venerdì 30 settembre 2011

Adelaide e gli Ottoniani

(Abbazia di Cluny)
Il 15 maggio 2009 chiudevo così la prima parte del post dedicato alla Regina Teodolinda: (*) - a dimostrazione del fatto che a Monza e Brianza l'interesse per la regina Teodolinda è più vivo che mai, domani, 16 maggio, in occasione della kermesse annuale regionale "Fai il pieno di cultura", a Palazzo Borromeo di Cesano Maderno verrà presentato un nuovo libro dall'emblematico titolo: "Teodolinda il senso della meraviglia" - senza citare il nome dell'autrice. Questa estate, in maniera del tutto fortuita e casuale, ho conosciuto l'autrice del romanzo, Ketty Magni, impegnata nella presentazione al pubblico del suo nuovo lavoro: Adelaide imperatrice del lago.
Curioso di archeologia, in cerca di tracce e documenti sulle antiche fortificazioni del lago di Como, mi ha colpito il primo capitolo del romanzo, incentrato intorno il Castello di Lierna, nella cui fortezza era stata imprigionata nel 951 Adelaide, futura imperatrice del Sacro Romano Impero, appena rimasta vedova del re d'Italia Lotario II, destinata quindi lei stessa a subentrare come regina, e quindi preda di un ambizioso che sposandola sarebbe diventato egli stesso re d'Italia.

Il castello era stato edificato in tempi assai remoti attorno ad una torre di avvistamento, le cui origini si perdono nella notte dei tempi: era stata strategica durante l'insediamento dei Romani sul lago di Como; ma le sue origini furono antecedenti al loro arrivo. L'interesse per il romanzo è via via cresciuto leggendo quella sorta di apoteosi - implicita nel romanzo sulla vita di Adelaide - per gli imperatori germanici Ottoniani del Sacro Romano Impero (qui una scheda su Ottone I il grande),

(Ottone sconfigge Berengario)

Gli Ottone erano particolarmente cari all'amico di questo blog, Marcello di Mammi, che da una contea, eretta a quel rango da Ottone I o II - a secondo della datazione - aveva preso la sua nick. Nei suoi commenti, ad ogni possibile occasione, ne esaltava le figure. Il romanzo di Ketty Magni è stata così anche un'ottima occasione per approfondire l'argomento.

Restando al romanzo, eccone intanto la trama, dall'ultima di copertina.
La figura leggendaria dell'imperatrice Adelaide è protagonista di una storia di straordinaria potenza evocativa, ambientata alla fine del primo millennio. Nata principessa di Borgogna, fin da giovane è consapevole del glorioso destino che l'attende Dopo la morte del padre, si stabilisce a vivere a Pavia, e appena sedicenne sposa il re d'Italia Lotario. Perseguitata dalla cattiva sorte, rimane vedova ed è imprigionata a Como da Berengario d'Ivrea, ma con animo coraggioso sopporta ingiustizie e tradimenti. Insieme a frate Martino da Bellagio riesce a fuggire dalla rocca di Garda e dopo aver attraversato il lago di Mantova con l'aiuto di un pescatore, si rifugia a Canossa. Interviene a liberarla il re di Germania Ottone il Grande, con cui convola a nozze. Quando a Roma viene incoronata imperatrice del Sacro Romano Impero, la sua fama dilaga oltre confine. Illuminata da una luce intensa, Adelaide riesce a sconfiggere ogni ombra oscura che minaccia la sua esistenza e governa per lungo tempo a fianco dei mariti, del figlio Ottone II e della nuora Teofano, infine svolge il ruolo di reggente per il nipote Ottone III, che nomina Monza sede del grande regno d'Italia. Si prodiga a favore degli indigenti, fonda e ristruttura chiese e monasteri in collaborazione con gli abati di Cluny, Maiolo e Odilone.
Consapevole della fragilità umana, sostenuta da una grande fede, l'imperatrice si districa tra gelosie, desideri, sospiri, vendette,assassini, amori, solitudini, emette in atto manovre politiche vincenti. Proclamata santa è protettrice dei barcaioli e si festeggia il 16 dicembre, giorno della sua salita al cielo.
Partito dalla Germania, e via via per tutto l'Occidente Cristiano, sotto la spinta ottoniana si era acceso un forte desiderio di rinascita e rinnovamento, che vide in Adelaide la più entusiasta interprete. Fu un momento di grande vitalità, che prese il nome di Rinascita Ottoniana. Adelaide, sorretta da fede incrollabile, si fece promotrice della costruzione e ricostruzione di numerose tra chiese e monasteri, occupandosi in particolare dell'Abbazia di Cluny e del complesso monastico di San Salvatore a Pavia e dintorni.

Per collocare adeguatamente la figura degli Ottone nella storia dell'Italia, ci può essere di grande aiuto la sintesi di un commento di Marcello di Mammi.

"Gli Ottone, imperatori del Sacro Romano Impero, scesero varie volte in Italia, in quanto paese strategico per l’impero. Cercarono di costituire dei feudi a loro fedeli che saranno poi i ghibellini in contrapposizione ai guelfi sostenitori del papato. Accadde che nella zona di Castiglion Fiorentino (attualmente in provincia di Arezzo) in località Mammi venisse costruito un castello a difesa e controllo di quella via che, iniziando da Arezzo, conduceva sulla riva del lago Trasimeno e, attraversando le località di Tuoro e Passignano, oggi provincia di Perugia, giungeva in questa città.
Era una strada importante perché era una variante a quella che collegava Firenze con Perugia e Roma. Pertanto Il Granconte Ugo, su ordine probabilmente di Ottone I o, secondo altre datazioni, di Ottone II costituì la contea di Mammi, estesa fino a Tuoro e Passignano. E da allora, per molti secoli fino ai giorni nostri, ossia fino all’anno 1953, si è tramandato il titolo di conti di Mammi. Essendo, l’ultimo conte morto senza eredi maschi, la dinastia si è praticamente estinta".


L'undicesimo capitolo del romanzo riveste grande importanza in merito alla perenne guerra di religione in corso tra cristiani e musulmani: è dedicato alla Battaglia di Stilo, combattuta nel 982 dalla coalizione cristiana, comandata da Ottone II, contro quella saracena. La battaglia che stava avendo esito favorevole per i cristiani, si concluse invece con una grave sconfitta, nella quale perirono circa 4000 imperiali, tra i quali un principe e parecchi conti e vescovi che facevano parte del raggruppamento di forze. Lo stesso Ottone II - si narra nel romanzo storico - scampò a morte certa, grazie all'atto di estremo altruismo di un suo soldato. Ottone II morì comunque l'anno dopo per malaria, all'età di soli 28 anni, senza aver potuto portare a compimento il progetto di liberazione dell'Italia meridionale dai saraceni. Se fosse avvenuto, il proseguo della storia avrebbe avuto esito ben diverso.

Scrissero di lei, i suoi contemporanei Liutprando da Cremona e la monaca Roswitha di Gandersheim

(*) Per questo romanzo, Ketty Magni ha vinto il primo premio exequo allo Spoleto Festival Art del settembre 2011.

19 commenti:

Hesperia ha detto...

Toglimi una curiosità Marsh, ma il nostro Marcello era un discendente di questa casata dei di Mammi di cui parli?

Bella la storia di Adelaide. In che giorno all'anno si festeggia sul calendario gregoriano, visto che l'hanno fatta santa?
Sono tanti i personaggi storici canonizzati sul calendario. Uno per tutti Tommaso Beckett, il grande vescovo assassinato nella Cattedrale di Canterbury su cui T.S. Eliot ha fatto il dramma "Assassinio nella cattedrale".

marshall ha detto...

Hesperia,
so per certo che Marcello aveva un cognome totalmente diverso da quello con cui si firmava, e senza preposizioni di sorta, come quel famoso di che starebbe ad indicare un'origine nobiliare. Comunque, per la cronaca, Marcello aveva un cognome prettamente siciliano a cui teneva molto, e infatti, pur avendo sentimenti filo-leghisti non l'ho mai sentito inveire in maniera particolare contro i meridionali. Il suo animo di filo-leghismo derivava dal fatto che lui, pur essendo profondamente agnostico, sempre in cerca di prove inoppugnabili sull'esistenza di Dio, vedeva in Lui l'assoluta perfezione, e, pur non credendoci, confidava sempre nella sua bontà e misericordia infinite.
Comunque, tornando alla domanda, credo che attraverso un ramo femminile Marcello avesse avuto a che fare col casato nobiliare dei di Mammi, almeno nell'animo e nei comportamenti si sentiva infatti erede di una casta nobiliare; non mi saprei altrimenti spiegare "quel certo suo sapere", difficile da trovare sui normali testi scolastici (quella che vedi nella mia avatar è il frontespizio di una sua Storia d'Italia, e si preoccupava di sapere a chi sarebbe andata dopo di lui).

La data che mi chiedi è quella del 16 dicembre.

Parlandomi di Tommaso Beckett hai tocato un tasto assai dolente: da tempo avrei voluto parlare di lui, e di cosa avesse a che fare il suo nome con la chiesa monumentale di Corenno Plinio. Comunque sia, qui potrai cominciare a trovarne qualche traccia.

Josh ha detto...

@Marshall ed Hesperia: Marcello aveva origini nobiliari.
Aveva 16 Cavalieri dell'Ordine di S. Stefano nella sua famiglia.

marshall ha detto...

Josh,
questa non la sapevo. Ti ringrazio per l'informazione, che verrà utile per chi volesse scrivere una sua biografia.

Hesperia ha detto...

Bello il Castello di Lierna, andrò a visitarlo.
Josh, non lo sapevo nemmeno io che fosse discendente.

Errata corrige: si scrive Tommaso (Thomas) Becket con una sola "t" e non con due tt come ho scritto confondendolo col cognome del drammaturgo irlandese Samuel Beckett.

Marsh, ho visitato la cattedrale di Canterbury dove ci sono ancora le lance con cui S. Tommaso è stato trafitto dai soldati di Enrico II. Come dire che la chiesa anglicana nasce dal sangue cattolico.

marshall ha detto...

Hesperia,
hai ragione: Becket con una sola t, mentre su Tomaso sembra esserci una certa controversia, se scriverlo con una o con due m. Nel sito che ho linkato nel post, vi è la sottopagina, questa, dove è scritto con due m: Tommaso. Lo scrivo perchè a volte mi sorge il dubbio: una o due m?

Bello quel tuo ricordo della visita alla Cattedrale di Canterbury; io quella scena l'ho vista (ahimè, purtroppo) solo in quel grandioso film.

Josh ha detto...

Entrammo nell'argomento in un periodo in cui c'era una celebrazione a memoria dell'Ordine: mi mandò le fotografie, un racconto della giornata, e disse che nella sua famiglia ce n'erano molti (16 cavalieri) così ne abbiamo aprlato un po'...ecco perchè poi aveva libri d'epoca, editio princeps e simili ereditati e non comprati...

marshall ha detto...

Josh,
aveva confidato anche a me di avere origini nobiliari, ma non credevo possibile discendesse proprio dalla dinastia dei di Mammi, anche perchè son passati più di 1000 anni da quell'investitura operata da Ottone I o II. E in mille anni si contano almeno 30 generazioni, all'interno delle quali - in tutte 30 - ci deve essere almeno un maschio che perpetui il nome.
In ogni caso, il suo vero cognome è totalmente diverso da di Mammi.

Josh ha detto...

comunque Marshall io non sto affatto parlando dei Di Mammi, ma dei cavalieri dell'Ordine di S. Stefano.

marshall ha detto...

Josh,
sì, era implicito.
Ed ecco uno dei suoi tanti post in cui parla dell'Ordine; ricordo che ci eravamo soffermati parecchio su vari punti.


Il Sacro Militare Ordine di S.Stefano

Josh ha detto...

a parte le divagazioni, interessante post con belle immagini.
Come sempre molto documentato.

Ha un suo fascino anche il titolo del romanzo "Adelaide, imperatrice del lago"

Certo che se si pensa al progetto di liberazione dell'Italia dai saraceni allora, e la situazione odierna con le porte aperte ai 4 venti.......

Josh ha detto...

@Hesperia:
"....ho visitato la cattedrale di Canterbury dove ci sono ancora le lance con cui S. Tommaso è stato trafitto dai soldati di Enrico II. Come dire che la chiesa anglicana nasce dal sangue cattolico."

ma è proprio così infatti! di fatto la "chiesa" anglicana nasce a quel modo.

Anche oggi basta poi pensare chi ha a capo e alla sua famiglia per intenderne la "sacra" ispirazione.

marshall ha detto...

Josh,
quel titolo, Adelaide, imperatrice del lago, credo che l'autrice gliel'abbia dato per il fatto che Adelaide subì le tre prigionie a Como, Lierna e a rocca di Garda, e poi perchè percorse svariate volte le sponde del lago per i suoi spostamenti da e per la Germania.

La battaglia di Stilo può essere considerata la precursora delle Crociate, ma è stata totalmente dimenticata, perchè credo non se ne sia più voluto parlare. D'ltronde volevano far fare la stessa sorte alla Battaglia di Lepanto e a quella di Vienna. E pensa che se non fosse stato per Marcello di Mammi, che è stato così ben documentato, anch'io non avrei dato così importanza alla Battaglia di Lepanto.

Anonimo ha detto...

Grazie Marshall,

ho scritto il romanzo storico “Adelaide imperatrice del lago” per evocare il passato della regina, ovvero come suggerisce letteralmente il termine per “chiamare fuori emozionando”. Mi auguro di essere riuscita in questo preciso intento.

Quando ho ultimato il libro, l’ho letto e riletto a voce alta per verificare il flusso narrativo e la musicalità del testo. Mi sono appassionata moltissimo,e spero che anche voi possiate condividere l’emozione di una lettura che dà modo di rispolverare la storia.

Le date riportate sono documentate, ma il libro è un romanzo, ha una parte di finzione narrativa, di licenza poetica. Dunque, ho cercato di interpretare lo stato d'’animo della regina, partendo dalla conoscenza di alcuni testi che sono giunti fino ai nostri giorni, ma anche prendendo spunto da leggende popolari.

Ketty Magni

marshall ha detto...

Signora Ketty Magni,
nonostante i grossi impegni di questi giorni (so che sta organizzando qualcosa per il prossimo fine settimana presso il World Museum di Cesano Maderno) ha trovato il modo di rintracciarci e leggerci. Grazie.
Personalmente la ringrazio perchè, grazie alla lettura del suo romanzo, ho avuto modo di accennare (solo accennare) a quei due argomenti che mi stanno a cuore: Lierna, lago di Como, e Marcello di Mammi.
Tornerò eventualmente ancora sul romanzo, dopo aver approfondito le ricerche sulle Abbazie di Cluny e quella di San Salvatore a Pavia e dintorni, due argomenti da lei trattati di sovente nel romanzo.
Grazie nuovamente per la visita.

Alfa ha detto...

Post molto interessante. per continuare lo scambio di post tra i nostri blog, ti segnalo la serie dedicata alla leggenda di san Maurizio, che ha un nesso con gli ottoniani.

Alfa ha detto...

e poichè il tuo blog mi piace lo aggiungo al mio blg roll! ;)

marshall ha detto...

Il lago dei misteri,
ho già letto quattro storie di quella serie , e ritengo ti sia utile evidenziarle bene sul blog.
Sono storie altamente istruttive, che non si trovano in nessun libro di scuola.

Alfa ha detto...

Hai ragione, mi sono reso conto anch'io quando volevo indicarti il link che non è così facile ritrovarle. Provvedo!