lunedì 21 giugno 2010

La casa delle mie estati lontane...



Al Nord piove quasi ogni sera. E se non piove la sera, piove alla mattina. O al pomeriggio. Ci si alza la mattina con un pallido sole, ma già al pomeriggio il tempo si guasta e verso sera immancabilmente sembra di essere a Macao: piove e ripiove uggiosamente. Le ciliege del mio giardino non sanno di niente. Del resto, sono marcite in buona parte a causa della troppa acqua. I metereologi parlano già di un'estate senza estate dovuta probabilmente alla nube vulcanica. La perturbazione avrebbe lasciato postumi non facilmente metabolizzati. Che ne sarebbe della nostra vita senza sole? Soprattutto senza la stagione che infuoca i cieli e che indora i campi, che ha ispirato poeti, artisti, scrittori, musicisti e che ci riempie di rinnovato vigore ed energia, quando il giorno si allunga a dismisura e i meriggi sono "pallidi e assorti" accompagnati da uno stormire di cicale. Chi non ricorda le note languide e solatìe del Prelude à L'après midi d'un faune di Debussy, coi suoi toni pigri di dolce oziosità?

E il solstizio d' ogni estate era annunciato dalle lucciole, gli insetti fatati della nostra infanzia ricordati da Camillo Sbarbaro nei Versi a Dina, e che illuminavano le nostre serate insieme al profumo di tenue borotalco delle "belle di notte", quei fiori che per incanto, si aprono solo sul far della sera:

La trama delle lucciole ricordi
sul mar di Nervi, mia dolcezza prima?
(trasognato paese dove fui
ieri e che già non riconosce il cuore).
Forse. Ma il gesto che ti incise dentro
io non ricordo; e stillano in me dolce
parole che non sai d'aver dette.

Estrema delusione degli amanti !
invano mescolarono le loro vite
s'anche il bene superstite, i ricordi
son mani che non giungono a toccarsi.

Ognuno resta con la sua perduta
felicità, un po' stupito e solo,
pel mondo vuoto di significato.
Miele segreto di chi s'alimenta;
fin che sino il ricorso ne consuma
e tutto è come non fosse stato.

Oh come poca cosa quel che fu
da quello che non fu divide!
Meno
che la scia della nave acqua da acqua.



Di tutte le stagioni, certamente la mia preferita da sempre, perché coincideva con le vacanze. La fine della scuola e del lavoro.  Da studenti quando ci si trascinava svogliatamente negli ultimi giorni di scuola, si raccoglieva papaveri fiammeggianti ( "rosolacci" li chiamavano il Pascoli e il Papini)

e i fiordalisi sui bordi dei sentieri di campagna abbandonando i libri e la bicicletta. La forza della terra ci imponeva di fermarci a contemplarla, quale che fosse l'attività che ci assorbiva.
nessuna promessa terrena
può dare pace al mio cuore quanto la certezza di sole
che dal tuo cielo trabocca, stagione estrema, che cadi
prostrata in riposi enormi, dai oro ai più vasti sogni (Cardarelli)

Per consultare la poesie  dell'estate vedere il vecchio post di Josh, così esaustivo. Ma qui, in questo contesto, mi preme soprattutto analizzare i riti di passaggio della vita laddove l'elemento poetico c' entra sì, ma solo indirettamente, per metafore.  Oggi purtroppo con la vita che conduciamo viene bandito o messo sempre più ai margini. I tempi cambiano e i diserbanti hanno distrutto papaveri e fiordalisi, mentre le lucciole, causa l'inquinamento, sono sempre più rare. Anche le scansioni stagionali mutano. Troppi temporali in  maggio e in giugno, ci portano via i giorni più belli e  più chiari dell'anno: quelli della mezza estate. Inoltre non sono poche le spiagge risucchiate dalle maree o le scogliere franate che hanno di fatto inghiottito cale, calette e arenili.  Resisteranno almeno gli acri variopinti fiori di oleandri sferzati dalle intemperie, sulle  aiuole lungo le banchine? Sentiremo ancora il frinio delle cicale impazzite che ci ricordano tanto il nostro otium così latino e mediterraneo?



L'aspettavo tutto l'anno, l'estate. Con le sue  spensierate canzonette di stagione, con tanti sogni pazzi nella valigia insieme all' immancabile costume da bagno e agli indumenti leggeri e colorati. Con gli zoccoli di legno che fanno rumore sulle scalinate al mare, ma che fanno tanto bighelloneria estiva. Con la frenesia di tornare in villeggiatura (allora la vacanza si chiamava con questo bel nome) dai nonni, sempre così comprensivi e tolleranti rispetto ai genitori, nella casetta al mare e di ritrovare gli amici che avevo lasciato nella stagione precedente. "Mi raccomando, aspettatemi per giocare, non andate a giocare senza di me". E nel mio infantile entusiasmo, pretendevo quasi che quei poveri bambinetti dovessero aspettarmi per le altre tre stagioni dell'anno, prima di riprendere, solo al mio arrivo, i loro divertimenti. Con il naso spiaccicato contro i vetri del finestrino del treno, spiavo l'apparizione (è la parola giusta) del mare, la cui visione veniva interrotta dalle gallerie, per me una vera e propria punizione degli occhi. Poi, di nuovo l'immensa azzurrità serena si spalancava al mio sguardo dal treno in corsa che attraversava le stazioncine rivierasche così fiorite di leggere gaggìe e di tamerici.

Tutti noi abbiamo belle estati da ricordare. I giorni di azzurro e di oro dell'infanzia, dell'adolescenza, della giovinezza. Ma anche della maturità, poiché ogni stagione della vita ci riserva qualche dolce estate da trascorrere in serenità con gli amici e le persone più care.  Mi ha sempre stupito il tempo come si dilata e si dipana, durante questa stagione regina. Quasi un tempo senza tempo. Una durata che pare illimitata. Ma  poi come tutte le cose, finisce, lasciandoti uno strano indescrivibile desiderio-nostalgia di quel trascorso tempo senza tempo. Forse il ricordo di una casa lontana, con finestre dalle verdi persiane dalle quali filtrano arabeschi di sole e lo scintillìo rifratto d'acqua di mare che, vivido, brulica, tremola sulle pareti bianche, illumina i miei risvegli, quasi a invitarmi a vivere un nuovo sogno.


La casa delle mie estati lontane
ti era accanto, lo sai,
là nel paese dove cuoce il sole
e annuvolano l'aria le zanzare (Montale)



Buona Estate a tutti!

Hesperia

14 commenti:

Anonimo ha detto...

La macchia mediterranea

I rami dei pini
ritagliano senza pietà
l'azzurro del cielo.

Il frinire monotono
delle cicale,
il sole a picco,
i sassi bianchi.

L'aria è asciutta,
e l'ombra si mescola
alla polvere.

Seduto su un grosso ramo
guardo l'orizzonte,
schivando
il luccichìo lontano delle onde.

Una pace antica,
domande millenarie si affacciano,
come invitanti sirene.

Con un rametto
traccio sulla sabbia
delle righe oscure,

come Pitagora sorrido,
quando l'enigma si scioglie.

Hesperia ha detto...

Grazie della bella poesia anonimo. POesia che non riconosco. Puoi citare il titolo oltre adarti un nick? Comunque grazie

alessandro ha detto...

Mettiamoci pure il vizio italico di stilare graduatorie fasulle sulle spiagge più balneabili d'Italia, graduatorie tutte truccate dove i sindaci di questa o quella amministrazione per farsi pubblicità, si inventano acque purissime alle Cinque terre e mettono magari la Sardegna solo al quarto posto. E allora avremo una ragione in più per lamentarci dello scippo dell'estate.
Ci vuole tanto a dire la verità?

Hesperia ha detto...

E' vero Alessandro, ho sentito anch'io in questi giorni la faccenda delle spiagge col bollino blu. Eppure la campagna elettorale delle regionali è finita da un pezzo. Chi credono di ingannare?
Sì, dire la verità a quanto pare è faticoso.

di Mammi ha detto...

Hesperia
"amarcord" le belle estati di una volta che oggi ci appaiano ancora più belle perchè legate ai nostri anni giovanili.
L'estate è la stagione dei giovani, delle vacanze,della spensierata allegria e per quanto,nell'emisfero boreale, duri 4 giorni più dell'inverno, è una stagione sempre troppo corta....


"O grande Estate, delizia grande tra l'alpe e il mare,
tra così candidi marmi ed acque così soavi
nuda le aeree membra che riga il tuo sangue d'oro
odorate di aliga di rèsina e di alloro,
laudata sii,
o voluttà grande nel cielo nella terra e nel mare
e nei fianchi del fauno, o Estate, e nel mio cantare,
laudata sii
tu che colmasti dè tuoi più ricchi doni il nostro giorno
e prolunghi su gli oleandri la luce del tramonto
a miracol mostrare!..."
G. d'Annunzio: incipit del III ditirambo dell'Alcyone.Composta al Secco Motrone in Versilia il 20 luglio 1900


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Le Bandiere blu, hanno poco a che vedere con la pulizia del mare,ammesso e non concesso che siano assegnate onestamente, influiscono, in modo propenderante sull'assegnazione parametri come le strutture alberghiere,balneari, parcheggi,porticcioli turistici,piste ciclabili etc. se poi l'acqua è poco pulita non incide più di tanto.

Per questo si spiega come mai la Sardegna abbia un numero ridottissimo di bandiere blu: ha km di belle spiagge ma non ha le piste ciclabili alle loro spalle!!!
ciao
Marcello

Anonimo ha detto...

Bellissimo post, cara Hesperia, struggente e appassionato, che emoziona perché ci riporta alle stagioni passate della nostra vita, quelle più belle dell'infanzia, dell'adolescenza e della prima giovinezza, quando bastava il primo annuncio d'aria più tiepida per avvertire il brivido dell'altrove, quel desiderio di andare lontano dalla nostra vita quotidiana per conoscere nuovi orizzonti e cercare nuove esperienze.
Molto belli e appropriati i versi di cui ti avvali, che aggiungono struggimento a struggimento.
E bella anche la poesia dell'anonimo, posta a commento del tuo pezzo. Sarà lui stesso l'autore (o l'autrice) dei versi? Se sì, complimenti.

Dionisio ha detto...

Sono io, Dionisio, l'autore del post precedente. Ho sbagliato nel postarlo

Josh ha detto...

che bel post...e che tempaccio.
approfitto anche io per salutare tutti e rivolgere a tutti auguri di buona estate.

Hesperia, grazie per la citazione del post sulle poesie estive.
Molto vera l'impressione del tempo esteso-dilatato, quello dell'estate.

bah guarda non ha senso scriverlo qui...ma a parte le ferie, in questi primi giorni sarò meno sul web perchè il mio pc è collassato definitivamente nonostante le mie cure d'urto. Ora è basta e cambio tutto. Adesso sto scrivendo da un baracco...

state bene e divertitevi, mi ricollegherò appena possibile...

Dionisio ha detto...

Guarda, Josh, ti ho da poco mandato una mail per augurarti buone vacanze (non prevedevo che avessi il computer out).
Approfitto anch'io per augurare a tutti buone vacanze, e tornare temprati per divertirci, sognare e imparare qualcosa con le nostre scribacchiature (la definizione è ripresa da Kafka, il quale, da quell'uomo infinitamente modesto che era, tendeva in tutti i modi a sminuire la sua bellissima scrittura).

Anonimo ha detto...

Il titolo è " La macchia mediterranea "

di
iomemimedesimoproprioioquiconvocatoallapresenzadelnotaiopotesserocecarminocchiosenunèovero

la curiosità di un attimo mi basta...

A.P.

Hesperia ha detto...

Marcello, amarcord delle nostre estati anche perché (vogliamo dirlo? ) erano estati "italiane" nel familiare stile italiano con zie e nonni dalla pazienza infinita, capaci di surrogare alla momentanea dei genitori. Quasi come quelle estati in bianco e nero di certe simpatiche commedie all'italiana. Potevi sdraiarti sulle spiagge senza i vu' cumprà che ti vengono a tediare ogni due per tre.
La citazione da Alcyone del D'Annunzio l'aveva già fatta Josh nel suo vecchio post qui linkato.

Vero poi che le bandiere blu hanno poco a che vedere col mare pulito, ma si fanno propaganda certe giunte politiche amministrative.
La Sardegna oltre ad avere km di spiagge pulitissime ha anche dei veri e propri parchi acquatici come l'Arcipelago della Maddalena con Spargi e Budelli.

Hesperia ha detto...

Sì bella la poesia "La macchia mediterranea caro AP.

Dionisio, vero che l'estate è legata dal brivido dell'altrove e dalla scoperta della vita, dell'amore.
Come ho già detto in altre occasioni i mei due poeti preferiti sono Sbarbaro e Montale, perché in essi c'è tutta la pietrosità rupestre della Liguria.
"Scarsa lingua di terra che orla il mare".

Hesperia ha detto...

Josh, stai bene anche tu e vedi di vivere dei momenti di autentico relax.
Spero che tu risolva in fretta i tuoi problemi informatici, anche se a dire il vero, a volte è davvero rigenerante stare lontano da questi baracchi infernali.
Buone vacanze a chi parte o a chi ancora deve partire.

Hesperia ha detto...

PS x Marcello: ho lasciato nella tastiera la parola "momentanea assenza". Spero avrai comunque capito. Riciao a tutti.