martedì 31 maggio 2011

Teatro...che passione!

L'Università della terza età, che dalle mie parti si chiama Università del Tempo Libero - poiché vi può partecipare chiunque e di qualsiasi età - in occasione della sospensione estiva ha dato vita ad un saggio. Gli allievi dei corsi di teatro, poesia e canto si sono così esibiti davanti al pubblico e alle autorità comunali. I partecipanti alle varie materie di studio sono stati in costante aumento nel corso degli anni, confermando, almeno dalle mie parti, il successo dell'idea. Il corso di teatro, ad esempio, è passato dai tre iscritti del primo anno agli undici dell'anno passato ai quindici di quest'anno, con netta prevalenza femminile. E, ad ulteriore conferma del successo di quasi tutti i corsi in generale, vi è il fatto che per l'anno prossimo necessiteranno nuove o più ampie aule, per soddisfare il probabile ulteriore incremento degli iscritti. E' la voglia di istruzione che avanza.
I corsi, tenuti da insegnanti volontari, preparati nelle singole materie, abbracciano quasi tutto lo scibile. Al corso di Storia dell'Arte - il più frequentato, assieme a quello di ballo - si è affiancato, molto seguito, quello di lettura e commento della Bibbia, tenuto dal parroco del paese. Vivo interesse ha avuto anche quello di storia, cui si è affiancato il nuovo corso dedicato alla storia locale, tenuto da un appassionato storico. Numerosi allievi hanno seguito la materia riguardante la rivitalizzazione del dialetto locale, unito a quelli della poesia dialettale e degli antichi canti popolari. Ma quello che mi ha ispirato questo post è stato il corso di teatro e recitazione, il cui saggio di chiusura si è svolto sabato scorso, 28 maggio, sul palcoscenico del teatro comunale cittadino, lo stesso che solitamente è calpestato da famosi attori di teatro. Per gli allievi (vedi foto in alto) è stata una grande sera, il loro momento di gloria. La loro insegnante, curatrice del corso da tre anni, da verace siciliana ha impostato tutti i saggi di chiusura su opere di autori siciliani. E così, da co-regista due anni fa mandò in scena una libera riduzione de La Giara (nella foto sopra a destra, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia nella versione televisiva). L'anno scorso era stata la volta de La Lupa: una libera conversazione sulla vicenda del personaggio femminile della omonima novella di Giovanni Verga.

Quest'anno, poichè gli allievi erano quindici e non c'era spazio per inserirli tutti in un'unica messinscena, hanno optato per due brani che avessero incluso ciascuno circa la metà delle partecipanti. Un gruppo è così andato in scena con un libero adattamento della farsa di Nino Savarese Uno scandalo in teatro. L'altro gruppo si è dedicato all'opera di un autore poco conosciuto al grande pubblico, Enzo Russo. Scrittore e consulente letterario alla Mondadori, Enzo Russo, anche lui siciliano, vive a Monza. Ha debuttato nel 1975 con Dossier America Due. Sotto l'egida della Mondadori ha poi pubblicato trentasei romanzi, tradotti in diciannove lingue, tra i quali ricordiamo Il caso Montecristo (del 1976 - 302 pag), La Tana degli ermellini (1977 - 304 pag), I martedì del diavolo (1979), Il quattordicesimo zero (1990 - 332 pag). Nato in Sicilia, del 1992, di 347 pagine, è la sua opera più ponderosa tra quelle citate. Nessuno escluso (1995), Saluti da Palermo (1996), Né vendetta né perdono (2000).

Nel 1988, come Anonimo, ha pubblicato il romanzo Uomo di rispetto -giunto alla quattordicesima edizione - il cui contenuto sembra essere alquanto chiaro dal titolo. Sull'inizio di tale romanzo è stato ricavato il copione del saggio.
La scena si svolge all'interno della sala d'attesa della Stazione Centrale di Milano, da dove partono i treni diretti in Sicilia. Mentre sono in attesa del treno, l'altoparlante della stazione comunica 20 minuti di ritardo alla partenza del loro treno. Ne approfittano così per intavolare una conversazione sulla loro terra. Discussione che verrà interrotta dall'annuncio dell'imminente partenza del treno. In quel momento si stava parlando di un certo Cavaliere, proprietario del Piano di Maggio.
E' questo, presumibilmente, il personaggio attorno al quale ruota tutto il romanzo. Il presumibilmente è d'obbligo, dal momento che non l'ho ancora letto.
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nota: prossimamente resterò senza computer per alcuni giorni, mi risulterà quindi difficoltoso rispondere prontamente a eventuali commenti.
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Link Uomo di rispetto aggiunto il 30 luglio 2011

9 commenti:

Josh ha detto...

interessante Marshall! ma quanti corsi che ci sono all'Università della 3rza età/del tempo libero.

"La Giara" è un bel testo, approdò anche al cinema
appunto nell’episodio “la Giara” nel film “Kaos” dei fratelli Taviani.


e "La Lupa" di Verga ancora di più.

Josh ha detto...

p.s. Anche della verghiana "Lupa" sono stati tratti film, già dal muto ma tralascio,
poi ce n'è uno di Gabriele Lavia con...Raoul Bova e la Guerritore del 96 orrendo,
quello buono è del 1953 con la regia di Alberto Lattuada...

Non conosco invece Enzo Russo, argomento di quest'anno.

marshall ha detto...

Josh,
con questo tuo genere di commento mi confermo nell'idea che Enzo Russo sia sconosciuto al grande pubblico (e per essere sconosciuto a te, che mastichi di letteratura da mani a sera, è tutto dire) infatti il post avrei voluto intitolarlo: Autori sconosciuti, proprio riferendomi a lui. Ma una di quelle "attrici" mi ha convinto affinchè lo cambiassi, e così è nato questo titolo.
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E quindi i due comici siciliani li avremmo visti in un film e non alla televisione. Biognerà allora che corregga l'annotazione.
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Da quel che mi dici, che la versione di Roul Bova-Guerritore è stata orrenda, ho fatto bene a non inserire tra le immagini la foto del loro manifesto.

Josh ha detto...

non correggere niente Marshall: va bene così, credo fosse una produzione che ha girato almeno un periodo entrambi i circuiti

Josh ha detto...

invece la versione della 'lupa' Guerritore-Bova a me faceva piuttosto ridere...:-)
la regia di Lavia non mi piacque, la Guerritore era una bella donna sì ma la sensualità che c'è nel testo di Verga è più malata, più cupa, e non pruriginiosa,
nel film detto invece Bova poi per me era fuori parte, una specie di modello-bambolotto-ex nuotatore travestito da rude villano:-)
esilarante

'La LUpa' di Lattuada invece tutt'altra pasta, sia per regia sia per recitazione

marshall ha detto...

Josh,
grazie per tutti i ragguagli che mi dai. Vorrà dire che faremo istituire anche un corso di cinematografia, che mi pare manchi, e chiederemo a te eventuali spiegazioni, come già fanno quelli di storia dell'Arte.

Hesperia ha detto...

Una versione teatrale di grande suggestione che ho avuto il privilegio di vedere è stata La Lupa per la regia di Zeffirelli con Anna Magnani.
Altro che Guerritore, la quale è senz'altro più bella, ma meno credibile.

Sul teatro in generale avrei molte cose da dire: oggi purtroppo è diventato una nicchia fatta di clientelismi e di consorterie politiche di sinistra. Prima avevo abbonamenti della stagione, ma adagio adagio mi sono disaffezionata, perché mi pare di ubbidire a un rito stracco e anacronistico. Fatte salve le debite eccezioni.

marshall ha detto...

Hesperia,
scrivi: "Sul teatro in generale avrei molte cose da dire: oggi purtroppo è diventato una nicchia fatta di clientelismi e di consorterie politiche di sinistra."

Parole forti, e allora raccontiamocele queste storie, magari in altre occasioni, in altre sedi, soprattutto quelle relative a quel legame di cui parli.

Hesperia ha detto...

Sì, Marsh, avremo altre occasioni. Certo che quando mi faccio un abbonamento al PIccolo o al teatro Strehler di MI, eppoi magari vedo che su un pacchetto di sei spettacoli, se ne salvano malapena due, cadono un po' le braccia. Oltreutto è diventato molto caro.