venerdì 17 aprile 2009

Concerti di musica sacra a Nova Milanese

Sembra quasi l'abbiano fatto per Il Giardino delle Esperidi, quasi per esaudire una nostra velata richiesta. Chissà se verrà replicato? Chiedevamo loro, indirettamente, a conclusione del mio post sui canti popolari sacri. E così il 5 aprile, la domenica delle Palme, quel concerto di brani sacri popolari è stato riproposto.


Nova Milanese ha cinque chiese, delle quali due, che sono abbastanza recenti, sono totalmente prive di barriere architettoniche. Poichè per quella domenicale reti Rai avevano organizzato una campagna di sensibilizzazione contro le barriere architettoniche, gli organizzatori del concerto sacro, per andare incontro a portatori di handicap, hanno rinunciato a ripetere il concerto tra gli splendori della chiesa parrocchiale di Sant'Antonino, scegliendo invece la pur bella chiesa di San Giuseppe. Da tale scelta, attenti osservatori hanno potuto constatare quanto siano altresì sensibili i dirigenti del Gruppo di Canto Popolare.
L'acustica è risultata a tratti migliore, tanto che, durante il recitativo, si è potuto lasciar suonare l'arpa elettronica di sottofondo,cui, invece, si era dovuto rinunciare nella volta precedente, per problemi di riverbero, dato che il suono dell'arpa sovrastava la voce recitante.
Ho potuto anche riascoltare un assolo di violino, un brano celestiale che mi è sembrato di Mozart, il quale ha fatto risaltare le doti virtuosistiche di una giovane eccellente violinista, sconosciuta, però, al grande pubblico.
Al di là del concerto, l'occasione m'è stata propizia per assecondare una curiosità circa l'aspetto predominante di questa Città: le Antiche Corti.





Occorre ricordare che a Nova Milanese sono sopravissute 31 cascine storiche, diventate poi corti di abitazione al termine dell'epoca contadina. Esse sono tuttora pulsanti di vita e molte di loro sono state salvate da demolizione certa, giungendo quasi intatte fino a noi, grazie soprattutto all'interessamento del Centro Culturale "Il Cortile", associazione volontaristica nata nel 1975 da una geniale idea di Mariuccia Elli. E' un gruppo assiduo di persone che si occupano del recupero, salvaguardia e sopravvivenza di luoghi, opere, tradizioni, manufatti antichi, ecc., degni di nota e degni quindi di essere tramandati intatti alle generazioni future. Di tale più ampia associazione fa parte il Gruppo di Canto Popolare, citato in questo e nel mio precedente post per l'eccellente spettacolo di drammaturgia sacra cui hanno dato vita.
Dal sopralluogo fatto in una di tali corti, la Corte degli Scuratti, situata nel centro della città, a ridosso di Piazza Marconi, è poi scaturita una curiosità ancor maggiore. Nel suo cortile vi si trova un'Antica Pira, segnalata all'ingresso della corte da un decoroso cartello segnaletico bilingue (dialetto e italiano) che dice: Corte degli Scuratti: Antica Pira. Accompagnata poi da una sintetica storia della Pira e dalle indicazioni per raggiungerla.
Il nome Pira m'ha subito evocato i Celti dell'epoca pre-Romana, che hanno abitato queste zone, a partire dall'inizio del quarto secolo a. c. I Celti, sappiamo, compivano sacrifici umani e incenerivano i loro morti, adagiandoli su massi o pire. Venendo ad epoche più recenti, nel Medio Evo, le pire venivano usate anche per eseguire determinate condanne a morte,bruciando a vivo i condannati (gli esempi più noti sono quelli di Giovanna D'Arco, Giordano Bruno, il Savonarola; e come, poi, non ricordare La Pira del Trovatore di Verdi).
Ma l'Antica Pira di Nova Milanese, per ora, può essere datata solo dal 1181. A quell'anno, infatti, risale il primo documento storico che comprova l'esistenza di Nova (Milanese è stato aggiunto nel 1928, con R.D. del 28 giugno, quando, con l'acquisizione dei territori di Trento e Trieste, tale precisazione diventa necessaria per distinguere il comune di Nova Milanese, da quelli di Nova Levante e Nova Ponente, appartenenti alla provincia di Bolzano).
Ma questo fatto, di per sè, fa pensare alla mancanza di qualche tassello nell'enorme mosaico che contraddistingue quest'area del Nord Milanese. Dei paesi intorno a Nova si sono trovati reperti che riportano le loro origini certe all'epoca celtica, romana, o immediatamente successiva. E' così infatti per Desio (Desium Burgus), Serenium Burgus (Seregno), Blasonum Burgus (Biassono), Cinixellum (Cinisello), Balsemum (Balsamo), Cuxanum (Cusano),Inciranum (Incirano), Palatiolum (Palazzolo), Varedeum (Varedo), Boisium (Bovisio), Vedanum (Vedano), Dugnanum (Dugnano), ma non è così per Nova Milanese.
E il "giallo" s'infittisce ancor di più se pensiamo che lo storico Daverio in un documento di proprietà dello storico novese, Angelo Baldo, afferma che "nel 1843 in Piazza Dugnani (l'attuale Via Madonnina) sono stati effettuati scavi archeologici per portare alla luce una tomba ritenuta appartenente al periodo pre-romano, ma senza alcun risultato; l'oggetto in questione si trattava, forse, di un antico pozzo" (da Storia di Nova, di Massimo Banfi e Angelo Baldo).










autore: Mario (Marsh)

16 commenti:

Marsh ha detto...

L'arpa che vedete in foto, non è quella che ha suonato nella chiesa di San Giuseppe, durante lo svolgimento della drammaturgia sacra; essa, infatti, era del tipo elettrico o elettronico, dotata di tastiera e veniva suonava come fosse una pianola o armonium. La maestra musicista è stata anch'ella impeccabile e suonava in pieno accordo e perfetto sincronismo con la voce femminile recitante, dando vita ad un connubio duettante perfetto.
Anche il recitato è stato perfetto: da attori provetti. E una menzione particolare m'è quasi obbligo farla per la parte femminile che ha dato il massimo di se stessa, interpretando la sua parte in maniera ottimale.

Mario (Marsh)

Hesperia ha detto...

Lo so Marsh, questa è un'arpa antica. Su google immagini non si trovano che arpe antiche (celtiche, irlandesi ecc.). Ma l'ho messa lì lo stesso perché ci stava bene. Forse meglio di quelle moderne ed elettroniche.

L'aria del Trovatore di Verdi sulla Pira la ricordo benissimo:
"Di quella pira l’orrendo foco tutte le fibre m’arse,avvampò!...
Empi, spegnetela, o ch’io fra poco
col sangue vostro lo spegnerò...
Era già figlio prima d’amarti,
non sa frenarmi il tuo martir.
Madre infelice, corro a salvarti,
o teco almeno corro a morir!"

Marsh ha detto...

Hesperia,
mi verrebbe da dirti: "Perchè l'hai fatto?" Perchè hai citato l'aria della pira dal Trovatore di Verdi?
Lo sai che sono un appassionato di Lirica! Ed ora sono costretto anche a dirti che un ragazzo novese (ora è adulto) è stato lanciato nel mondo della lirica da Riccardo Muti, alla Scala, facendogli interpretare IL TROVATORE.
Chi ricorderà quell'edizione, era forse il 7 dicembre 2000, Riccardo Muti non volle il do di petto della celeberrima aria che tu hai testè bravamente ricordata, perchè, diceva, nella partitura originaria di Verdi, non c'era; è stata aggiunta successivamente, forse per far esaltare le doti canore di qualche tenore da mettere in bella mostra.
Ne nacque una polemica, con al centro Salvatore Licitra, il tenore "oriundo" novese, dicendo che questi non avesse la forza prorompente per cantare l'aria col do di petto impetuoso. E invece, in un programma televisivo andato in onda da Desenzano (a condurlo era il solito Baudo), per premiare le nuove personalità dell'anno, Licitra volle cantare l'aria della Pira, con un do di petto impetuoso e molto prolungato. E così da allora non ci furono più dubbi sulla potenza vocale di Salvatore Licitra.
Marsh

Marsh ha detto...

Hesperia,
la tua scelta, d'inserirmi quell'arpa classica all'inizio del post, ti deve essere stata particolarmente ispirata. Nella chiesa di Sant'Antonino, posto nella cupola minore centrale, c'è un affresco di Luigi Morgari, "Apoteosi di S.Antonino", dove sono raffigurati tre angeli allineati, intenti a suonare arpe classiche.

Mario (Marsh)

Hesperia ha detto...

Marsh, anche i miei genitori erano degli appassionati di lirica e da bambina mi portavano sempre a vedere le opere. Su LIcitra ho trovato questo link :

http://www.youtube.com/watch?v=goFp80afY20

Volevo anche ricordarti che il tuo post è su Tocqueville - sezione cultura e religione. Ciao.

Lunatika ha detto...

Molto ben scritto Marsh: speriamo che questo paesino venga conosciuto grazie a te anche a tante altre persone.

Marsh ha detto...

Hesperia,
ho visto che i due articoli da me scritti sulla drammaturgia sacra svoltasi a Nova Milanese, sono stati pubblicati da TOQUEVILLE: non può che essere per me motivo di vanto. Puoi ringraziarli da parte mia? So che per farlo direttamente mi dovrei prima iscrivere da loro, mentre tu, forse, lo sei già.
Grazie. Ciao.
Mario (Marsh)

Marsh ha detto...

Lunatika,
grazie per il complimento (fanno sempre piacere). Per il resto, vedrò di fare ancora del mio meglio in futuro, scrivendo qulcos'altro su Nova (ho in mente di raccontare di una leggenda sulla Regina Teodolinda, riguardante un "probabile" e "possibile" villaggio collocabile al centro dell'attuale Nova, il quale, forse, era già esistente(?) ai tempi della "grande" Regina Longobarda.
Ciao.
Mario (Marsh)

Marsh ha detto...

Hesperia,
a proposito di arpa, senti questi versi, e rammenta in quale opera si trovano:

Arpa d'or dei fatidici vati,
..Perchè muta dal salice pendi?
..Le memorie nel petto raccendi,
..Ci favella del tempo che fu!

Mario (Marsh)

Hesperia ha detto...

Questo lo riconosco bene: è il Nabucco ;-)

aquaeductus ha detto...

Quano voglio leggere qualcosa di interessante devo venire in questo blog.
ciao
Marcello

Marsh ha detto...

Grazie, Marcello,
e benvenuto.

Mario (Marsh)

Josh ha detto...

Interessante il connubio musica-luoghi che hai assemblato:)
Hai ragione, l'area da te citata è in linea di massima celtica, come testimonia "la pira". Meriterebbe una visita.

In più penso che come nei casi che hai descritto le antiche corti andrebbero recuperate il più possibile: oltre ai manufatti, oggetti tradizionali, c'è tutto un sapere ancestrale tramandato oralmente che va da espressioni gergali, detti, storie a ...ricette che andrebbe salvaguardato, al pari dell'aspetto architettonico.

Anonimo ha detto...

Josh,
hai colpito nel segno, perchè il Gruppo Il Cortile, citato nel post, si occupa proprio di quelle prerogative. E Nova Milanese, pur nel suo piccolo, grazie alla costanza e caparbietà di Mariuccia Elli, è diventata sede di uno dei 23 ecomusei della Lombardia, da essa riconosciuto e sponsorizzato. In tale museo, grazie alle donazioni ricevute dai privati di mobili, arredi, strumenti, attrezzi, macchinari, che altrimenti col tempo sarebbero andati persi o distrutti, ha allestito ambienti contadini delle epoche passate. Anch'io non ho ancora avuto modo per visitarlo; ciò che penso di fare quanto prima.
Della Pira, da me considerata arbitrariamente Celtica, non ci sono prove certe della sua antica origine; esse restano pertanto nel vago. Di certo vi è solo che i contadini del posto vi maceravano il grano. E neanche Mariuccia Elli, che ho conosciuta e intervistata, ha saputo precisarmene l'origine con assoluta certezza. Necessiterebbe un sopralluogo con consultazione da parte di esperti, ma l'associazione è povera di mezzi finanziari per farlo.

Mario (Marsh)

Aretusa ha detto...

Ciao Marshall, pensare che sono passata decine di volte da Nova Milanese, e non avevo idea che ci si potesse trovare spunti culturali così interessanti.
Ogni nostro paesino, anche il più insignicante nasconde "tesori"....
Nella tua riposta a Josh, ho letto che ci sono 23 ecomusei in Lombardia.
Sai se esiste un sito dove poter reperire gli indirizzi e gli orari?
Mi interesserebbe, quando avrò un po' di tempo, andare alla riscoperta di questi tesori nascosti:-)

Come al solito ottimo post. Non so se l'hai visto ma é stato pubblicato su Toqueville.
Ciao Are

Marsh ha detto...

Are,
effettivamente è così.
E io stesso mi stupisco dei notevoli miglioramenti che ha fatto da quando la conosco. Solo trent'anni fa Nova Milanese era un paesotto, abbastanza brutto, con poco verde; eppure io riuscivo a trovarci fin d'allora angolini suggestivi e poetici.
Ci sono usanze che però non ho più visto e che rimpiango: in primavera, nelle domeniche di fine aprile si riunivano madonnari da tutt'Italia, e nella piazza e nelle vie di fianco la chiesa centrale gareggiavano a chi disegnava per terra la madonna più bella; e poi l'infiorata, che hanno fatto per pochi anni, segnava il risveglio della primavera e il ritorno della bella stagione. A parte questo, la cura del verde e l'intervento massiccio sul Canale Villoresi, con la sistemazione dell'alveo e la costruzionwe di piste pedonali-ciclabili su ambo i lati, rendono ora Nova Milanese una città con grado di vivibilità tra i più elevati della provincia di Milano (ora provincia di Monza e Brianza).
Il seguito su Nova, al prossimo post.
Ciao.
Mario (Marsh)