martedì 3 luglio 2012

Imagine

Dalle feste estive alle ricorrenze sacre per annum, Pasqua e Natale compresi,
non trascorre occasione che non venga proposta e riproposta la famosa canzone di John Lennon "Imagine" (1971), quasi fosse portatrice di una forma di sacralità.
Oramai c'è stato anche chi l'ha cantata davanti ai Papi.

"Imagine" è considerato (non da me) uno dei pezzi migliori della storia del rock, c'è chi la interpreta in chiave pacifista (peace and love, et similia), Lennon diceva che non era un inno di pace ma un testo vicino al Manifesto del Partito Comunista (a suo avviso). Le implicazioni sono però ancora maggiori.
Per l'autore si trattava di un inno antireligioso, antinazionalista, anticapitalista (anche se del capitalismo e del finanziarismo finisce per fare tutto l'interesse), antiedonista e anticonvenzionale.

Pur non volendosi questo post scagliare contro i gusti musicali personali di nessuno, vale forse un piccolo approfondimento. Il pezzo è diventato/è stato fatto diventare un "classico", almeno tardo novecentesco. Ma cosa dice esattamente? A che temperie ideale o ideologica può essere ascritto il pezzo?

Mentre la musica, suadente, sentimentale e patetica (nel senso letterale di pathos) va,
vengono però inanellati una serie di concetti alquanto discutibili, e in fondo specchio di derive reali che viviamo in pieno oggi.

Qui il pezzo:



Qui il testo:

Imagine there's no heaven
It's easy if you try
No hell below us
Above us only sky
Imagine all the people living for today

Imagine there's no countries
It isn't hard to do
Nothing to kill or die for
And no religion too
Imagine all the people living life in peace

You, you may say
I'm a dreamer, but I'm not the only one
I hope some day you'll join us
And the world will be as one

Imagine no possessions
I wonder if you can
No need for greed or hunger
A brotherhood of man
Imagine all the people sharing all the world

You, you may say
I'm a dreamer, but I'm not the only one
I hope some day you'll join us
And the world will live as one

Per cui, dal testo: si comincia con un "Immagina che non ci sia il paradiso...che non ci sia l'inferno"
siamo all'emblema della vita hic et nunc, della reductio ad unum, ad una sola prospettiva materiale e immediata della vita, senza eternità, all'inimicizia con la dimensione spirituale/eterna di ogni fede;
"...above us only sky" : solo cielo, MA un cielo disabitato quindi, in cui si contempla l'assenza di Dio....di conseguenza siamo alla deresponsabilizzazione delle azioni...senza un Giudizio, un Paradiso e un Inferno, naturalmente ognuno sarebbe/è libero di fare tutto ciò che vuole senza mai pagare pegno.
"Immagina che la gente viva (solo) per l'oggi"..ma che bella prospettiva. Morto l'ideale, l'iperuranio, il punto d'arrivo sarebbe poi questo bel mondo qui.

In caso di dubbio, il brano continua "Immagina che non ci siano più nazioni" perchè countries non è solo 'terre', ma terre organizzate, paesi quindi, fatti di lingua, leggi, storia, tradizione, confini e identità:
siamo alla deriva mondialista che vuole disattivare le nazioni. Sempre peggio.

"Immagina che non ci sia nulla per cui uccidere o morire": sicuro, detta così, staremmo tutti meglio, ma nel mondo testè auspicato, finisce che si sarà costretti a uccidere per la sopravvivenza;
subito segue, dopo i vocaboli uccidere e morire, "e immagina che non ci sia alcuna religione":
ora, storicamente è il potere che si è talvolta legato alle religioni, e ne ha fatto in varie occasioni pretesto di morte, non le credenze in sè che hanno causato la morte di nessuno, in linea di massima.
Poi bisogna vedere di quale religione si parla, perchè quanto a tributo di sangue non sono tutte uguali.  C'è poi anche la politica, l'ideologia come quella che informa la mente degli atei, che è per altro verso la loro religio, dal Comunismo, o prima, la Rivoluzione Francese, di morti ne han mietuti parecchi.
Ma qui si taglia tutto indistintamente, legando i vocaboli 'uccidere' e 'morire per una causa' con la religione, e non con 'uso pretestuoso/strumentalizzante delle religioni'. Oggi invece si muore lo stesso, magari di tasse, di esproprio, senza il becco di un quattrino, per i mondialisti fautori di questo malsano progetto. O per una religione aggressiva in particolare che insidia tutti i paesi e le loro stesse carte costituzionali o quel che ne rimane, o un'altra che con il proprio millenarismo materialistico ha mire su tutto il globo.

L'auspicio poi è "che il mondo sia uno".
Uno solo.
Modello unico, quello in cui siamo oggi, senza più countries. Un mondo globalizzato, tutto uguale da un capo all'altro dell'emisfero.
E mentre ci hanno dato a bere l'utopia, dell'uno e indistinto, nel mondo sradicato sguazzano plutocrati e banchieri.
Non ci si crede?
e allora "Immagina che non ci siano proprietà!", e riecco l'utopia contro la proprietà privata:
prima col Comunismo, i beni te li sequestravano per "l'ideale" e, si fa per dire, "per il bene comune",
che tanto erano ben stretti nelle mani dei soliti pochi,
oggi invece te li sequestra la casta dell'intelligentsija tecnico bancaria massonica, il risultato è uguale. Chissà poi perchè devono essere sempre le persone comuni e medie a doversi spossessare dei propri minimi possessi necessari e mica certi altri...ma guarda un po'.

Allora sì, puoi immaginare la gente che "share" ogni cosa, il mondo addirittura, "la terra è di tutti" -dicono- (che è, come dire, di nessuno);
questa terra di nessuno "condivisa" (ma è di qualcuno invece, di quelli che l'hanno espropriata, come era di qualcuno prima), questo vocabolo di finta "condivisione" e deprivazione, da internet divenuto ormai universale, non riconoscendo a nessuno, nemmeno ai legittimi proprietari la proprietà,
tutti share, magari il nulla, ma share.
E il mondo sarà UNO, non c'è via di scampo da questo incubo, nè altra via per te se non ti riconosci in quell'"uno" del progetto unico mondiale.
Ah non c'è che dire, ma che bella canzone.....

Josh

38 commenti:

Hesperia ha detto...

Post molto molto intrigante Josh. Certamente il povero Lennon che mi è sempre stato molto simpatico non avrà avuto le intenzioni malevole che il dettato della canzone ha finito per incorporare e ha pagato pegno facendo davvero una brutta fine. Tuttavia l'utilizzo della canzone diventata un inno da "eventi" (altro termine su cui ci sarebbe da speculare) globalisti. Non c'è "evento" che non finisca col salmodiare "Imagine".

E "share" ahimé, è diventato lo share televisivo (ovvero la percentuale di ascolto) , lo share di Facebook e di Twitter. Siamo tutti qui a condividere, come dici tu, il nulla e il vuoto.

Hesperia ha detto...

...And the world will be as ONE,poi è diventato lo slogan delle compagnie telefoniche.
Pensiamo a quanta telefonia ci dice "vivere senza confini" o anche One world e via col ONE (pure gli U2).

Insomma, la molteplicità sembra essere diventata per amore o per forza, unità.

Hesperia ha detto...

Ovviamente quando la canzone è uscita nel '71 mi piaceva e lo ammetto, dato che ero troppo giovane per capire che razza di piega avrebbe preso il mondo. Ma non dimentichiamo che mettere "l'immaginazione al potere" era già uno slogan surrealista. (leaving is easy with eyes closed, misunderstanding all you see, Lennon l'aveva già scritto in quel pezzo surreale che è "Strawberry fields forever").
Poi comunque è chiaro che ai giovani piaccia negare l'esistente e immergersi nel sogno e nell'utopia. Salvo poi a svegliarsi nell'incubo in cui stiamo precipitando.

Josh ha detto...

Ciao Hesperia, è un po' che mi girava in testa e l'ho scritto di getto, senza rileggerlo.

:-)

senz'altro nella mente di Lennon il pezzo gravitava più nei territori dell'utopia...ma in parte i suoi commenti e le stesse riflessioni di Yoko Ono mi fan pensare che non tutto fosse inconsapevole in questo pezzo.

Hesperia ha detto...

Appunto, anch'io pensavo a lei, a Yoko ONo. Perché in Lennon la componente surreale è sempre stata fortissima anche ai tempi dei Beatles (vedi Strawberry e anche I'm the walrus).

Josh ha detto...

Sì c'è da dire che per le differenze generazionali, per avre vissuto cose diverse, diverso è il modo in cui i pezzi vengono introiettati...

...intendo quando ero ragazzo io era l'era del punk e del postpunk...cui facevo parte io....
altra temperie, tutt'altra disillusione
(e l'epoca per gli altri ...dei 'paninari anni 80, i nostri nemici giurati:-)

Josh ha detto...

Su "One" degli U2...già anche quel brano è stato usato nella stessa simbologia....

le sue basi però sono in parte più spirituali e anche cristiane (a parte che le definizioni di 'love' sono proprio paoline, dalle Epistole...)

poi è chiaro, verso la fine diventa qualunquista :-))

dal testo di 'one' U2:

Love is a temple
Love a higher law
Love is a temple
Love the higher law
You ask me to enter
But then you make me crawl
And I can't be holding on
To what you got
When all you got is hurt
One love
One blood
One life
You got to do what you should
One life
With each other
Sisters
Brothers
One life
But we're not the same
We get to
Carry each other ....

Josh ha detto...

Per es. a me Strawberry Fields piaceva molto. Preferivo i Beatles insomma Lennon/Mccartney a Lennon solista.

"leaving is easy with eyes closed, misunderstanding all you see"

ma almeno la cosa qui è consapevole! Lo dice chiaro e tondo.

E' vero, è propria dei giovani(ssimi) l'utopia. E C'è anche chi li strumentalizza per bene. Poi si aprono gli occhi.

Comuqnue anche la musica di consumo è "media" e le case discografiche maggiori sono dominate dai soliti dei giornali e tutto il resto....
Non escludo strategie di comunicazione per direzionare l'immaginario a scopi precisi, con simboli giusti e parole giuste.

Anonimo ha detto...

Gira e rigira dai mondialisti non ci si può proprio sottrarre. Leggere un po' chi era Brian Epstein produttore dei Beatles.

zeta

Josh ha detto...

eccolo qui:


http://it.wikipedia.org/wiki/Brian_Epstein

Anonimo ha detto...

Ooops, ho dimenticato il link. Eccolo:

http://it.wikipedia.org/wiki/Brian_Epstein

è indubbio che è riuscito a far parlare il mondo del nuovo fenomeno che lo ha arricchito come un banchiere, la beatlemania.

zeta

Hesperia ha detto...

Josh, ho visto che nell'etichetta hai usato un termine da sindacalese-burocratese: modello unico! :-) Niente di più vero: siamo soverchiati e schiacciati dai "modelli unici".

Tu e Zeta avete inviato il link del direttore artistico dei Beatles in stretto sincronismo. Vado a leggerlo. Sapevo che Epstein era un pervertito della prima ora e che si era pure innamorato di Lennon, a causa della sua ruspanteria da teddy boy di Liverpool.

Josh ha detto...

come dire, Hesperia, par di capire che ci sono concetti e caratteristiche ricorrenti
:-))
pure troppo

johnny doe ha detto...

Certo,l'analisi del testo interpretata oggi presenta aspetti inquietanti,mentre il carattere utopico é quello tipico degli anni in cui fu composto,dove avvenne un cambiamento epocale dei costumi,del modo di essere e di pensare(c'era pure la guerra in Vietnam)....certo con tanta retorica e ingenuità,ma anche con tante e vere speranze,come sempre accade alla fine di un ciclo...
Gran parte del mondo giovanile di allora voleva rompere coi vecchi schemi,era un moto spontaneo scoppiato in tutto il mondo..e se avesse poi preso certe strade invece di altre,se non fosse poi stato strumentalizzato in mille modi fino a degenerare (specie in Italia),non sarebbe finito come tutti sappiamo.
Penso che in quest'ottica vada visto e situato questo pezzo.
Alla fine però,credo che il sottoscritto e tanti altri siano rimasti incantati più che altro dalla musica e dal talento compositivo di Lennon che dal testo.

Sympatros ha detto...

Reazione e antitesi. Il post di Josh ha i connotati della re-azione.. fa parte del movimento di re-azione che in forma tacita negli anni ottanta e in maniera più manifesta negli anni novanta e in maniera conclamata in epoca attuale ha cercato di arginare il predominio schiacciante dell'ideologia dominanti che dal dopoguerra in poi hanno appunto dominato il mondo occidentale, sia nella sua forma libertaria generica, sia libertaria-socialista. E' chiaro che, hegelianamente, anche le tesi e gli entusiasmi libertari degli anni sessanta e settanta erano a sua volta re-azione e antitesi alle tesi alle ideologie dominanti dell'anteguerra, conservatrici, autoritarie e in molti casi liberticide. Sembra che sia nel destino dell'uomo che la sua storia vada avanti per colpi e contraccolpi. Ad onor del vero, la re-azione di cui è atomo il post di Josh fa fatica a prendere quota… intendiamoci politicamente forse questa reazione è riuscita nel suo intento, ma ideologicamente mi sembra affannata, mi sembra che non sia in grado di partorire una intellighensia concorrente capace di una visione del mondo fortemente motivante, dotata di forza impressiva, come invece è avvenuto per quella precedente. Se son rose fioriranno, ma ho i miei dubbi… ormai dagli anni ottanta sono passati trent'anni e sembra che numericamente siano gli anni che la dialettica affida ad una tesi-antitesi di proporsi affermarsi e dominare. I tempi sembrano scaduti e c'è il rischio che la crisi economico-finanziaria aumenti la nostalgia verso il mondo degli anni sessanta e settanta, in cui, accanto a tante tragedie, c'è tanto tantissimo vitalismo. Se son rose fioriranno.

Josh ha detto...

mentre trovo realistica l'osservazione di Johnny, che vede sorgere il brano nel suo contesto,

non credo tutto si possa ridurre alle meccaniche automatiche hegeliane, Sympatros, sempre molto limitate quando si prova a spiegare il reale.

No, la canzone inizia con il l'utopia del rifiuto della dimensione spirituale, per portare l'utopia in terra qui e ora, ma sempre esisteranno persone spirituali che non accetteranno una visione solo materialistica e unidimensionale terrena della vita.

Nel pezzo poi c'è l'anelito a un comunitarismo utopico, ma dopo i fallimenti di tutti i "comunitarismi" che riducevano i beni ele libertà vere in mani di pochi,
c'è chi si tiene sempre più stretta la propria identità, individualità, peculiarità, nonostante il mondo attuale spinga verso l'omologazione pioù assoluta tramite più o meno sottili tattiche di brainwashing.

C'è poi nel pezzo un desiderio di globalismo "One", Unico....il modello unico verso cui stiamo andando è inquietante e non è affatto libertario.

Ricordo altresì che come per alcune incarnazioni del comunismo i finanzieri già c'erano, altro che movimento dal basso, cfr Lenin che va a Zurigo a prendere i soldi per la sua 'utopia' (ne parla Solgenistin in più volumi) che diviene ben presto espropriante e schiacciante,
oggi gli stessi banchieri ( o i loro nipoti) che finanziarono l'intrapresa sovietica stanno creando un mondo che dietro la fandonia dell'uguaglianza tolgono le libertà base, l'identità, per farci diventare microchippati e uguali in Cina in India in Usa o in Eu.

Sono su per giù sempre la stessa gente che sperimenta con la nostra pelle, e c'è semplicemente chi non ci sta più.

Josh ha detto...

Symp: "intendiamoci politicamente forse questa reazione è riuscita nel suo intento, ma ideologicamente mi sembra affannata, mi sembra che non sia in grado di partorire una intellighensia concorrente capace di una visione del mondo fortemente motivante, dotata di forza impressiva, come invece è avvenuto per quella precedente."

esatto ....non è in grado di produrre una intellighetsija concorrente e soprattuitto visibile,
dal momento che è quasi vietato/tabù parlare di certi temi, e vien dato spazio ufficiale SOLO agli omologati al sistema...per es. parlano e parleranno solo i pro euro, i pro moneta unica digitale mondiale, i pro "diritti" (nel senso più superficiale del termine), parlano e parleranno solo i "liquidatori" delle nazioni, parlano e parleranno solo gli odiatori di ogni fede soprannaturale.

Agli altrri non è dato spazio.
E non è difcile capirlo, se le banche (quindi i fautori della rivoluaione pemanente, finanziatori del comunismo prima e della globalizzazione adesso e delle monete 'uniche ) governano dalla immigrazione selvaggia alla borsa ai governi (nemmeno più politici) ai giornali alle tv alle canzonette quanto alla musica colta .

Josh ha detto...

p.s. scusate i refusi, scrivo in fretta

p.s. riprendo.....e anche le Università....se si propala dappertutto il modello unico attuale, le cose da credere, l'immagine obbligata del mondo, di sè e del domani solo in un certo modo,
se in tutti i posti chiave si mette gente gradita al sistemone verso cui stiamo andando e che lo difende a spada tratta anche contro ogni logica,
c'è poco di che stupirsi che non sorga una intellighentsia differente visibile....che fa la fame o magari rischia la galera per reato d'opinione

Hesperia ha detto...

Ho letto con attenzione la biografia di Yoko Ono, l'eminenza grigia di Lennon. E che ti scopro? che è figlia di potenti banchieri e che per un periodo lavorò lei stessa nell'ambiente bancario. Inoltre collaborò con musicisti d'avanguardia come John Cage. Occorre considerare che era una donna assai autoritaria e prepotente, una vera manager e inoltre un bel po' più vecchia di lui. E dato che John rimase orfano di madre e affidato a zii, occorre dire che con lei ebbe un rapporto di affiliazione notevole. Inoltre tutta la parte della produzione post Beatles di Lennon è stata quella più politicizzata, evidentemente influenzato da lei (Power to the people, Karma Instant, Give Peace a chance, ecc.). E questo, toglie bellezza e poesia alle canzoni. Personalmente mi piaccione le pop song, le ballate ecc. ma non gli inni.

Josh ha detto...

a me Yoko Ono non piaceva proprio, a pelle.
Ma mica perchè orientale, mi piace per es. un batterista che si chiama Leonard Eto, come mi piace Ryuichi Sakamoto..è proprio la Yoko Ono che non mi è mai andata giù. Ed esce..che era un'altra banchiera dispotica.
Piuttosto guarda, Amanda Lear:-)) scherzo.

Hai ragione sulle ballate.

Nessie ha detto...

Josh, se è per questo, non comprerei un suo quadro manco morta :-) . E del resto la Ono faceva anche lei le cosiddette "installazioni" (un termine da idraulici che installano le caldaie che mi ha sempre fatto scompisciare). E pare si facesse pagare pure profumatamente.

Josh ha detto...

beh ma che scherzi?
non ti piacciono..le installazioni?
ma sai te quante me ne sono sorbite in NordEuropa per 'arte contemporanea' con corredo di libri di Achille Bonito Oliva?
:-))

e le "videoinstallazioni" della videoarte, 54 tv dismessi accatastati come in un totem e tabù che mandano righe, fruscii, scariche elettriche e immagini tutte scompisciate?

gwarda che l'è arte veh

ahahahaha

:-))

Nessie ha detto...

Sì, l'arte del mio lattoniere :-)

Josh ha detto...

a parte gli scherzi, vedi la differenza?

_videoinstallazione 1

http://4.bp.blogspot.com/_Lim3ItfqZQM/TPZKXjR9F4I/AAAAAAAAAME/Jt2j76gqeVg/s1600/12.jpg


_videoinstallazione 2

http://arte-bari.blogautore.repubblica.it/files/2012/01/11-frame-READY-MADE-video-installazione-20111-300x212.jpg


_una sala del rivenditore tv Comet o Mediaworld vicino casa:

http://www.undo.net/Pressrelease/foto/1274193368b.jpg

:-))

Hesperia ha detto...

Ussignùr, ma cosa volete tutti quanti stasera, farmi andare di traverso la digestione? Le ho visitate le 3 ciofeche.

Mi riferisco a Maria Luisa di Ferrara e a Leone nel blog generalista che mi hanno inviato un filmato e un articolo da far stramazzare al suolo anche un elefante. Se ti è caro il tuo fegato, meglio che non lo guardi.

Josh ha detto...

il mio fegato è da mo' che se n'è ito :-))

ho letto l'articolaccio pazzesco e visto anche il video di quella befana posseduta del PD, purtroppo

Sympatros ha detto...

esatto ....non è in grado di produrre una intellighetsija concorrente e soprattuitto visibile,
dal momento che è quasi vietato/tabù parlare di certi temi, e vien dato spazio ufficiale SOLO agli omologati al sistema...



Ma no Josh, questo è vittimismo… e cercare una scusa alle proprie incapacità, nessuno impedisce la formazione di una propria ideologia… basta non fare come Berlusconi, che preso il potere, invece di produrre una propria ideologia liberale, va in prestito a certi intellettuali rottamati della sinistra.. sembra che vi sia una certa allergia verso l'intellighensia, se no non si sarebbe rivolto a quel trombone di Ferrara…. ma poi quale intelligjensia quella del ruspante Bossi con il suoTrota? Io penso che la rozzezza abbia esercitato un certo fascino e per questo si è trovato sprovveduto dal punto di vista intellettuale. La colpa non va ricercata nel sistema, ma in sé!

Josh ha detto...

Symp

"basta non fare come Berlusconi, che preso il potere, invece di produrre una propria ideologia liberale, va in prestito a certi intellettuali rottamati della sinistra....etc"

e dà pure sostegno a Monti. Guarda, la stagione berlusconiana è finita da un pezzo. Uh Ferrara? per carità....

Non mi riconosco in nulla se non nel mio pensiero che di sicuro sta nettamente a destra,
non è nè liberale nè moderato, nè di centrodx, il mio modo di fare è scanzonato, il mio approccio alla vita è scanzonato, ma sempre di destra rimango.....
e B. era solo il meno peggio di un'epoca e poi si è giocato tutto.
Ma lui stesso, a proposito di 'sistema', anche in epoche meno 'sospette', per es. è nella BCE con Unicredit, per questo tipo di 'Europa'. I limiti della Lega li conosco da subito.
Non ho mai fatto enormi battaglie proBerlusca. Oggi è addirittura alleato col PD!

Se votassi oggi, se è questo che vuoi sapere, FN.
Ma ci assomigliavo anche prima. Diciamo però che non mi riconosco nemmeno in tutti quelli che militano lì e con la loro 'storia'.

johnny doe ha detto...

Essendo libertario e anarchico per religione(non ho mai votato) e abituato a non firmar cambiali in bianco a nessuno,cerco sempre come metodo di analizzare le circostanze per quello che sono senza far discendere i giudizi da dogmi prestabiliti a monte.
Secondo il mio personale cartellino, avete ragione entrambi,nel senso che la destra non é quasi mai riuscita ad esprimere una intellighenzia di un certo peso mediatico per sua colpa (se non qualche rara figura isolata),ma é anche vero che per decenni ha imperato una vulgata mediatica di sinistra in cui non era molto facile far sentire una voce alternativa.Parlo sempre a livello mediatico.
Vulgata che ha avuto un certo peso anche nell'occupare certe posizioni chiave accademiche e culturali che contano.
Un caso molto italiano....
Accennerei anche ad un certo scadimento generale dei personaggi dell'ambiente culturale-politico-intellettuale attuali rispetto a quelli di qualche decennio fa.
Non vedo in giro grandi visioni ideali e progetti.
Saranno i tempi...mah..!

Josh ha detto...

Grazie delle considerazioni Johnny....tutto molto reale quel che scrivi...
noi 3, si vede che... siamo il trait d'union, incredibilmente comunicabilissimo, tra tre visioni magari in parte diverse, magari nate in diverse generazioni e contesti in origine, ma in fondo consapevoli di tante, troppe cose, spesso consapevoli delle stesse cose....incredibile

johnny doe ha detto...

josh,quello che chiami incredibile dovrebbe essere la normalità....non so,ma forse il trait d'union che ci unisce nella diversità é la consapevolezza che c'è qualcosa che non quadra nell'ordine di marcia.

Sympatros ha detto...

Accennerei anche ad un certo scadimento generale dei personaggi dell'ambiente culturale-politico-intellettuale attuali rispetto a quelli di qualche decennio fa.

Il tempo passato è sempre migliore… siamo condannati ad essere laudatores temporis acti. Il passato sfuma le caratteristiche decise e precise delle cose, ne sfuma i contorni e le rende indefinite e l'indefinito o infinito e ciò che ci attrae. Anche il tempo più mitico, all'occhio dell'intelletto, è prosa. Molte cose attualmente banali diventeranno mitiche per le generazioni future.

noi 3, si vede che... siamo il trait d'union, incredibilmente comunicabilissimo, tra tre visioni magari in parte diverse, magari nate in diverse generazioni e contesti in origine,

I corpi sono differenti, le anime no… la comunicabilità tra visioni diverse è dovuta al fatto che, al di là o al di sotto dell'io individuale, c'è un Io contestuale, storico, geografico, educativo di cui noi tutti siamo partecipi e debitori… l'anima è linguaggio e il linguaggio non è prodotto singolo ma collettivo. Non mi meraviglio quindi della nostra comunicabilità. L'io storico fa dire o meglio costringe a dire persino agli atei occidentali che non possiamo non dirci cristiani…l'ateismo occidentale è impastato ed è figlio del cristianesimo. Ho volato alto, perché stamattina non riesco a volare basso… non so quanto c'entra con quello che stavamo dicendo.

LG ha detto...

Un saluto a tutti, anche al Dionisio che non lo vedo più. Aspetto il suo post promesso con il film di Bergman dove un musicista si trasforma in ladruncolo nel situazioni miserabili di guerra.

Vedo spesso in giro ultimamente, anche in questo blog, la moda postmoderna e post-crisi, di fare compagni di strada (dai tempi di Lenin), i banchieri con i comunisti. Può essere, per me nessun problema, perché non appartengo e non tifo per nessuno di loro.

Il problema è che nella realtà storica dei fatti, largamente accettati, mi risulta che i comunisti con i banchieri sono messi insieme soltanto durante la seconda guerra mondiale contro un nemico comune. Al 1948 erano nettamente divisi, in caso di vittoria del comunismo, i banchieri occidentali avrebbero lo stesso sorte dei loro colleghi nei paesi comunisti (gulag, fucilati e depredati famigliarmente), mentre le banche sarebbero statalizzate (il prezzo del cambio della valuta lo decideva lo stato comunista, non il mercato, la borsa).

Sympatros
Il passato appartenga ai vecchi, che raccontano storie mitiche, il futuro ai bambini, impazienti di essere “grandi” e di fare cose da grandi. A chi appartenga il banale presente?

“… agli atei occidentali che non possiamo non dirci cristiani…l'ateismo occidentale è impastato ed è figlio del cristianesimo”

La situazione lo descrive splendidamente e sinteticamente la lingua italiana con il termine “cattocomunista”.

Josh ha detto...

@Johnny Doe:
sicuro nella tabella di marcia ce ne sono di cose che non vanno.
Del resto mi stupivo ...perchè se è vero che su web i qui pro quo sono facili, dal vivo in realtà di questi temi è anche più difficile parlarne, per la coltre fumogena sempre gettata intorno a ciò che non è politically correct. Poi visto che sei Céliniano....:-)

@Sympatros: va ben sul concetto dell'indoratura del passato, però è vero che c'è uno scadimento progressivo. Poi avendo io una formazione cristiana, la sensibilità verso il peggioramento 'apocalittico', l'aspetto escatologico degli ultimi tempi connesso con l'immaginario cristiano mi condiziona, ma per me il progredire verso "sempre peggio" è piuttosto oggettivo.

Josh ha detto...

LG...per chiarezza ... io non sono cattocomunista. Ma tu sei GL o LG? :-)
Ho un condizionatore LG:-))

LG: "Vedo spesso ....la moda postmoderna e post-crisi, di fare compagni di strada (dai tempi di Lenin), i banchieri con i comunisti."

Non è una moda. E' una verità censurata dalla solita storia epurata dagli storici marxisti.

Per certi versi comunisti e banchieri derivano da uno stesso ceppo ideale, culturale, anche 'religioso' e non solo....adorazione del capitale, anche se in modo diverso.

Il sogno vero di Marx non era il Soviet ma il "capitalismo globale" cioè ciò che oggi chiamiamo "globalizzazione".
La dimensione mondialista è strettamente connessa all'internazionalismo.
Ricordi Spengler? "La sinistra ha sempre fatto il gioco del grande capitale..."
Quanto aveva ragione.

Per le liaisons ti consiglio "2 secoli insieme" di Solgenitsin, in 2 voll.
E anche "Paneuropa" del massone europeista-globalista RICHARD NIKOLAUS VON COUDENHOVE-KALERGY.

LG "Il problema è che nella realtà storica dei fatti, largamente accettati, mi risulta che i comunisti con i banchieri sono messi insieme soltanto durante la seconda guerra mondiale contro un nemico comune."

fatti 'accertati' dalla storia unidirezionale marxista, che ha voluto dissimulare la sua vera idolatria (e i suoi chiari finanziatori), sempre il Capitale.
Erano insieme anche pre Soviet, rileggi tutto Solgenitsin (ma non solo lui)

Josh ha detto...

LG : "Al 1948 erano nettamente divisi, in caso di vittoria del comunismo, i banchieri occidentali avrebbero lo stesso sorte dei loro colleghi nei paesi comunisti (gulag, fucilati e depredati famigliarmente), mentre le banche sarebbero statalizzate (il prezzo del cambio della valuta lo decideva lo stato comunista, non il mercato, la borsa)."

non esistono da un pezzo "banchieri occidentali" veri e propri.
La finanza internazionale è appunto internazionale cioè apolide. Da 3-4 secoli prestava denaro agli Stati. SOno le banche che dal tempo suddetto hanno deciso in realtà i regimi per una bella parte del mondo. La chiamano Daneistocrazia, ovvero dominio dei prestatori di denaro.

O dare un occhio anche qui:

http://www.storialibera.it/epoca_contemporanea/comunismo/articolo.php?id=3652&titolo=Capitalismo%20&%20Comunismo

per il resto 3-4 libri, autori, confronti li ho citati, di più no, è estate :-)
e NON è l'argomento proprio intero del post

GL ha detto...

Josh, tu mi puoi raccomandarmi biblioteche intere di saggi illustri e premi Nobel (per altro tutti in contraddizione tra loro, anche nella stessa appartenenza politica), ma io non riesco proprio a convincermi che Marx, Lenin, Stalin, Mao & comp. erano finanziati dalle banche, anche davanti al evidenza. Come si può finanziare uno che ti vuole uccidere come capitalista, e nello stesso tempo vuole vuole distruggere il sistema finanziario capitalistico (cose già fatte nel metà del pianeta)?

La sinistra non ha niente da fare con il marxismo e il comunismo nel senso proprio. Nel senso lato neanche Togliatti era un comunista, sicuramente, se vinceva il comunismo in Italia, veniva fucilato. Berlinguer faceva ridere ai cani con la sua chiesa personale nella sua proprietà. Un vero comunista e un ateo nel senso lato, che odia anche la provenienza, la tradizione religiosa. Vuol fare tabula rasa. Lenin diceva che il termine “Dio” non deve essere pronunciato neanche per scherzo. Il comunismo è un stato d’animo che non vede in faccia nessuno, qualsiasi sia, banchiere, razza, classe sociale. Vede soltanto l’uomo e il suo destino senza Dio. Stop.

I marxisti non credono che l’ineguaglianza e il profitto siano, l’una, un dato di natura, e l’altro un fine. Nella fase iniziale del suo pensiero e del suo cammino, Marx (il primo Marx) non deduceva lo sbocco comunista della storia umana dall’analisi della natura e dello sviluppo del capitalismo, ma da un argomento escatologico sulla natura e sul destino dell’uomo senza Dio.

Josh ha detto...

caro GL o LG o tutti i consueti nomi, io non devo convincere nulla e nessuno.

E' un fatto che Lenin ha preso il denaro dei banchieri svizzeri per realizzare il suo progetto.

E che i banchieri hanno sempre avuto tutto l'interesse a una situazione di "rivoluzione permanente".

Leggiti il link su Storia libera dato poc'anzi.

Parte del capitalismo bancario nasce dalla msssoneria, dal mondo protestante e dal mondo ebraico e anche parte del cosiddetto comunismo, proprio dall'ebraismo ateo.

GL/LG "Come si può finanziare uno che ti vuole uccidere come capitalista, e nello stesso tempo vuole vuole distruggere il sistema finanziario capitalistico (cose già fatte nel metà del pianeta)?"

E' qui il tuo errore, non avendo mai letto per intero neanche Marx.
Marx alla fine non voleva il Soviet, voleva la globalizzazione, una forma di capitalismo mondiale/internazionale.
E' proprio errata la tua opinione che i marxisti volessero "uccidere i capitalisti".

E la stessa Cina attuale mostra il matrimonio tra residui di "comunismo" totalitario e capitalismo; diversamente l'UE mostra la fusione tra una struttura tipo Duma sovietica di non eletti unendo il peggio del comunismo di facciata con la prosopopea dei 'diritt' e dei 'no confini', con il peggio del capitalismo selvaggio, dominio bancario, e della falsa idea della panacea a tutti i mali del 'libero mercato'.