tutti Esperidi per i vostri preziosi contributi.
Ciao Hesperia, Grazie a te dell'ospitalità e del progetto-blog. Passa una felice estate, allora con pochi pc. Anche io farò qualche avanti-indietro.
Preferisco le 2 poesie di D'Annunzio e Cardarelli.
I Dipinti li avevo in mente, mi sono sempre piaciuti come "via lucis".
Il primo, di Guido Reni è per esteso "Apollo che guida il carro del Sole preceduto dall'Aurora" 1613-14, un affresco da Sindrome di Stendhal al Casino dell'Aurora, Palazzo Rospigliosi, Roma.
Il tema, anche del dipinto tra il divisionista e il metafisico di Previati, è la figura mitologica del "Carro del Sole" guidato da Helios (Sole/confuso più avanti con Apollo).
http://it.wikipedia.org/wiki/Elio_(mitologia)
E' implicitamente connesso al mito del carro del Sole, il mito di Fetonte (per MARSH che si sta rileggendo la Commedia: Fetonte/Feton cfr. Inf. XVII, 107; Pg. IV, 72; "quel del Sol che, sviando, fu combusto" Pg. XXIX,118;
Pd.XVII,1; Pd.XXXI,125). Fetonte era figlio di Helios (Apollo) e di Climene.
Quando l'amico terreno Epafo mise in dubbio che F. fosse figlio del dio Helios/Apollo, Fetonte ricorse prima alla madre, per avere una smentita dell'insinuazione, e poi ottenne da Helios il permesso di guidare per una volta il Carro del Sole nel cielo, a conferma del suo amore paterno e per mostrare chi fosse davvero agli increduli amici. A causa dell'inesperienza, Fetonte non trattenne la furia dei cavalli e, uscendo dal cammino consueto, rischiò di incendiare la terra e provocò una bruciatura nel cielo, che nella Via Lattea mostra ancora la cicatrice.
Giove fulminò Fetonte per la sua Ybris, e lo precipitò nel fiume Eridano (il Po).
Il mito, connesso al carro del Sole, e l'episodio dell' insinuazione di Epafo, Dante lo lesse nelle Metamorfosi di Ovidio (Met. I, 174 e II 47-324).
http://it.wikipedia.org/wiki/Fetonte
Meriggiare...quello che sto facendo in riva al fiume San Lorenzo, grande che sembra un lago, ma il caldo dei pomeriggi di campagna italiani non é qui.
Buona estate a tutti!
Lontana
Stabat nuda aestas et serta spicea gerebat... è chiaro che non è un verso di D'Annunzio, anche se lo usa. D'Annunzio è un dilettante di sensazioni, l'estate è la stagione delle sensazioni forti giovanili e potenti, i non più giovani cercano l'ombra, preferibilmente non il mare, ma la montagna. D'Annunzio è un dilettante, naturalmente entusiasta di un edonismo epidermico e pagano. Il più delle sue opere si ferma appunto all'edonismo e no va oltre, ma in Alcyone avviene il miracolo, le sue sensazioni, il suo sensualismo riescono ad innalzarsi, a sublimarsi a trasformarsi in vera poesia.
Ma non solo i giovani vanno al mare!! Gloria del disteso mezzogiorno, quando gli altri vanno, io son già di ritorno, ho già officiato il sacro rito del Sole nascente e invitto, temprato dalla salsedine dei quotidiani lavacri nelle sacre onde del greco mar, da cui nacque Venere, quella classica, non quella cristiana, senza veli e quindi aliena dal velinismo imperante, notturno e volgare!!
Quanta tenerezza, ma chere Unedame, quando, sprezzante del pericolo, indossata l'armatura guerriera, ti sei calata nella bolgia guzzantiana!!
Unedame, Unedame, non è che del tuo Cavaliere mitizzato ne resti uno soltanto dimezzato? Oh, quanto meglio i viali odorati del giardino!!
Buona estate a tutti!!
Ciao Lontana. Non mi sembra niente male il meriggiare davanti al fiume San Lorenzo. Fisicamente non sopporto molto il caldo...per cui al caldo dei pomeriggi di campagna preferisco la montagna e andrebbe bene anche il fiume San Lorenzo:))
Felice Estate, e grazie del passaggio.
Francamente Sympatros non mi sentirei di definire D'Annunzio 'dilettante di sensazioni' che non sa mai andare oltre. Poeta e autore che attraversa più passaggi ha senz'altro una ampia fase da esteta, ma 'dilettante di sensazioni che non va oltre' è il solito giudizio riduttivo.
Sempre mi chiedo quando escono giudizi così tranchant se si sia mai letta l'opera omnia ed esaminata, o ci si limiti a far proprio il giudizio da antologia marxista delle superiori.
Certo, c'è differenza tra Venere classica, e Venere cristiana: in realtà la venere cristiana non è mai stata espressa perchè sarebbe stata casomai un'idealizzazione,
ma anche quella cristiana è ben aliena dal velinismo. Il velinismo nasce piuttosto con gli anni 80 e con la tv. Al di là della trasmissione effettiva in cui comparvero le 'veline', 'veline' da ricovero erano anche le squinzie di Boncompagni tipo non è la rai e altre varie eterne sciacquette.
La stirpe guzzantiana non la sopporto molto, a parte Corrado che a volte mi fa ridere. Il Cavaliere non è affatto dimezzato, prevedo invece botti all'interno del pd con quella ridicolaggine delle primarie: che soggetti! che assortimento :)) e quell'altro che minaccia 'scosse e scosse', si guardasse nel partito suo, nella sanità, nei suoi comuni commissariati, e che facesse bene la conta.
Pare il divertissement di una ninfa estiva sadica! Dì pure a SeconDario di fare attenzione al 'Troppo Sole' di questa estate cocente:D
Josh, dilettante di sensazioni non c'entra un fico secco col marxismo. La definizione di "dilettante di sensazioni" l'ha data a D'Annunzio il filosofo, idealista, liberale e anti-marxista, Benedetto Croce.
Come mai D'Annunzio piace ai cattolici, anche a quelli francesi? Perché la sensualità esasperata e morbosa è frutto appunto della civiltà cattolica, che ha spremuto sensualità da ogni cosa e acuito il gusto nel peccato.
Mi pare di avere augurato Buona estate a te e a tutti....... com'è appena senti odore politico, perdi il savoir faire e le culturali buone maniere?
Più non ti dico... e più non ti rispondo...... diceva il padre Dante!!
caro Sympatros, a'cca nisciun è' fess...
io (e non tu) ho scritto un post in cui auguro buona estate a tutti, quindi virtualmente anche a te. Tu intervieni; dici che D'Annunzio è un dilettante (lo dici 5-6 volte in vari modi)...'edonismo epidermico'. Tuo parere (e in parte di Croce, MA ripreso dalla critica marxista e dalle antologie); non è mio parere D'Annunzio sia un dilettante, punto.
Poi, Sympatros, sei tu che unitamente a certa stampa sinistrata (peraltro martellante in questi mesi), pur non c'entrando nulla col tema, con la scusa di apostrofare Une dame/Lontana non puoi trattenere una valutazione fuori luogo e NON RICHIESTA su Berlusconi da 'Cavaliere mitizzato a soltanto dimezzato.'(sempre a tuo avviso)
D'Annunzio piace anche agli anarchici e alla gente di destra, ad atei ed amorali, a istriani e "fiumani", non solo a cattolici italiani e francesi.
Il percorso da te citato della sensualità esasperata frutto della civiltà cattolica, che avrebbe spremuto sensualità da ogni cosa e acuito il gusto nel peccato, è abbastanza un tortuoso adynaton, dal momento che la civiltà cattolica è sempre redarguita per i divieti e per l'esagerata spiritualizzazione, osteggiata per la sua separazione carne-spirito, rinuncia all'aldiqua per vivere nell'aldilà.
L'odore politico e la voluttà contestataria la incominci tu, come spesso in passato: si vede che il Solstizio d'Estate risveglia pruriti mai sopiti. Se ben sai leggere, il savoir faire è ancora in atto; le culturali buone maniere son loro che mi fan risponder per le rime, in luogo di cancellare un commento:) Ciao.
Josh,
hai ben detto. Ho appena terminato la rilettura dell'Inferno dantesco, in compagnia di Vittorio Gassman, tramite il sonoro della teca Rai. E' quasi propababile che, alla ripresa settembrina, mi voglia cimentare in un saggio sulla Divina Commedia. Rileggendolo, e comprendendo ora quasi appieno il senso di quello che Dante ha lasciato scritto, sono giunto a ragionare sull'inestimabilità del valore della nostra lingua: altro valore aggiunto, in grande sovrappiù per un italiano. Per far ciò, bisogna però conoscere la storia, la geografia, la mitologia, la storia della chiesa e avere una buona cognizione dei fatti storici avvenuti in Italia dai tempi della fondazione di Roma, fino ai suoi giorni.
Il fatto che Esperidi vada in vacanza, mi consente perciò di affinarmi su questa tematica. Spero solo di esserne all'altezza.
A risentirci ancora.
Buona Estate a tutti gli e le Esperidi. Dipinti stupendi e meravigliose poesie, Josh.
Penso che sia giusto ricordare tra le poesie dedicate all'estate "La gloria di un disteso mezzogiorno" di Montale e anche quella del girasole "impazzito di luce". Poi comunque ce ne sono talmente tante che è impossibile citarle tutte.
Restiamo in attesa della tua produzione sulla Commedia, Marsh!
Oltre alla lingua, la Commedia ha numerosi livelli di lettura e un incontro tra codici e saperi differenti...come dici, storia, geografia, mitologia, storia della chiesa-patristica e fatti dai tempi della fondazione di Roma, fino ai suoi giorni. C'è da sbizzarrirsi. Era anche la forma mentis medievale di opera letteraria enciclopedica "Cattedrale del pensiero"
Nel frattempo Felice Estate.
Ciao Demetra e Buona Estate. Ah quei dipinti sono un po' una fissa per me, per quello li ho messi, mi piace come hanno raffigurato il fatto mitologico. Ho saltato Montale apposta, ma solo perchè non so "selezionarlo", è uno dei miei autori preferiti che prendo solo in blocco:)
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