giovedì 1 marzo 2012

Miseria e Splendore della Carne

(Caravaggio, "Ragazzo morso da un ramarro")

Il titolo del post, che ricorda "Splendori e Miserie delle Cortigiane" di Honoré de Balzac, è anche il titolo della Mostra organizzata dal MAR di Ravenna,
con esattezza "Miseria e Splendore della Carne. Caravaggio, Courbet, Giacometti, Bacon… Testori e la grande pittura europea".

(Caravaggio, dettaglio del dipinto precedente)

Si tratta prima di tutto di una notevole rassegna di dipinti, in apparenza accostati in maniera insolita, data la provenienza diversissima degli artisti, e l'appartenenza a periodi e stili disparati: la carnalità in dissidio con la spiritualità,
ma anche lo splendore del corpo in conflitto con la carne intesa come materia-tenebra,
sembrano essere il criterio ispiratore alla scelta del repertorio, insieme ad un senso iperbolico della plasticità, della forma, unite alla vertigine della storia data dall'accatastarsi delle immagini di tempi e animi così lontani.

(Cairo, "Erodiade con la testa del Battista")

Il MAR di Ravenna ha il merito un'altra volta, come spesso negli ultimi anni, di realizzare mostre di spessore, originali e polisemiche, con accostamenti insoliti, dialettici, come abbiamo documentato anche qualche tempo fa.

In realtà l'iniziativa si propone come omaggio al controverso critico Giovanni Testori. Questi sono i dipinti che più lo hanno fatto innamorare dell'arte.
Si è cercato di seguire, nella selezione delle opere, il criterio più vicino possibile alla concezione dello studioso, presentando artisti, pur diversissimi tra loro, ma che fossero emblema della sua percezione della vita e dell'espressione pittorica. Testori stesso fu una personalità poliedrica: storico e critico dell'arte allievo di Roberto Longhi, pittore, scrittore, drammaturgo, giornalista; si tenne spesso lontano dai percorsi culturali ufficiali per creare strade interpretative proprie.


(Cairo, testa del Battista)

La mostra è articolata in differenti sezioni, che hanno presente alcune aree critico-interpretative persistenti di Testori:
Manzù, Matisse, Morlotti;
poi Courbet e Géricault;
la riscoperta della pittura realista lombarda del 1500 con Gaudenzio Ferrari, Foppa, Savoldo, Romanino, Moretto,
fino al 1600 con Moroni, Ceresa, Fra Galgario, Ceruti;
poi i manieristi lombardo-piemontesi, Cerano, Morazzone, Tanzio da Varallo, Daniele Crespi, Cairo;
presente Caravaggio col "Ragazzo morso da un ramarro".


(Sironi "Figura Neoclassica")

Ancora in mostra la "Neue Sachlichkeit" con Dix, Grosz, Radwill,
i "Nuovi Selvaggi" con Fetting, Hodicke, Zimmer,
e i "Nuovi Ordinatori" con Albert, Chevalier, Schindler, Merkens,
con l'aggiunta di Francis Bacon (presente con "The Man of Military Cap" , "After Muybridge" e
"Man On A Rowing Machine") , Giacometti, Sutherland, Sironi, Guttuso, Gruber, Marini, Vacchi, Varlin, Jardiel, fino a Cucchi e Paladino ed altri.

(Varlin)

(Morlotti)

La mostra è aperta dal 19 febbraio al 17 giugno 2012.

Qui un'intervista col curatore.


Josh

33 commenti:

Hesperia ha detto...

Non ho ancora aperto tutti i links ma vedo che questa mostra del MAR promette molte e ha molta "carne" al fuoco.
Testori è un grande e meriterebbe un post solo per sé. Vero quel che asserisci che proviene da quel filone di Roberto Longhi che intepreta l'arte alla luce della Storia. E a proposito di Longhi ci sarebbe da dire molto anche su di lui.

Ecco quel che non mi riesce di capire è la presenza di uno stilizzato e scarnificato Giacometti all'interno di un tema come quello suggerito fin dal titolo.

Hesperia ha detto...

Sì ricordo che di questo museo parlasti a proposito di una mostra sui preraffaelliti.

Anche la Nuova oggettività tedesca e l'espressionismo mi fanno pensare a carne...in dissoluzione. Soprattutto il secondo e gli artisti come Dix, Grosz. Volendo è carne in dissoluzione pure Egon Schiele, di cui Aretusa si era occupata in altro post.

Hesperia ha detto...

Testori con le sue straordinarie recensioni d'arte, ha concorso non poco a lanciare talenti, tra cui la grafica d'arte (incisioni) della lombarda Federica Galli. Personalmente l'ho apprezzato tantissimo a teatro in una pièce teatrale su Amleto in dialetto milanese, storia di una compagnia di guitti sgangherati che scoprirono Shakespeare in fieri, pur tra mille intoppi. Non ricordo più il titolo della pièce, ma fu geniale.

Poi vabbé, "Il delitto del Ponte della Ghisolfa" da cui Visconti ha tratto "Rocco e i suoi fratelli".

marshall ha detto...

Premessa interessante.

La miseria, tema del post, m'ha piacevolmente riportato alla mente uno dei miei primissimi lavori da blogger. Il post, sempre attuale, era dedicato ai tanti giovani che in quel momento seguivano il blog, ed è una sorta mini recensione ad un libro raro, edito dalla Silvio Berlusconi Editore. Parla di Lotario di Segni, papa Innocenzo III, che intorno al 1200 scrisse il De Contemptu Mundi - La miseria della condizione umana.
La tua premessa è quindi buona, e vado a leggere il post.

marshall ha detto...

Giovanni Testori, cosa aveva di speciale costui per aver attirato su di se la simpatia incondizionata della direttrice dell'Ecomuseo della mia città? Sapeva benissimo che Testori era stato omosessuale dichiarato, ma questo non le è mai stato d'ostacolo al fatto che lo prediligesse come autore di testi religiosi. Nei suoi spettacoli di canti popolari (alla quale ho dedicato due post qui sul Giardino)c'era sempre un accenno a qualche lavoro di Testori.
"I Canti dell'Avvento", del dicembre scorso, a gran richiesta replicati il 21 gennaio scorso in una chiesa priva di barriere architettoniche, ruotavano attorno al tema principale, che era un brano tratto da "Il senso della nascita" di Giovanni Testori.

Josh ha detto...

grazie a tutti dei commenti....

con ordine:
Hesperia, già la mostra mette molta carne al fuoco e tanti pittori.

Testori è stato un grande critico d'arte...certo poi anche scrittore e drammaturgo. A me almeno piaceva, e come critico non mi dispiaceva affatto il suo andare a cercare negli anfratti della storia dell'arte, Cairo per esempio, che ha saputo valorizzare, con la sua pittura per certi versi sconcertante.

Longhi, come dici, fu un grande maestro, una di quelle figure che hanno rivoluzionato dall'interno una disciplina, la critica d'arte, cambiando totalmente l'approccio ai temi.

Giacometti per Testori: in parallelo alle analisi di Testori sul passato, tentava di interpretare la contemporaneità, selezionandola.
Spiegò in maniera affascinante Sironi, Guttuso e molti altri, ma anche Giacometti. E per altri versi Morlotti. Anche Morlotti ha il suo fascino, pur nella fase di 'arte povera' e di detsrutturazione della forma. Diciamo che un critico dalla cultura sconfinata a volte sa "far vedere" degli artisti, scovando in loro dei processi storici e facendo perocrrere un itinerario mentale...anche verso quell'arte che ameremmo meno:-) a volte è più bravo il critico con la sua pasione con certi artisti...

Beh...nell'ottica di 'miseria e splendore della carne' Giacometti è giunto alla scarnificazione, all'allungamento delle figure, alla spiritualizzazione, alla rappresnetazione dell'istante di un gesto. Non è più armonia, ma è una forma della miseria della carne, della carne 'concentrata'.

Josh ha detto...

Esatto Hesperia....sul tuo 2ndo commento concordo:
la Nuova oggettività tedesca e l'espressionismo sono carne in dissoluzione, corpo-materia-grottesca, corpo-caricatura, sublime d'en bas senza sublime.

Josh ha detto...

@marshall:

la "miseria" nel titolo è più affine a Balzac qui, lì la sta la citazione occulta;
e per esteso "miseria e splendore della carne" è declinato nel senso visionario della pittura...c'è infatti, anche alla mostra, pittura sacra, col corpo "glorioso" e spiritualizzato,
c'è pittura sacra col corpo esplosione di sensualità ed estasi, c'è pittura "profana" col corpo espressionista e misero, in cui il corpo è rappresentato appesantito dal vizio, specchio di anime malate, o meglio di un tempo e una storia malati.
L'arte è anche un termometro della storia e della società e di un'epoca.

Josh ha detto...

Fammi capire Marshall:-) mi dici:

"La tua premessa è quindi buona, e vado a leggere il post"

uhm Tu leggi solo i post la cui premessa sembra buona, e gli altri li salti?:-)

E se talvolta la sorpresona fosse al centro del post o alla fine, come si fa...se non è visibile alle prime righe?:-)

Josh ha detto...

Marshall, fai domande notevoli....
a cui provo a rispondere.

"Giovanni Testori, cosa aveva di speciale costui per aver attirato su di se la simpatia incondizionata della direttrice dell'Ecomuseo della mia città? Sapeva benissimo che Testori era stato omosessuale dichiarato, ma questo non le è mai stato d'ostacolo al fatto che lo prediligesse come autore di testi religiosi..."

beh avevo evitato apposta di parlarne
..il fatto che fosse (o fosse stato) omosessuale, dalle biografie pare riguardare una parte della vita, perchè seguì una conversione, o meglio un avvicinamento al cattolicesimo, per cui diciamo che poi "quella" parte della vita forse la mise in secondo piano.

A me neppure importa molto..con chi e come "consumasse" Testori (tu stesso hai ammirazione per Leonardo e altri che molto probabilmente...), dati i suoi testi preziosi, non solo in ambito critica artistica.

Ma è un dato di fatto diciamo la sua 'lotta' tra impulso e cattolicesimo. Che non gli preclude la sua capacità mistica e spirituale.

Del resto, se la vuoi vedere anche in ambito religioso, anche se per me non sta a noi questo tipo di giudizio,
i casi sono anche neotestamentari dell'Espistola ai Corinzi 1, cap. 6:

"Non v'illudete; né fornicatori, né idolatri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriachi, né oltraggiatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio.

E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio."

Un po' come dire, visto che nessuno nasce santo, chi un modo chi un altro si è tutti in errore, è a tutti proposta ed esiste una redenzione (per chi l'accetta).
Nessuno può negare che T. non abbia magari vissuto questa esperienza.

Anche se ai fini dei suoi testi, qui artistici, conta non molto.

Hesperia ha detto...

Giacometti è un artista che conosco molto bene per aver visto una sua personale in Svizzera, sua terra di nascita. Inoltre conosco anche la rappresentazione che ci offre di lui il celebre fotografo Cartier Bresson. E concordo: la carne può essere citata solo come contrapposizione alla sua spiritualizzazione e stilizzazione astratta. Ricordo che G. fu l'allestitore e scenografo di Beckett in "Aspettando Godot". Memorabile fu il suo albero scheletrito che perdeva foglie mentre quei due balordi si perdevano nei meandri del loro linguaggio assurdo e della loro assurda attesa senza mai venirne a capo.

Su Guttuso preferisco tacere, dato che non è affatto nelle mie corde.

Hesperia ha detto...

Quanto a Bacon di cui ho visto un'importante ed esaustiva mostra, pur riconoscendogli genialità ed autenticità, non sono affatto attratta dal suo universo fatto di teste contorte, di figure isolate e ingabbiate in corpi disarticolati e ritorti su se stessi su sfondi blu china, di bocche spalancate ecc.

Sarà quotatissimo, ma un suo quadro in casa sopra la mia testa, non lo vorrei perché mi fa sstar male a guardare le sue "non figure". Ma questo è un altro discorso...

Josh ha detto...

Guttuso non piace nemmeno a me.

E giusto per cronaca, insignito del Premio Lenin per la Pace, che prima si chiamava premio Stalin per la pace.
Vista la militanza nel PCI di Guttuso.

Ma può esistere una roba che si chiama premio Stalin o Lenin per la pace?
Che razza di pace han mai portato sti 2? mah guarda a volte (e quante spesse volte....

Bacon è indubbiamente quotato, Testori ne era affascinato, .....c'è molta miseria della carne in quelle teste girate a mo' i film di Cronenberg:-)
e sicuramente era un autore di immagini da sondare con l'abilità del critico
ma io Bacon non lo sopporto proprio,
se ne avessi uno lo venderei a busso e vivrei da nababbo:-)

marshall ha detto...

Josh,
no. Il fatto è che il tempo da dedicare ai blog si è ristretto. In questo momento, ad esempio, non dovrei essere al computer, bensì altrove. E poi in questo periodo mi sto dedicando alla lettura ragionata di quel Margherita Pusterla che tu sai; libro assai corposo, scritto dall'ispiratore del mio avatar, Cesare Cantù.

Sympatros ha detto...

Il giudizio, qualsiasi tipo di giudizio, è composto da un soggetto ed un predicato. Il predicato tende o vorrebbe tendere all'obiettività, all'universalità, ma il soggetto ne limita costantemente questa aspirazone. Il giudizio storico, persino le proposizioni matematiche a volte nascondono gli interessi del soggetto, a maggior ragione questo vale per il giudizio estetico. Dietro il "mi piace" " è bello" oppure "non mi piace" " non lo tollero" c'è sempre un soggetto un io che predica queste cose…. quell'io comunistafobico fa emettere un giudizio estetico su Guttuso che potrebbe essere anche sbagliato!

Josh ha detto...

mmmh beh sì e no Sympatros:

nè Hesperia nè io abbiamo dato un giudizio che volesse essere universalmente valido.

La frase è semplicemente: a me Guttuso non piace.

Tra i tanti autori proposti alla mostra, come un itinerario mentis in Testori, esteticamente non fa impazzire nemmeno Bacon, nonostante la fama.

E Guttuso non mi piace un po' iconograficamente. Un po' ideologicamente-simbolicamente-comunistfobicamente.
Ma alla base non ci piace di solito la destrutturazione esagerata della forma.
In pittura avviene, ma è lo specchio di altre destrutturazioni in atto da 3 secoli.

Tornando alla pittura, sono giudizi soggettivi che vogliono restare tali, ma per quel soggetto, per es. io, non sai quanto siano veri:-)

Io poi non è che ho la fobia dei comunisti: -fobia indica paura....
no, li detesto semplicemente, come ideologia, forma mentis, fregatura storica,
e massimamente per aver finto che la loro "rivoluzione" venisse dal basso, quando si sa benissimo da chi e quanti capitali fosse orchestrata.

Vivo a Bologna, per motivi personali non posso cambiare o andarmene, e dopo 70 anni di prese in giro nella storia locale, di regime chiuso, ci si inizia a rompere....

L'altra cosa del comunismo che non mi piace è l'ateismo forzato, la bidimensionalità nella concezione della vita.
Io sono uno spiritualista, per cui...
ma in definitiva li trovo semplicemente traditori e ottusi.

A partire dall'attuale Bella Napoli.

Sympatros ha detto...

l'io e l'interesse, nel giudizio estetico. Quando gli interessi vengono meno, quando ci si allontana nel tempo, quando le polemiche sono cose passate e consegnate alla storia…. il giudizio diventa più terso.
Cmq, se si parte dal principio che non abbiamo strumenti per definire cosa sia bello, è chiaro che il giudizio estetico resta nella sfera del relativismo soggettivo e quindi del de gustibus non disputandum… e potremmo essere d'accordo. Per conseguenza però e naturalmente tutta la filosofia dell'arte e non solo, anche le attività della critica e dei critici sarebbero obiettivamente prive di senso e a volte anche ridicole!

paolo ha detto...

Il dipinto del ragazzo morso dal ramarro è molto bello, ma di tutti quelli caravaggeschi non mi sembra il più emblematico dello "splendore della carne".
Poi un'altra cosa. Premetto che la mostra non l'ho vista, ma non è che queste esposizioni "a tema" rischino di essere un po' delle insalate russe prive di rigore storico dove si salta di palo in frasca da un'epoca all'altra e da una scuola di pittura all'altra? Avrei qualche dubbio nel merito

Josh ha detto...

Ciao Paolo, nemmeno io ho ancora visto la mostra...settimane tremende queste per me...
ma conosco buona parte dei dipinti, e un po' di testi di Testori (non tutti).

uhm...di solito per esperienza il MAR organizza mostre a mio avviso tra le più accattivanti degli ultimi anni.

Insomma non fa "insalate russe" :-) se si è disposti a seguire il filo conduttore, il percorso logico da loro predisposto.

Per es. quella dei preraffaelliti di qualche tempo fa che univa preraffaelliti inglesi e loro ispiratori italiani, come dire quadri e loro fonti iconografiche e culturali, accostate e rese palesi, ma senza forzature, la filiazione/derivazione culturale gli uni dagli altri è vera e storica.

Personalmente li trovo geniali, perchè esplicitano spesso passaggi noti più che altro solo agli studiosi di arte....più di altre mostre in cui gli accostamenti sono più gratuiti a volte.

Stavolta il trait d'union sono le aree di ricerca critica di Testori...insomma, se si è disposti a seguirlo nel gioco immaginativo.

Per Caravaggio indubbiamente può essere che 'splendore e miseria', anche se il dipinto detto è una meraviglia, ce ne fosero altri papabili, lì può darsi non siano riusciti a ad ottenere in prestito molto altro, questo è possibile.

Ma anche solo tutto quel Cairo non è ....di massa, non si vede spesso e varrebbe la pena...la sua ricerca sui realisti lombardi, piemontesi...valida poi l'idea di far intendere modi di sentire diversi in vari momenti storici, attraverso la percezione che ne danno i quadri con la loro proposta di visione nel tempo, in epoche così disparate,
insomma per me vale.

Josh ha detto...

una sola cosa Sympatros...
prendo un tuo pezzetto..intendiamoci....

"Cmq, se si parte dal principio che non abbiamo strumenti per definire cosa sia bello, è chiaro che il giudizio estetico resta nella sfera del relativismo soggettivo e quindi del de gustibus non disputandum"

Ma noi non crediamo affatto di "non avere strumenti per definire cosa sia bello":
nei classici greci e latini, e molto dopo, nel Rinascimento etc, ma ancora fino 700, parte 800, primi 900....anche se la 'grande scissione' comincia nel 1700,
c'era un criterio d'armonia codificato, magari in parte si è sviluppato fino ad allora, ha fluttuato, ma ha confini: come minimo, per esser brevi, erano ancora valori imprescindibili il Bello, il Vero, la Natura..ma anche la realtà, lo spirituale... erano tutti ben distinguibili.

E' solo quando trionfano completamente un certo relativismo della Forma e Sostanza, ad opera della perdita in cultura di alcuni valori, della perdita dell'uniformità della visione del mondo, dello smarrimento del senso,
allora si arriva al 'così è se vi pare'. Ma non tanto nella critica, ma proprio nell'arte stessa, divenuta sempre più "arte, seee vabbò" :-)

Sympatros ha detto...

Tutto è soggetto alla storia e al suo divenire, anche le cosiddette idee immutabili? Anche i predicati e non solo i soggetti? Se scrutando nell'iperuranio, non si vede più la bellezza classica armonica, equilibrata, perfettamente circolare o figurata senza difetti e sporgenze……se, nella modernità ii kalos non si identifica con l'agatos…. se come ho già detto il corporeo accampa i suoi diritti dionisiaci nel campo dell'arte e guarda in un iperuranio dove le idee non sono misurate e belle, dove l'idee da imitare sono dirompenti e senza proporzioni, dove la sublimazione del corporeo non va verso l'alto, ma verso il basso, cioè non si trasforma in spirito o in un laico ideale, ma tende verso un corpo o figura de-formata, de-strutturata….. se nella musica viene preferita la dissonanza e il contrasto all'armonia….. se questo è il mondo dell'idee che l'artista moderno vede e imita e se questo ormai è un fenomeno di un certo spessore sia per la durata, ormai si puo' parlare di secoli… se tutto questo avviene, direbbe Hegel, ha una sua logica, una sua ragione, un suo Logos. Gli educati alla classicità che fanno? Si rinchiudono in se stessi, guardando all'indietro, sperando che questo finisca o si sforzano di capire se c'è qualcosa di sostanziale che a loro sfugge? Non potrebbe venire il dubbio che il fenomeno per essere così duraturo vorrà dire pure qualcosa e puo' darsi che abbia, non soltanto valenza artistica, ma anche l'intento di una rifondazione del concetto di bello? Ai posteri l'ardua sentenza….sono cauto, preferisco dire così, anche se quando verrano i posteri io non ci sarò e non saprò mai come è andata a finire la cosa, se era bello o non era bello!

Dionisio ha detto...

Se non si sa più distinguere ciò che è bello da ciò che è brutto, non vuol dire che si è in preda a un po' di confusione? O, per lo meno, si ammette di non avere capacità di giudizio in proposito, vuoi per debolezza, vuoi per conformismo. Certe categorie, come bene e male e bello e brutto sono eterne, tant'è vero che se si dichiara di non distinguere più tra esse si incorre in un relativismo di giudizio pericoloso per sé e per gli altri (come dimostrano, et por cause, i nostri tempi sciagurati).

Josh ha detto...

@Sympatros:

se vuoi prendi la mia risposta con le molle....

su questo tuo passaggio

"Gli educati alla classicità che fanno? Si rinchiudono in se stessi, guardando all'indietro, sperando che questo finisca o si sforzano di capire se c'è qualcosa di sostanziale che a loro sfugge? "

No, da educato alla classicità non mi rinchiudo, anche se nel mio blog, nel mio quotidiano o in casa mia dico quello che penso e resto nel mio gusto. Ma capisco anche le avanguardie, è che poi non mi piacciono.
Non mi sfugge nulla, non guardo abitualmente all'indietro (anche perchè la mia generazione purtroppo è questa, non sono un anziano, anche se sono abbastanza 'classico') ma nemmeno prendo parte allo scempio attuale con gioia,
e la grande Caduta forse non finirà.
Ci avviciniamo ai tempi profetizzati dell'Anticristo, del trionfo (per un tempo) del maloe, dello sradicamento della coscienza e dell'etica,
e anche nella comunicazione, nell'arte, come nella politica,
la corruzione della forma corrisponde alla scomparsa, o meglio alla perversione della Sostanza e dell'anima.
A me pare, purtroppo, di una chiarezza abbacinante:-)
E anche nell'arte/nelle arti tutto ciò si vede.
Non si tratta di un "nuovo bello", ma di altro.


"Non potrebbe venire il dubbio che il fenomeno per essere così duraturo vorrà dire pure qualcosa e puo' darsi che abbia, non soltanto valenza artistica, ma anche l'intento di una rifondazione del concetto di bello?"

ti ho risposto sopra. Il fenomeno non avrà solo valenza artistica, quello ne è solo il sintomo. E' da tempo che è all'opera tutto questo, e più avanti nei secoli (forse prima) si paleserà...allora quello dell'arte sarà l'ultimo dei nostri pensieri

però divertente la tua conclusione:-)

Josh ha detto...

@Dionisio

Ciao e bentrovato...

quoto la tua rilevazione etica

"Certe categorie, come bene e male e bello e brutto sono eterne, tant'è vero che se si dichiara di non distinguere più tra esse si incorre in un relativismo di giudizio pericoloso per sé e per gli altri (come dimostrano, et por cause, i nostri tempi sciagurati)."

assolutamente sì, è così....bene e male fanno parte dell'eterno dell'anima dell'uomo, in cui Dio stesso ha scritto.
L'uomo potrà cambiare le sue concezioni passeggere, le mode comportamentali, ma non ciò che è bene e male di fatto. Che lascia una bella traccia anche nello ius naturalis a livello 'basso' e nello spirito di ognuno.
E il mondo d'oggi ('oggi' in senso lato) ha sempre più progressivamente traviato queste categorie, ora chiamandole 'libertà', ora auotodeterminazione individuale etc.

Ci sono dei Prometeo che sono in realtà Lucifero, l'angelo di tenebra che si traveste da angelo di luce.
Chissà cos'è, chi è che parla sempre di 'nuove libertà', che instilla sempre che i temi eterni della coscienza retta sono invece 'passati'. E' proprio lo spirito anticristico, ed è un 'gioco' antico.

Per alcuni (di solito atei o rinnegati) discende allora che questo bene/male è solo sovrastruttura.
Ma bene e male sono categorie belle chiare alla coscienza.
Di lì vero e bello discendono.

Poi si potrà anche discettare, se si vuole, di "stili"...il che, rispetto alla posta in gioco, è meno sostanziale, e viene molto dopo:-)

Sympatros ha detto...

A Dioniso, così poco dionisiaco!


Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!

------------------------------------------------------

La via della sicurezza è più facile e piana. Scegliere la via della verità per certi aspetti è più comodo… Quanto è bello essere sicuri proprietari della verità, che è una, ed è quella che abbiamo scelto….Ma io più modestamente penso che la verità non è né una né due né tre, io immagino un mondo senza verità, un mondo in cui la terra e le sicurezze tremino sotto i nostri i piedi, come i terremoti, dove non ci siano appoggi, dove si respiri la paura ma anche la gioia dell’insicurezza e dell'assenza di vincoli, che ti fanno sentire più sicuro, ma ti rendono schiavo! Questo naturalmente vale in tutti campi e naturalmente anche nel giudizio estetico! Concetti già espressi!

Sympatros ha detto...

E' vero il bello, il bene ecc. possiamo dire e convenire che siano cose che tendono all'universalità alla sovratemporalità, ma sono idee che senza contenuto storico e geografico, senza spazio e tempo sono vuote e mute.Sono aspirazioni dell'uomo. Se io fossi nato in Arabia avrei altre sicurezze e altre verità…. il bello e il bene continuano ad esserci per tutti, ma stranamente siamo condannati ad azzannarci perché il mio bello e il mio bene sono differenti dal tuo. Josh io non ho nessuna difficoltà a convivere con persone e fedi come la tua… il mondo è bello perché è vario. Non so, però spero che anche a te non riesca difficile convivere con altropensanti.
Scendendo di tono e senza polemica, mi sembra però che i vostri giudizi sul bello siano un po inficiati dalla volontà e non dal gusto, e quindi con una conseguente sottomissione del giudizio estetico nei confronti di quello etico… cosa che rischia di corrompere il gusto!

Sympatros ha detto...

Vedo e guardo in maniera atarassica e pacata e anche un po' divertita che io Josh siamo agli antipodi…. ma gli opposti si attraggono, non si devono fare la guerra… però anche io ho fatto un errore, oltre a non avere usato la brillantina linetti, ho fatto l'errore di avere una verità…..sono per la pace, preferirei che non ci fossero guerre!

Josh ha detto...

Sympatros: "Non so, però spero che anche a te non riesca difficile convivere con altropensanti."

uh nonnò non è difficile:-))

io gli altropensanti li elimino fisicamente ahahaha :-))

Sympatros ha detto...

Josh vedo che l'hai preso nel verso giusto…. però, divertendomi alla tua battuta, non dimentico che le forti fedi a volte nella storia hanno fatto grandi casini e quindi mi tengo in forma fisica per possibili future scazzottate!

Josh ha detto...

Sympatros, ti lascio con un video (purtroppo statico, ma l'ottimo audio c'è) atarassico (se non altro perchè sono gli Ataraxia:-) di un brano barocco "Belle Rose Porporine".... non sta a me insegnarti quanti simboli mistici ma anche carnali siano nella Rosa, scegli un po' quel che preferisci: ognuno cerca i suoi Assoluti come preferisce....:-)

http://www.youtube.com/watch?v=QpgVVlbA87k

Dionisio ha detto...

Sympatros è una civile e simpatica persona e, sia chiaro, nessuno vuole fare a cazzotti con lui. Non sto a ripetere le cose che ha già espresse Josh perché sono totalmente d'accordo con lui. Aggiungo solo che quello che forse per Sympatros è un processo dovuto all'evoluzione o se si vuole al progresso della storia e che per me invece è involuzione e regresso anzi un vero e proprio franamento della nostra condizione spirituale e umana e un'apertura incondizionata a quella ferinità che è parte di noi ma che il discernimento tra bene e male ci consentiva di tenere a freno, tutto questo insomma ci diminuisce confonde e smarrisce tutti, nessuno escluso, perché in un modo o nell'altro siamo tutti figli del nostro tempo e ne siamo condizionati. Per questo credo più che ma che ci si debba aggrappare con forza a quelle cateporie di cui stiamo discutendo perche, senza quel faro che ci guidi, rischiamo di franare ad ogni passo, la tentazione di farlo è sempre lì, a portata di mano.
Per fare un esempio concreto e per farmi capire: al tempo di Dostoievskij, allorché la coscienza del bene e del male cominciava già ad appannarsi, si scrivevano romanzi in cui chi commetteva un delitto (in questo caso per ragioni "uperiori" o "ideologiche") scopriva poi di essersi tagliato fuori dalla stessa condizione umana. In altre parole, la coscienza gli indicava per che tornare ad essere umano doveva espiare per il delitto commesso.
Oggi si scrivono romanzi o si fanno film in cui gli assassini compiono delitti e poi la fanno franca perché sono più bravi dei poliziotti o perché il caso li aiuta. La coscienza del male è ormai scomparsa e il concetto di rimorso ed espiazione non entra neppure in scena.
Questo non è un franamento di quelle categorie di cui dicevamo? In altre parole: l'estetica può fare a meno dell'etica? Nelle manifestazioni estetiche di oggi l'etica è assente o capovolta rispetto al concetto di bene. Ma è giusto questo? Uno scrittore come Sartre, per esempio, è uno che conosce molto bene la tecnica della scrittura e, giustamente, viene definito un grande scrittore, ma nei suoi scritti veicola solo sentimenti negativi ("La Nausea", "La morte dell'anima", ecc.) e i personaggi che mette in scena sono in gran parte autentica spazzatura umana.
Quindi, dove siamo arrivati?
Vedi che la confusione regna ormai sovrana, rispetto a quei concetti su cui discutiamo.

johnny doe ha detto...

non sapevo di questa mostra,grazie per info.

Direi che d'acchito,pensando agli splendori e miserie della carne,
mi viene in mente la "laidezza" sublime di certe figure nude di Rubens.Mai come qui pur nell'opulenza trionfante della carne,si vede la sua corruttibilità,la sua miseria.
Credo che dopo di lui,solo Bacon abbia saputo mostrarla nel suo disfacimento.

Josh ha detto...

ottimo parallelo, Johnny Doe, tra Rubens e Bacon.

In mezzo, come tappa, metto Goya:

http://www.backtoclassics.com/gallery/franciscogoya/stilllife_a_butchers_counter/


http://1.bp.blogspot.com/-uoTpfqhScpg/TxszYevttjI/AAAAAAAAARg/m9c6mRMpkCo/s1600/Saturno+-+Goya.jpg