lunedì 22 novembre 2010

Lelio Luttazzi, la classe non è acqua



Qui sul Giardino, manca un po' di musica. E colgo questa occasione per porvi rimedio. La musica non è come la scrittura o come la pittura, non lascia tracce (a parte gli spartiti) e vola, ma ci rende il cuore lieto.
Non ho scritto un post alla morte di Lelio Luttazzi che è avvenuta sommessamente l'8 luglio scorso, perché non amo i coccodrilli, ma in questo paese distratto e irresponsabile, mi pare che un tributo, ancorché tardivo a un vero Signore d'alta classe del jazz-swing italiano , della buona musica leggera, gli vada garantito.

C'era una volta la tivù elegante. Quella che al sabato sera vestiva in smoking i presentatori e in abito lungo le cantanti. Lelio Luttazzi fu anche presentatore discreto. Presentatore e non "conduttore" come è in voga oggi, dove si pippobaudeggia istrionicamente cercando di oscurare gli ospiti. Lelio no, lui si limitava a introdurre con un sintetico: "Signori.....Minaaaa!".
Luttazzi ha una vena stramba, folle e surreale. Le sue canzoni parlano di zebre che invece delle strisce, hanno i pallini (pois), di giovanotti matti. Di colpi di luna invece di colpi di sole che ti fanno mettere in testa la borsa del ghiaccio quando ti innamori , di giovanotti che a squarciagola cantano anche se sono stonati, di cani triestini che si ubriacano davanti a "un fiasco de vin". Insomma, anche l'amore che è il soggetto principale di tutte le canzonette è cantato con stravagante scanzonata ironia.

Nato a Trieste e morto a Trieste, città dove al largo del suo mare, ha voluto che dopo morto,  venissero disperse le sue ceneri, dalla sua barca chiamata Oblomov, in una ristretta cerimonia per pochi intimi.
E a proposito di Oblomov il personaggio principale di Ivan Alexandrovic Goncorov, Lelio ha una sua personalissima teoria. Oblomovismo è infatti quell'atteggiamento passivamente blasé di chi ritiene non valga la pena di lottare contro l'umana idiozia. Leggere questo significativo passaggio per saperne di più.
Durante la sua lunga e prestigiosa carriera Lelio Luttazzi è stato musicista, cantante, compositore, direttore d'orchestra, attore e presentatore tv.
Nato a Trieste il 27 aprile 1923 è figlio di Sidonia Semani (maestra elementare a Prosecco, paesino nelle vicinanze di Trieste) e di Mario Luttazzi. E' grazie al parroco di Prosecco che il giovane Lelio si avvicina alla musica e allo studio del pianoforte. Studia presso il Liceo Petrarca di Trieste, dove instaura una profonda amicizia con il compagno di classe Sergio Fonda Savio, nipote di Italo Svevo.

Prosegue gli studi iscrivendosi alla facoltà di Giurisprudenza presso l'Università di Trieste; durante questi anni - in cui scoppia la Seconda Guerra Mondiale - Lelio Luttazzi inizia a suonare il pianoforte a Radio Trieste; compone inoltre le sue prime canzoni.
Il 1943 è caratterizzato da un incontro che cambia la sua vita: assieme ad altri compagni di ateneo, Lelio si esibisce al teatro Politeama in uno spettacolo musicale; i ragazzi aprono il concerto di Ernesto Bonino, cantante torinese molto in voga all'epoca. Quest'ultimo rimane tanto colpito da Luttazzi che al termine dell'esibizione gli chiede di comporre una canzone per lui. Lelio accetta la sfida: dopo poco tempo invia il suo pezzo e Bonino nel 1944 lo incide su vinile. La canzone è la celeberrima "Il giovanotto matto", che diventa un grande successo.
 
Finita la guerra, la SIAE riconosce a Luttazzi un guadagno di 350.000 lire, che allora era davvero da considerarsi una somma notevole. Lelio non ha più dubbi, vuole intraprendere la carriera di musicista, così decide di abbandonare l'università. Nel 1948 si trasferisce a Milano e inizia a lavorare come direttore musicale, presso la casa discografica CGD. Per Teddy Reno nel 1948 scrive "Muleta mia", in triestino "ragazzina mia".
Due anni più tardi (1950) diventa direttore d'orchestra a Torino per la RAI. Lelio Luttazzi dà il via a una strepitosa carriera che lo vedrà imporsi come artista a tutto tondo. Tra il 1954 e il 1956 lavora nel programma radiofonico a quiz "Il motivo in maschera", presentato da Mike Bongiorno. Intanto scrive canzoni dal carattere apertamente jazz, piene di swing, interpretandole al pianoforte e cantandole in uno stile molto personale: tra le più note ricordiamo "Senza cerini", "Legata ad uno scoglio", "Timido twist", "Chiedimi tutto", "Sono pigro". Compone brani sempreverdi quali "Una zebra a pois" (cantata da Mina), "Vecchia America" (per il Quartetto Cetra), "Eccezionalmente, sì" e "Mi piace" (per Jula De Palma), "You'll say to-morrow" (registrato in italiano da Sophia Loren). "Souvenir d'Italie", il citato "Bum Ahi! Che colpo di luna" (ancora per Mina).  "El can de Trieste", da Lelio cantata in dialetto triestino, la simpaticissima "Canto anche se sono stonato" rifatta anche da Christian De Sica.
Come conduttore televisivo presenta trasmissioni quali "Studio 1" (con Mina), "Doppia coppia" (con Sylvie Vartan), "Teatro 10". Lelio Luttazzi è anche attore: recita ne "L'avventura" di Michelangelo Antonioni. Cosa c'entrava con i temi dell'incomunicabiltà Luttazzi? Eppure la sua presenza era pur sempre pertinente e coerente con l'atmosfera del film. Poi "L'ombrellone" di Dino Risi. Compone inoltre la colonna sonora di diversi film tra cui "Totò, Peppino e la malafemmina", "Totò lascia o raddoppia?" e "Venezia, la luna e tu".
La trasmissione che più d'ogni altra gli procura grande fama è la radiofonica "Hit Parade", una vetrina settimanale dei dischi più venduti, andata in onda ininterrottamente per 10 anni dal 1966 al 1976.

Proprio mentre si trova all'apice del suo successo, nel giugno del 1970 la vita di Lelio Luttazzi viene scossa da un fulmine: con l'accusa di detenzione e spaccio di stupefacenti l'artista viene arrestato, assieme all'attore Walter Chiari. Dopo 27 giorni di carcere è libero di uscire, completamente scagionato e prosciolto da ogni accusa. Durante gli anni successivi a questo fatto, che profondamente lo segna,  rimane amareggiato dalla lapidazione mediatica cui viene sottoposto e si inabissa nel male oscuro della depressione. Ne risente anche l'amicizia con Walter Chiari e la sua vita di relazione.  Lavora saltuariamente tra radio e tv, preferendo alla fine ritirarsi a vita privata, consapevole della caducità  ingannevole di una vita troppo esposta ai riflettori. E allora l'elegante personaggio di Oblomov gli verrà in soccorso per farsene uno schermo.
Dopo il 2000 torna a essere ospitato da varie trasmissioni sia radiofoniche (W Radio2 di Fiorello) che televisive. Torna sul piccolo schermo come interprete nel febbraio 2009, quando durante il Festival di Sanremo 2009 (condotto da Paolo Bonolis), Lelio Luttazzi - in qualità di ospite illustre - accompagna la giovane Arisa (nella foto a sinistra), la quale vincerà il Festival con il brano "Sincerità" nella categoria delle "Nuove proposte". Fu in quell'occasione che a Lelio venne conferito il Premio speciale alla carriera. Sono le ultime scintille di una carriera prodigiosa di questo signore di gran classe.
Nel maggio del 2008 Lelio Luttazzi, dopo oltre 57 anni trascorsi tra Milano, Torino ma soprattutto a Roma, dove ha abitato dal 1953, decide di trasferirsi definitivamente insieme alla moglie nella sua città natale, a Trieste. Ed è proprio in quella sua amata Trieste  che il maestro morirà  all'età di 87 anni a causa di una neuropatia. La barca Oblomov ora non solca più l'Adriatico.

Riascoltiamolo in questi strepitosi File musicali:
http://www.youtube.com/watch?v=lwgN5cJxw8A&feature=related (Luttazzi e Lionel Hampton in jam session).

Hesperia

42 commenti:

Ottavio ha detto...

Mi fa piacere che un mio illustre concittadino sia stato ricordato in modo così affettuoso e garbato. Sono triestino anch'io e il maestro Lelio Luttazzi è parte integrante della cultura musicale nata qua.
E' stato un grande modernizzatore nell'ambito musicale, pur restando un classico del jazz e swing italiani.
Vero poi che il suo modo di fare televisione era elegante e sobrio. Altri tempi altri talenti. Oggi dobbiamo sorbirci invece l'urlante X Factor e tanti altri programmi volgari e rumorosi.
Saluti.

Hesperia ha detto...

Grazie Ottavio. Sono innamorata della tua città e certamente la cifra del geniale ed ecclettico Luttazzi è anche e soprattutto la triestinità. Un uomo che oltretutto ha sofferto in anteprima la malagiustizia italiana e che per questo, ha sofferto molto.

Dici bene: "altri tempi e altri talenti". Abbiamo questi volgarissimi talent show sempre uguali in ogni parte dei due emisferi, dato che sono dei format prefabbricati.
Anche il modo di presentare, è invadente e urlato. Per non dire del modo di proporre la musica. Sempre cover di canzoni pop e rock straniere.
Maestri d'orchestra come Luttazzi e come Canfora al contrario, cercavano di italianizzare la musica d'Oltreatlantico.

Josh ha detto...

@Hesperia...scrivi nel post 'qui sul Giardino manca un po' di musica'...

sicuramente, e hai fatto bene a scrivere questo post; come sai sono appassionato di musica e collezionista di vinili e cd, appassionato di hi end, ho scribacchiato per anni in forum solo musicali, ma accanto a classica e jazz - patrimonio universale,
mi piacciono certe avanguardie, magari più vicine alla mia generazione, che temo non siano ben accette o per lo meno concettualmente accettate sul Giardino, se no ne avrei scritto anche io...in effetti è una buona idea. In fondo però qualcosa su temi condivisi potrei buttare giù:-))

La musica per me è un'arte al pari delle altre, e la sua impalpabilità è spesso solo apparente...forse è tra quelle che più in breve riesce a dipingere un'emozione, a ricrearla...

Josh ha detto...

Azzeccata la tua definizione per il genere di Luttazzi: jazz-swing e pop, perchè la vena pop era ben presente.
la tv è molto cambiata....
e anche i pippobaudeschi e ingombranti 'conduttori'.

Molto bella la riflessione sull'oblomovismo:-) che mi sentirei di abbracciare in pieno.

Ecco... Arisa me la sarei risparmiata, questione di (non)feelings. :-)
Molto belli invece i tubi con Mina e con il grande Lionel Hampton.

marshall ha detto...

Hesperia,
eccellente sintetica biografia del grande Luttazzi, e c'è un punto della sua epopea umana, da te descritta con poche ma toccanti parole che mi hanno profondamente colpito, dove dici che
"Durante gli anni successivi a questo fatto, che profondamente lo segna, rimane amareggiato dalla lapidazione mediatica cui viene sottoposto e si inabissa nel male oscuro della depressione.",
perchè credo che tra alti e bassi, o il riuscire a far finta di niente, lo abbia accompagnata per il resto della vita.
---
Hai ragione nello scrivere che qui manca un pò di musica perchè, se non ricordo male, s'è parlato finora soltanto di Mina, Battisti, De Andrè.

Josh ha detto...

non solo Marshall: c'erano i post magistrali di Pseudosauro sulla classica, qualche mia citazione di brani classici collegati alla poesia(Ravel di recente, Mendelssohn in un post di poesie estive) e qualche fascinosa dark lady nella musica contemporanea (gothic rock e sperimentale) ma forse in un periodo in cui tu ancora non scrivevi qui.
Anche un post di Hesperia forse sui 5 brani che preferiamo o cose così, bisogna andare indietro a cercare.

marshall ha detto...

Scopro adesso, con piacere, che è sua anche la colonna sonora di "Venezia, la luna e tu", che è tra i film preferiti da me indicati.

Josh ha detto...

io non nego di amare, per mio temperamento, musica molto più drammatica, anche astraendo da genere ed epoca....

marshall ha detto...

Josh,
ricordo quel post dove si parlava del concerto per pianoforte e orchestra di Brahms, ma credo la discussione, cui forse partecipasti anche tu, sia stato sul blog personale di Pseudosauro; ricordo che ci passai le serate.

A proposito del "tuo" concerto in sol di Ravel da YouTube, avrai sicuramente notato che, da quando ne hai parlato tu, i passaggi si sono incrementati esponenzialmente: ieri sera, poi, non ti dico!

marshall ha detto...

Hesperia,
l'altro passaggio che mi ha colpito del post è quando dici
"ma in questo paese distratto e irresponsabile, mi pare che un tributo, ancorché tardivo a un vero Signore d'alta classe del jazz-swing italiano , della buona musica leggera, gli vada garantito."
Ecco, paese distratto e irresponsabile. Ma qui mi fermo, non essendo questa un sede per parlare di questioni politiche attuali.

marshall ha detto...

Josh,
commento un passaggio che potrà sembrarti una bestialità.
Nel concerto a quatro mani con Luttazzi, Lionel Hampton m'ha ricordato a tratti il Michelangeli del summenzinato concerto in sol di Ravel.

Hesperia ha detto...

Josh, infatti di tubi con Arisa non ne ho messo, come avrai visto. Anche se nel video che ho visionato, Lelio è talmente magistrale al pianoforte da trasformare una canzoncina sanremese, in qualcos'altro di suo. Poi comunque un grande maestro non disdegna mai nulla e anche i prodotti modesti li trasforma a suo piacimento. In ogni caso, lui a pochi mesi dalla morte è stato contento di aver ritirato il Premio alla carriera a Sanremo, che tutto sommato, è pur sempre una vetrina. Certamente un tributo tardivo anche quello.

Ovvio che i duetti con Mina, per la quale ebbe una grande passione (e non solo musicale) erano altra cosa.
Strepitosa poi la jam sessione con Lionel Hampton.

Hesperia ha detto...

Marshall, come ho già scritto, ho una grande passione per la città di Trieste. Inoltre di Lelio Luttazzi mi è sempre piaciuta il grande professionismo accompagnato da una certa umiltà, che è tipica dei grandi. Non ha mai fatto la vittima, non è mai andato a elemosinare spazi televisivi quando l'hanno trattato in quel modo indegno. Insomma, un signore.

Leggi il passaggio che ho linkato sul personaggio dell'aristocratico Oblomov di Goncorov, un libro che per Luttazzi rappresentò un manuale di comportamento.

Ottavio ha detto...

Scusate se intervengo ancora, mma vi consiglio di vedere anche il filmato di Jula de Palma che canta accompagnata da Luttazzi, in una sua composizione estremamente raffinata e sensuale ("Mi piace").

http://www.youtube.com/watch?v=yEh2eKiRsLs

Rivedendola mi chiedo dove siano finite intepretazioni di così alta classe.

Hesperia ha detto...

Grazie mille per questa chicca davvero inedita anche per me, Ottavio. Ora la linko anche al post perché merita.
Jula de Palma era una cantante che piaceva a mia madre, ma noi figlie non ce la filavamo molto. Solo ora riascoltando l'esecuzione mi rendo conto di quanto fosse raffinata e avanti per i tempi. L'orchestra e l'esecuzione al piano di Luttazzi, creano un'atmosfera davvero preziosa e impagabile e vedo che i commentatori del tube sono d'accordo con me.

Consiglio l'ascolto anche a Josh e a Marsh che hanno il palato fine.

marshall ha detto...

Hesperia,
fatto.
Brano di difficile interpretazione, cantato in altro modo, senza un intimo coinvolgimento emotivo della cantante, ne sarebbe uscita una esecuzione incresciosa.
Talmente brava Jula De Palma, che Luttazzi, a due terzi del brano, entusiasta si alza dal pianoforte e le dà un bacio. E non mi è sembrato un salamelecco di circostanza.

Josh ha detto...

visto e sentito.
Straordinari Luttazzi e Iula de Palma.

@Ottavio: interpretazioni di classe come questa non ce ne sono più.
Oppure a mio avviso bisogna cercare in altri generi, nel jazz di nicchia. Arisa e X factor comunque chiaramente sono fuori:-))

Hesperia ha detto...

A proposito di jazz di nicchia, Josh. Ora c'è Nora Jones e Diana Krall, certamente brave, ma che però non raggiungono le loro antesignane Billie Holiday e Sarah Vaughan.

Sì Marsh, ho visto anch'io che le dà un bacio eppoi le ripete per due volte "brava Jula" mentre continua a suonare. Trovo che ci sia un'atmosfera davvero magica e vellutata in questa esecuzione. Non l'avrei mai trovata da sola, a causa dei miei pregiudizi per Jula de Palma che piaceva a mia madre. E a volte i figli si divertono a fare i bastian contrari:-)

Josh ha detto...

cara Hesperia, DETESTO con tutto il cuore il piattume di Norah Jones e Diana Krall.

Al penultimo Top Audio mettevano ovunque Diana Krall, sai perchè? perchè molti impianti hi end sono costosissimi ma molli e loffi da matti, senza dinamica. Così con Diana Krall vanno tranquilli, dorme lei, dorme l'impianto, dormiamo noi:-))

Io non credo si possano sostituire Billie Holiday o Sarah Vaughan (tra l'altro hai citato le mie 2 vocalist jazz preferite in assoluto).

Non dico, nel presente può anche esserci qualche voce interessante, però niente a che fare con Billie o Sarah.
Ma la Norah e la Diana un le voglio.
Piuttosto pur consci del divario nel jazz penso a Dee Dee Bridgewater.
Nel pop italiano di classe a qualche lavoro di Antonella Ruggiero. Sempre fuori da paragoni però.

Hesperia ha detto...

Eh lo so caro
Josh, quelli erano periodi d'oro dell'età del jazz : oltre alle due fuoriclasse citate Billie Holiday e Sarah Vaughan (delle quali possiedo una discreta collezione di dischi) anche Lena Horne e per certi versi, Dinah Washington.
Che vuoi mai, la Jones e la Krall sono prodotti asettici di confezione, in confronto.

Josh ha detto...

Mettiamo pure anche Anita O'Day, Shirley Horne...

Ma sai cosa c'è anche, per continuare a riflettere anche su altri punti del post?
Un tempo, (in tutto, classica, jazz, rock, pop di qualità) prima di arrivare a incidere un disco, serviva tempo, gavetta, studio e tempo, prove e ancora tempo, dare dimostrazioni di saper fare qualcosa: comporre, o cantare, suonare sì ma non solo: avere anche uno stile proprio, una cifra propria, una Personalità, dire cose mai dette o dire cose che non erano mai state dette in quel modo.

Oggi un po' di gn...bella figliuola, e il cd è pronto, di plastica come la musica che spesso vi è incisa sopra.

E' cambiato il ruolo della tv, dei media in genere (diciamo pure una grande banalizzazione del tutto), (una scomparsa) della cultura musicale, diverse politiche delle case discografiche.
E lo si vede anche dai modi di fruizione della musica oggi: l'mp3 scaricato, compresso (che taglia frequenze, bassi e alti) da mettere sull'ipod e basta.
A voglia allora di Bach e Haendel,
o di Gil Evans e Charlie Parker, o di Nina Simone e Aretha Franklin,
di Philip Glass o Michael Cretu,
non si capirà più una cippa di niente....

Hesperia ha detto...

Proprio così Josh: è la gavetta che nessuno vuol più fare. Sono le scorciatoie che tutti vorrebbero prendere pensando che intanto "in ogni uomo c'è un artista" (maledetti surrealisti che l'hanno fatto credere), a fare la differenza.
Non ci sono scorciatoie. Il talento (in questo caso, musicale) è fatto di ispirazione, ma soprattutto di tanta traspirazione. Cioè impegno.
E' solo dopo questo, che si trova poi una cifra, una personalità artistica che ti distingue dagli altri.

Ottavio ha detto...

Vi propongo ancora questi filmati di due ultime rare apparizioni del Maestro in tv: la prima nel '92 ospite da Baudo in un brillante medley di suoi pezzi.
La seconda nel 2008 da Fazio, dove è già anziano e sofferente, ma ancora capace di essere strabiliante:

http://www.youtube.com/watch?v=YEHjsEJTzts&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=Un4AGlEOZac

Saluti a voi tutti.

Hesperia ha detto...

Stasera in tv c'è X Factor e Ballarò. Una ragione di più per aver guardato i tuoi video, caro Ottavio.

Lui, Lelio, sempre impeccabile e geniale al piano, anche nel secondo filmato da Fazio quando era già provato dalla malattia.
E' solo che provo una gran tristezza nel constatare che questi grandi personaggi ci hanno lasciato e che all'orizzonte non si vede nessuno in grado di prendere il loro posto.
Ancora grazie per il contributo.

Rik ha detto...

Attento perché la memoria fa certi giochi; non è un semplice meccanismo di ricordo o di dimestichezza causali. Esiste un relazione forte tra memoria e una certa attitudine morale, ideologica, politica ecc. Una cosa si ricorda o si dimentica perché conviene. La nostalgia è una trappola che lo scatta il nostalgico lui stesso per scappare al banale del quotidiano.

Ottavio ha detto...

Che c'entra la nostalgia? qui siamo alla fredda e obiettiva disamina dei documenti. Poi è evidente che i gusti hanno a che fare anche con la sfera personale e alla cultura individuale di ciascheduno.

Hesperia ha detto...

Infatti è così. Se dovessimo bollare di "nostalgico" tutte le manifestazioni culturali, artistiche e musicali accumulatesi nel tempo, allora dovrebbe essere considerata "nostalgica" tutta la cultura d'Occidente, visto che conserviamo tutto quanto nei musei, negli archivi ecc.

Rik ha detto...

Si, si, ma alla fredda e obiettiva disamina dei documenti ci sono “ciascheduno” che ritiene Obllomov il tipico tipo orientale, pigro, fannullone, parasita ecc. Ci sono anche i “ciascheduni” dell’avanguardia che bollavano di "nostalgico" (e perfino dannose) tutte le manifestazioni culturali ed artistiche tradizionali, mentre consideravano cimiteri musei e archivi. Il fatto che loro opere - che erano progetti con carattere antiestetico - sono finiti nei musei (per di più riestetizandosi), nel caso migliore è ridicolo e beffardo.

Josh ha detto...

Ecco. E quindi,
indi-per cui-la quale?
:-))

Hesperia ha detto...

Ciao Sympatros, la tua farraginosità saccentemente fuori luogo la si riconosce anche sotto altro nick.

il saccente ha detto...

Come mai avete dimenticato che è stato Luttazzi il primo conduttore del Hit Parade? Non conviene perché era una specie di sfilata di moda importata dall'America, una americanata misto con italianata.

Josh ha detto...

@il saccente:

Nick appropriato.
Questo è un blog a più mani di cultura, passaggi più alti e altri più quotidiani, in cui ognuno di noi amici scrive + cose, alcune a volte in pratica professionali, altre invece come ci va, tipo sfogo del momento o divertissement.
Nessuno di noi ha pretese di completezza o esaustività nell'espace d'un post, per quello ci sono le biblioteche.

Non farei domande invece dietrologiche, cui lei dà già a priori una risposta antipatica da sè del tipo: "come mai avete dimenticato...? Non conviene..."

Nessuno qui sta scrivendo cose che debbano 'convenire' o meno.
L'autrice non ha scritto di Luttazzi e hit parade.
Nemmeno io vado matto per l'hit parade, in cui dietro si celano spesso le major e gli artisti da mandare avanti a forza, o al limite rendono conto più delle vendite che dei talenti.
Se Luttazzi anche ne ha presentate, appunto per lui (come beninteso per altri) si trattava di lavoro, semplice lavoro per vivere.
Da lì a scrivere un commento per far apparire chissà quale bassezza o nota di demerito, lo trovo sinistro. Almeno Luttazzi non ha fatto solo il presentatore di hits. Li ha anche scritti.

S'è per quello anche Daniele Luttazzi (il presunto comico, che dubito sarà mai ri-nominato in questo blog) afferma di aver scelto il cognome d'arte Luttazzi, in omaggio al nostro. Non l'avevamo detto. Anche perchè Daniele ha ben poco del Luttazzi musicista, a partire dal senso della misura.

Per il resto trovo l'acidità gratuita un qualcosa che non c'entra a mio avviso con l'aria narrativa e serena del post, e che forse cova in alcuni già a prescindere, per motivi propri.
Si prenda un Alka-Seltzer.

un passante ha detto...

Faccio un'altra domanda acida con autorisposta dietrologica: visto che siete un gruppo di amici perché tenete un blog aperto per i visitatori? Chiudetelo per i visitatori a caso e divertitevi sereni e contenti tra di voi, senza il fastidio che danno i sconosciuti, intrufolati, provocatori, acidi, troll ecc. Volete soltanto complimenti, senza criticare i post? E’ già per sé un complimento che io lego i post e faccio un commento, anche se vi sembra non appropriato e fuori luogo. La rete è pieno di blog non visitati e con “o commenti”. Soltanto Beppe Grillo è fortunato.
La mia acidità non è gratuita e per meriti propri, deriva dal modo come si raccontano le vicende umane, quasi sempre staccate dal contesto storico. Concretamente, considerato il contesto storico e il nocciolo del fenomeno, non ce differenza tra X Factor e Hit Parade. Come non ce differenza tra diverse Repubbliche italiane dove trovi sempre presente archetipo Don Camillo e Don Peppone. I geni esistono sempre, sono tra di noi come alieni, purtroppo i loro valore si scopre dopo morto, quando non danno più fastidio a nessuno. Qui si deve vedere l’acidità dello stomaco dei vivi, acidità stomachevole.

Hesperia ha detto...

Sympatros, visto che insisti coi cambi di nick ti dico ancora questa eppoi banno senza pietà perché preferisco cantarmela e suonarmela coi miei amici piuttosto che avere tra i piedi gente come te. Non amo l'acidità basata sulla tua supponenza. Nella carriera di ciascuno ci sono anche i "compromessi" per guadagnare un po' di soldi. Hit parade era agli esordi di quelle "americanate" che poi stanno imperversando in modo pervasivo, te lo concedo. Ma il mio giudizio su Luttazzi resta invariato. E ora fuori dalle scatole altrimenti sarò costretta a mettere la moderazione. I tuoi 10 minuti di gloria sono finiti.

Josh, inutile perdere tempo con queste capre vaganti.

Dionisio ha detto...

"Questo è un blog a più mani di cultura, passaggi più alti e altri più quotidiani, in cui ognuno di noi amici scrive + cose, alcune a volte in pratica professionali, altre invece come ci va, tipo sfogo del momento o divertissement.
Nessuno di noi ha pretese di completezza o esaustività nell'espace d'un post, per quello ci sono le biblioteche".
Mi piace citare questo passo di Josh per dire che concordo con lui totalmente, com'è, credo, per tutti gli altri amici che scrivono sul "Giardino". Mi pare poi che anche i commenti siano per lo più improntati al "contributo" non alla critica (addirittura feroce, poi, mi pare ridicolo) perché il carattere del blog è quello di offrire un contributo per una chiacchierata tra chi ha fornito il contributo e chi vuol portare una propria opinione o un motivo di conoscenza in più; tenendo presente che nessuno pretende di conoscere l'argomento di cui sitratta mel modo più esaustivo (il che sarebbe ridicolo più che presuntuoso) e che tutti abbiamo qualcosa da imparare. Ricordate l'aneddoto, riferito dal Vasari, su Michelangelo che, malato e quasi in punto di morte, esce quando nevica e all'allievo che gli chiede perché lo fa risponde "Vo fuori per imparare qualcosa che non so"?

Hesperia ha detto...

Giusta la precisazione di Josh ed efficace l'esempio fatto da Dionisio che saluto.

un passante ha detto...

Il mio commento è contro un modo di pensare, non ha niente di personale, nel senso che non e diretta contro una persona specifica, non offende nessuno. Certo che è difficile dividere una persona dal suo modo di pensare, e forse questa è la ragione che la mia critica viene preso ad personam, con conseguenza l’offesa “capra vagante”. Non mi permetto di rispondere nello stesso modo usando il nome di qualche animale “stazionario”, più repellenti di quelli “vaganti”. In questo caso manca totalmente etica della discussione sui temi, e per di più l’attitudine etica in generale. Fa bene alla salute trattenersi un po. Salut!
P.S. Guarda e passa.

marshall ha detto...

Condivido il commento n.32 di Josh, anche perchè gli articoli pubblicati in questo blog sono quasi sempre il frutto rigoroso di meticolosi e approfonditi studi, e non semplici passeggiate, tanto per scrivere qualcosa.

Josh ha detto...

Noto 'stupefatto' :-)) che gli utenti Rik, Un Passante e il Saccente (io ho risposto solo al 'il Saccente) sembrano essere la stessa persona:-)magari mi sbaglio...

Infatti è 'Il Saccente' che fa la domanda e si dà la risposta, (alla Marzullo), prima Rik fa un discorso in cui dice cose anche esatte ma che non portano da nessuna parte,
ma poi risponde 'il Passante' dicendo di sè : "Faccio un'altra domanda acida con autorisposta dietrologica...." quindi quella prima l'aveva fatta lui? chissà...

Esperienza mi suggerisce che dev'essere uno dei soliti che magari si è trovato in disaccordo con noi in questioni politiche mesi o anche anni fa, (noi infatti ci firmiamo da anni allo stesso modo nei vari blog, non cambiamo nickname ad ogni post)
e ogni tanto ritornano a fare incursioni anche qui:
cmq non si tratta di non accettare critiche ai nostri post,
ma di attaccarsi a emerite cose da nulla pur di scrivere cose acide o opposizioni giusto tanto per, alla fine in commenti piuttosto pleonastici e inconcludenti.

Comunque giusto per tornare in tema, differenze tra le hit parade di una volta e di oggi ci sono (all'inizio gli artisti presenti alle hit parade suonavano l'hit vincente dal vivo, da 30 anni circa quasi sempre in playback), e con x-factor ce ne sono eccome altre(sorta di 'reality show' di non famosi che vengono messi alla prova per farli diventare nuovi prodotti commerciali, non è quindi l'hit parade).
Che poi a me non piaccia nè l'uno nè l'altro perchè ho avuto un'educazione musicale classica per il classico,
e underground-postpunk per la contemporanea è un altro paio di maniche che esula dal nostro discorso.
Per es. personalmente detesto tutto ciò che mi sembra banale e troppo 'in svendita', non mi sono mai riconosciuto nelle esperienze d'arte (anche musicale) di massa.
Il che pesa parecchio sul mio giudizio.

Josh ha detto...

Comunque visto che sono tutti così saputi, e che in noi (cito) 'mancherebbe totalmente etica della discussione sui temi, e per di più l’attitudine etica in generale'
nel prossimo post ci saranno molti elementi...
Tra cui Michael Nyman.
Chi vuole contribuire in dettaglio su alcune sue teorie compositive legate ai suoi studi matematici in relazione alla musica che compone, talvolta ricavata dall'ampliamento e distruzione di antichi temi classici, è benvenuto.

marshall ha detto...

Josh,
...ed io da tempo mi sto approfondendo sulle antiche fortificazioni Romane del lago di Como.

Un percorso esaltante ed appassionante, che fa parte della storia della regione in cui vivo; una maxi regione della quale nutro profonda stima ed orgoglio di appartenenza; una regione generosa che ha ospitato tanti anni or sono la mia famiglia d'origine, consentendo poi ad essi, me compreso, di essere quel che siamo diventati.
Scusate l'autoesaltazione e l'ampio fuori tema, comunque, le antiche fortificazioni Romane sul Lario non saranno il mio prossimo argomento, dando così tempo anch'io di prepararsi a chi vorrà partecipare all'eventuale discussione.

Hesperia ha detto...

Senza contare , caro Josh, che le Hit Parade e i programmi radiofonici di musica leggera di una volta (ci metto anche quelli del duo Arbore-Boncompagni come "Alto gradimento") usavano la Radio, che era ed è ancora un mezzo discreto e non invadente e pervasivo come la tv. Poi è evidente che possano piacere o meno.