venerdì 5 agosto 2016

Terra e Mare, rilettura di un classico



Che cos'è un classico? Forse, un libro che non finisce mai di suggerirci qualcosa. "Terra e mare" di Carl Schmitt è un saggetto in formato tascabile della Adelphi, adatto da portare in vacanza e tenere sul comodino. Il suo autore lo pubblicò nientemeno che nel 1942, dedicandolo alla propria figlia di nome Anima. In esso si trovano ancor oggi, molti spunti interessanti di quella "rivoluzione spaziale planetaria" che a partire dal periodo elisabettiano si è protratta fino ai nostri giorni, continuando con l'attuale globalizzazione, la quale potrebbe essere definita il mercantilismo dei nostri giorni. L'idea-fulcro di Schmitt, giurista, filosofo della politica e del diritto tedesco, è che la storia del mondo sia storia della lotta tra le potenze marittime contro le potenze terrestri, storia del Leviatano (la possente balena della Bibbia – libro di Giobbe) contro Behemot, l'animale mitico terrestre che si immaginava come un possente toro o elefante (o anche ippopotamo). Forse anche orso o Mammut.


La regina Elisabetta fu certamente ritenuta la grande fondatrice del dominio inglese sui mari. Fu lei a iniziare la guerra contro la Spagna, potenza mondiale cattolica e fu sotto il suo governo che l'Armada Spagnola (detta "l'invincibile") venne sconfitta nel 1588 sulla Manica. Fu sempre lei a onorare pirati come Francis Drake e corsari navigatori come Walter Raleigh entrambi insigniti del titolo di "sir" da lei stessa. E fu sotto il suo regno che prese avvio nel 1600 la leggendaria Compagnia delle Indie Orientali. In precedenza gli inglesi erano allevatori di pecore che mandavano la lana nelle Fiandre per trasformarla in tessuti. Con la citata sovrana invece affluivano all'isola britannica i favolosi bottini dei corsari e dei pirati. "La regina si rallegrava di tali tesori e se ne arricchiva".


Un ottimo esempio di capitalismo di rapina e di quelli che divennero ben presto corsairs-capitalists (capitalisti corsari) è offerto da Schimtt attraverso le vicende piratesche della famiglia Killigrew di Cornovaglia.
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I Killigrew organizzavano gli assalti e le scorrerie, appostavano le navi che si avvicinavano alle loro coste, vigilavano sulla spartizione del bottino e vendevano quote, carichi e uffici. Il palazzo che la famiglia abitava sorgeva direttamente sul mare in un settore chiuso del porto di Falmouth, ed era dotato di un passaggio segreto per giungere ai moli. Quando la nobile Lady Killigrew diventò l'abile ed efficiente collaboratrice del marito, aveva già avuto modo di assistere nella sua attività, il padre, un insigne gentleman pirate. Provvedeva, pertanto, personalmente ad alloggiare pirati in casa sua ed era la più ospitale delle padrone di casa. Di rado l'attività della famiglia Killigrew fu disturbata o addirittura impedita dalle autorità regie, che sapevano e lasciavano fare.

Il saggio di Schmitt la cui prima edizione in Italia è del 2002 e che in seguito ebbe numerose ristampe, è un affascinante amalgama di interpretazione storica, e teoria politica, mitografia e teologia, filosofia ed un pizzico di esotorismo che contiene felicissime intuizioni anche sul ruolo di quello che sarà il continente americano: "la vecchia e troppo piccola isola, insieme a tutta la potenza marittima mondiale costruita su di essa, doveva essere agganciata alla nuova isola e portata in salvo da una gigantesca nave da salvataggio" (scrive l’autore). Sono pertanto gli Stati Uniti d'America la vera grande "isola contemporanea". Soprattutto nella realtà dei fatti si è già insediato sulla scena mondiale il vero nuovo "arbitro della terra", gli Stati Uniti d'America. Schmitt spiega il suo ruolo giuridico-internazionale richiamandosi alla celebre dottrina Monroe del 1823. La piccola isola d'Albione che si fonde con "l'isola maggiore" d'Oltreatlantico, nasce da un "bisogno conservatore di sicurezza geopolitica".



Razza, lingua, cultura e religione anglo-protestante ne sono elementi aggiuntivi certamente idonei alla sua composizione. E la predazione dei Leviatani continua fino ai nostri giorni...Qualcuno li fermerà? e se sì chi sa chi sarà il nuovo Behemot, l'animale mitico di terra, in grado di imbrigliarli? . De te Fabula narratur. 

8 commenti:

Anonimo ha detto...

E' davvero un bel libro. Magari fossero tutti capaci di scrivere di politica come Schmitt. Dello stesso autore,consiglio "La teoria del Partigiano", utilissimo per comprendere le guerre asimmetriche. E' vero quel che hai detto sui classici: Schmitt continua a suggerire qualcosa.

Riccardo

Hesperia ha detto...

Ho letto "La teoria del partigiano", Riccardo. Senz'altro utile, sebbene gli esempi che fa Schmitt sulle guerre asimmetriche di quel tempo, non siano catastrofiche come quelle odierne. Ma manca di quel pizzico di esotorismo presente invece in questo prezioso volumetto.

Anonimo ha detto...

Sì, certamente rispetto ai tempi che corriamo è un libro storicamente datato (guerra d'Algeria, guerra in Indocina). Erano tempi dove perquanto ci fossero conflitti asimmetrici, c'era comunque un fronte. Oggi le guerre ce le portano direttamente in casa.

Riccardo

Nausicaa ha detto...

Beh, l'Albione di dopo Brexit senza dubbio potrebbe rivelare delle novità agli Inglesi stessi.

Hesperia ha detto...

Riccardo, anche tra i partigiani un fronte esisteva comunque. Oggi è peggio perché gli attacchi terroristi ce li portano in casa tra popolazione detta "residente" e di seconda generazione.


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Certamente Nausicaa. Per cominciare l'Inghilterra dovrà pagare pesanti costi per la sua uscita unilaterale.

GL ha detto...

Sicuramente questo libro è uno dei più belli scritti di geopolitica, forse più bello, per me è il più bello.
Il suo merito è approccio fantastico, e nello stesso momento fantasticamente vero, tra concezione dello stato della materia nella concezione primitiva: fuoco, aria, terra, acqua, che corrispondono esattamente con la concezione nella fisica moderna: plasma, gassoso, solido, liquido e lo stato dello spirito dei tempi che ha condizionato anche ultimi conflitti umani.

Il suo dismerito (anche dell'autore, normale che sia) è che fa tifo per la terra. Il bello è che, va bene che fa tifo per la Germania come spetta ad un grande tedesco, con merito il più grande giurista tedesco, ma ultimo conflitto mare-terra, anche secondo il libro, si sviluppa tra il Patto Atlantico (mare) ed il Patto di Varsavia (terra), che vuol dire fare tifo per i soviet.
Il solito assurdo, non c'e scampo.

Hesperia ha detto...

Ottimo commento. Grazie GL, si vede che hai approfondito bene il testo.

Anonimo ha detto...

bentornate!