giovedì 24 aprile 2014

L'ossessione economica e la fine della cultura

Gian Lorenzo Bernini
Confesso che sta diventando per me una sorta di tortura psicologica notare come sui media, sulla blogosfera, sul web, impazzano dottrine economiche, teorie monetariste, ideologi dell'economia. Non sono pochi i blog e i siti che hanno come tema la finanza e le sue storture. O sono ispirati a varie scuole di pensiero economica (Von Mises, von Hayek, Keynes, Neokeynesiani americani ed europei ecc.). Da quando c'è stato il tramonto e successivamente il crollo delle ideologie (che sono forme di religione secolarizzata) lungi dall'esserci liberati dai dogmi, assistiamo sbigottiti al dogma  di 

Caravaggio
"L'economie d'abord" ovvero il Primato dell'Economia.  E non ci metto solo i pro euro, e cioè coloro i quali vogliono farci digerire questa bevanda letale con tutto quello che ne consegue (restrizione delle libertà democratiche, debito divenuto inesigibile, manovre economiche che si susseguono l'un l'altra basate su espropri, su tassazioni gonfiate a dismisura, su angherie e controlli burocratici d'ogni tipo). Ma anche gli anti-euro.  Insomma a quelli che sbandierano il loro "morire per l'Euro", fanno da contraltare quelli del "morire contro l'Euro". Essere contro la moneta unica, battuta senza stato dovrebbe unire. Ed  invece si scopre con stupore che... il mio no euro è migliore del tuo. Ci sono almeno due o tre scuole di pensiero che vorrebbero uscire dall'euro, ma che si sbugiardano l'un l'altra e non trovano uno straccio di unità  né di coesione tra di loro. In ogni caso si tratta di quegli ottimisti che pensano che una volta usciti dall'euro, le ondate di immigrati che inondano il nostro paese in questi giorni, se ne andranno a casa miracolosamente e spontaneamente.  Questo, solo per fare un esempio.
Mi viene in mente a tale scopo un titolo emblematico del libro di Gioacchino Volpe dal titolo"Il non primato dell'Economia", recensito da Piero Vassallo per Riscossa Cristiana
 
L’incontrollato desiderio di ricchezza e di beni futili ha generato e potenziato gli invincibile motori della crisi: il vampirismo e l’avventurismo dei banchieri, la stupida e scandalosa avidità dei politicanti, l’asservimento dell’industria alla logica dello scialo consumistico, il culto dell’oggetto di prestigio e dello status symbol, il disprezzo salottiero della temperanza e della parsimonia e la parodia della solidarietà messa in scena dal palazzo.

E ancora Massimo Introvigne in questo articolo sul falso primato dell'Economia, in questo importante passaggio: 

Ma il primato dell’economia garantisce il migliore dei mondi possibili? Kant lo pensava. Oggi sappiamo che non è così. Forse la crisi economica che stiamo vivendo – per molti, ormai, la più grave nella storia dell’Occidente – è la campana che suona per mettere in dubbio il primato dell’economia, che è il motore di quella che Benedetto XVI chiama nella Caritas in veritate «tecnocrazia». Ci affanniamo a cercare soluzioni economiche della crisi economica, e certamente questo è in una certa misura necessario. Ma ultimamente la voce di Benedetto XVI sembra l’unica ragionevole, quando afferma che non usciremo dalla crisi se non rimetteremo in discussione il primato dell’economia. Se non torneremo ad affermare che spetta all’etica – secondo la ragione e secondo la fede, in dialogo fra loro – indicare i fini della società. E spetta alla politica, quella vera, indicare i mezzi per realizzare tali fini.  La politica funziona se accetta di avere un limite nell’etica.

L’economia funziona
se accetta di essere guidata dall’etica e dalla politica. Non funziona se pretende di sostituirle, o se si crede onnipotente. Non si tratta di tornare al Medioevo, ma di tornare ai principi di una civiltà naturale e cristiana che sono veri a prescindere da come e quanto le epoche storiche li abbiano affermati o negati. La strada è lunga. Ma non ce ne sono altre.
 

Frattanto, io penso che non possiamo rassegnarci a essere considerati dei bancomat ambulanti, un codice barre, un PIN, un marchio della Bestia sul Braccio o un unico numero multifunzionale per poter accedere a tutti i cosiddetti "servizi", come ha promesso l'attuale primo ministro non eletto di un governo messo in piedi dai banchieri stessi, in nome della "semplificazione burocratica". Così oltre alla moneta Unica, al  pensiero Unico, al mondo Unico,  a breve avremo anche un Numero Unico per essere più  facilmente tracciati e identificati di quanto non siamo già, nel nome dell'Uguaglianza Universale. Mentre ogni nostro gesto, ogni nostra azione sarà quantificabile e monetizzabile, e i nostri gusti, i nostri orientamenti, azioni e acquisti saranno tracciati da un codice barre (già lo sono, ma solo ancora in parte). Inoltre l'alta tecnologia sarà la fedele alleata dell'economicismo imperante.
La prossima grande ribellione non potrà pertanto essere solo politica ma anche morale. Non solo la polis ma anche l'ethos, in vista di una Nuova Estetica per il nostro Paese.  Quando avevamo moneta sovrana, per paradosso non ci occupavamo di economia: ci limitavamo ad essere un paese di santi, di poeti, di navigatori e di artisti stampati sui nostri soldi (vedere vecchie banconote della Lira).

Raffaello Sanzio
Ora  invece siamo diventati improvvisamente un paese di aridi economisti e di avidi finanzieri senza più cultura, senza più vera Bellezza, senza più arte, né letteratura né linguaggio, senza più  tradizioni né anima.  Un po' come l'euro che è moneta iconoclasta (solo ponti, viadotti, stelline e carte geografiche che emergono in filigrana).  Tanti piccoli Shylock  senza volto crescono ed esigono nuove libbre di carne e sangue dal nostro cuore. Non ci resta che gettarli giù, dal ponte di Rialto come ai tempi della vecchia repubblica Serenissima.

Usurai d'Italia
 
"Circonderemo il nostro governo con un vero esercito di economisti"


 
Hesperia

55 commenti:

GL ha detto...

Se sui media, sul web, sul cattedre impazzano dottrine economiche, teorie monetarie, finanziarie ecc. ecc., non è che succede diversamente per le dottrine e teorie politiche. E che differenza fa, un caos vale altro? Uno vale altro anche nel senso del primato, perché il primato della politica è garante più del economia? Perché lo dicano i sacerdoti e i loro teorici? Perché l'etica è proprietà di solo la politica e i politici, e non per l'economia e i banchieri? Non vedo in giro politici virtuosi, e neanche nel passato non erano gran che. La corruzione e la virtù è un fatto intimo o ereditato da persone, e non di categorie o discipline culturali astratte.
Non dubito nei buoni intenzioni (consce, perché inconsce è un altra cosa) di Massimo Introvigne, e neanche di sua intelligenza e erudizione (al massimo), ma in questo scritto ha fatto un confusione enorme mischiando i concetti.

GL ha detto...

Visto che si parla di cartemonete, vedete un po di cartemonete arcaiche made in Japan:

http://en.wikipedia.org/wiki/File:Feudal_notes_of_Japan_Edo_period.jpg

http://images-02.delcampe-static.net/img_large/auction/000/076/371/208_001.jpg?v=3

Mi piace molto questa:

http://www.rekishijin.jp/wp-content/uploads/123(10).jpg

Hesperia ha detto...

No, di dottrine politiche si parlava soprattutto nel XIX e XX secolo. Ora i politici sono birilli messi lì dai finanzieri.
Più che altro si parla di politica politicante. Ovvio poi che politica, potere, corruzioni e corruttele sia un vecchi discorso (Machiavelli, Guicciardini ecc.).
Introvigne non sempre mi piace, ma i passaggi che ho riportato sono pertinenti allo spirito del post.

Grazie per i link sulla la carta moneta giapponese. Sì, sono belli.

Qui in questo link lunghetto i fiorini d'oro medicei con il classico giglio O iris:

https://www.google.com/search?q=fiorino+dei+medici&client=gmail&rls=gm&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ei=7UxaU8uzFLCnyAORl4GAAg&ved=0CAgQ_AUoAQ&biw=1188&bih=512&dpr=1.15#facrc=_&imgdii=_&imgrc=mKc6ezWoQY_X-M%253A%3BpD6B2KyC2c5RqM%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.numismaticaivlia.it%252Fnegozio%252Fimages%252Fprodotti%252F662.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.numismaticaivlia.it%252Fnegozio%252Findex.php%253Fmain_page%253Dproduct_info%2526products_id%253D699%3B1344%3B669

Ricordo che il termine USURA, deriva dal fatto che un tempo quando circolava la moneta aurea, c'erano i "tosatori" cioè quelli che la alleggerivano raschiando via l'oro in polvere. Dopodiché la moneta "tosata" finiva per non valere più niente.

Josh ha detto...

post assai complesso ch commento meglio nei prossimi giorni.

Intanto, dopo che l'ho messo di là da te, non posso non segnalare anche qui queste 2 ...perle, affermate da loro istesse:

_Alessia Morani (PD) : “Chi non ha reddito, vuol dire che non ha combinato nulla nella vita”

https://www.youtube.com/watch?v=VBRhBrf-a4o


_Boldrini "i migranti sono avanguardia di uno stile di vita che presto sarà quello di molti di noi"

https://www.youtube.com/watch?v=E7QePDmPHfk

GL ha detto...

Non ho capito bene quando dici: "di dottrine politiche si parlava soprattutto nel XIX e XX secolo". Vuoi dire molto probabilmente che non c'i sono novità nel campo politico (nuove dottrine). Se vuoi dire questo, è vero, però è alquanto vero (in un senso minore) che non c'i sono novità anche nel campo dell'economia. La mancanza delle novità (la fine della cultura) è la caratteristica del'epoca postmoderna, che coincide con post-totalitarismo (post-fascismo, post-comunismo). Oggigiorno si riciclano le vecchie idee mischiandoli (e "tosandoli") facendo apparire falsamente come novità.

La confusione di Introvigne è tipico postmoderno, lui ancor di più (oppure di meno per certo altri tratti) come cattolico fondamentalista non capisce l'epoca, se non per criticarla (con ragione per certi versi). Per di più fa una confusione con la situazione del comunismo italiano con il comunismo reale che non lo conosce come situazione, o non vuole perché non gli conviene.

Concretamente un fatto, più che evidente, Introvigne lo espone come teoria discutibile di un filosofo (Charles Taylor):

"C’è chi – per esempio il filosofo canadese Charles Taylor – ha letto la storia dei regimi totalitari del secolo XX, fascisti e comunisti, come tentativi – falliti – di opporsi al primato dell’economia, ..."

In questa questione Introvigne ha, come per dire, conflitti di interessi, non può mai accettare un fallimento della Chiesa, o peggio un fallimento del cristianesimo in generale, vuol dire ciao la supremazia dei sacerdoti.
Come sempre la colpa è dei altri.

Anche se non capisco il perché del tuo discorso per la moneta "tosata", è più importante in questo caso di considerare la legge di Gresham:

"la moneta cattiva scaccia quella buona".

http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_di_Gresham

Per questa ragione scompare oro, sostituito dal altri metalli, cartamoneta, denaro virtuale.
C'i vuole Josh per collegare tutto questo con la seconda legge dello termodinamica (la crescita del entropia), con i segni dei Ultimi Tempi, i degrado morale, il Kali Yuga, Andy Warhol ecc.

Siamo molto vicini alla salvezza, come dicono i sacerdoti, e come crede Introvigne.

Josh ha detto...

mi domando quando saremo "liberati" anche dai soggetti descritti nel post iniziale....:))

Josh ha detto...

su un punto di GL, che riporto

"Concretamente un fatto, più che evidente, Introvigne lo espone come teoria discutibile di un filosofo (Charles Taylor):

"C’è chi – per esempio il filosofo canadese Charles Taylor – ha letto la storia dei regimi totalitari del secolo XX, fascisti e comunisti, come tentativi – falliti – di opporsi al primato dell’economia, ..."

io:
in effetti c'è un errore in questa generica affermazione: il comunismo nasce invece proprio da una visione economicistica e materialistica, non certo per opporsi al primato dell'economia. Marx ha una visione materialistica ed economicistica, idem i suoi "maestri" e così i seguaci; Lenin che va a pigliar denari a Ginevra come riporta Solgenitsin per la "rivoluzione" etc etc
Infatti nemmeno io sono sempre d'accordo con Introvigne, nemmeno da un punto di vista teologico.

GL "In questa questione Introvigne ha, come per dire, conflitti di interessi, non può mai accettare un fallimento della Chiesa, o peggio un fallimento del cristianesimo in generale, vuol dire ciao la supremazia dei sacerdoti.
Come sempre la colpa è dei altri."

beh la Chiesa andrebbe intesa come corpo mistico, i "salvati", che si vedranno domani nell'aldilà, nel Regno;
qui daranno il loro contributo magari anche nella dottrina sociale che dal vat. II è paramarxista e non più Cristocentrica) ma non è detto per ora almeno come "Chiesa" o "sacerdoti" avranno una "vittoria" nel senso del mondo, per lo meno. Questa non è l'epoca della Chiesa Trionfante, al più del pusillus grex.

Sympatros ha detto...

Pensieri sparsi sull’economia che diventa economologia e degli economisti che diventano economologi.. canzonando canzonando.

Restavo meravigliato di fronte alla competenza degli economisti, di fronte alla loro scienza, finalmente la società moderna, specialmente quella capitalista aveva partorito una nuova genìa di profeti, non più religiosi, ma laici: gli economisti, i grandi esperti, davanti ai quali restavo ammutolito. Ma che cavolo! Che delusione! Non sono stati in grado di prevedere un cavolo, è cominciata la crisi delle banche e progressivamente si è innescato un cataclisma, e loro... i sismografi moderni dell'economia non sono stati in grado di prevedere un tubo....... ma questo fatto non è che li deprime, continuano a profetare, a crisi già avvenuta .... la crisi sarà lunga, (da notare il verbo al futuro dei profeti)... sarà lunga.

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La scienza il fenomeno e l’economologia

Perché ci sia scienza esatta il fenomeno, per quanto abbia bisogno di un osservatore per apparire se no non è un fenomeno, deve essere cmq indipendente dall’osservatore; il suo comportamento deve essere autonomo e non influenzabile da chi l’osserva. Il movimento dei pianeti è sì relativo all’ottica dell’osservatore, ma non influenzabile dalla volontà dell’osservatore…quindi di questo fenomeno si puo’ fare una descrizione esatta e quindi scientifica. Quando il fenomeno ha carattere storico-sociale, come nelle così dette scienze umane, il fenomeno non vive di vita propria o interamente propria. E’ influenzabile da parte del suo osservatore e la volontà dello stesso puo’ contribuire a modificare il fenomeno stesso. L’economia fa parte di questo tipo di “scienze”, utilizza sì il linguaggio e la grafica delle scienze esatte, ma non è una scienza esatta, è una scienza direi dialettica, il cui oggetto non ha vita propria come il moto dei pianeti, ma è frutto e prodotto della volontà umana e si mostra così suscettibile di pieghevolezza difronte alla volontà dei suoi osservatori… difatti chi la tira di qua e chi la tira di là… i grafici, la matematica e la statistica degli economologi sono soggetti ad una espansione o ad un accorciamento… insomma così è se vi pare. Vediamo come andranno le elezioni europee e forse potremo intravvedere la futura tendenza della scienza dell’economologia nella nostra Europa….le elezioni influenzeranno la “scienza”. Dire “nostra” Europa è forse sbagliato? Io vorrei che fosse esatto e siccome in proposito non c’è una scienza esatta, io ho qualche speranza….. certo potrò morire anche disperato, ma speriamo di no.

PS Ho parlato in sermo vulgaris del concetto di fenomeno, ma volendo innalzare la materia, direi che non è tutto esatto quel che ho scritto L’oggetto a sé non è un fenomeno, non puo’ essere un fenomeno è qualcosa di ineffabile di cui non si puo’ parlare; nemmeno il moto dei pianeti considerato a sé puo’ essere un fenomeno. Il fenomeno, etimologicamente, è ciò che si mostra e ciò che appare… ma per apparire e mostrarsi c’è bisogno di un vedente, il fenomeno comprende il vissuto di un soggetto o un accumulo di vissuti di molti soggetti, il fenomeno così diventa tempo e storia di vissuti. Perfino i fisici, divenuti un po’ rozzetti, dopo il divorzio con la filosofia, se ne sono accorti. La fisica di Heisenberg ne è la prova…la fisica sta forse per ricongiungersi con la filosofia….non sarà un matrimonio come all’origine della fisica e della filosofia, potrà essere una convivenza.
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Sympatros ha detto...

io penso che quando le scienze "sociali", e l'economologia la colloco fra queste, si ubriacano di numeri e di grafici è sintomo che non sono scienze, ma ambiscono disperatamente ad esserlo, anzi ci vogliono convincere che lo siano, da qui l'over dose di numeri e di grafici, sempre tesi sempre tesi nel non dare scampo al dubbio.
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Gli economòlogi e il riso amaro….

L'ironia che ho fatto è stata per lo più di tipo scherzosa…. però tutti i torti non l'avevo, quando paragonavo gli esperti di economia ai teologi del medioevo ed ero riluttante a dare loro il titolo di scienziati. Non basta utilizzare formule matematiche, grafici e proiezioni per accampare il diritto di essere chiamati scienziati. Oggi sui media compare la comica polemica bagarre tra gli economisti. " "E' colpa loro se siamo in questa situazione" ripete l'economista americano Paul Krugman puntando il dito contro Alberto Alesina e Silvia Ardagna, ma anche contro Carmen Reinhart and Kenneth Rogoff. Lo studio dei due americani era falsato da un errore nelle formula di excel che mostrava come i tagli portassero crescita, quello dei due bocconiani sosteneva le virtù della "austerità espansiva": la riduzione della spesa pubblica avrebbe dovuto portare a un aumento del Pil. "

Il colmo dipendiamo da questi novelli profeti e dalle loro formule excel sbagliate, cosa da pazzi. Insomma gli austeri erano matematicamente sicuri che con la politica dell'austerità si sarebbe risolto tutto, adesso c'è la rivincita dei soft che altrettanto matematicamente dicono che l'austerity porta e ha portato alla recessione. Siamo messi bene… mi sa che 'a nuttata, se adda passa'.. passerà da sola, senza aiuti di economologi… oppure con economologi e senza economologi non passerà e i guai saranno seri.

Josh ha detto...

dal post, sono particolarmente d'accordo invece con questo passaggio:

"Ci affanniamo a cercare soluzioni economiche della crisi economica, e certamente questo è in una certa misura necessario. Ma ultimamente la voce di Benedetto XVI sembra l’unica ragionevole, quando afferma che non usciremo dalla crisi se non rimetteremo in discussione il primato dell’economia. Se non torneremo ad affermare che spetta all’etica – secondo la ragione e secondo la fede, in dialogo fra loro – indicare i fini della società. E spetta alla politica, quella vera, indicare i mezzi per realizzare tali fini. La politica funziona se accetta di avere un limite nell’etica.

L’economia funziona se accetta di essere guidata dall’etica e dalla politica. Non funziona se pretende di sostituirle, o se si crede onnipotente. Non si tratta di tornare al Medioevo, ma di tornare ai principi di una civiltà naturale e cristiana che sono veri a prescindere da come e quanto le epoche storiche li abbiano affermati o negati. La strada è lunga. Ma non ce ne sono altre.

Frattanto, io penso che non possiamo rassegnarci a essere considerati dei bancomat ambulanti, un codice barre, un PIN, un marchio della Bestia sul Braccio o un unico numero multifunzionale per poter accedere a tutti i cosiddetti "servizi", come ha promesso l'attuale primo ministro non eletto di un governo messo in piedi dai banchieri stessi, in nome della "semplificazione burocratica". Così oltre alla moneta Unica, al pensiero Unico, al mondo Unico, a breve avremo anche un Numero Unico per essere più facilmente tracciati e identificati di quanto non siamo già, nel nome dell'Uguaglianza Universale."

sacrosanto....

per chi domanda a Josh i collegamenti:-)

1Re 10,14

La quantità d'oro che affluiva nelle casse di Salomone ogni anno era di seicentosessantasei talenti,


2Cronache 9,13

Il peso dell'oro che affluiva nelle casse di Salomone ogni anno era di seicentosessantasei talenti d'oro,


Apocalisse 13,18

Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d'uomo. E tal cifra è seicentosessantasei.

Apocalisse 13,16

Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte;


Apocalisse 13,17

e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome.


Apocalisse 14,9

Poi, un terzo angelo li seguì gridando a gran voce: «Chiunque adora la bestia e la sua statua e ne riceve il marchio sulla fronte o sulla mano....

Sympatros ha detto...

naturalmente la polemica degli illustri economisti sui media non è di "oggi", come dico nel post... è un oggi acronico

Nessie ha detto...

"Non ho capito bene quando dici: "di dottrine politiche si parlava soprattutto nel XIX e XX secolo". Vuoi dire molto probabilmente che non c'i sono novità nel campo politico (nuove dottrine). Se vuoi dire questo, è vero, però è alquanto vero (in un senso minore) che non c'i sono novità anche nel campo dell'economia".

Voglio dire esattamente quel che hai capito, Gl: le dottrine politiche del XIX e XX secolo ( o se vuoi le ideologie) hanno lasciato il posto a quelle economiche che pure nemmeno queste in fondo sono una novità: Scuola Neoclassica austriaca liberista, Scuola di Chicago neoliberista nonché J. Maynard Keynes che ha dominato per tutto il dopoguerra. Con la differenza che prima c'era una politica di indirizzo, ora invece le dottrine economiche sono autoreferenziali. Se vuoi ti do una serie di links pipparoli come pochi dove si fronteggiano l'un l'altro e perfino quelli della stessa consorteria sono riusciti a litigare tra di loro. Ma è meglio lasciar perdere...

Josh ha detto...

dall'art. linkato, di Vassallo, molto saggio questo stralcio

"Non l’economia ma le virtù risolvono i problemi dei popoli. La sede storica del vero benessere – propriamente detto letizia – non è la pancia ma l’anima immortale. Una società la cui anima è oscurata dal culto della ricchezza è destinata al regresso e all’infelicità.

Nel 1974, Michele Federico Sciacca osò sfidare la prevalente cultura materialista/edonista, urlante nelle radunate di conio sessantottino, affermando che i problemi economici non sono fondanti: “Sono invece radicali i problemi metafisico e ontologico, morale e religioso, quelli che pone l’essere dell’uomo, che dell’uomo stesso è la verità e il bene, i quali non possono ricevere una risposta esauriente dall’economia e dalla politica, ma dall’ontologia e dalla metafisica, cioè un’indagine sull’essere dall’essere” (“Prospettive sulla metafisica di San Tommaso“, Marzorati, Milano 1974).

Al seguito di Sciacca, anche gli eminenti studiosi intervenuti al convegno indetto dalla Fondazione Gioacchino Volpe per contestare il primato dell’economia, si trovarono d’accordo sulla necessità di resistere alla dittatura del fatto economico, pur senza nulla concedere alla tentazione di fuggire nei vicoli ciechi dell’eco-pauperismo."

Hesperia ha detto...

Josh, non ho capito di quali "soggetti del post iniziale" parli.

Vedi che sulla Bestia mi porti tutta una serie di versetti. I due capoversi che citi nel commento delle 16, 04 sono di Introvigne. Quello relativo al codice barre è mio, ma disgraziatamente non è una supposizione ma una realtà: il Bimbominchia lo ha già annunciato come manovra moderna che va nella direzione della "semplificazione". Ciò vuole dire che avremo un PIN unico per i conto correnti, per aprire un pc, per spegnere ed accendere un cellulare, per la posta, per i numeri di telefono....Evviva! e noi che temevamo i microchip.

Hesperia ha detto...

Sympatros, con me su questi temi sfondi una porta spalancata. Sui forum dei giornali si piccano tutti quanti di saperne di curva di Frankel, di grafici, di altre palle insopportabili!
Uno dei motivi principali per cui vorrei vedere la fine di questa crisi nera è per non sentire più di queste porcherie. Si può morire anche di crisi economiche, ma non di NOIA!

Josh ha detto...

-lì dove ho detto detto "i soggetti del post iniziale" intendo quelli del fotomontaggio con renzi, monti, bella napoli e usurocrati vari...è ora di una "liberazione" vista poi la giornata;

_sì lo so che quel pezzo del post che ho linkato per tornarci sopra unisce un pezzo di introvigne e una chiosa tua, con cui concordo particolarmente

_i versetti sulla bestia e il marchio li ho messi perchè poco sopra Gl diceva che ci sarebbe voluto il sottoscritto per collegare i vari "ultimi tempi"

_sì ho sentito del Pin unico del bimbominkia per aprire conti, fare log in vari, bollette, cc, documenti...è il pre-microchip del Sistema Unico;
di lì a istallarlo sulla mano o in fronte non manca molto; può essere anche che non avvenga nemmeno letteralmente, è che siamo già, concettualmente, tracciati quanto microchippati di fatto

Hesperia ha detto...

Ah sì, è la parodia di quel famoso quadro sugli usurai che avevi già messo a proposito di quella mostra dedicata a Firenze e ai banchieri :-).
Altro che Bella Napoli antifassista ! Ci vorrebbero dei nuovi comitati di Liberazione contro questi dannati filibustieri

Hesperia ha detto...

PS: L'ultima frase sotto a Usurai d'Italia indovina un po' da dove è tratta...

Hesperia ha detto...

Un'ultima cosa a Sympatros. Da quando ci hanno ridotto con le pezze al culo (lo dico senza eufemismi di sorta), gli economisti sono diventati sempre più ineffabili e Wall Street, la City Londinese, sono i veri santuari dove si svolgono le loro cerimonie segrete. Fosse per me, l'Economia (che comunque si appoggia alla Matematica) non dovrebbe nemmeno poter accedere al Nobel in quanto come giustamente insinui, non è nemmeno una vera scienza.

GL ha detto...

Josh,
Per il problema del marxismo e del comunismo reale abbiamo già discusso senza nessun risultato (a parte le offese prese), perché tu consideri soltanto un parte del fenomeno, e per di più lo vedi nel modo lineare, semplificato, teorie di complotto (Lenin a Zurigo con treno), per colpire più facile il bersaglio. Con altre parole sei motivato da una posizione politica, di destra contro la sinistra, come tutti in blog, a parte Sympa che sta a sinistra, ma ogni tanto fa incursioni alla destra con espressioni e stile Nietzsche. (infatti Sympa non sa da che parte sta, è il tipico intellettuale postmoderno).

Piace o non piace, il mondo è duale, ha due facie in conflitto, con conseguenza regna assurdo.

Concretamente e vero la tesi che tu sostieni per economismo del marxismo, però è vere anche l'opposto, la tesi di Charles Taylor che considera il comunismo come tentativo di opporsi al primato dell’economia. La seconda è più che un evidenza quando Lenin-Stalin andò con il treno al Cremlino per 70 anni di continuo, e ha dimenticato il treno di Zurigo di soltanto 7 giorni.

Per di più "Charles Taylor ha letto la storia dei regimi totalitari del secolo XX, fascisti e comunisti, come tentativi di opporsi al primato dell’economia". Gli discorsi e le bravate dei comunisti e dei nazi-fascisti contro i banchieri erano uguali, perché non consideri anche quest'ultimi? Cosa vuoi un film di Damiano Dammiani con il treno di Hitler con biglietto pagato dai Krupp?
Dove è la differenza tra voi ed i sinistrosi che considerano il fenomeno a metà, soltanto il treno di Hitler?
Per la stessa ragione, come uomo di destra, Introvigne schiva il fenomeno.
Il mondo, la verità ed i fenomeni sono unici, gli uomini in conflitto gli dividono a metà, creando mezze verità.

GL ha detto...

E' strano che risponde Nessie in nome di Hesperia, non pensavo che erano la stessa persona.

"Voglio dire esattamente quel che hai capito, Gl: le dottrine politiche del XIX e XX secolo ( o se vuoi le ideologie) hanno lasciato il posto a quelle economiche che pure nemmeno queste in fondo sono una novità: Scuola Neoclassica austriaca liberista, Scuola di Chicago neoliberista nonché J. Maynard Keynes che ha dominato per tutto il dopoguerra. Con la differenza che prima c'era una politica di indirizzo, ora invece le dottrine economiche sono autoreferenziali".

Sei affrettata ad rispondere, oppure io non mi sono spiegato bene, perché non nego quello che tu dici, lo spiego da un punto e da una luce diversa, ed anche più generica.

Per evitare ogni malinteso ripeto: anche se oggigiorno ancora fioriscono le scuole e le dottrine economia in primo piano, dopo anno fatidico 1989 (spero che Josh lo collega con la cabala biblica) loro sono colpite a morte nella loro seme, vuol dire il loro fiorire continua per inerzia, sostenuta dai idioti e dai professori per guadagnare la pagnotta (storicamente la loro primaria preoccupazione).

Josh ha detto...

seee vabbuò (è napoletano:) GL, ma di fatto non si può affermare che il marxismo fosse un modo di combattere il primato dell'economia, perchè esso stesso era ed è un'ideologia economicistica,
basata sul capitale (anche se all'inizio utopicamente redistribuito, poi abbiamo visto che non è andata così), fondata sul materialismo e sulla reductio della vita a materialismo,
quindi ci sta tutta l'accusa al marxismo di economicismo-materialismo di contro a quanto affermato per es. da Vassallo e da Hesperia stessa, ovvero che

"Non l’economia ma le virtù risolvono i problemi dei popoli. La sede storica del vero benessere non è la pancia ma l’anima immortale. Una società la cui anima è oscurata dal culto della ricchezza o del 'materiale' è destinata al regresso e all’infelicità."

Finchè non si ritorna ad inquadrare l'esistenza nella sua complessità e armonia, tenendo conto del lato anche spirituale, -perchè siamo anche spirituali e non solo materiali-,
finchè non abbiniamo all'interpretazione della società e alla risoluzione dei suoi problemi anche un inquadrare morale dei problemi metafisico e ontologico, legati all'essenza intima dell’uomo, al valore delle sue azioni e delle strutture che crea, non si andrà da nessuna parte;

il problema è piuttosto...noi ora lo possiamo pure fare nel nostro piccolo quotidiano e forse lo facciamo già,
ma chi ci "libererà" delle pesanti strutture-gabbie, personaggi dubbi con strapotere internazionale e ideologie economicistiche che hanno la pretesa con l'imposizione di annullare tutto il resto e desacralizzare l'uomo e la vita stessa?

Dio stesso magari. Non subito, e non in maniera indolore. Ecco che tu stesso Gl dici più o meno nel commento sopra, data questa società "la salvezza è vicina", ...sì....prima o poi, dico io, ma non prima di una grande prova, non prima, purtroppo di una manifestazione anora più maligna, di cui da tempo stanno mettendo le triste basi e di cui stiamo vedendo i prodromi.

Hesperia ha detto...

Hesperia è l'avatar del mio blog culturale (di cui Josh è coautore). Nessie è l'avatar di quello politico. Ogni tanto faccio fatica a cambiare avatar perché magari sono nell'altro blog generalista.
1989 è la data del crollo del Muro. Sarà "forza di inerzia", come dici, ma la gente fa la fame e hanno trasformato molto paesi dell'Europa industrializzata in sacche da Terzo Mondo. Quindi ciò significa che l'economia detiene il primato a causa di chi dispone dello scettro: Banche , Assicurazioni, agenzie finanziarie, stampa e media. Però ho l'impressione che più che voler approfondire cerchi di continuo di fare l'avvocato del diavolo allo scopo di voler cogliere in fallo.

E' questo che indispone dei tuoi interventi.

Hesperia ha detto...

Josh, il problema è che oltretutto noi stessi sbagliamo a parlare di economia e di economisti, visto che il loro scopo precipuo è quello di distruggere l'economia reale - quella basata sul lavoro, il commercio, l'artigianato, le libere professioni e tutto il giro virtuoso che c'è (o meglio che c'era) dietro.

GL ha detto...

"seee vabbuò" è napoletano, ma il resto è italiano, nel senso che tu conosci il comunismo alla italiana, e non sai per esempio il fatto banale che in ogni paese realmente comunista del Est era scritto ovunque in cartelloni con lettere capitali lo slogan:

"La politica è in primo piano"

Ed infatti credo che sai la banale verità che era il Partito che comandava, gli eletti spiritualmente, i virtuosi ecc., e non i economisti, il ministro del tesoro con una banca nazionalizzata che faceva quel che voleva con la moneta interna ed estera, incondizionato dal libero mercato capitalista.

".... ma di fatto non si può affermare che il marxismo fosse un modo di combattere il primato dell'economia, perchè esso stesso era ed è un'ideologia economicistica,
basata sul capitale ...."

E' strano che mi devo ripetere, come se voi rispondete senza leggermi. Ho detto che il mondo è assurdo (infatti lo abbiamo fatto assurdo e schizofrenico un mondo non era affatto assurdo in origine), nel senso che il comunismo era nello stesso tempo economistico e anche anti-economistico, ed anche per questo è finito nel suicidio. Assurdo regnante spiega la venuta dei vari comunisti depressi Samuel Beckett, Camus ecc.

La salvezza è vicina, ma per adesso tutti stano aspettando Godo. Provato sempre nella storia che:

"Viene sempre quello che la gente aspetta".

E venuto Hitler, Mussolini e Stalin perché perché avete aspettato Hitler, Mussolini e Stalin. La verità è semplice, la cabala è complicata.

Nessie ha detto...

Da come parli sembrerebbe che il comunismo tu lo conosca bene. Hai vissuto all'Est?

Puoi spiegare meglio cosa vorresti dire quando scrivi che il comunismo è nello stesso tempo dottrina economicista e anti-economica?

GL ha detto...

Nessie oppure Hesperia:

"Quindi ciò significa che l'economia detiene il primato a causa di chi dispone dello scettro: Banche , Assicurazioni, agenzie finanziarie, stampa e media. Però ho l'impressione che più che voler approfondire cerchi di continuo di fare l'avvocato del diavolo allo scopo di voler cogliere in fallo".

Il diritto per avere un avocato è il diritto fondamentale in un democrazia, altrimenti è un tirannia. Questo soltanto per scherzare.

Tieni la tua impressione che è giusta dal punto di vista conservatore di destra. Posso dirti che sono punti di vista più alti, per esempio di colui che ha detto che sono venuto non per i poveri, ma per i poveri in spirito (compreso banchieri).

Forse sono punti di vista ancor più alti di Colui, da dove 1989 risulta non soltanto "la caduta del muro", ma qualcosa di più, diciamolo una data provvidenziale per la Seconda Venuta.

C'i sono molti livelli di interpretazione per i fenomeni, per esempio anno 33 d.C. per maggioranza dei uomini era una data qualsiasi (ed per certe persone continua ad essere), poi dopo 400 anni è venuto fuori che è importante, anzi qualche storico, tipo Papa e Introvigne, lo considerano come causa principale della caduta del Impero Romano.

In questa situazione il diavolo credo che si diverte molto anche nella posizione del accusato, anche senza avocato.

GL ha detto...

Hesperia:

"Puoi spiegare meglio cosa vorresti dire quando scrivi che il comunismo è nello stesso tempo dottrina economicista e anti-economica?"

La spiegazione più banale è che l'uomo è una creatura ambigua dovunque, nel caso concreto è nello stesso tempo pro economia e anti-economia, anche dal fatto banale che tutto il giorno pensa come fare per trovare soldi, e dal altra parte bestemmia contro i soldi, sterco del demonio e blla blla simili di professori ex cattedra. Anzi per esperienza quelli che gli odiano i soldi, gli amano di più, il solito schizofrenico odio-amore. Questo spiega perché i capitalisti finanziarono il treno di Lenin, ed il fatto che i principali dirigenti comunisti derivavano dal ceto alto e medio (al contrario dalla logica normale delle cose). Per esempio Castro organizzo lo primo sciopero contro il suo papa che era un grande proprietario terriero ed industrialista.

Qui la verità salta nella letteratura, Edipo Re, e roba varia che per la destra (ed ultimamente anche di sinistra) sono fantasie, o peggio porcherie del passato ideologico. Adesso viviamo in un tempo anti-ideologico, vuol dire contro le idee ed contro la logica, perfino anche contro evidenza.

GL ha detto...

Hesperia:
"Da come parli sembrerebbe che il comunismo tu lo conosca bene. Hai vissuto all'Est?"

Perché devo per forza essere vissuto nel est, un terzo del mio condominio è gente del'Est?

Se non credi a me per lo slogan, facilmente puoi trovare anche tu qualcuno intorno a te che ha vissuto nel'Est. Mi sembra che fai la maestra, basta di parlare con qualche genitore che viene dall'Est.

Hesperia ha detto...

Se non vuoi dichiararti come proveniente dall'Est o da altra zona geografica (è evidente che sei uno straniero da come scrivi, anche se hai fatto molti progressi) è un tuo problema e non mio. La tua spiegazione sulla duplicità "economica-antieconomica" del marxismo (o comunismo che altro non è se non marxismo realizzato), sinceramente mi convince poco.
Secondo me, è una dottrina a base economica che però con lo Stato centralizzatore governato da un Politsburò, non può essere in grado di soddisfare alla pericolosa utopia che ne è alla base: non lasciare indietro nessuno e raggiungere l'uguaglianza delle classi. Ergo è economica la sua base ma alla fine è un'economia che non porta lontano, perché non valorizza le individualità umane, ma crea appiattimento e omologazione. Ovviamente potrei dire molte altre cose negative anche contro il Liberalismo e la sua "libera concorrenza" e "libero mercato". Ma per ora mi fermo qui.

Il resto della tua Metafisica non la capisco.

GL ha detto...

Hesperia:

"Se non vuoi dichiararti come proveniente dall'Est o da altra zona geografica (è evidente che sei uno straniero da come scrivi, anche se hai fatto molti progressi) è un tuo problema e non mio."

Non lo so di chi è problema, ma so che se dirò la mia provenienza può essere un vostro problema (nessuno è salvo dai pregiudizi, e se ti dicessi che sono un banchiere marocchino vu compra?), e per conseguenza anche il mio, perché noi siamo persone che comunichiamo tra noi, in bene ed in male, non siamo burattini che parlano al muro.

Questo è uno dei valori principali dell'anonimato, non è per nascondersi come fanno molti, ma per essere liberi e non condizionati da circostanze, provenienze, ceto sociale, razza, religione ecc. Prende valore quello che dici, non quello che sei. Infine siamo soltanto disputanti. Il discorso sarebbe diverso se incontrati da vivi, fin quando non abbiamo credibilità di vera amicizia incontrati dal vivo con l'un l'altro.

"La tua spiegazione sulla duplicità "economica-antieconomica" del marxismo (o comunismo che altro non è se non marxismo realizzato), sinceramente mi convince poco".

Neanche io sono convinto, come puoi essere convinto da una situazione schizofrenica? Eppur si muove, l'evidenza è questa, o accettarla e cercando cambiarla, o nascondersi nel posizioni politiche per eternarla. Nel postmoderno una posizione politica non ha niente di eroico, la fine della cultura è l'anarchia, dopo anno fatidico 1989 ha vinto quasi totalmente anarchia, le posizioni tradizionali non esistono più se non come falsi (nel caso migliore). Berlusconi, Renzi, Introvigne ecc. blla blla blla.

"Il resto della tua Metafisica non la capisco".

Vedi che sto parlando di evidenze, non di metafisica, e non state accettando l'evidenza, pensi poi di accettare la Mia (ahahaha) Metafisica. Sicuramente che ho lasciato intendere che sopra le evidenze esiste naturalmente anche una metafisica (essenza e presenza, e non come metafisica postmoderna, assenza e presenza), ma finché io non mi sono espresso pienamente non aspetto essere compreso.

Dall'altra parte non aspetto di cambiare le credenze dei altri via email. E quando mai qualcuno si e convertito on line?

Josh ha detto...


GL "Dall'altra parte non aspetto di cambiare le credenze dei altri via email. E quando mai qualcuno si e convertito on line?"

a parte che si potrebbe dire "la fede viene dall'udire...e l'udire viene dalla parola di Dio"...sai no?

ok GL convertito a che cosa e a chi? dillo, perchè no?
a noi le etichette le hai messe....
e altre non sono così nascoste. Dicci anche tu a che appartieni, o per lo meno, con chi o che cosa ti identifichi in parte....che male c'è?

ortodossia orientale? gnosticismo storicistico? ebraismo talmudico? cabala?
guarda che comunque sia non c'è problema.

Josh ha detto...

prelevo questo passaggio per abbozzare una risposta tramite un esempio

GL "La spiegazione più banale è che l'uomo è una creatura ambigua dovunque, nel caso concreto è nello stesso tempo pro economia e anti-economia, anche dal fatto banale che tutto il giorno pensa come fare per trovare soldi, e dal altra parte bestemmia contro i soldi, sterco del demonio e blla blla simili di professori ex cattedra. Anzi per esperienza quelli che gli odiano i soldi, gli amano di più, il solito schizofrenico odio-amore."

bisogna intendersi sui termini. l'economia è una cosa. Non è male in sè.
Ma vedere solo economia ed economicismo elevati a sistema e a unica cosa possibile e a discrimine di tutte le cose della vita, è riduttivo perciò è già male.

S. Agostino era santo, mistico, teologo, esegeta ma anche autore della partita doppia.

Non c'è nulla di male in ragioneria, partita doppia, programmazione economica.

S. Benedetto nell'ora et labora aveva una visione anche delle cose materiali finalizzate e organizzate in maniera lungimirante.

Diverso è invece leggere tutto l'universo, l'uomo, l'anima immortale, i valori non negoziabili, la morale in un'ottica solo economica, materialistica, economicistica.

Allora non si tratta di schizofrenia o duplicità, ma di armonia tra le varie componenti.
E' questo il problema.
Come quello posto fin dal titolo del post, "l'ossessione dell'economia", dunque non tanto l'economia come disciplina tra le altre, ma l'ideologizzazione dell'economia e la conseguente fine della cultura, perchè è la fine anche della verità, dell'interezza della persona e del sacro della vita.

E' diverso come è contestualizzzato il problema, non si tratta di demonizzare l'economia in sè, ma di come l'ossessione del punto di vista unicamente economicistico sia a detrimento di tutte le componenti della vita stessa e della persona.

Josh ha detto...

GL...dualismo taoista?
manicheismo babilonese? :-)

GL ha detto...

Josh:

"la fede viene dall'udire...e l'udire viene dalla parola di Dio"

Per primo tu non senti la mia voce, forse non ho voce, forse sono un sordo muto che scrivo, e forse sono un robot messo dai banchieri per sabotare i loro nemici.
Nella storia nessuno si è convertito soltanto dal blla blla blla, senza essere accompagnato dall'esempio in prima persona. La conversione è sempre opera di esempio concreto, del fare concreto, sacrificare. Nessuno si converte senza vedere l'esempio, il modello, questo è un principio fondamentale anche nell'educazione.

Io non vi ho messo nessun etichetta, ho letto soltanto la vostra etichetta che l'avete messo voi stessi senza essere costretti da nessuno.

Non ho accusato nessuno dai disputanti in questa post di demonizzare l'economia, anche se sento in giro e leggo demonizzare l'economia, e molto viene da posizioni politiche simile alle vostre, e da autori che voi ammirate.
La tua difesa contro accuse inesistenti e fuori posto forse scopre senza volere quello che veramente sentite per l'economia.

Concretamente siete voi, insieme con Papa e Introvigne, che state demonizzando il primato dell'economia, ed santificando il primato della politica. Io ho detto soltanto che uno vale altro, e non facendo metafisica come voi, ma partendo principalmente da evidenze, dimostrando fatti storici successi realmente.

Josh, non pensavo mai che tu non sapessi che il dualismo come lotta tra bene ed male (seguaci di Zarathustra iraniano) gli ebrei lo hanno imparato durante esodo. Penso che lo hai detto per darmi un colpo basso con paroloni di fondamentalisti "manicheismo babilonese".

Un giorno accuserete anche la luce per manicheismo babilonese perché ha natura duale, onda ed corpuscolo.

Nessie ha detto...

OH che palle con sto povero Introvigne che ficchi da tutte le parti, anche se conta quanto un due di coppe. Parli di politici in carica e ci ficchi dentro Introvigne, parli del Papa e ci butti dentro Introvigne. Ma che ci azzecca? Possibile che tu debba sempre sbarrellare?

GL ha detto...

Metto insieme il dualismo Introvigne-Papa perché sono dualista taoista e manicheista babilonese.

In fine ho messo anche io la mia etichetta.

GL ha detto...

Hesperia,
Ieri ero stanco e stufato dalla discussione senza capo e coda (tipico nella climax on line) per rispondere seriamente per Introvigne, rispondo adesso come si deve, e anche con un po di competenza da esperienza personale, perché Introvigne lo conosco relativamente bene, oltre la lettura dei suoi libri, ho avuto la fortuna d'incontrarlo da vivo.

Fin adesso ho "ficcato" dappertutto Introvigne non come una persona specifica, ma come un rappresentante (simbolo) dell'intellettuale cattolico praticante (per di più di destra, molto in linea con voi) incontrato per caso strada facendo nella discussione.

Da quel punto di vista lui conta molto, perché è un specie di campione nella sua posizione, oltre la sua erudizione, scrive con molto stile (lo ammiro), è una mente aperta, relativamente a suoi colleghi posizionati nella destra, praticanti, fondamentalisti, Vaticano ecc. Poi dal vivo fa molto di più impressione dei suoi scritti, per me un valore aggiunto, non un difetto come pensano i scribi.

Però anche lui ha certi limiti che non può mai oltrepassare, limiti tipici dei conservatori, al di là della diplomazia e della moda, nel profondo non accetta il moderno, lo considera degrado, vede soltanto il lato degradato del moderno, non vede mai la motivazione oppure un minoranza (o almeno la possibilità dell'esistenza di una minoranza) che può essere moderno senza essere degradato (anche moralmente). Il mondo non è pieno soltanto di Andy Warhol come sembra, o come fanno sembrare ed apparire le media e i professori.

Poi è ridicolo di inneggiare come profeta e santificare Caravaggio perché ormai da secoli la fatto Vaticano e l'hanno messo nei manuali i professori. Nell'essenza non vedo nessun differenza tra Caravaggio e Warhol, differenza è nel grado e nell'estremità del degrado, che è "merito" dei tempi. C'e chi anche oggi considera Giotto un degrado nel concetto vero della pittura. Chi sa, forse domani Vaticano accetterà anche Warhol come un santo perché ha incontrato Papa ed si è inginocchiato, era cattolico credente, pregava nelle chiese incontrate per strada, ultima sua opera prima di morire era un Ultima Cena, il solito blla blla blla mondano religioso snob. Ha avuto qualche diffetto, anche Caravaggio aveva qualche diffetto, che è perfetto? Blla blla blla ...

Josh ha detto...

francamente a questi livelli di pressapochismo e qualunquismo non siamo mai arrivati

:-)

Hesperia ha detto...

Sì Josh, siamo al relativismo puro: quel che oggi è considerato "bello" ieri era degradato e bla, bla, bla. Così non si vada nessuna parte. Ma è proprio quello che si vuole. Eravamo partiti dall'"ossessione economica" e come al solito arrivano digressioni e depistaggi.

Farò un esempio di cattiva detradizionalizzazione americana. E' vero che non tutto ciò che è moderno è da buttare. Ma quando c'è una libreria come la Rizzoli in Usa e deve essere buttata giù per far posto al solito grattacielo o quando c'è una biblioteca e libreria antiquaria a Londra in 84 Charing Cross Road (film omonimo con Anthony Hopkins) e diventa l'ennesimo centro commerciale allora è chiaro che il mercantilismo e il mercatismo diventano "uber alles". Ah, a proposito, ho domenticato di citare la fatidica Torre di Pisa, e il progetto Mc Donald proprio lì sotto.

GL ha detto...

Josh,
per favore mi può spiegare chi è "noi", tu e Hesperia, la destra in generale, oppure la Chiesa e i intellettuali, pro e contro di essa?

Ed per quale livello specifico parli, perché ho toccato diversi livelli e diversi questioni?

GL ha detto...

Hesperia:

"Eravamo partiti dall'"ossessione economica" e come al solito arrivano digressioni e depistaggi".

Eravamo partiti dall'ossessione economica, ed siamo arrivati nella ossessione artistica.

E' una vecchia ossessione nella storia, ed naturalmente anche in questo blog, specchio del mondo.

I banchieri Medici di Firenze, i banchieri Guggenheim di Venezia, blla blla blla ...

GL ha detto...


Hesperia:
"Sì Josh, siamo al relativismo puro: quel che oggi è considerato "bello" ieri era degradato e bla, bla, bla. Così non si vada nessuna parte. Ma è proprio quello che si vuole. Eravamo partiti dall'"ossessione economica" e come al solito arrivano digressioni e depistaggi".

E' proprio opposto che sto dicendo e sto cercando di fare, perché non si va da nessuna parte senza criteri e definizioni OGGETTIVI. Non si va da nessuna parte con criteri personali ("io penso che ..."), con criteri di gruppo, di destra, di sinistra, di conservatori, di progressisti ecc. Per di più con capricci emozionali tipo: a me (oppure a noi) piacciono i futuristi italiani, invece i futuristi russi no. Che razza di discorso è questo? Questo non è un discorso culturale, altrimenti sarebbe cultura anche lo giudizio: "a me mi piacciono le frittelle di nona Pina!".

Questo è relativismo puro, tipica situazione emozionale postmoderno dopo 1989, anarchia pura, appunto contro quale sto parlando. E' ridicolo che vengo accusato per relativista, almeno mi accusavi per fondamentalista, oscurantista, biggoto ecc.

Josh ha detto...

mi piacerebbe sapere GL qual è il tuo sbandierato criterio "OGGETTIVO" per affermare che la capacità pittorica di Warhol è pari a quella di Caravaggio....

GL ha detto...

Per primo non sto parlando soltanto per capacità pittoriche, ma anche di attitudine della persona. Una cosa che avete fatto anche voi quando avete giudicato con ragione perversa quella che succedeva nella Fattoria Warhol, che non era soltanto pittura. E' falsità (nel caso migliore) pseudo democratica ed perversione postmoderna dividere le capacità tecniche dall'attitudine morale o la responsabilità. Uomo è una creatura integrale (come è integrale la sua cultura, economia ed politica non si possono dividere e non possono esercitare tirannia una contro altra).

Il modo come lo fai la domanda è un modo provocatorio, lo fai per provocare perché ad una presupposta visione generale che contiene in se criteri generali ed universali (in ogni campo, la pittura non ha nessun valore in questo discorso, è soltanto un pretesto, od un esempio tra mille), non puoi chiedere una risoluzione per un caso specifico. E' press a poco come se uno spiega anatomia del corpo umano, ed altro gli dice mi spieghi adesso perché mi fa mal di pancia?

Cosa vuoi con un commento ti spiego il significato del arte, lo scopo del arte, il progresso nell'arte (pari con progresso nella storia)?

Tu lo sai che non posso farlo in questo situazione, ed nessuno può farlo, e me lo chiedi non perché vuoi saperlo, ma per sbeffeggiarmi, prendermi in giro.

Se non esistono criteri oggettivi nell'arte allora non esiste la critica dell'arte, non esiste progresso, non esiste la motivazione per fare arte, vuol dire non esiste neanche arte.

E' lo stesso nel campo religioso, dove credo che tu accetti che esistono criteri oggettivi di valutazione, eppure Umberto Eco ti farà sberleffi.

Josh ha detto...

infatti sai che penso io di Eco quanto ad onestà concettuale? :-)

comunque credo senza menare troppo il can per l'aia di avere risposto almeno ad Hesperia...

buon weekend

Hesperia ha detto...

Mi pare che queste conversazioni possono finire qua. Io non ho più niente da aggiungere. Fuori c'è il sole, e la vita fuori da qua è ancora più bella.

Johnny 88 ha detto...

Un post tra i migliori del Giardino senza dubbio. Credo comunque che l'odierno dibattito economico manchi sostanzialmente di un punto fondamentale. Mentre parliamo di "spread", "subprime", "derivati" e tutta l'immondizia bancaria assortita dimentichiamo un particolare fondamentale. L'economia non è una scienza esatta, ma è una scienza umana. L'economia dipende spesso da mille fattori principalmente umani. Dipende dal genio, dalla creatività, dalla follia degli uomini. Non è quella cosa fredda e astratta che ci viene venduta nel dibattito attuale

Josh ha detto...

quella dell'imposizione attuale è più turbofinanza e tecnica.

il che mi ricorda

Radio messaggio di Pio XII (Santo Natale 1953) ai popoli di tutto il mondo, sullo
« spirito tecnico » :
« ...la creazione gli (all'uomo) apparirà illuminata in tutte le dimensioni, specialmente quando... si sforzerà di comprendere « quale sia la larghezza, la lunghezza, e l’altezza, e la profondità, e la conoscenza della carità di Cristo ».

scienze umane dunque....con etica divina al centro

MA

In caso contrario l’era tecnica compirà il suo mostruoso capolavoro di trasformare l’uomo in un gigante del mondo fisico a spese del suo spirito ridotto a pigmeo del mondo soprannaturale ed eterno ».

e infatti...

Hesperia ha detto...

Grazie del contributo e dell'apprezzamento, Johnny. L'economia secondo Ida Magli non dovrebbe nemmeno essere soggetta a Nobel, poiché si avvale di altre scienze come la matematica, la statistica ecc. e non è una versa scienza in sé per sé. Forse esagera, ma nemmeno poi tanto vista l'inflazione di Nobel agli economisti. In effetti in questi ultimi anni abbondano solo economisti (Stiglitz, Krugman, Amartya Sen) nella rosa dei premiati. Il che è sospetto. Tenuto conto chi sono i promotori del Nobel, la cosa non stupisce.

E comunque sono gli uomini virtuosi e di buona volontà col loro onesto lavoro, con la loro ingegnosità a fare la vera ricchezza dei paesi. Pertanto mi pare che emerga l'esigenza di riprenderci l'economia REALE (quella che ci permette di vivere con dignità) e dare un calcio a quella virtuale. Ovvero la Fantafinanza che serve ad ucciderla. Spero che tutti noi riusciremo a vedere questo importante passaggio di rinascita.
Tu senz'altro più di me perché sei più giovane.

Hesperia ha detto...

Errata corrige: versa scienza (volevo ovviamente dire "vera scienza").

Josh ha detto...

che poi, Hesperia, è un errore di battitura solo apparente....

si tratta proprio di "versa scientia", con versa come participio di verto ovvero "scienza ribaltata"

Hesperia ha detto...

Josh, hai notato che quasi tutti gli ecoomisti che predicano LA SALVEZZA sono di origine marxista? Barnard è marxista, Bagnai è marxista. E questi sono solo quelli anti-Euro. Poi ci sono quelli pro Euro come Lucrezia Reichlin (marxista e figlia di due marxisti), Fiorella Kostoris (Luiss University) comunista in gioventù e moglie di Padoa Schioppa, pure lui ex comunista. Strauss-Kshn socialista, Pier Carlo Padoan piddiota.

Non c'è da stupirsi: l'economia come STRUTTURA. Cioè primato di base.

Sì, ho fatto un refuso ..freudiano ;-)

Sympatros ha detto...

Cosa è successo al thread seguente, quello sul Latino… non lo vedo più.. almeno io non lo vedo più?

Hesperia ha detto...

Fine del sodalizio tra me e Jos, e sua rappresaglia che si è portato via i suoi post del 2014.

Succede anche nelle migliori famiglie, il lancio di piatti.