lunedì 28 novembre 2011

Les Feuilles Mortes

Come da titolo, la dubbia stagione altro non può ispirare se non un breve percorso legato a queste sensazioni, a questo immaginario.


"Les Feuilles Mortes" ha una sua storia affascinante che in minima parte percorreremo.
In principio, si trattava di un componimento di Jacques Prévert.
Joseph Kosma nel 1945 ne compone la musica.

Più in dettaglio, in origine, le note di Kosma dovevano essere solo un tema per il balletto di Roland Petit "Rendez Vous" (1945).
Su quel tema Prévert, autore anche dell'argomento del balletto, compose le parole su suggerimento di Marcel Carnè, che desiderava il soggetto del balletto per trarne un film dal titolo "Les Portes De La Nuit" con Yves Montand, di cui il brano divenne colonna sonora. Il film non fu un successo, a differenza di altri film straordinari di Carnè, ma il brano esplose,
come si può vedere ed ascoltare qui. Dello stesso Montand, ne esistono numerose versioni successive, incise quando era più maturo, in cui anche nella vocalità compare un'interpretazione ancora più consapevole.

Ben presto il pezzo circola in francese, diventando un classico interpretato anche da Edith Piaf, e si diffonde in tutto il mondo anche nella traduzione inglese del 1949 di Johnny Mercer (traduzione un po' limata del recitativo iniziale e meno tragica), specialmente in ambito jazz col nome di "Autumn Leaves".

Qui la versione, come si dice oggi "iconica", di Juliette Gréco (dal vivo a Berlino, 1967), con una parte di recitativo, teatrale e in fondo "esistenzialista":



Moltissime sono le versioni del brano nei vari decenni, in varie lingue e da parecchie nazioni, di cui alcune memorabili, perchè di volta in volta il pezzo stesso permette di concentrarsi sulla recitazione, sull'interpretazione, sulla capacità introspettiva dell'interprete, o su un'aura affascinante in generale e sulla musicalità.
D'altro canto, il contrasto "sentimenti che finiscono-tempo che passa" è un topos prima che canoro, letterario e poetico.

E' stata suonata dai grandi del jazz, da Miles Davis, Bill Evans, Duke Ellington, cantata da Sarah Vaughan, da Nat King Cole, da Frank Sinatra nella traduzione di Johnny Mercer.
Anche se, per le versioni vocali maschili, il duello tra Yves Montand, Frank Sinatra e Nat King Cole è un po'...all'ultimo sangue, molto difficile dire una parola definitiva sul migliore.

Di seguito la versione strumentale (tra le più riuscite in assoluto) di Miles Davis e Julian Cannonball Adderley (alto sax), 1958, dall'album-pietra miliare Blue Note "Somethin' Else":




Qui di seguito invece la versione completamente trasformata, vocalese, ironica e velocissima di Sarah Vaughan con Wynton Marsalis alla tromba:



Il brano è noto anche in versione italiana, nella performance di Patty Pravo,
ma anche nell'ennesima variante quasi ballabile e glamour in tempi più recenti da Grace Jones e Patricia Kaas.

Patty Pravo "Le Foglie Morte" (dall'album "Di Vero In Fondo", primo della trilogia Philips, con Orchestra di Giampiero Reverberi, 1973)




Per chiudere, la versione levigata, pop e insieme memoriale, ma più spensierata,
dell'elegante Patricia Kaas.





buon ascolto
Josh

28 commenti:

Hesperia ha detto...

UHmmm...che tema novembrino hai scelto Josh! Le versioni di Montand, di Juliette Gréco mi piacciono molto di più della Piaf che è troppo "garce de vie" per i miei gusti.

Ottima e straziante quella di Miles Davis, che fu mollato dalla Gréco con cui ebbe una storia sentimentale in odore di zolfo per quei tempi, dato che allora le coppie miste erano assai rare.
Lei si rifiutò di seguirlo in Usa e pare che lui ne ebbe una tale depressione da condurlo alle droghe pesanti. Così scrive Davis nella sua autobiografia.

Hesperia ha detto...

Eleganti e raffinate le versioni di Nat king Cole e di Sinatra.
Poi comunque questa è una cover che è nel repertorio di tanti altri artisti. Il film di Carné che citi con Montand per protagonista, è stato distribuito col titolo "Mentre Parigi dorme".

Patty Pravo quando cerca di reinterpretare il repertorio della chanson francese (è accaduto con la splendida "18 ans" di Dalida) non mi piace proprio. Forse perché la sento poco a suo agio. E' accaduto anche in "Avec le temps" di Léo Ferré e lei lo fa male. Bellissima e intensa anche in Italiano invece la versione di Dalida.

Hesperia ha detto...

Di "Autumn Leaves" esiste anche una raffinata esecuzione al piano di Bill Evans. Ora mi gusto tutti i tuoi files musicali.

Hesperia ha detto...

Se ti va alla voce Yves Montand puoi linkare questo file musicale de Les feuilles Mortes, tratto dal film italo-francese Parigi è sempre Parigi. Sotto nella pista da ballo, un giovane Franco Interlenghi.

http://www.youtube.com/watch?v=JWfsp8kwJto

IL CRONISTA ha detto...

Bello, Josh!
La canzone francese mi affascina, tanto da aver dedicato un sito agli chansonniers e al nostro Fabrizio De Andrè che si può dire che ha iniziato traducendo le canzoni di Brassens. Sito che esiste ancora da il 1999, anno della morte del povero Fabrizio.
Per quanto riguarda la canzone oggetto di questo post è bellissima, ma io sono legato alla versione cantata da Yves Montand.
Comolimenti! :)

IL CRONISTA

Josh ha detto...

grazie a tutti dei numerosi commenti:-)

Hesperia, come direbbero i nostri "blog-concorrenti" omonimi del GiardinodelleEsperidiAstrologia,
ho scelto il tema novembrino...per tanti motivi, uno senz'altro prettamente musicale, e l'altro...vabbè, significherà pur qualcosa esser nati d'autunno! :-)

sì le versioni di Montand (l'ho aggiunta) e Gréco sono splendide.

Di Montand personalmente preferisco sue versioni successive del pezzo, quando era invecchiato un po', rispetto a quella del film.

Sinatra e Cole chiaramente avevano splendide voci a loro volta, ma il brano era più di Montand, molto tagliato si di lui.

Miles Davis è per me uno dei maggiori del Novecento, qualsiasi cosa suonasse.

Josh ha detto...

Spieghiamoci, Hesperia, su Miss Pravo! :-)

A me è sempre piaciuta, aggiungo ricordi "di famiglia" per cui mi piacerà sempre:-) posso notare delle imperfezioni, ma ha un fascino che va oltre, per me.

La sua versione italiana del brano è del 73. Il suo tentativo con i 18 ans di Dalida invece è del 2007.
La voce di PP in questi 2 pezzi 1973 vs 2007...è molto diversa ...tra il suo periodo '70 per la philips e oggi. Lì c'era ancora il suo mitico vibrato.

Le canzoni in traduzione possono perdere immediatezza. All'epoca anche col contributo Rai se ne facevano molte di canzoni tradottre, anche per una sorta di acculturazione e divulgazione-alfabetizzazione.

In questa 'foglie morte' c'è anche l'orchestra di Reverberi, che era notevole.

Penso che anche avec le temps di PP/"Col temnpo" in italiano , almeno nella versione del 70 o giù di lì, fosse molto bella, ma anche dopo.
Ha un senso del tragico tutto suo.

Ma Leo Ferrè in originale certo sarebbe l'originale:-)

Dalida....selezionerei parecchio eh...però la sua avec le temps è ovviamente riuscitissima. Di Dalida non mi piacque invece il periodo "disco"-glam-'70 nè le prime pappe col pomodoro:-)

Josh ha detto...

Ciao Gaetano dalle Barricate!
e benvenuto nel Giardino.

Grazie del commento, e mi fa piacere che De Andrè ti piacesse così tanto.

Certo la versione di Montand è un capolavoro. Così ho inserito un link nel post.

Hesperia ha detto...

Ovvio, parlo della Dalida della maturità, quella che ha una certa carica drammatica ("Il venait d'avoir 18 ans"). Ma PP onestamente proprio non mi piace più con quella faccia da androide replicante, gli occhi tirati agli angoli, l'aria da vecchia ragazzina che se la tira ancora e la parlata un po' da coatta. Per me ha fatto il suo tempo.
Tra le cantanti italiane che sanno interpretare bene il repertorio francese c'era Milly e la Vanoni. Che però adesso l'è s-ciupà :-)

IL CRONISTA ha detto...

Grazie Josh :) Per quanto riguarda Dalida, l'ho apprezzata molto di più da quando Paoli Limiti aveva fatto una trasmissione su di lei. Ne è uscita fuori benissimo, con tutto il suo fascino che, in Italia, era sconosciuto fino ad allora. Poi quando sono andato a Parigi, anni fa, sono stato anche al cimitero (uno dei cimiteri di Parigi) e sono stato anche a visitare lei, oltre che a Montand, Edith Piaf e tanti altri della musica e della cultura mondiale. Una volta sono andato anche a Sete a visitare Brassens.
Complimenti per questo sito, non lo conoscevo :)

Josh ha detto...

eccoti un po' di Dalida, Gaetano:


(Fini la comédie)
http://www.youtube.com/watch?v=P4bIBJVfpkI


(avec le temps)
http://www.youtube.com/watch?v=hO6dcLRXrX4


un confronto con pp
http://www.youtube.com/watch?v=vnH_hvIEqsE


a parte tutto ciò, il Giardino delle Esperidi è online ormai dal 2008.

Oltre me, ci hanno scritto in molti, ma l'idea è di Hesperia
che è poi Nessie di Sauraplesio...
e tu ci conosci già, di là, da Massimo-Blacknights, sul Castello, su Svulazen etc insomma vecchia famiglia:-))

Solo che qui abbiamo preferito meno politica, più arte, storia, letteratura, musica, un minimo ripensate comunque.

IL CRONISTA ha detto...

Aaaaah! C'è anche lo zampino di Nessie!!! ;)
Complimenti a tutti, allora! :)

Hesperia ha detto...

Visto il "tubo" con Dalida in "Avec le temps", Mammamia: intenso e drammaticissimo con quel viale autunnale.

Vi propongo questo suo "18 ans", davvero superbo:

http://www.youtube.com/watch?v=GX2e9Si-FLY

Hesperia ha detto...

Gaetano ha perfettamente ragione: a noi in Italia manca tutta una produzione molto intensa di Dalida che ne fa l'erede dei grandi chansonniers francesi. E comunque non è malvagia nemmeno questa versione italiana di "18 anni" tradotta da Giorgio Calabrese il paroliere italiano di Aznavour. Non è facile tradurre le canzoni francesi mantenendone lo charme.

http://www.youtube.com/watch?v=wEGeXn51ImU&feature=related

siamo sempre in tema ..."autunnale" ;-)

Josh ha detto...

se ci spostiamo dalla Francia, per restare però in autunno,
abbiamo ancora "Autumn in New York" per esempio...

versione Billie Holiday '52:
http://www.youtube.com/watch?v=Kv5HOXD8jAs

versione Charlie Parker:
http://www.youtube.com/watch?v=_KaNwqdlz50&feature=related

vers. Dexter Gordon:
http://www.youtube.com/watch?v=jSe62G0qLXE

ma anche un'altra Autumn Leaves, versione "fumosa" di Chet Baker e Paul Desmond

http://www.youtube.com/watch?v=Gsz3mrnIBd0

Josh ha detto...

aggiungo la bellissima "Early Autumn"

qui da Stan Getz:
http://www.youtube.com/watch?v=MZyK_IRL2yA&feature=related


qui da Ella:
http://www.youtube.com/watch?v=rNcRy7PLBSc

qui la versione sospesa di Anita O'Day:
http://www.youtube.com/watch?v=q6LTGDYzXNE

Josh ha detto...

per tornare alle simbologie novembrine,
è dalla putredine scorpionica di novembre, dalla macerazione e dalla melma, che si passerà agli alberi aridi, secchi, spogli e nervosi del capricorno invernale,
per rinascere a primavera in una specie di lux ex tenebris.

:-)

marshall ha detto...

Josh,
ascoltare i cinque brani, mentre leggevo un racconto di Maupassant, m'ha riportato indietro di un pò d'anni, facendomi sentire più giovane. Sono brani di altre generazioni che oggi è difficile riascoltare alla televisione. La scelta di quel brano della Patty è stata azzeccata: non l'avevo ancora vista in quella versione nature. E pensare che a quell'epoca, tra le altre insinuazioni, dicevano che non fosse una donna. Colpisce lo straordinario gioco di voci di Sarah Vaughan.

Josh ha detto...

oooh ciao Marshall e benritrovato.
Ho avuto un paio di settimane da incubo e sono un po' mancato dal web,
mi fa piacere rileggerti.

Sono contento che i brani ti siano piaciuti. Sì, tanti ricordi anche per me, anche se sono di un'altra generazione.

Josh ha detto...

@Hesperia...psss lo so che non ti piace...

in francese eh:-)))

le poete:
http://www.youtube.com/watch?v=xrh3TXezSf0

une histoire d'amour:
http://www.youtube.com/watch?v=9UJ_Z43HQoc

Parlez moi:
http://www.youtube.com/watch?v=jC3obOTMJbA

Fini la comedie:
http://www.youtube.com/watch?v=b-joGTEp0Ag

:-))

johnny doe ha detto...

Una canzone splendida e nello stesso tempo per me amara in una serata autunnale in rue De Montaigne...ho sempre in mente un'interpretazione straordinaria all'Olympia di un Montand avanti con gli anni,credo il miglior interprete di questo brano,a mio vedere.
In campo jazzistico,splendida quella da te citata di Miles e Cannonball dall'album "Somethin' Else",come d'altronde tutto il disco dal magnifico suono blue note.Ma eserciti di jazzisti si son cimentati con questo brano,non ultimo lo straordinario trio di Jarrett-Motian-De Johnnete.

Altro grande standard Autumn in NY,sempre grande Frank.ma io sono particolarmente affezionato ad una rara interpretazione di Julie London,una voce di una sensualità imbarazzante...mentre strumentalmente,non suoni scandalo,mai ho sentito un'interpretazione come quella del mio amico sassofonista Carlo Atti,una sera al Chet di Bologna,durò esattamente 20 minuti con il pubblico in visibilio,memorabile serata..

Già che ci sono cito anche "Que reste-t-il de nous amours"....il primo amore non si scorda mai,c'est vrai...

Saluti josh..mi hi suscitato tanti ricordi

Hesperia ha detto...

Ma per l'amor del cielo, Josh! :-) Elle chante français comme une vache espagnole!

A una mezza francese come me poi, sentire straziare questa lingua con una pessima pronunca dà oltremodo fastidio alle orecchie.

La sua versione di "18 ans" (il successo di Dalida) poi, ha un accompagnamento orchestrale che grida vendetta!
Purtroppo a Patty Pravo, manca la dramatis persona e sembra che sotto sotto voglia dire "maccheccefrega...macchecceimporta".

Hesperia ha detto...

Scusa il refuso, ma avrai capito da te che volevo dire "pronuncia".

Johnny, stupenda Julie London, sia come cantante che come attrice.

Josh ha detto...

@Johnny Doe:

gentilissimo come sempre.
Sono contento che ti siano piaciute.
Di tutta la musica ascoltata, restano in mente più di tutto i pezzi che ci hanno emozionato, anche irrazionalmente.
Poi molti dei brani citati a me fanno venire in mente anche i vecchi giradischi: i Garrard, i Denon della fase gloriosa della trazione diretta, i Thorens (d'allora), il Goldmund....frammenti di un mondo che almeno in quei termini anche nella fruizione della musica non esistono più.

Esatto, Montand avanti con gli anni, con la voce un po' più grossa, era molto più drammatico e profondo.

Molto brava anche Julie London.
Al Chet baker di Bologna c'è passato mezzo mondo, infatti:-)
Anche se, come tutto in questa città, è in calo anche la vita nottruna qui, fin dalla fine degli anni 80, poi 90 poi il baratro: un paesone.

johnny doe ha detto...

Credo che un po' dappertutto ci sia un decadimento...anche di vita diurna...ho ereditato tempo fa un Thorens,perfetto bilanciamento del piatto...sono amico di Steve Grossman,lo ero di bobby Durham (un personaggio fantastico e allegro),di Alvin Queen,credo uno dei più forti battersitsi attuali..e di molti altri jazzisti,con i quali ho trascorso serate indimenticabili tra musica e aneddoti.
E' un mondo che ci abbandona...

Josh ha detto...

sissì Johnny...c'è un decadimento generale, anche diurno altro che.
Ma guarda, anche tu conosci dei musicisti:-)

Anche io conservo un Thorens, a cui ho fatto una messa a punto. Per i gira recenti, oggi ci sono anche i Pro-Ject ('nzomma) e i Clearaudio.
E ovvio, con esborso adatto, gli SME.
E come testine per il jazz mi piacciono le Benz, le Shelter. Ma anche le Dynavector non scherzano.
Magari collegate ad elettroniche Accuphase. Peccato per gli scandalosi ricarichi di prezzo nei negozi italiani.

nel mondo che ci abbandona, per simbologia le "foglie morte" sembrano essere anche gli €uri:-))

johnny doe ha detto...

sì Josh,conosco molti musicisti di jazz,diversi ne ho frequentati anche nel corso dei vari soggiorni a NY,dove non mancavo di frequentare vari clubs e lofts.

Vedo che sei un esperto di Hi Fi e stereofonia,purtroppo io sono ancora fermo ad un vecchio impianto che però ancora mi soddisfa.Magari u po' meno per la classica,ma sempre accettabile.

Appropriato il paragone euro-foglie morte...io spero che prima o poi un gran vento se li porti via,puoi immaginare quale dei due...

Unknown ha detto...

Cercavo notizie sulla canzone Les feuilles mortes (tra cui la data in cui fu cantata per la prima volta). Non fu il pur bravo Montand, ma il misconosciuto, A TORTO, Jacques Douai la cabaret Chez Pomme nel 1947, ciao
Paolo